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Chi ha rubato il Rapporto Pacatte?

La lista degli agenti OSS in Italia dimenticata al ristorante


di Maria Gabriella Pasqualini

Chi ha rubato il Rapporto Pacatte?


La lista degli agenti OSS in Italia perduta al ristorante.1 di Maria Gabriella Pasqualini

Il 4 dicembre 1944 il maggiore Andr R.L. Pacatte, importante membro operativo dellOSS in Europa, riceveva una dura nota di biasimo, poche stringate righe, dal suo Direttore, William Donovan, per non aver preso le necessarie misure di sicurezza atte a salvaguardare la copia di un Rapporto (redatto dallo stesso Pacatte), sulle attivit sue e del Servizio in Italia, dal novembre 1942 allaprile 1944, sparito tra Lussemburgo e Parigi e del quale era comunque rimasta una copia presso lUfficio del Direttore Generale a Washington. La nota terminava con un minaccioso: This reprimand will be made a part of your record, insomma avrebbe sicuramente influito sulla carriera del giovane ufficiale perch menzionata sul suo libretto matricolare. Agli inizi della vicenda le autorit ritennero che la colpa della perdita del documento fosse ascrivibile al Pacatte, ma successive indagini lo scagionarono, almeno in parte. Il 5 dicembre 1944 la Segreteria Generale dellOSS inviava alla sede dellOrganizzazione a Parigi uno stringato telegramma cifrato chiedendo urgenti notizie sulle circostanze relative alla sparizione dellimportante
Questa storia tratta da documenti reperibili presso i National Archives and Records Administration (NARA), Washington, USA, nel RG 226 che conserva i documenti dellOSS.
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documento. Venivano richiesti anche i nomi di coloro che erano coinvolti e ogni sviluppo successivo alla perdita del Rapporto Pacatte. Iniziava uno scambio frenetico di telegrammi e i memoranda si susseguivano. Chi era Andr Pacatte? Un ufficiale francese, originario della Corsica dove aveva vissuto a lungo e che conosceva bene, integrato nel Secret IntelligenceItalian Section, inviato in Teatro doperazioni europeo, alla fine del 1942 per un progetto dinvasione di quella isola, che non fu poi attuato. Inviato poi in Africa settentrionale aveva viaggiato costantemente fra Tunisi, Biserta e Algeri, partecipando allinvasione alleata in Sicilia e rimanendo sul suolo italiano con vari impegnativi e rischiosi compiti. Nel settembre del 1944 era a Washington e da l fu nuovamente inviato in Europa per unaltra missione. Nel suo trasferimento aveva dunque portato con s alcuni documenti che riteneva necessari ai suoi impegni. Non appena ricevuta linformazione sulla perdita del documento, la Segreteria Generale dellOSS, su ordine di Donovan, chiese notizie in primis al colonnello Archibold Van Beuren, Security Officer dellOSS in Washington, il quale dichiarava che agli atti del suo Ufficio non vi era alcuna autorizzazione al trasporto di documenti classificati oltreoceano concessa al maggiore Pacatte, in quanto non risultava che dovesse espletare tale servizio di corriere. Washington dunque non era al corrente che Pacatte avrebbe portato con s il Rapporto n era stata posta la questione che questo dovesse essere trasmesso in copia a Parigi con le consuete modalit, perch in realt era ancora in elaborazione e non definitivo. Forse lufficiale, che ne era lautore, aveva deciso di portare con s una copia del testo per migliorarlo e eventualmente aggiungere altre notizie circa le operazioni dellOSS in tutta Europa. A conoscenza dellUfficio Sicurezza, Pacatte era giunto in Europa e si era recato prima alla Centrale, in Lussemburgo, dove aveva messo al sicuro i suoi documenti nella cassaforte del tenente colonnello Stacey Lloyd, insieme ad altre carte contenute nella sua valigetta personale, pensando appunto di essere previdente nel lasciarle in Lussemburgo per non portarle con s nelle missioni che doveva espletare al fronte. Al momento di ritornare negli Stati Uniti, per, Pacatte non era riuscito ad avere laccesso alla cassaforte del Lloyd e quindi era ripartito senza i documenti lasciando una nota al collega affinch glieli facesse riavere appena possibile. Perch gli Uffici dellOSS erano andati in fibrillazione? Quali elementi sensibili conteneva il Rapporto? Era solamente una sintesi del lavoro fatto

in Italia dalla 5a Armata, in particolare dallo Special detachment G-2 della 5a Armata o forse dava indicazioni molto pi dettagliate su progetti e persone? Quali e quanti erano i punti salienti che si temeva potessero venire in mano del nemico? Leggendo la copia tuttora presente negli Archivi americani si comprende che vi erano sufficienti elementi per mettere in pericolo lazione dellOSS in Italia e in Europa e la vita di alcuni agenti. In effetti, erano stati fatti in chiaro i nomi di ufficiali OSS in servizio oltremare, anche se non vi erano quelli di chi era al di l delle linee (solo gli alias). Vi erano i nomi di numerosi collaboratori italiani dellOSS operanti sul territorio italiano e la loro dislocazione; i nomi di ufficiali OSS che avrebbero dovuto essere impegnati in azioni successive.2 Era stata svelata anche la circostanza che presso lUfficio OSS di stanza a Caserta era conservato lelenco completo degli agenti con fotografie e altri dettagli interessanti per il nemico; si faceva il nome del colonnello Agrifoglio come capo del SIM.3 Erano allegati anche alcuni organigrammi dellorganizzazione OSS in Europa. E non era tutto. Si accennava alla compromissione della Santa Sede nella Resistenza romana, confermando che alcuni messaggi OSS ai patrioti e alle bande erano stati ricevuti attraverso una radio vaticana tramite un operatore corrotto, favorevole agli alleati. Altra notizia ghiotta per il nemico: lUfficio inglese per i prigionieri di guerra controllava una speciale tipografia, della quale era indicato il recapito, per la produzione di documenti falsi, inclusi i buoni per le razioni alimentari. Erano altres indicate con precisione le basi dellinglese SOE lungo lAdriatico. Era specificato che gli inglesi ottenevano informazioni da un

Tra di essi era nominato anche Peter Tompkins, noto agente OSS e autore di numerosi volumi di memorie, alla fine del conflitto. Pompeo Agrifoglio era, infatti, il nuovo Capo del SIM riorganizzato il 1 ottobre del 1943 a Brindisi.
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certo Signor Quarone, dichiarato capo del SIM in Afghanistan e al momento ambasciatore italiano a Mosca.4 Veniva rivelata la presenza di un Comitato dei Sei che era una organizzazione clandestina in Roma e il modo usato per introdurre radio clandestine in territorio occupato dai nazi-fascisti, nascondendole in carri che trasportavano concimi animaliera descritto il progetto di rapire un ammiraglio della RSI da parte degli inglesi. Poich la sparizione delle carte era avvenuta in Francia, dopo alcune rapide consultazioni tra le sedi di Londra e Parigi era stato deciso di non mettere in allarme i francesi se il Direttore dellOSS non avesse inviato istruzioni al proposito. La sparizione di una valigia contenente il Rapporto e altri documenti (oltre ad effetti personali di un ufficiale) era stata scoperta il 10 novembre precedente: il materiale contenuto non era ufficialmente classificato ma quanto meno avrebbe dovuto essere etichettato come confidenziale. LUfficio Sicurezza a Washington ne era stato informato 48 ore dopo il fatto ma fino al 20 novembre non aveva trovato nulla di riprovevole al riguardo non essendo al corrente o non avendo compreso limportanza delle carte ivi contenute. Resosi conto della notevole e pericolosa perdita aveva immediatamente richiesto che Pacatte fosse sottoposto alla corte marziale; Donovan per il momento aveva deciso per la nota di biasimo scritta. A mano a mano erano per giunte ulteriori notizie sulla dinamica dellevento e il coinvolgimento diretto di altri due ufficiali (il tenente colonnello Stacey Lloyd e il suo collaboratore, sottotenente David Yerkes), e il Direttore sospese le previste azioni contro Pacatte. Il 6 gennaio 1945 Donovan ordin di istituire una Commissione ad hoc che, una volta formata, si riun il 9 gennaio successivo alle ore 10 nella Sede Centrale dellOSS a Parigi, al n. 79 degli Champs Elyses, composta da tre ufficiali, due maggiori e un capitano, che dovevano indagare e fissare le responsabilit per la perdita di un documento governativo importante come il Rapporto Pacatte (cos ormai definito). Per prima cosa, alla presenza dei due ufficiali incriminati, venne letta lordinanza di composizione della Commissione e fu loro richiesto se desideravano sfiduciare qualcuno dei membri della Commissione ma non furono avanzate richieste in questo senso quindi la Commissione si costitu
Si trattava dellambasciatore Pietro Quaroni, ministro plenipotenziario in Afghanistan e dal maggio 1944, ambasciatore in URSS. Interessante la notazione sulla sua appartenenza al SIM a Kabul: questo ruolo rientrava comunque nella normale collaborazione che molti diplomatici davano al SIM, quando in loco non vi erano antenne particolari.
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regolarmente e inizi a analizzare un memorandum che il Lloyd aveva inviato tre giorni prima. Sia lui che il suo collaboratore furono presenti fin dai primi atti della Commissione e fu data loro ogni opportunit per controinterrogare altri testimoni, di presentare note scritte, di fare dichiarazioni spontanee. Lloyd fu il primo ad essere chiamato a testimoniare e a riferire verbalmente alla Commissione fornendo ogni possibile dettaglio riguardante la spinosa questione. Cos pian piano inizi a delinearsi la verit. Lloyd conferm che il Rapporto gli era stato consegnato il 15 ottobre dellanno precedente proprio dal maggiore Pacatte (in quel momento integrato nella Unit da lui comandata), in procinto di andare a Nancy. Il documento era rimasto custodito nella cassaforte del suo Ufficio fino al 10 novembre quando aveva chiesto al sottotenente Yerkes di portarlo a Parigi per consegnarlo a un corriere che lo riportasse a Washington. Lloyd e Yerkes erano arrivati nella capitale francese il 10 novembre alle sette di sera: non solo il Rapporto ma anche altri documenti amministrativi furono custoditi in quella che era la val-pak (una speciale valigia pieghevole usata dagli ufficiali per viaggiare con gli aerei militari), stivata nel retro della jeep che era stata messa a loro disposizione. I due ufficiali si avviarono al ristorantemensa dellOSS, il Doucet (al n. 4 di Rue Marbeuf) per la cena: lasciarono il mezzo di fronte al locale chiedendo al sergente Bena che custodiva unaltra jeep (a disposizione del tenente colonnello Sutherlandla precisione innanzi tutto in una vicenda decisamente spinosa), l parcheggiata di dare unocchiata alla loro mentre allinterno del locale trovavano il modo di assicurarne il controllo durante la cena. Il gestore della mensa present un civile francese, Edouard Legrand che si present in divisa americana, il che trasse in inganno Lloyd e Yerkes: pensarono infatti si trattasse di un militare, sentendosi rassicurati, ed era invece pi semplicemente un impiegato civile dellOSS. I due ufficiali cenarono ma al loro ritorno al veicolo dovettero constatare che solo la val-pack era scomparsa insieme a colui che doveva custodire il veicolo, mentre nulla era stato toccato riguardo ad altri effetti personali lasciati nella jeep. Momento di panico. Fu interrogato lautista di un veicolo l parcheggiato che sostenne di non aver notato persone che avessero preso qualcosa dalla jeep militare ma di aver visto il guardiano della jeep che insieme ad altre persone si avviava verso un caff l vicino. Nonostante affannose ricerche, il civile incaricato della custodia non fu ritrovato. Per telefono fu subito comunicata allUfficio OSS la scomparsa dei documenti e il pomeriggio successivo il sottotenente Yerkes si rec presso il parigrado Hodkinson della Sezione amministrativa dellOSS, allo scopo di fornire dettagli su quanto custodito nella val-pack: suoi effetti personali e

documenti amministrativi e finanziari e uno appunto fuori sacco, appartenente al maggiore Pacatte, da rinviare negli Stati Uniti. Il 12 novembre, a due giorni dal furto, Yerkes si present allufficiale addetto alla sicurezza Parigi, mentre il mattino successivo lo stesso Lloyd si recava presso il Segretariato dellOSS a Parigi dove discuteva lopportunit di inviare o non inviare a Washington un telegramma sul caso e lidea si era affacciata solo perch un responsabile aveva prospettato la possibilit che nella carte Pacatte vi fossero riferimenti a agenti coinvolti in Italia. Alle domande della Commissione, Lloyd afferm di non sapere che il Rapporto fosse classificato perch la busta aperta che lo conteneva non portava alcuna dicitura in quel senso. Dichiar che poteva intuirlo conoscendo le attivit del collega e, a domanda specifica, rispose che quel documento indubbiamente avrebbe dovuto essere classificato. Conferm poi che secondo lui la val-pack non era potuta cadere inavvertitamente nel viaggio dallaeroporto al ristorante perch era pesante e ben assicurata nel retro della jeep. Alla domanda se riteneva che dei documenti di tal genere dovessero lasciati in un veicolo, Lloyd ovviamente tent di salvaguardare il collaboratore sostenendo di aver dato istruzioni al collega di portare i documenti a Parigi ma che costui non sapeva che vi potevano essere carte classificate. Lloyd per conosceva bene il regolamento sulla sicurezza dei documenti militari e fu costretto ad ammetterlo alla Commissione. Fu contestato al Lloyd che avendo una idea di cosa potesse contenere il Rapporto avrebbe dovuto dirlo al sottotenente Yerkes affinch prendesse le opportune precauzioni imposte dal regolamento. Fu poi la volta dello Yerkes che dichiar di aver visto una bozza del Rapporto a Washington quando ne aveva letto alcune pagine, verso la met di ottobre 1944. Mentre era in missione a Nancy insieme a Pacatte, costui lo preg di tornare in Lussemburgo e di prelevare dalla cassaforte del Lloyd il suo Rapporto ma Yerkes, quando era arrivato in quellUfficio, non aveva trovato n il Lloyd n alcuno che avesse la chiave della cassaforte. Rientrato appunto in sede, Lloyd gli disse che i documenti di Pacatte dovevano essere rinviati in America. Yerkes dichiar alla Commissione di non ricordare le precise istruzioni del suo superiore, cio se avesse ricevuto lordine di portarle a Parigi dove dovevano recarsi in missione il 9 novembre. Era stata una sua iniziativa, ritenendo che, trasferendoli a Parigi, sarebbero arrivati pi rapidamente negli Stati Uniti e non ne aveva fatto cenno al Lloyd. Li aveva infilati nella sua val-pack personale ritenendoli pi al sicuro. Il Lloyd non era stato messo al corrente che il Rapporto era custodito con i suoi effetti personali e non in una valigetta a parte.

Yerkes era sicuro che la val-pack fosse presente al momento del loro arrivo al Doucet: ne avrebbe notato sicuramente la mancanza. Alluscita per la valigia era scomparsa insieme a colui che avrebbe dovuto custodire la jeep. Da quel momento in poi il suo racconto collimava con quello del suo superiore. Alla domanda se riteneva corretto che documenti potenzialmente segreti fossero rimasti nella jeep o se invece avrebbe dovuto portarli con s, fu costretto a rispondere che non aveva agito correttamente. Gli fu contestato che avendone letto dei brani poteva ben saper cosa vi fosse scritto: a questa contestazione lufficiale spieg dapprima che non ne aveva realizzato limportanza e che comunque che lo riteneva un vecchio rapporto che trattava di attivit gi svolte e non da realizzare in futuro. E tent di giustificarsi dicendo che i suoi comportamenti erano dovuti proprio al fatto che non aveva compreso limportanza del Rapporto. Afferm poi che il colonnello non gli aveva esplicitamente detto di portare quel documento a Parigi ma gliene aveva parlato in connessione con il viaggio a Parigie aveva quindi ritenuto di doverlo portare con s A quel punto il Lloyd volle fare una ulteriore dichiarazione perch non era affatto daccordo con la deposizione del sottotenente. Dichiar che la responsabilit del trasporto del documento a Parigi era interamente sua. Aveva ricevuto un messaggio da Washington di rinviare quel documento nel pi breve tempo possibile e di conseguenza riteneva che linvio da Parigi sarebbe stato pi rapido. Prese su di s anche la responsabilit di non aver spiegato al suo sottoposto limportanza del Rapporto. Finiti i lavori con rapidit, lo stesso 9 gennaio nel tardo pomeriggio, la Commissione stabil che, considerati i fatti e le testimonianze, ambedue gli ufficiali Lloyd e Yerkes erano i colpevoli della sparizione del documento per non aver rispettato le regole sulla sicurezza dei documenti militari; comportamento aggravato dal fatto che ambedue si erano resi conto che era un documento classificato anche se non vi era nessuna annotazione al riguardo. E quindi la Commissione raccomand che fossero prese le necessarie punizioni disciplinari nei confronti dei due ufficiali, lasciando alle superiori Autorit le decisioni concernenti Pacatte. Ancora prima della istituzione della Commissione dinchiesta, il 2677th Headquarters Regiment, reparto operativo presso lAllied Forces Headquarters, aveva analizzato i pericoli insiti nelle pagine del Rapporto una volta che fosse caduto in mano al nemico. In cosa consisteva esattamente il documento? Era suddiviso in nove capitoletti che trattavano 1) la fase Nord africana; 2) la progettazione dellinvasione in Sicilia; 3) linvasione; 4) la fase

successiva allinvasione; 5) gli agenti; 6) lorganizzazione; 7) il personale operativo; 8) i collegamenti e 9) alcune considerazioni del Pacatte sul lavoro svolto e sulle prospettive future.5 Il Rapporto, in 28 nutrite cartelle, apriva altres un interessante dettagliato spaccato sullattivit di un membro operativo dellOSS nel periodo complesso dello sbarco in Italia e della liberazione dellItalia del Sud, dando eventualmente al nemico lidea corretta di un modus operandi. I risultati di questa analisi sono interessanti per lo storico perch danno molti dettagli sul ruolo di agenti e ufficiali che operavano in Italia. Lindagine rilev che era citato il maggiore Guido Pantaleone (un avvocato di Cleveland), per alcuni mesi prigioniero di guerra in Germania, al momento latitante in Italia, dove collaborava con agenti dellOSS. Se il nemico avesse letto il Rapporto la sua copertura sarebbe stata bruciata con la conseguenza di essere arrestato, torturato e ucciso. Era stato evidenziato limportante ruolo di Vincent Scamporino: 6 non si poteva permettere che corresse il minimo pericolo di cattura; era a conoscenza dellintera azione dellOSS in Italia. Altrettanto importante era il ruolo del capitano Andr Burgoin: ufficiale dellesercito francese, aveva un ruolo di primaria importanza nellorganizzazione dellOSS e aveva avuto accesso ad un numero enorme di informazioni segrete; una sua cattura da parte del nemico avrebbe comportato gravi rischi cos come il fatto che continuasse a operare in Italia e Francia dopo la sparizione del documento. Per questa ragione veniva raccomandato che lufficiale fosse fatto tornare immediatamente negli Stati Uniti per il resto del conflitto. Per altri ufficiali e
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Una copia integrale nel carteggio sulla sparizione, NARA, RG 226, Withdrawn Records, NND-974345.

Avvocato di Middletown (Conneticut), Vincent Scamporino (1914-1978) era il capo dellintelligence verso lItalia nel Teatro nordafricano (OSS-SI-Italian Division, MEDTO). Il suo alias era Maxim, non indicato nel Rapporto Pacatte ma rilevabile da altri documenti dellArchivio nazionale americano. Partecip alle riunioni di Algeri, coordinate da Earl Brennan, per preparare lo sbarco alleato in Sicilia e nel luglio 1943, insieme a Max Corvo, sbarc a Favignana per liberare i mafiosi che vi erano confinati.

agenti (anche italiani e civili) veniva richiesto lo stesso trattamento perch erano figure di primo piano nelle operazioni e nella organizzazione OSS in Italia. Lindagine si concludeva anche con la richiesta che altri agenti, al momento non operativi, non fossero pi utilizzati per operazioni combat e tra questi era citato ancora una volta Peter Tompkins, definito civilian. Lufficiale responsabile della Sicurezza del Teatro Mediterraneo, il colonnello Parry Jr. fu molto deciso nel rappresentare tutti i pericoli che la negligenza del Pacatte poteva comportare per una serie di agenti operativi chiedendo esemplare punizione (corte marziale) per il Pacatte e per chiunque fosse stato coinvolto nella perdita del documento. Altri Uffici interrogati al riguardo si scambiarono rapidamente pareri sulla situazione che sembrava a tutti essere di una gravit senza pari, ritenendo che poteva disarticolare lorganizzazione intera in Italia e nel Teatro nordafricanonon avevano tutti i torti nellessere particolarmente nervosi al riguardo. L8 febbraio 1945 fu ritirata la richiesta di sottoporre il maggiore Pacatte alla corte marziale perch lindagine condotta dal maggiore Black a Parigi aveva appurato che la perdita del documento non era imputabile direttamente allufficiale. Per doveva essere condotta una ulteriore indagine sulle ragioni che avevano indotto Pacatte a portare con s quel documento contravvenendo al regolamento sul trasporto di documenti classificati e la salvaguardia delle informazioni militari, nonch altre disposizioni n materia.7 Esperiti tutti gli interrogatori e prese le decisioni del caso, la nota di biasimo scritta al Pacatte si trasform in biasimo orale: il 1 marzo 1945 il colonnello Doering, su istruzioni di Donovan, somministr allufficiale reo di tanta leggerezza un biasimo circa il suo comportamento, basato sui seguenti elementi: la reprimenda veniva fatta non per la perdita del documento ma per la violazione dei principi generali di sicurezza; inoltre la missione del maggiore non comportava che portasse con s lintero documento e quindi non aveva autorizzazione per trasportarlo; se fosse caduto in mano nemica avrebbe messo in pericolo persone impegnate nelle missioni in Europa. Pacatte fu anche

In particolare: 25 del Regolamento AR-380-5 che prescriveva: secret documents will be transmitted only by officially designated courier; 2 del General Order n. 16, come rivisto il 12 aprile 1944, che prevedeva: OSS personnel may be designated official couriers, contingent upon obtaining (a) prior written approuval of the Security Office and (b) official Army, Navy, or Marine Corps courier orders; Security Order n. 4 come rivisto nel marzo 1944: all matter classified SECRET or CONFIDENTIAL shall be transmitted only by Courier or, in exceptional cases or occasions of emergency, by Deputy Directors, Branch or Division Heads, or their duly authorized and appointed delegates tutte disposizioni atte a evitare pericoli ai singoli agenti e possibilit che documenti riservati cadessero in mani nemiche.

informato che questo biasimo non sarebbe stato registrato nella sua cartella personale. Lloyd e Yerkes ebbero lo stesso trattamento. Nessuno and sotto corte marziale. Non fu mai scoperto chi avesse rubato la val-pack ma apparentemente non vi furono conseguenze dirette del furto su agenti e ufficiali. Resta un esempio di colpevoli superficialit, soprattutto in tempo di guerra.

Societ Italiana di Storia Militare

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