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La marcia delle puttane???

Alle donne che scendono in piazza affermando di esser libere di vestirsi o di svestirsi come vogliono, senza per questo dover subire stupri e violenze, a quelle che dicono di esser libere di baciare chi vogliono, di scopare chi vogliono, ecc. ecc. io dico che forse si stanno divertendo a provocare l'opinione pubblica cercando lo scandalo, pur di smascherare il perbenismo ma dico anche che noi vittime della tratta non ci divertiamo affatto: noi siamo costrette e svestirci come i trafficanti vogliono perch cos svestite che noi attiriamo i maschi che desiderano stuprarci a pagamento, e poi magari neanche pagano,... cos che funziona. Voi vi svestite e lo considerate un vostro diritto che comporterebbe la libert di non esser violentate per questo. Purtroppo stare svestite in strada il segnale che indica agli uomini la disponibilit della donna a essere approcciata. Cos come starci con un bambolotto in braccio il segnale per dire ai maschi che la ragazza molto molto giovane... Il problema che a noi, vittime della tratta, gli uomini ci ammazzano anche, e a voi donne italiane che vi svestiste perch dite che un vostro diritto - cos dite ve ne frega assai poco A queste donne dico che la loro libert la nostra schiavit e, quindi la loro battaglia a senso unico e induce nella opinione pubblica l'idea che tra chi si sveste perch crede sia un suo diritto, ci siamo anche noi, invece costrette a svestirci e a prostituirci. Molte di noi sono state uccise anche dai trafficanti per i loro no e per convincere altre a obbedire senza troppo storie. Tra quelle donne che si dicono orgogliose di essere puttane o di essere definite puttane, usando anche altri termini per definirsi in modo anche pi provocatorio, io dico che noi, vittime della tratta, costrette a prostituirci, non siamo affatto orgogliose della nostra condizione e faremmo volentieri a meno di starcene in strada o nei luoghi chiusi a fare le puttane, per dirla col vostro linguaggio. Chi scherza con queste cose fa il gioco dei trafficanti e dei nostri sfruttatori, ed ben poco positivo che alcune donne, siccome sono orgogliose di essere delle prostitute e vogliono che questa sia considerata una cosa normale e libera, non si rendono conto di essere le nostre principali avversarie. Dicono perfino di voler difendere le vittime della tratta, in realt fanno parte di una cultura nella quale esiste solo una via di uscita per noi: decidere

liberamente di essere delle puttane. Liberamente? Non esiste solo il rifiuto di Santa Maria Goretti, esiste il rifiuto di donne che vogliono difendere la loro dignit o di recuperarla dopo che qualcuno l'ha tolta loro. Noi non siamo orgogliose di essere schiave e il modello di liberazione che ci viene presentato da questi gruppi di donne per noi fonte di sofferenza: davvero siamo soltanto questo, davvero siamo soltanto persone che non possono sganciarsi dalla prostituzione? Non lo credo, per questo da donna a donna, da vittima della tratta a donne che si dicono libere, io dico di NO, non sono orgogliosa di voi e di quello che vorreste farci diventare. ASSOCIAZIONE VITTIME ED EX VITTIME DELLA TRATTA

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