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La parola scolastica designa la filosofia del Medioevo.

Essa deriva dal termine scholasticus che, in un primo momento, indicava l insegnante delle arti liberali d ivise in trivio(grammatica, logica e retorica) e quadrivio(geometria, aritmetica , musica e astronomia) e successivamente indic anche l insegnante di teologia. Ci di mostra la stretta connessione tra lo sviluppo della scolastica e la funzione del l insegnamento la quale determin anche la forma e il metodo dell attivit letteraria sc olastica; infatti, poich le forme fondamentali erano la lectio, cio il commento di un testo, e la disputatio, cio l esaminare un problema attraverso tutti i pro e i contro, l attivit letteraria degli scolastici assunse la forma dei commentari(della Bibbia o delle opere di Aristotele) e delle raccolte di questioni. La connessio ne tra scolastica e la funzione dell insegnamento era per pi profonda in quanto il p roblema principale della ricerca filosofica era quello di comprendere una verit g i rivelata e questo era un problema di educazione cio di formazione dei chierici. I tratti fondamentali della filosofia scolastica erano diversi da quelli della f ilosofia greca: la filosofia greca era una ricerca individuale che si proponeva di ricercare una verit che non si rifacesse alla tradizione mentre la filosofia s colastica era una filosofia che era essa stessa fondamento e norma della ricerca in quanto non c era una verit da ricercare ma solo da comprendere e esplicare; ino ltre mentre la filosofia greca era prettamente individuale la scolastica vedeva la filosofia come un opera comune che deve ricorrere all aiuto della tradizione reli giosa espressa dai concili. Di conseguenza presente costantemente il riferimento all auctoritas cio alle decisioni di un concilio, di un detto biblico o la sentent ia di un Papa. Nonostante la scolastica si distaccasse molto dalla filosofia pre cedente essa non poteva creare dei nuovi metodi e delle nuove strutture per espr imere le sue tesi e cos si rifece alla filosofia greca per quanto riguarda termin i, concetti e strutture logiche meritandosi il titolo di filosofia con mancanza d i prospettiva cio che estrapolava cose dal concetto generale per esprimerne altre. La filosofia non pi il fine ma quindi solo un mezzo per gli scolastici per compr endere la verit gi rivelata ed detta infatti ancilla theologiae. Il problema dominante della scolastica il rapporto tra ragione e fede che pu a pr ima vista sembrare solo un problema speculativo ma in realt non solo questo: infa tti possibile affrontarlo in primo luogo sul piano teorico ma soprattutto riguar dante il ruolo dell individuo nella ricerca della verit e le limitazioni che tale i ndipendenza incontra nelle gerarchie ecclesiastiche. Molti critici erroneamente hanno descritto la filosofia scolastica in maniera omogenea condensando tutte l e speculazioni individuali con la piena concordanza tra ragione e fede. Tuttavia quest operazione risulta illegittima poich il carattere fondamentale di una filoso fia il suo dibattito circa una questione non la sua soluzione; per di pi la piena concordanza fu solo una delle tante soluzioni che gli scolastici diedero alla p roblematica. La periodizzazione del periodo scolastico infatti si basa sulla prevalenza di un o o l altra soluzione al rapporto tra ragione e fede: la prima fase detta prescolastica quella in cui il problema non viene preso propri o in considerazione ed supposta l assoluta identit tra i due concetti; la seconda f ase detta alta scolastica ed il primo affacciarsi del problema del rapporto tra ragione e fede in cui si afferma la potenziale antitesi tra i due concetti; la t erza fase detta fioritura della scolastica in cui si sostiene che i due concetti pur essendo distinti concordano in quanto conducono agli stessi risultati; infi ne l ultima fase il dissolvimento della scolastica in cui riconosciuta l insolubilit del problema in quanto ragione e fede appartengono a due domini eterogenei. Nono stante la sua fine come periodo storico , la scolastica sar presente in tutte le epoche storiche come esigenza dell uomo di spiegare razionalmente ci che egli crede in virt di una tradizione religiosa.

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