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INTRODUZIONE

Il tema che si tratter in questo seminario uno dei temi pi importanti e sempre attuali dei quali si occupa lantropologia filosofica: il tema della libert; si analizzer questo tema riferendosi in particolare alla libert interiore e le libert esterne e il loro rapporto; si analizzer questo tema partendo da ci che la base della libert, cio la volont, descrivendone le caratteristiche principali facendo riferimento al pensiero di Aristotele,1 di I. Kant2 e di J.G. Fichte.3 Poi si tenter di descrivere la libert in base a due concezioni totalmente opposte, quella di Jean Paul Sartre4 e quella di Emmanuel Mounier,5cercando di spiegare cosa essa sia guardandola tramite i punti di vista di questi due autori. Poi ci si soffermer allora sul tema della libert interiore approfondendo l'autodeterminismo e lautoprogettazione, qui si parler dei cosiddetti uomini -cifra portando come esempio i tre casi pi eclatanti nel corso della storia delluomo, Ges di Nazareth e Socrate nel periodo storico greco-romano e Massimiliano Kolbe nel periodo dei grandi totalitarismi (Nazismo, Fascismo e Comunismo) nellEuropa della seconda guerra mondiale. Si tratter di come la libert interiore si possa manifestare spiegando le libert estrinseche, dandone prima una definizione generale e poi come si possibile un loro rapporto con la libert interiore; infine si parler delle libert esterne prendendone brevemente in esame alcune di esse, come quella fisica, quella sociopolitica, quella economica e quella giuridica.
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Filosofo greco nato a Stagira nel 384 e morto a Calcide nel 322. Fu il maestro del giovane Alessandro Magno e il fondatore del liceo ad Atene. Tra le sue opere citiamo: Metafisica, Etica Nicomahea, Poetica, Retorica. Cfr. Enciclopedia generale de Agostini, Istituto geografico deAgostini, Novara 1988, p. 124. 2 Filosofo tedesco nato nel 1724 e morto nel 1804 a Konigsberg. Fu il fondatore della corrente filosofica detta criticismo kantiano in cui cercava di confutare le teorie a lui precedenti. Tra le sue opere ricordiamo: Critica della ragion pura (1781), Critica della ragion pratica (1788), Critica del giudizio (1790). Ibidem, p. 768. 3 Filosofo tedesco nato a Rammenau nel 1762 e morto nel 1814. Diede, nell'opera Dottrina della scienza (1794), una sistemazione logica ai principi dell'idealismo,deducendo che tutto derivava dall'io puro e assoluto in una prospettiva storico-etico. Poi, nei Discorsi alla nazione tedesca (1807-1808) eccit il patriottismo tedesco contro l'occupazione francese, sviluppando il valore etico di nazione e della missione tedesca nel mondo. Ibidem, p. 553. 4 Jean Paul Sartre nacque e visse in Francia tra il 1905 e il 1980. Fu uno dei maggiori esponenti della corrente esistenzialista e della fenomenologia husserliana. Scrisse molti romanzi tra cui citiamo: Il muro (1939), Il rinvio(1945), L'et della ragione (1945) che gli valsero il premio Nobel per la letteratura che egli, coerente con le sue idee, rifiut. Ibidem, p. 1264. 5 Filosofo francese vissuto tra il 1905 e il 1950. Fu il fondatore nel 1932 della rivista Esprit, organo del movimento d'avanguardia, e fu anche il propugnatore di un indirizzo etico-politico che chiam personalismo comunitario. Ibidem, p. 956.

1. VOLONT
Il termine volont viene definito come la soggettivamente buono. 6 Su questo tema si sono espressi vari filosofi, il primo fra tutti Aristotele che ha notato che la volizione si deve allincontro tra appetito 7 e ragione, poich senza ragione non c volont dato che la ragione a determinare e distinguere latto volontario da quello riflesso e automatico, proprio degli animali e per alcuni aspetti anche delluomo. Quindi perch la volont ci sia, necessario lincontro tra la parte appetitiva e quella razionale e dove la parte appetitiva ragionevole ascolta ed rivolta al nostro comportamento.8 Quindi in sintesi, per Aristotele, la volont il processo che si basa su quattro punti: il primo, lappetito buono, cio approvato dalla ragione; secondo, la ricerca dei mezzi ( deliberazione); il terzo, la scelta e infine lultimo, lesecuzione. Il punto pi importante, per Aristotele, il terzo, cio la scelta perch il momento dellincontro tra lo stimolo appetitivo e lattivit razionale:9 poich [...]il proponimento un appetire deliberatamente, bisogna per questo che la razionalit sia vera e lappetire sia retto, se si vuole che il proponimento sia buono e che luna affermi e laltro segua le stesse cose.10 Ben diverso appare la questione per Kant; il filosofo di Konigsberg infatti parla di volont buona nella Critica della ragion pratica, essa affinch il suo agire in morale deve essere sottomessa allimperativo categorico. Questo principio kantiano, per Johann Gottlieb Fichte diventa un principio ontologico secondo il quale lesercizio della volont presuppone un'importante
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facolt o il potere dellanima,

consistente nelloperare scelte consapevoli in vista del raggiungimento di un fine

i consigli

dellintelletto e la parte razionale pratica segue i dettami della ragione teoretica pura

Cfr. P. Rossi (a cura di), Dizionario di filosofia, La Nuova Italia , Milano 2000,p.520. Il desiderio dettato dai bisogni naturali. 8 Cfr. P. Rossi (a cura di), op. cit.,p.520. 9 Ibidem. 10 Aristotele, Etica Nicomachea a cura di Franco Amerio, ed. La Scuola, Brescia 1960, IV, 2, 1139a, 24-27.

condizione cio che luomo sia libero11 perch appunto tramite la libert la volont umana si manifesta nelle sue caratteristiche, che sono lintenzionalit, cio la volont intesa non come statica ma un processo dinamico verso il contatto reale, 12 la storicit, la visualit, la proiezionalit, lalienabilit. In conclusione possiamo dire che la volont una tensione verso il Bene in quanto bene13 e che per manifestarsi ha bisogno della libert.

2. CHE COSA LA LIBERT?

Dopo aver spiegato molto brevemente cosa sia la volont e quale il suo rapporto con la libert,ci addentriamo maggiormente nel nostro tema affrontando ora il discorso su cosa si debba intendere con il termine libert. Sul tema della libert il confronto si presenta molto ricco noi desideriamo soffermarci sulla concezione di libert di Jean Paul Sartre14 e Emmanuel Mounier.15 Lidea di Sartre di libert si basa sul concetto deterministico luomo libero16 e luomo libert.17 Con ci Sartre nega lesistenza di Dio poich egli vede in Dio un ostacolo alla libert delluomo Dostoevskij18 dice: Se Dio non esiste tutto permesso19 dal quale poi parte tutto il discorso sullesistenzialismo20- da ci, Sartre afferma che, data la non esistenza di Dio ci troviamo davanti dei valori che legalizzano la nostra condotta e quindi: luomo condannato a essere libero. Condannato perch non si creato da solo, e ci non di meno libero perch, una volta gettato nel mondo, responsabile di tutto quanto.21 Quindi Sartre pone la libert come base e fondamento di ogni valore umano
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Cfr. Paolo Rossi,op. cit.,p.521 Cfr. S. Palumbieri,L'uomo, Questa Meraviglia,antropologia filosofica I,trattato sulla costituzione dell'uomo, ed. Urbania University Press, Citt del Vaticano 2000,vol. I, p. 237. 13 Cit. S. Palumbieri,op. cit.,p. 240. 14 J.P. Sartre, L'esistenzialismo un umanismo, Mursla,Torino 1974, pp. 47, 82-83. 15 E. Mounier, Il personalismo, AVE, Roma 1989, pp. 85-97. 16 J.P. Sartre, L'esistenzialismo un umanismo, p. 47. 17 Ibidem 18 Scrittore russo vissuto tra il 1821e il 1881. Fu l'autore di molti libri tra i quali: I fratelli Karamazov (1879-80), Delitto e Castigo (1866),l'idiota (1869). Cfr. Enciclopedia generale de Agostini, p. 480. 19 J.P. Sartre, op. cit.,p.46. 20 Ibidem. 21 Ibidem, p.47.

poich una volta conosciuta dalluomo egli pone i suoi valori cio che in ogni cosa che fa la mette come fine ultimo e da qui scopre che la propria libert dipende dagli altri e quella degli altri dipende dalla mia anche se la definizione di libert delluomo non dipende dagli altri e da qui si finisce nel discorso dellautenticit.22 Per Mounier, il concetto di libert si basa sul fatto che essa non un qualcosa materiale, come lo pu essere un teorema di matematica ma una cosa che esiste e che senza la quale luomo sarebbe uno zimbello in mezzo alluniverso;23 questa langoscia pi grande per luomo poich vorrebbe toccare la libert ma non pu farlo poich, come dice lautore, essa laffermazione di persona: si vive, non si vede e che molti vorrebbero toccarla e non potendolo fare la cercano sotto forma negativa definendola una lacuna del determinismo fisico,24 ma il filosofo francese afferma: la libert comunque non sboccia da queste preparazioni,25come il frutto dal fiore... la persona che si fa libera, dopo aver scelto desser libera... e nulla al mondo pu darle la sicurezza di esser libera, se essa non si slancia audacemente nellesperienza della libert.26 Quindi la libert, come afferma Mounier, dipende esclusivamente dalla persona poich la persona ha la capacit di scegliere una cosa o unaltra grazie alla facolt che ha luomo di decidere tra varie posizioni mirando sempre verso quella che guarda al bene; quindi la libert, per lautore francese, un dono e non una condanna, come era vista nel pensiero sartriano, quindi Mounier, riprendendo Marcel,27 afferma: la libert, invece, non legata indissolubilmente allessere personale come una condanna, ma gli proposta come un dono: egli pu accettarla o rifiutarla. Luomo libero colui che pu promettere e colui che pu tradire non essendo schiavo della libert come i Perken e i Garine, questi intossicati dalla libert non potr mai darle

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Ibidem. p. 82-83. Cfr. E. Mounier, Il personalismo, p. 85 24 Ibidem, pp. 85-86. 25 Le preparazioni di cui parla il filosofo riguardano il concetto di indeterminismo fisico nelle quali si vede la libert come un qualcosa che sta fuori dall'ordine universale e che la scienza moderna cerca di spiegare ma senza successo. Ibidem, pp. 86-87. 26 Ibidem, p. 87. 27 Pensatore e scrittore francese (1889 -1973), fu uno dei principali esponenti dell'esistenzialismo cristiano. Cfr. Enciclopedia generale de Agostini, p.871.

il senso di una qualsiasi forma di schiavit.28 In conclusione, a mio parere, lidea che pi si avvicina al concetto reale di libert quello di E. Mounier poich egli fonda la libert e lo stato libero delluomo sul principio della scelta della persona che fra tante posizioni che gli si pongono davanti sceglie quella che gli sembra pi orientata verso il bene e il suo bene, come daltronde il fine di ogni atto volitivo, come diceva Aristotele,29 di cui la sua esplicazione nella libert, e che nel frattempo non impedisca o sia dostacolo a quella degli altri poich, sempre secondo Mounier, la libert personale si realizza, oltre che con le scelte fatte consapevolmente, tramite appunto la volont , anche nella libert degli altri.30

3. LA LIBERT INTERIORE

Dopo aver accettato la definizione di libert, presentata da Emmanuel Mounier, andiamo al centro del nostro lavoro trattando della libert interiore e delle libert esterne e del loro rapporto. Abbiamo detto fino ad ora che la libert delluomo nasce dalla sua capacit di decidere su un qualcosa, tra varie possibilit proposte, che lo porta al bene. Ma da dove nasce tutto questo? Nellantichit, in particolare nel periodo greco- romano, la libert delluomo nasceva dalla sua condizione politica, cio se era libero o schiavo poich se era libero poteva godere di tutti i diritti civili, sociali, politici quali votare, parlare nella piazza, foro o agor, partecipare attivamente alla vita nella polis; se invece era schiavo non aveva nulla di quanto accennato sopra perch lo schiavo o il servo erano considerati quasi come una cosa, alla mercede dei loro padroni. Quindi per secoli si pensata la libert in base ad una sua estrinsecazione, cio come la libert politica che solo una delle tante esplicazioni della libert, insieme a quella economica, sociale, etc., ma di questo ne parleremo pi avanti nel corso del nostro lavoro, ma questo pu essere il vero senso della libert? Ed allora, libert
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E. Mounier,, op. cit, pp. 89- 90. Cfr. Aristotele, op. cit., IV, 2, 1139a, 24-27. 30 Cfr. E. Mounier,, op. cit, p. 90.

delluomo da dove nasce? Nei vari periodi storici, la libert si basava sul fatto che luomo poteva partecipare o meno alla vita politica o sociale nella citt. Ma questo non lorigine della libert delluomo poich, dicevamo, che la libert nasce dalla volont delluomo di fare il bene dato che la volont sempre protesa verso il bene ed essa nasce appunto da essa ed lespressione dellessere che nasce dalluomo dalla sua capacit di autodeterminazione,cio luomo si determina in base alla sua capacit di scelta in base a varie proposte dunque come capacit di determinare latto stesso a seconda delle condizioni esterne che gli propongono e che luomo attua in base a dei criteri che sono chiamati valori. Quindi possiamo capire che lautodeterminazione un qualcosa in pi rispetto alla istintualit, tipica degli animali, poich implica la ragione e la volont che gli animali non hanno, l'autoprogettazione, cio luomo si progetta la sua vita al di fuori di ci che lambiente propone poich luomo ha la capacit di dire: io voglio, io mi determino a, senza essere determinato da,31 quindi, come nel caso dellautodeterrminismo, lautoprogettazione implica la capacit di scelta cio luomo che dice: io scelgo,32 e allora luomo stesso che si fa legge in base alle sue

motivazioni e alle sue scelte, questo il caso di alcuni esempi che Jaspers definisce uomini-cifra e che si manifestano in quelle che il filosofo chiama situazioni limite. Nonostante lautore faccia numerosi esempi poich afferma che nel corso della storia ce ne sono stati tanti, egli pone quali casi eclatanti: quello di Socrate, 33 il quale pur essendo innocente fu accusato di corruzione dei giovani, scelse la morte, bevendo la cicuta, per essere fedele alle leggi della citt,34 quello di Ges di Nazareth35 che, come si legge nei vangeli, al culmine della sua vicenda si presenta inchiodato su una croce, privato delle sue libert estrinseche, come la libert fisica essendo inchiodato ad una croce, quindi non pu muoversi; privato della libert giuridica perch viene
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S. Palumbieri,op. cit.,p.244. Ibidem. 33 Filosofo greco vissuto ad Atene tra il 469 e il 399, il suo pensiero si basava sulla scoperta della verit in un periodo tracciato dalla Sofistica e sul raggiungimento della virt. Non lasci opere scritte, le fonti per la ricostruzione della sua personalit e del suo pensiero sono quelle di Platone, Aristotele, Senofonte. Cfr. Enciclopedia generale de Agostini, p. 1323. 34 Cfr. Platone, Tutte le opere a cura di Giovanni Pugliese Carratelli, Sansoni, Bologna 1974, 115b-d; 116a117a. 35 Cfr. S. Palumbieri,op. cit.,p.245.

espulso dalla citt, infatti muore fuori dalle mura della citt nella maniera con cui si uccidevano schiavi e ribelli; viene privato della libert politica e sociale poich viene condannato dopo un processo sommario senza la possibilit di difendersi. Poi, infine, gli viene negata la libert economica infatti muore nudo su una croce,36 tanto che il procuratore romano, Ponzio Pilato, al vederlo in quella condizione esclama: ecce homo,37 per indicare colui che in quella situazione era la persona che pi aveva raggiunto il vertice della libert interiore, poich aveva fatto una scelta senza nessun tipo di costrizione ne interna ne esterna. Poi laltro esempio, che Sartre porta, quello del frate francescano Massimiliano Kolbe, che diede la vita in uno dei campi di concentramento nazisti per salvare quella di un suo compagno di prigionia, anchegli, come nei due casi precedenti, fu privato delle libert esterne come quella fisica, quella socio- politica, quella economica.38 Come questi tre casi, ce ne sono moltissimi altri nel corso della storia delluomo, come i martiri delle molte persecuzioni, che si sono succedute nel corso dei secoli, condannati anche solo per il loro credo, religioso o no che sia. Quindi possiamo dire che la libert interiore la capacit delluomo di estrinsecare la sua volont, educata dalla ragione, e quindi di scegliere a quale bene farsi attirare, anche in assenza delle libert esterne, tra varie possibilit. A questo proposito dice Emerith Coreth: in questa vita per incontriamo sempre e solo beni finiti, limitati nel loro valore. Essi sono certamente un bene sotto un aspetto: non ci promettono soltanto una soddisfazione, un arricchimento, una crescita di valore, ma sono in s stessi degni di affermazione e di desiderio; perci esigono il nostro riconoscimento del valore e la nostra corrispondenza ad esso. Al tempo stesso per mostrano sotto un altro aspetto, una carenza, un limite. Ogni decisione per un bene al contempo rinuncia ad altri beni, ad altre possibilit della nostra esistenza.39

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Ibidem. Gv 19,5. 38 Cfr. S. Palumbieri,op. cit.,p.246. 39 E. Coreth, antropologia filosofica, Morcelliana, Brescia 1983,p.98.

4. LE LIBERT ESTERNE E IL LORO RAPPORTO CON LA LIBERT INTERIORE

4.1 Che cosa la libert esterna e come si rapporta con la libert interiore.
Nel corso del nostro lavoro abbiamo fatto pi volte riferimento alle libert esterne, ma senza mai spiegarle. Potremo provare a definirle come lesplicitazione della libert interiore delluomo; dice a tal proposito Mounier: le libert non sono altro che possibilit offerte allo spirito di libert.40 Su questo tema si sono espressi san Tommaso dAquino41 e Spinoza.42 San Tommaso distingue opportunamente, la libertas a coactione (libert da costrizione esterna) dalla libertas a necessitate (libert dalla necessit interna), mentre Spinoza definisce la libert determinandone lessenza solo mediante lindipendenza dalla costrizione esterna e non da quella interna, infatti, egli dice: si dice libera quella cosa che esiste per sola necessit della sua natura e che determinata da s sola ad agire; si dice invece necessaria, o meglio coatta, la cosa che da altro ad esistere e ad agire in una certa e determinata maniera.43 Quindi possiamo dire che esse siano strettamente legate, poich se non ci sono le libert esterne non ci pu essere lespressione di quella interna, anche se ci sono alcune eccezioni, cio le situazioni-limite, ma se non c la libert interna cio luomo non si sente libero non lo pu esprimere tramite le libert esterne, dice ancora

Mounier: vero che la libert non deve far dimenticare le libert; ma quando gli

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E. Mounier, Il personalismo, p.95. Teologo e filosofo medievale vissuto tra il 1225 e il 1274. Tra le sue opere citiamo: La summa theologica e la summa de veritate contra gentiles. Cfr. Enciclopedia generale de Agostini, p. 1426. 42 Filosofo olandese vissuto tra il 1632 e il 1677. fu uno dei maggiori esponenti del razionalismo. Ibidem. p. 1345. 43 B. Spinoza, Ethica ordine geometrico demonstrata, I, def.VII (ed. it. Etica, a cura di G. Durante, G. Gentile, G. Radetti, Firenze, Sansoni, 1963, p.7).

uomini non sanno pi sognare le cattedrali, non sono nemmeno pi in grado di costruire delle belle soffitte. Quando non possiedono pi lamore per la libert, non sono pi in grado di edificare le libert.44

4.2 Tipologie di libert esterne.


Abbiamo detto che la libert interna si esprime tramite le libert esterne ed esse dipendono dalla varie culture in generale ne prendiamo in esame alcune, esaminandole sia nei loro aspetti positivi che in quelli negativi: Libert socio-politica: al negativo si esprime con lassenza di dittature aperte o sudbole, di coazione delle proprie opinione nel progetto, nel contributo alla costruzione dello Statoapparente per una societ in qualche modo partecipata, mentre al positivo si fonda sulla partecipazione al bene comune.45 Libert fisica: al negativo si esprime con il non movimento del corpo, mentre al positivo si concretizza nel movimento.46 Libert giuridica: al negativo si esprime con lassenza di impedimenti alle fondamentali forme espressive della dignit umana e del cittadino, mentre al positivo possono fruire almeno dei diritti civili.47 Libert economica: al negativo corrisponde allassenza di schiavizzazione dei bisogni primari e conseguente condanna alla mera sopravvivenza. Al positivo invece corrisponde alla possibilit di mezzi di vita e sussistenza.48 Quelle elencate sono per solo alcune delle estrinsecazioni della libert
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E. Coreth, op. cit. ,p.95. Cfr. S. Palumbieri,op. cit.,p.242. 46 Ibidem. 47 Ibidem. 48 Ibidem. p. 243-244.

interiore poich, come dicevo prima, ce ne sono altre quali: le scelte vocazionali, lopinione politica, ladesione ad un credo religioso e molte altre.

CONCLUSIONE

Alla fine di questo lavoro nel quale abbiamo analizzato e approfondito il concetto di libert interiore e di libert esterna partendo dal fondamento della libert, cio la volont, e successivamente analizzando la libert e interpellando grandi personalit come Aristotele, san Tommaso dAquino, J.P. Sartre e molti altri che nel corso del lavoro si sono succeduti; abbiamo visto come luomo per essere libero deve scegliere di esserlo, poich la sua libert non nasce dallambiente e dalle circostanze che lo circondano ma dal suo pi profondo essere che manifesta al mondo tramite queste.

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BIBLIOGRAFIA

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1960.
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P. Rossi (a cura di), Dizionario di filosofia, La Nuova Italia, Milano 2000. S. Palumbieri, Luomo, Questa Meraviglia, antropologia filosofica I, trattato

sulla costituzione delluomo, Urbania University Press, Citt del Vaticano 2000.
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Durante, G. Gentile, G. Radetti, Firenze, Sansoni, 1963).

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INDICE
INTRODUZIONE ...................................................................................................................... 1 1. VOLONT ............................................................................................................................. 2 2. CHE COSA LA LIBERT? ................................................................................................ 3 3. LA LIBERT INTERIORE ................................................................................................... 5 4. LE LIBERT ESTERNE E IL LORO RAPPORTO CON LA LIBERT INTERIORE .... 8 4.1 Che cosa la libert esterna e come si rapporta con la libert interiore.......................... 8 4.2 Tipologie di libert esterne. ........................................................................................... 9 CONCLUSIONE ................................................................................................................... 10 BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................................... 10

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