Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
di PAOLO DI STEFANO
na Trieste non gi vernacola e lontana, ma dolorosamente vicina e conosciuta, sanche materialmente ignorata, da ogni autentico, e sia pur modesto, franco-cacciatore del pensiero e dellarte contemporanea. Sono le parole con cui Eugenio Montale celebrava, nel 1926, la citt di Umberto Saba, il poeta, libraio antiquario, e soprattutto uomo tra gli uomini. Saba avrebbe lasciato Trieste nellimmediato dopoguerra, per trasferirsi nel capoluogo lombardo ospite del libraio Emanuele Almansi. A Milano, il poeta sperava di trovare una casa in cui stabilirsi con la moglie Lina e l cerc, senza successo, di aprire una libreria. Saranno domani i centotrentanni dalla nascita di Saba e una bella coincidenza fa s che il 14 marzo si apra, in Casa del Manzoni a Milano (fino al 27), una mostra intitolata Trieste-Milano con i frammenti di un archivio ritrovato in cui il nome del poeta avr parte notevole con quelli dei triestini suoi contemporanei, amici e sodali, Virgilio Giotti, Italo Svevo, Carlo e Giani Stuparich, Scipio Slataper e Anita Pittoni. Larchivio con manoscritti, ritratti e libri rari appartenne alla Pittoni (1901-1982), grande signora della moda anni Trenta, artista del tessile, disegnatrice di costumi (sono suoi quelli ideati per Lopera da tre soldi di Brecht messa in scena da Anton Giulio Bragaglia a Milano nel 1930). Chiamata da Gio Ponti in quegli anni a esporre alla Triennale dArte decorativa e pi volte presente alla Biennale di Venezia, nel 1949 Anita Pittoni, poetessa e scrittrice lei stessa, fu fondatrice delle preziose Edizioni dello Zibaldone, presso cui avrebbe pubblicato opere dei maggiori scrittori e poeti triestini del suo tempo, e dal 63 al 66 si sarebbe dedicata a raccogliere un imponente archivio di manoscritti di autori giuliani nel Centro Giani Stuparich. Larchivio and disperso, ma il libraio bibliofilo e studioso Simone Volpato ha avuto la fortuna (sua e nostra) di ritrovarne una sezione, costituita in buona parte da materiale inedito, utile a ripensare la geografia culturale della Trieste novecentesca e indispensabile per lo studio dei suoi autori. Tra questi, Umberto Saba. stato lo stesso Volpato, con la collaborazione della Libreria Antiquaria Pontremoli di Milano, a mettere a disposizione questi documenti dellarchivio Pittoni per la Casa Manzoni, illustrando nel catalogo la peculiarit delle carte del poeta, libraio antiquario ed editore sotto il marchio della propria libreria. Sono due le plaquette dattiloscritte delleditore Saba in mostra a Milano, una coppia di reperti rarissimi su carta a mano con filigrana, una fragile legatura e una copertina realizzata con carte pregiate impresse a secco su cui sono stampati passi di Manzoni e di Dante. Si tratta del poemetto LUomo (maggio 1926) e di Tre poesie per la mia balia (agosto 1929). Il primo, stampato in dieci esemplari ad uso degli amici, porta decorazioni floreali e interventi autografi presentando numerose e consistenti varianti rispetto alledizione a stampa. Testimonia infatti una fase di passaggio dal manoscritto alledizione definitiva, realizzata per monetizzare la propria poesia. La seconda plaquette autoprodotta, sempre decorata e sempre tirata in dieci copie,
Iniziative
Il rapporto speciale fra le due citt: Manzoni considerava laltra un capolinea oltre confine