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XIII**

Alla fine della giornata chiedemmo alle guardie di setacciare il campo alla ricerca di un vecchio. Capirono immediatamente di chi stessi parlando e chiarirono che non cera bisogno di fare particolari ricerche. Il vecchio era stato isolato dagli altri e tenuto in uno dei loculi di contenzione, oramai da settimane. Il provvedimento si era reso necessario dopo che aveva quasi staccato a morsi la mano di uno dei suoi compagni di prigionia. Contrariamente al solito, in ottemperanza gli ordini giunti allindomani dellinvasione, i prigionieri avrebbero goduto di un regime speciale che li metteva al riparo dalle esecuzioni sommarie. Perlomeno fino a nuovo ordine. Quindi, lisolamento era sembrato la soluzione migliore. Quando chiedemmo alle guardie di descrivercelo le loro parole si discostarono di poco da quelle usate dai prigionieri durante i colloqui della giornata. Gli attributi che ricorrevano pi di frequentemente erano: sfregiato, sfigurato, devastato. Qualcuno si spinse addirittura oltre e lo defin una specie di sciamano, un demonio. Niente di nuovo dunque. Per tutta la giornata avevamo interrogato testimoni terrorizzati e attendibili. Ordinai che venissero rintracciati i soldati che avevano catturato il vecchio. Ci vollero un paio dore ma alla fine venni accontentato. I tre raccontarono a turno la propria versione dei fatti, il secondo e il terzo sottoscrivendo quanto gi raccontato e aggiungendo soltanto qualche dettaglio. Avevano trovato il vecchio grazie a un paio di delatori che al momento della cattura avevano indicato lingresso nascosto di un palazzo che si affacciava direttamente su di un canale chiuso. In realt, una volta entrati nel palazzo avevano brancolato per quasi mezzora in mezzo al ciarpame pi assurdo prima che fosse il vecchio stesso ad andare loro incontro. Attraversava lentamente una gigantesca sala ingombra di oggetti di ogni tipo, con le mani sollevate dietro la testa e una maschera sul volto. Gli si era rivolto direttamente nella loro lingua, scandendo bene le parole con uno strano accento. Si era lasciato mettere i lacci senza opporre nessuna resistenza scomponendosi solamente quando gli avevano strappato la maschera. Non era stata una buona idea. Ci era mancato poco che i

loro stomaci, gi sottosopra a causa dei miasmi dei canali, si rivoltassero completamente. Pensarono che per qualche motivo la faccia fosse venuta via insieme alla maschera. Al suo posto, la carne viva e lucida lasciava intravedere un teschio ributtante. Congedammo i soldati e rimanemmo tra di noi, a discutere su come affrontare la cosa. Perlomeno sapevamo cosa aspettarci.

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