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UNIVERSITA DEGLI STUDI DEL MOLISE

Facolt di scienze umane e sociali

Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria


A.A. 2012/2013

LABORATORIO DI METODOLOGIA E TECNICA DEL GIOCO E DELLANIMAZIONE

Prof. Filippo Bruni

Stefania Maselli n. matricola 139531

INDICE

INTRODUZIONE IL RUOLO DEL GIOCO NELLA VITA DEL BAMBINO FRAMMENTI DI TEORIE IL GIOCO IN PEDAGOGIA VIENI A GIOCARE CON ME? UDA: CONOSCO IL MONDO ATTRAVERSO I 5 SENSI ATTIVITA FILASTROCCA DEI CINQUE SENSI GIOCHI BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

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Introduzione
Il gioco la principale attivit svolta dai bambini a partire da quando sono molto piccoli fino ai primi anni delladolescenza. In realt, con il passare del tempo, con il cambiare della societ e della cultura, si assistito ad alcune modifiche riguardanti anche il modo di giocare. I giochi di una volta erano sicuramente molto diversi da quelli che sono oggi in commercio, ma soprattutto non cera la possibilit economica di acquistarli. I bambini mettevano in pratica la loro fantasia e la loro immaginazione inventando nuovi giochi da creare con i materiali che avevano a disposizione (ad es. mio padre racconta che da piccolo, non avendo delle macchinine come quelle che ci sono oggi, le costruiva da solo: labitacolo era una zucchina che aveva le ruote fatte con stuzzicadenti e rondelle di mela). Inoltre, proprio negli ultimi 20 anni che si assistito ai maggiori cambiamenti anche negli ambienti di gioco. Prima si giocava allaperto con gli amici, mentre adesso i bambini giocano sempre di pi in solitudine davanti alla TV o ai videogiochi perdendo, a volte, quello spirito di condivisione e di cooperazione che caratterizza il periodo dellinfanzia. Un tempo i bambini smettevano presto di giocare, perch spesso dovevano aiutare economicamente la famiglia e per questo iniziavano prima a lavorare. Ora, sicuramente non cera la cultura di oggi e quindi non si dava molta importanza al ruolo del gioco nella vita del bambino, perci anche chi continuava a giocare fino ai 10 - 11 anni veniva deriso perch considerato gi un adulto. E si pensava che il gioco non era roba per adulti.

Oggi, per, sono cambiate tante cose: ci sono pi giochi in commercio; si hanno maggiori possibilit economiche per acquistarli; si attribuisce maggiore importanza al gioco ai fini dellapprendimento e dello sviluppo del bambino; si continua a giocare anche da adulti.

Quindi, possiamo affermare che il gioco una esigenza fondamentale, comune a tutti gli individui dei due sessi di qualsiasi et e cultura.

Il ruolo del gioco nella vita del bambino


Linteresse per il gioco stato sempre presente lungo i secoli, infatti ne ribadiscono limportanza gi Platone, Aristotele e Tommaso DAquino nel Medioevo. Winnicott (1971) scrive E nel giocare e soltanto mentre gioca che lindividuo, bambino o adulto, in grado di essere creativo e di fare uso dellintera personalit, ed solo nellessere creativo che lindividuo scopre il s. [] Sulla base del gioco viene costruita lintera esistenza delluomo come esperienza. Il gioco rappresenta uno strumento educativo fondamentale che permette al bambino di conoscere, sperimentare e migliorare abilit, comportamenti e competenze. Il gioco svolge un ruolo molto importante nella vita del bambino perch ne favorisce lapprendimento, la crescita armonica, la comunicazione e il confronto con il mondo reale. Inoltre, rappresenta una dimensione evolutiva nella quale il bambino ricerca, sperimenta ed impersona un proprio ruolo. Il vero gioco sviluppa nel bambino forti motivazioni che gli permettono di controllare le occasioni che vive, di diminuire lansia e allontanare la noia. Tale concetto viene sancito dallart. 31 della Convenzione Internazionale sui Diritti dellInfanzia, approvata dallAssemblea delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, che riconosce ai bambini e alle bambine il diritto al riposo e allo svago, a dedicarsi al gioco e alle attivit ricreative proprie della loro et e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. Diversi giochi sono importanti per sviluppare le capacit e la personalit del bambino, in particolare: il gioco libero: attiva nel bambino una motricit sana e genuina attraverso movimenti ampi e vivaci che non obbediscono a schemi organizzativi prefissati; i giochi simbolici: mantengono il fattore della spontaneit, ma si caratterizzano per unesecuzione dettata dalla tendenza a trasfigurare la realt; i giochi imitativi: consistono nella ripetizione di atteggiamenti e gesti di determinate persone o di movimenti caratteristici di particolari attivit lavorative; i giochi con regole: sono giochi che permettono di interiorizzare delle regole e disciplinare i comportamenti del singolo e del gruppo. In questo modo, soprattutto nei giochi di squadra, si realizzano le condizioni affinch il singolo bambino possa interagire con gli altri, apprezzando la loro presenza e i loro contributi.
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Frammenti di teorie
Tra le teorie pi significative riguardanti il gioco, hanno rilevante importanza quelle di Vygotskij e di J. Bruner. Il primo autore, considera il gioco come risposta che il bambino, alle prese con i propri bisogni, elabora al fine di poterli soddisfare, se pure nel mondo della fantasia. Tale autore, agli aspetti puramente cognitivi, aggiunge gli affetti, le motivazioni e il contesto sociale. Uno degli aspetti pi importanti del gioco, messo in evidenza dallo studioso russo, costituito dalla funzione di liberare gli oggetti dal loro potere vincolante. In altre parole, nel gioco gli oggetti non suggeriscono il comportamento del bambino, bens acquistano nuovi significati. Nel gioco il pensiero separato dagli oggetti e lazione nasce dalle idee pi che dalle cose: un pezzo di legno comincia ad essere una bambola e un bastone diventa un cavallo. Il gioco diviene cos una fase di transizione nellacquisizione di significati, e del linguaggio in particolare, attraverso cui il bambino crea situazioni nuove. Un autore come Bruner, invece, considera il gioco con riferimento alladattamento umano e alle strategie di soluzione di problemi. Giocare , innanzi tutto, un modo di apprendere allinterno di una situazione controllata, in cui sono ridotti al minimo i rischi di una violazione delle regole sociali. Il gioco assume cos un ruolo importante nellevoluzione delleducabilit. Funzione prioritaria del gioco sarebbe, quindi, conseguire, attraverso la manipolazione di strumenti, una migliore destrezza e sempre nuove combinazioni di comportamenti.

Il gioco in pedagogia
L'idea di introdurre il gioco nel campo educativo risale a Rousseau. Prima di lui la scuola era concepita solo per un lavoro serio e disciplinato, dove l'allievo doveva imparare a memoria determinate nozioni e acquisire determinati comportamenti, in un clima di severit, ubbidienza e distacco, ottenuto anche a costo di punizioni fisiche. L'importanza del gioco era gi stata riconosciuta presso i Greci e i Romani, ma si trattava di una materia di studio (teorica, nel senso che si imparavano molte regole; pratica, nel senso che si svolgevano esercizi pi che altro ginnici). Il gioco non era n spontaneo n piacevole. Bisogna aspettare i pedagogisti moderni, come Pestalozzi, Herbart e Froebel, perch si realizzi un'impostazione psicologica ed educativa dei giochi infantili. Froebel, mette a disposizione dei bambini, riuniti nel "giardino d'infanzia" (la loro scuola), una serie di "doni" capaci di stimolare l'attivit simbolica, evocativa, fantastica del bambino (ad es. egli pensava che la sfera potesse far maturare nel bambino l'idea del movimento, il cubo l'idea del riposo, ecc.). Presto ci si accorse che i "doni" erano troppo astratti e che il bambino ha bisogno di giocare con cose pi vicine alla sua vita quotidiana. Inoltre si cap che le combinazioni dei giochi imposte dall'insegnante ostacolavano la spontanea manifestazione dell'iniziativa individuale. La Montessori invece ha cercato di graduare il materiale ludico alla maturit psicologica del bambino, col fine specifico di sviluppare le funzioni senso-motorie. Il bambino cio veniva educato a riconoscere, attraverso il gioco, le sue diverse attivit senso-motorie. Ma, secondo alcuni, in tal modo si valorizzavano poco le idee tipiche della vita infantile. Infine, Dewey, ha cercato di fare del gioco un mezzo per sviluppare integralmente la vita psico-fisica del bambino.

Vieni a giocare con me?


Oggi, le occasioni di gioco tra grandi e piccini sono tante; pensiamo alle diverse attivit ludiche che vedono come protagonisti i genitori e i bambini o linsegnante e gli alunni. Spesso per ladulto non riesce a staccarsi dal proprio ruolo, non riesce ad abbandonarsi alla spontaneit, ma continua ad avere, anche in momenti particolarmente divertenti e piacevoli, quel comportamento impassibile tipico delladulto che non vuole mostrare il proprio lato infantile. Ma qual il ruolo delladulto nel gioco del bambino? Innanzitutto quando si gioca con un bambino bisogna accantonare la propria razionalit e la logica tipica degli adulti. Bisogna aiutarli a creare lambiente che servir alle loro attivit e fare da registi ma senza intervenire e correggere i comportamenti che i bambini metteranno in atto. Il gioco si basa sulla spontaneit e non prevede un modo giusto o sbagliato di farlo. Di solito un piacere per i grandi giocare con i bambini, ma non bisogna che ladulto si sostituisca al piccolo: il compito del genitore/insegnante piuttosto quello di fornire un ambiente adatto, con materiali e giochi che corrispondono allet e alle esigenze del bambino. Ladulto, inoltre, ha il compito di aiutare il bambino a mettere alla prova le proprie abilit e sperimentare lambiente che lo circonda. Il compito dellinsegnante, non solo quello di predisporre lambiente adatto al gioco, ma anche mostrare e sostenere linteresse del piccolo senza comunque sostituirsi a lui. A volte questo sostegno delladulto eccessivo e capita che molti si preoccupino di scegliere e fornire al bambino del materiale didattico, come per farlo crescere pi in fretta e farlo diventare pi bravo. In realt ogni bambino matura secondo un suo ritmo che non giusto voler accelerare. bene piuttosto che il piccolo scelga e organizzi da s le proprie attivit ludiche ed i propri esperimenti.

Progettazione didattica UDA


TITOLO: Conosco il mondo attraverso i 5 sensi GRADO DI SCUOLA: scuola dellinfanzia DESTINATARI: bambini di 5 anni CAMPI DI ESPERIENZA COINVOLTI: Il corpo in movimento Linguaggi, creativit, espressione La conoscenza del mondo ENUNCIAZIONE DEI TRAGUARDI: Il bambino sviluppa la conoscenza del proprio corpo attraverso lesperienza sensoriale; Il bambino impara a costruire le prime immagini del mondo e di s; Il bambino sa compiere una prima organizzazione fisica del mondo esterno (forma, movimento, luce, calore ecc.) attraverso una reciproca corrispondenza con i canali di percezione. DELINEAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: Esercitare diverse potenzialit sensoriali, conoscitive, ritmiche ed espressive del corpo; Sapersi esprimere attraverso la manipolazione e la trasformazione di materiali; Saper esprimere e comunicare agli altri ci che provano utilizzando i 5 sensi; Sapersi coordinare in giochi con altri, rispettando le regole; Seguire correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. CONTENUTI: i 5 sensi

METODOLOGIE: Conversazioni guidate Cooperative Learning Ludica Laboratoriale ATTIVITA: - Conversazioni guidate e cooperative learning riguardanti i 5 sensi e i relativi organi di senso; - Presentazione delle schede Quale senso usi? nelle quali il bambino dovr collegare i diversi organi di senso alle caratteristiche di alimenti o di determinati oggetti; - Attivit laboratoriale e manipolativa di oggetti per scoprirne le caratteristiche (duro, morbido, ruvido ecc.); - Creazione di un cartellone sulla quale i bambini potranno attaccare, dopo aver assaggiato alcuni alimenti, i disegni dei loro cibi preferiti (indicando se dolce, salato, amaro ecc.); - Creazione del libro In che senso? in cui ogni pagina presenter un senso collegandolo a materiali a cui pu fare riferimento (ad es. per la vista si possono utilizzare diversi colori; per lolfatto si possono spruzzare dei profumi su delle stoffe e attaccarli alla pagina; per il gusto si possono attaccare al foglio delle bustine nelle quali mettere sale, zucchero oppure farina di cocco; per ludito si possono attaccare diversi oggetti che fanno rumore, come una busta di carta o di plastica, mentre per il tatto si attaccheranno alla pagina dellovatta o della stoffa ruvida) ; - Ascoltare, ripetere e mimare la Filastrocca dei cinque sensi; - Attivit ludiche riguardanti i 5 sensi. TEMPI: due/tre mesi STRUMENTI: materiale scolastico necessario allo svolgimento delle diverse attivit VERIFICA: Saper esplorare degli oggetti dal punto di vista sensoriale; Saper riconoscere, sul corpo proprio e altrui, i diversi organi di senso; Conoscere le diverse funzioni degli organi di senso; Saper discriminare le caratteristiche degli oggetti e degli alimenti in base agli organi di senso utilizzati (caldo, dolce, salato, amaro, ruvido ecc.).

VALUTAZIONE: In seguito ad attente osservazioni da parte dellinsegnante e dopo aver formulato agli alunni delle domande stimolo, valutare se il bambino ha raggiunto totalmente o parzialmente lobiettivo, oppure se questultimo non stato affatto raggiunto.

Attivit

Filastrocca dei cinque sensi


Orecchio che senti rumori e tuoni, quando drizzi le orecchie senti i suoni? Lingua che senti il dolce ed il salato, il mio sapore lo hai mai assaggiato? Mano che tocchi la forma ed il calore, questo orsetto che tocchi avr un cuore? Occhio che vedi le luci ed i colori, dimmi se anchio son fatto di fiori. Naso che annusi gli odori tutti, dimmi se sono belli o brutti.

GIOCHI
I giochi presentati di seguito hanno lo scopo di risvegliare nel bambino lattenzione per i cinque sensi. Questi giochi possono essere svolti anche in giorni e momenti diversi perch i bambini saranno chiamati ad usare un solo senso alla volta. Il contatto con ognuno dei cinque sensi permetter al bambino di sperimentare direttamente le potenzialit di ognuno di essi. TATTO Sfiorare nel buio Linsegnante dispone uno scatolone sulla cattedra in modo che abbia, davanti al bambino, due fori e al lato opposto unapertura. Senza farsi vedere, linsegnante, pone allinterno dello scatolone un determinato oggetto. A turno, ogni bambino metter le mani dentro lo scatolone e toccher loggetto, descrivendo le sensazioni a voce alta. Solo dopo averlo descritto potr indovinare loggetto misterioso anche con laiuto dei compagni. Successivamente i bambini, uno ad uno, bendati e a piedi nudi saranno condotti in un percorso nel quale potranno entrare in contatto con diverse superfici e materiali (terra, paglia, legno ecc.).

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UDITO Il suono misterioso Linsegnante far ascoltare ai bambini dei suoni e dei rumori. A turno i bambini dovranno indovinare quale oggetto o animale produce quel suono. Il bambino che indoviner, potr nascondersi e produrre il suono che preferisce mentre un suo compagno sar chiamato a indovinare. Infine i bambini saranno liberi di muoversi nello spazio seguendo diversi ritmi musicali. VISTA Il disegno magico Linsegnante proporr ai bambini una serie di immagini particolari nelle quali i bambini dovranno indicare il numero degli animali che vedono, qual loggetto pi grande, qual il colore maggiormente presente e cos via. Successivamente, agli alunni, verranno presentate altre immagini che per questa volta saranno delle illusioni ottiche. Ogni bambino, dopo aver osservato attentamente il disegno dovr descrivere ci che vede. OLFATTO Profuma di! A turno, ogni bambino viene bendato. Linsegnante, far annusare allalunno una determinata sostanza e gli chieder di descriverlo. I compagni potranno fare anche delle domande. Una volta completata la descrizione, linsegnante potr fornire un elenco di sostanze tra le quali il bambino dovr individuare quella che ha annusato: formaggio, aceto, profumo, mandarino, cioccolata, salame ecc. GUSTO Sa di. Per quanto riguarda il gusto difficile mettere in atto dei veri e propri giochi che possano coinvolgere questo senso, ma si possono attuare diverse attivit che rappresentano comunque degli stimoli e delle esperienze dirette per il bambino. Utilizzando il cibo della mensa, i bambini potranno descrivere il sapore di un particolare alimento distinguendo tra dolce, salato e amaro. Successivamente ogni bambino dovr indicare il proprio cibo preferito e quello che invece gradisce meno, confrontandosi anche con gli altri. Se in classe ci sono bambini di regioni o nazioni diverse si potrebbero cucinare, con laiuto dei genitori, i piatti tipici di un determinato territorio in modo tale che tutti i bambini possano assaggiare e avvicinarsi a nuovi sapori.

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Bibliografia e sitografia

GUIDO CAVALIERE, 2010

Educazione motoria 1,

Palladino Editore, Campobasso,

www. edurete.org www.famiglia-cultura-informazione.it www.funzioniobiettivo.it www.nidomilano.it www.associazionemarcoli.it www.fabbriscuola.it www.teatrolascaladellavita.it

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