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PARTE 1: LA BIBLIOTECA COME BENE COMUNE Biblioteche per tutti o Google per tutti?

Oggi il computer si integrato al telefono cellulare, garantendo la possibilit di trasferire dati indipendentemente dal possesso di un desktop, sonno nati vari gadget individuali che rendono possibile scaricare testi, musica o video praticamente in qualunque luogo e circostanza. Da parecchi anni esistono varie librerie online e, nel 2010, arrivata anche in Italia Amazon. Quanto alliPad, o a un semplice smartphone sempre pi si collegano automaticamente a Google Maps e vi mostrano le immagini di dove siete anche se si tratta del deserto del Sahara. In attesa della carovana Tuareg potete sfogliare la Divina Commedia con le immagini di Dor o leggere il Corriere della Sera come se foste in piazza Duomo. Poi, naturalmente, c Wikipedia, e Google che permettono agli adolescenti nordirlandesi di trovare le istruzioni per fabbricare birra in casa e ai giovani napoletani di scoprire in 30 secondi quali corsi sono disponibili in ununiversit tedesca. La biblioteca, in questambiente sociotecnologico, a cosa serve? Alla Drexel University di Philadelphia hanno creato una biblioteca universitaria dove ci sono solo postazioni di computer. La realt per leggermente pi complessa di come ce lhanno presentata i giornali italiani che ne hanno parlato. In quegli stessi giorni il sito web della biblioteca fece capire che il tutto virtuale non poi cos semplice. Gli edifici continuano ad avere una loro materialit a cui difficile sfuggire: spesso dimentichiamo che i computer, le reti e i server sono fatti di plastica e metallo, si surriscaldano, vanno in tilt, hanno bisogno di corrente elettrica senza interruzioni e di frequenti visite dei tecnici. I sindaci sanno bene quanto pesa sui bilanci la manutenzione degli edifici! Tutto questo potrebbe essere risolto se la biblioteca della Drexel fosse chiusa come spazio fisico e sostituita da uno spazio puramente virtuale a cui gli studenti potessero collegarsi da casa? Forse, in realt ci non avviene per tre ragioni: 1. In biblioteca si trova aiuto, ci sono bibliotecari in carne e ossa che alimentano anche lusatissimo sistema di reference online; 2. Gli studenti vogliono andare in biblioteca perch ci si sta meglio, le biblioteche delle universit americane, accoglienti e luminose come del resto le biblioteche pubbliche, sono un luogo di socializzazione, sono delle vere piazze del sapere con i libri cartacei o senza; 3. I collegamenti da fuori del campus sono fragili. Si parla dinternet come di una biblioteca globale ma questa metafora del tutto impropria perch la rete non potr mai essere una biblioteca, mancando la certezza e la stabilit delle collezioni. Certezza significa che il testo che troviamo in biblioteca pu essere stato pubblicato da un editore pirata ma, entro limiti ragionevoli, corrisponde a quanto scritto dallautore. Su internet, un semplice taglia e incolla sarebbe sufficiente per modificare lintero testo. Stabilit significa che ci che entrato in una biblioteca nazionale anche dopo secoli si trover ancora l. Su internet ci che esisteva ieri su un sito rimarr per anni, ma senza garanzia di restare sempre uguale. In altre parole, la rete permette di accedere a una quantit incomparabile dinformazioni, disponibili su un supporto che ne permette la fruizione contemporanea ai quattro angoli del mondo, ma questo stesso supporto non ne garantisce lintegrit e la permanenza in quanto le informazioni possono essere manipolate o distrutte molto facilmente. Il web il sogno di ogni censore, che oggi ha a sua disposizione, per riscrivere il passato, mezzi ben pi potenti ed efficaci di quelli descritti da Orwell in 1984. Della fragilit dei contenuti digitalizzati si discute assai poco bench dia segni di crescere rapidamente. (Caso 4) Google sta digitalizzando milioni di libri, un progetto temporaneamente bloccato da un giudice americano perch lazienda avrebbe potuto trovarsi in futuro in una situazione di quasi monopolio e avrebbe potuto far valere questa posizione di forza per restringere, anzich allargare, la disponibilit dei libri cos trasformati. Liniziativa della societ fondata da Larry Page e Sergei Brin ha accelerato lo sviluppo di centinaia diniziative pubbliche analoghe, di cui le pi importanti sono quelle del consorzio Europeana e della Library of Congress che mettono a disposizione di tutti milioni di libri non protetti da copyright.

Per riassumere: La rete permette di accedere facilmente a una grande quantit dinformazioni ma non ne garantisce lintegrit e la permanenza: che succede quando certi contenuti scompaiono, perch registrati su formati in disuso, su macchine non pi disponibili, o su siti web chiusi? Ci che entrato in una biblioteca nazionale rimane disponibile anche secoli dopo: su internet tutto pu essere manipolato a piacimento per ragioni commerciali o interessi politici

Il signor Palomar di fronte a Google Scegliere pu essere non solo difficile ma angoscioso. In internet c un gran bisogno di una guida e di un aiuto per orientarsi nella giungla dellinformazione: nellarco di una generazione siamo passati da una situazione di difficolt di accesso ai prodotti culturali ad una di sovrabbondanza, dove tutto apparentemente a portata di mano. Anche nel caso dintellettuali, luniverso conoscitivo con cui hanno familiarit diventato una frazione insignificante di quello che reperibile su internet. I motivi di questa difficolt sono vari. Il primo legato alla stessa natura infinita della rete, nei dibattiti spesso ripetitivi su internet e il futuro del libro non si d sufficiente importanza agli effetti delleccesso di scelta sullutente. Leffetto immediato: una paralisi da impossibilit di scelta o il ripiegamento su due o tre marche conosciute fin dallinfanzia. Si dice che i motori siano l esattamente per risolvere questo problema. Tuttavia, lindicizzazione businessoriented offerta da Google promette pi di quanto non possa dare e l85% delle ricerche si arresta alla prima pagina. Se Google probabilmente tutto ci di cui lo studente frettoloso ha bisogno per completare una tesina, chiunque abbia dimestichezza con il lavoro intellettuale sa che trovare le fonti giuste e una buona letteratura di riferimento per un lavoro scientifico serio difficile. Probabilmente pi difficile oggi di ieri, quando ogni studioso non alle prime armi sapeva dove cercare in biblioteca, o almeno cosa chiedere al bibliotecario. Oggi, il rumore di fondo creato dalla proliferazione dei siti web rende difficile lorientamento e tende a respingere lutente. Gi nel 2009, uno studio sulla capacit degli studenti americani di fare ricerche finalizzate allo studio e non allintrattenimento dimostrava che solo il 52% era in grado di valutare correttamente lobiettivit di un sito web, solo il 65% il suo grado di autorit. Questo significa che, in assenza d ambienti culturali collettivi che offrano aiuto e guida, le meravigliose possibilit di ricerca offerte dalla rete restano delle possibilit, quando non aggravano la confusione per leccesso di stimoli non filtrati. La moltiplicazione degli accessi a distanza non ha in alcun modo fatto scomparire la necessit di luoghi di formazione e di consultazione che permettano di orientarsi. Lidea che Google sostituisca le biblioteche frutto di un malinteso: i motori di ricerca nascono per permettere agli utilizzatori di trovare una pagina web sullargomento scelto e appiccicarci sopra della pubblicit, la vera, unica, lingua franca dei nostri tempi. Poich il numero di siti ormai di vari miliardi occorre un criterio per selezionare quello che pi si avvicina alla richiesta e, con piccoli aggiustamenti e variazioni, lalgoritmo di Google mette in ordine le pagine web partendo da quelle pi frequentate. Dietro questa strategia di ricerca stanno concezioni su cui occorre riflettere pi attentamente: la saggezza delle folle dovrebbe sempre dimostrarsi superiore a quella del singolo individuo e risolvere ogni problema, ma davvero cos? Nonostante il quotidiano bombardamento a cui veniamo sottoposti dai tecno entusiasti dobbiamo guardare con grande scetticismo a tutte le apologie della rete, che ne magnificano le qualit. Per riassumere: Lestensione incontrollabile della rete pu provocare nellutente una paralisi da impossibilit di scelta o il ripiegamento su due o tre brand ben conosciuti; I computer non sono un sostituto della scuola n della biblioteca, perch allaumento della possibilit di accesso non corrisponde una parallela crescita delle capacit di comprensione e uso dei contenuti;

La moltiplicazione degli accessi individuali non ha in alcun modo fatto scomparire la necessit di luoghi fisici di formazione e di consultazione che permettano di orientarsi nella societ dellinformazione.

Facebook, twitter e wikipedia La rivista Focus dellagosto 2011 affermava: milioni di persone si collegano sul web e danno vita ad un super-individuo, unentit che pensa e comunica alla velocit della luce, pu raggiungere nello stesso istante il capo di uno Stato e un operaio appena licenziato e pu convincere gli altri con le proprie idee, mostrando loro in diretta ci che accade in molti posti del mondo. Lottimismo tecnologico che ignora la pesantezza di strutture, abitudini, rapporti di potere, finisce regolarmente smentito dai fatti. Gli autori dellarticolo di Focus evidentemente non si erano posti il problema di come si aggrega un gruppo di persone e di quando queste aggregazioni sono efficaci. Purtroppo, se gli sms sono utili per convocare una manifestazione, nulla garantisce che la manifestazione sia organizzata per obiettivi giusti, al momento giusto, e che abbia effetto. I concetti di libert o d uguaglianza non simparano su wikipedia: solo ragionando a partire dai classici del pensiero politico e scambiando opinioni formulate nel modo appropriato che si fanno dei passi in avanti. Inoltre, i social networks, al contrario di quanto si crede, sono estremamente vulnerabili: non solo la Cina e lIran ma anche la democratica Inghilterra ha pensato seriamente di chiuderli a causa delle rivolte di giovanissimi esplose nellagosto 2011. Contare su twitter o Facebook per trasformare il mondo sembra quanto meno ingenuo. Daltro canto, nulla sembra dimostrare chiaramente che la superiorit della rete nel promuovere la cooperazione di migliaia di persone quanto il successo di wikipedia. Nato il 10 gennaio 2001, il sesto sito web pi frequentato al mondo e viene aggiornato centinaia di volte ogni ora. Se una persona diventa importante per qualsiasi motivo probabile che wikipedia abbia un articolo in merito quasi immediatamente. Spesso dettagliato, quasi sempre discretamente informativo. Fare progetti, immaginare nuovi prodotti, studiare strategie attraverso le piattaforme wiki si rivelato estremamente fruttuoso e molti preconizzano un avvenire interamente basato sulla cooperazione volontaria e leconomia del dono. Insieme al sistema operativo gratuito Linux, wikipedia ha dimostrato per dieci anni le straordinarie possibilit della cooperazione tra persone. La nuova era, in cui la maggior parte dei produttori non viene pagata sembra per aver incontrato recentemente alcune difficolt, di cui la prima che wikipedia non mai stata un fenomeno veramente di massa. Fin dallinizio wikipedia ha funzionato come una piramide rovesciata: ha saputo appassionare e coinvolgere un grandissimo numero di persone in tutto il mondo ma si reggeva su una base molto piccola, quindi estremamente fragile. Nel 2011 si scoperto che i giovani smanettoni crescono, devono trovarsi un lavoro che permetta di pagare le bollette, magari mettono su famiglia e il volontariato informatico passa in secondo piano. Uninteressante iniziativa della Toscana stata quella di stimolare i bibliotecari della regione a collaborare, aprendo la strada a un possibile miglioramento qualitativo delle voci e a forme di partecipazione qualificata pi stabili. Se il declino di wikipedia fosse confermato, sarebbe unimportante lezione: solo organizzazioni istituzionalizzate sopravvivono nel lungo periodo. Gli esperimenti basati sullentusiasmo, le mode, il volontariato hanno un ciclo di vita piuttosto breve. Da questo punto di vista, le biblioteche sembrano tanto necessarie oggi quanto lo erano 280 anni fa, nel 1731, quando Benjamin Franklin fond a Philadelphia la Library Company of Philadelphia, la prima biblioteca di prestito del mondo. Fu la capacit di leggere e discutere insieme, nelle taverne, nelle piazze, nelle chiese, a trasformare la situazione politica e a costringere la Gran Bretagna ad accettare lindipendenza degli Stati Uniti. Per riassumere: I social network sono un pallido surrogato di una sfera pubblica robusta e di sedi appropriate di discussione politica. Sono, inoltre, molto vulnerabili alla censura.

Wikipedia ha dimostrato per dieci anni le straordinarie possibilit della cooperazione nel creare nuovi prodotti culturali; ha saputo appassionare e coinvolgere un grandissimo numero di persone ma il suo continuo sviluppo si reggeva su una base ristretta di fedelissimi. Oggi, molti dei suoi collaboratori pi attivi stanno abbandonando limpresa. Le istituzioni sopravvivono nel lungo periodo: gli esperimenti basati sul solo entusiasmo hanno vita breve.

Scuole biblioteche e agnolotti Non si riflette abbastanza sul paradosso di un pianeta dove linformazione (relativamente) alla portata di tutti mentre limpoverimento culturale della vita collettiva palese. Questo fenomeno assume una dimensione particolare in Italia, dove il disprezzo per la cultura si afferma innanzitutto a livello istituzionale. Sembra che Parlamento e Governo amino discutere di riforme della scuola ma siano incapaci di comprendere il ruolo degli investimenti in istruzione superiore e in ricerca per lo sviluppo del Paese. Soffermiamoci brevemente sulla preparazione dei nostri quindicenni e sulle loro capacit di leggere, fare calcoli e ragionare in modo scientifico: secondo il rapporto OCSE-PISA 2009, la media degli studenti dei paesi membri ha un punteggio di 493 nelle abilit di lettura, 496 in matematica e di 501 per quanto riguarda la scienza. LItalia si trova nella parte inferiore della classifica, con punteggi al di sotto della media OCSE: 486 nelle abilit di lettura, 483 in matematica e 489 nelle scienze. Mettendo a confronto i risultati del 2009 con quelli del 2000, il nostro punteggio praticamente identico. Questa immobilit, per, nasconde variazioni interne significative e preoccupanti: le capacit di lettura dei ragazzi continuano a scendere (5 punti in meno dal 2000 al 2009) mentre salgono quelle delle ragazze (+2). LItalia, insieme a Turchia, Slovacchia, Cile e Messico tra i paesi che hanno maggiori differenze nei risultati degli alunni delle scuole rurali e delle scuole cittadine. Il rapporto PISA mostra per che anche condizioni esterne alla scuola, in particolare il rapporto delle famiglie con la lettura hanno una profonda influenza sulla formazione degli adolescenti. Anche il crescere in un ambiente politicamente stimolante ha effetti positivi. Guardiamo pi a fondo nei numeri: tra il 2000 e il 2009 i quindicenni italiani con capacit di lettura scarse sono passati dal 22,7% al 21%, un miglioramento quasi impercettibile, che nasconde la tragedia degli studenti di sesso maschile: il 29%, poco meno di un terzo del totale, si sente sperduto di fronte a una pagina scritta. Poich abbiamo anche tassi dabbandono scolastico superiori al 25% in Campania, Sicilia e Puglia urgente fare della biblioteca un luogo che possa in qualche modo offrire una seconda possibilit a ragazzi che altrimenti si ritroveranno ai margini della vita sociale. Il governo vuole risparmiare sulle spese per listruzione superiore e universitaria, bench la maggioranza degli studenti esca dalla maturit con una preparazione gravemente deficitaria non solo nelle abilit di scrittura e di comprensione dei testi scritti, ma anche nelle nozioni base di storia, geografia e cultura generale. La cultura dominata dalla televisione commerciale degli ultimi trentanni ha scoraggiato in ogni modo lapprofondimento, la riflessione e la fatica sul testo scritto. Molti studenti mostrano una grandissima difficolt nel maneggiare categorie scientifiche e concetti astratti. Litaliano che trasmettono molti elaborati scritti non pu che essere definito catastrofico. La maggioranza degli studenti delle nostre facolt umanistiche (i maschi in particolare) appaiono, nei test e nelle considerazioni di tutti i docenti universitari che conosco, come una generazione a rischio, in difficolt con il pensiero astratto, padroni di un italiano povero e stentato, spesso privi di nozioni di base sul funzionamento delle istituzioni e inclini ad accettare acriticamente stereotipi e clich veicolati da televisioni e giornali. Cosa possiamo fare? Non molto, ma certo la possibilit di avere biblioteche funzionanti dove venire a contatto con la letteratura ignorata negli anni della scuola e trovare stimoli per approfondire i temi verso cui ci si sente attratti sarebbero daiuto per i nostri neolaureati. Non dobbiamo dimenticare che lItalia ha un grandissimo problema di analfabetismo di ritorno: persone che sono passate per la scuola ma che, per condizione geografica, sociale o professionale, hanno perso a poco a poco labitudine di leggere e si sono abituate a ottenere le proprie informazioni soltanto dalla

televisione perch i quotidiani sono diventati troppo difficili per loro. Si tratta soprattutto di persone che vivono in piccoli centri, casalinghe, pensionati e disoccupati. Il capitale umano dellItalia non solo non cresce ma stagna e forse diminuisce mentre lunico settore dove potremmo avere successo, la cultura, viene regolarmente maltrattato. Tagliare la cultura risponde Ugo Olivieri significa ipotizzare un modello di sviluppo a bassissima innovazione scientifica e tecnica, centrato sul predominio del capitale finanziario e parassitario e su una composizione sociale di netta separazione fra le classi sociali e di distruzione delle istituzioni educative pubbliche. La cultura ha un bisogno vitale dinfrastrutture intangibili: la dimensione dello spazio mentale delle persone, la loro capacit di accedere e di dare valore a contesti di esperienza ricchi e complessi. La cultura ha bisogno di una societ che pensa e che ama pensare. Nulla di pi lontano, dunque, dallItalia di questi anni. Sono precisamente quelle infrastrutture intangibili che scuole e biblioteche dovrebbero costruire, permettendo ai cittadini di fare esperienze diverse, originali e profonde. Forse sarebbe venuto il momento di capire che la rinuncia a leggere libri ha un prezzo: mette in pericoli anche la capacit di portare in tavola gli agnolotti. Per riassumere: La crescita economica impossibile in assenza di una solida base di capitale umano. LItalia non progredisce nellistruzione: le capacit di lettura dei ragazzi continuano a scendere mentre salgono, di poco, quelle delle ragazze. Il 29% dei ragazzi di 15 anni sostanzialmente non sa leggere qualcosa di diverso dagli sms ricevuti sul telefonino. Le nostre scuole sono oggi in condizioni molto diseguali: lItalia uno dei paesi che registrano le maggiori differenze nei risultati di apprendimento degli alunni delle scuole rurali e delle scuole cittadine. Il rapporto delle famiglie con la lettura ha una profonda influenza sulla formazione degli adolescenti e anche il crescere in un ambiente politicamente stimolante ha effetti positivi. Biblioteche e tolleranza La frammentazione e lestremismo sono i prevedibili risultati di ogni situazione in cui le persone della stessa opinione parlano solo con se stesse. Un sistema di confronto democratico richiede che i cittadini vengano in contatto con materiali informativi che non hanno scelto in anticipo, che facciano incontri imprevisti, non pianificati. Per combattere il razzismo offrire ai cittadini la possibilit dincontrare lAltro. La biblioteca pu agire come nessunaltra istituzione per combattere i pregiudizi facendo incontrare le persone in un luogo neutrale e ben regolato. La biblioteca vivente funziona in questo modo: la biblioteca organizza un evento pubblico basato sulla possibilit di prendere in prestito una persona e chiacchierare per un tempo prestabilito per scoprirne le esperienze e i sentimenti. I volontari che si prestano fanno parte di categorie verso le quali ci sono forme di pregiudizio. La biblioteca vivente non una panacea ma ha successo perch permette alla gente di fare esperienza, in un territorio neutro come la biblioteca, di relazioni con persone che normalmente non incontrerebbe, o che incontrerebbe in contesti conflittuali. Le biblioteche sono luoghi dove il cittadino pu venire in contatto con punti di vista diversi e sedi ideali per delle esperienze comuni. Questo tanto pi facile in quanto la biblioteca garantisce ai non iscritti un prezioso anonimato in una societ ossessionata dalla sicurezza e indifferente alla privacy. Per riassumere: Lestremismo il prevedibile risultato di situazioni in cui persone della stessa opinione parlano solo con se stesse. Un sistema di confronto democratico richiede che i cittadini vengano in contatto con unampia variet di materiali informativi e che incontrino idee e situazioni impreviste.

Occorre dare ai cittadini la possibilit di avere esperienze comuni: la biblioteca vivente permette di fare esperienza, in un territorio neutro, di relazioni con persone normalmente non sincontrerebbero, o con cui si verrebbe a contatto solo in contesti conflittuali.

Biblioteche e crisi Negli USA, si vedono gli homeless che aspettano lapertura della biblioteca, o se ne vanno tutti insieme allora di chiusura. Di fronte a queste scene sembra persino offensivo chiedersi se c bisogno delle biblioteche. Perch la biblioteca diventata unancora di salvezza per molti americani? Perch milioni di famiglie che hanno perso il lavoro oppure la casa non hanno altro posto dove rivolgersi per ottenere dei servizi essenziali, come lindennit di disoccupazione o liscrizione nelle liste per ottenere un lavoro, che ormai sono delle pratiche possibili solo online. Praticamente tutte le biblioteche pubbliche americane offrono accesso gratuito a internet. Due terzi offrono assistenza a chi ha bisogno di usare la rete per cercare lavoro, compilare curriculum, ottenere food stamps o altri servizi. Nel 2010 le public libraries hanno ospitato 26 milioni di collegamenti a siti governativi per pagare le tasse, ottenere sussidi o per altre ragioni pratiche. Il semplice offrire internet gratuitamente si quindi rivelato essere un servizio prezioso, unazione concreta per combattere lesclusione sociale. Al contrario, in Italia ci sono ancora biblioteche che non mettono internet a disposizione degli utenti, mentre altre lo fanno solo a pagamento. Nella crisi, tutto ci pu rappresentare la differenza tra il precipitare nella marginalit o cercare di sopravvivere aspettando di rientrare nella vita attiva. Nelle societ apparentemente iperconnesse si annidano ostacoli demografici, linguistici e di condizione sociale che impediscono a molti laccesso alle ricchezze informative dinternet. Torniamo allItalia: dal punto di vista informatico, siamo un paese arretrato, secondo lIstat uno tra gli ultimi in Europa. I sessantenni di oggi possono benissimo sperare di vivere altri 25 anni e, se non hanno imparato fin qui ad usare internet, probabile che non lo imparino nemmeno in futuro. La biblioteca pubblica un servizio facile da usare per loro. Il web offrirebbe agli anziani mille possibilit, come dimostra il programma per gli anziani varato gi nel 1999 dalla biblioteca di Cologno Monzese, le iniziative pi recenti del sistema bibliotecario torinese e il programma Nonno Bit e Nonna Byte del comune di Reggio Emilia. Sottrarli alla schiavit di una giornata dominata dalla televisione spazzatura e offrire nuovi strumenti di crescita culturale e dintrattenimento un dovere morale quasi quanto pagare puntualmente le loro pensioni. Come i sindaci di un secolo fa non avevano dubbi sulla necessit di realizzare le fogne e di portare lacquedotto nei loro comuni, cos oggi si deve guardare alle connessioni a banda larga come a un diritto basilare dei cittadini, un bene comune importante quanto lacqua. In futuro, la biblioteca dovr essere pi facile da utilizzare in termini di orari. Alla domanda su quali siano le principali difficolt rispetto alluso della biblioteca locale in Francia, una quota sostanziale degli intervistati rispondeva gi qualche anno fa che il freno principale alluso del servizio era la mancanza di tempo e oggi la situazione probabilmente peggiorata. Anche in Italia la mobilit quotidiana tra punti di partenza (la casa) e di arrivo (il lavoro) ormai esige che tutti i servizi siano allinterno di questo percorso per evitare di allungare e complicare una giornata gi vissuta come faticosa e accidentata. Per riassumere: Per i molti cittadini che vivono in povert la biblioteca pu essere unancora di salvezza: la biblioteca gratuita, neutrale, accogliente e spesso lunico luogo dove ci si pu rivolgere per consultare le offerte di lavoro, mandare un curriculum, chiedere informazioni importanti per la vita quotidiana. La povert esclude anche delle risorse informatiche, che invece potrebbero essere preziose per rientrare nel mondo del lavoro, o almeno non sprofondare nella marginalit.

Affinch svolga il suo ruolo sociale, la biblioteca dovr essere pi facile da utilizzare in termini di orari, offrendo anche a chi lavora tutto il giorno la possibilit di usufruire del servizio la sera o nei fine settimana.

PARTE 2: MATTONI, SCAFFALI, E-BOOK Non ci sono soldi Tutti i governi occidentali hanno bilanci pesantemente in rosso e ridurre la spesa pubblica diventato una priorit. Nessun governo vuole (o pu) aumentare le tasse, quindi possono soltanto tagliare le spese e non saranno certo quelle militari a essere ridotte. Tra le spese non militari, le biblioteche devono competere con servizi sanitari sempre pi costosi e con sistemi pensionistici squilibrati per ragioni demografiche. Esse sono vulnerabili anche perch in Italia il governo ha scelto di scaricare gran parte del peso della crisi sui comuni. Agli enti locali ora tocca decidere se tagliare servizi che semplicemente sono irrinunciabili, come gli asili o lassistenza agli anziani, oppure sacrificare la biblioteca. Sappiamo come stanno i bilanci degli enti locali ma, riflettendo pi attentamente, vedr che una soluzione si trova. Per esempio: siamo proprio sicuri che il festival della melanzana, la sagra del cocomero e la festa delloca in porchetta siano necessarie? A volte si tratta di poche decine di migliaia di euro ma, nei bilanci delle biblioteche, equivalgono a due o tre volte la somma stanziata per lacquisto di nuovi libri. Ma non sempre si tratta di spiccioli: devo fare lelenco dei comuni italiani che spendono centinaia di migliaia di euro per portare in citt i (realmente esistenti) concorsi Miss Bikini o Miss Sorriso? Forse i cittadini sono abbastanza maturi da capire che, nel mezzo di una crisi mondiale, le esibizioni di veline o aspiranti tali possono essere rinviate a tempi migliori. Il problema dei bilanci comunali linerzia, in parte dovuta al fatto che, dopo tanti anni di tagli, gli stipendi sono di gran lunga la voce principale del bilancio e per gli investimenti non rimane pi nulla, ma anche il risultato di scarse capacit di scelta da parte delle amministrazioni. Prima di fissare definitivamente il budget della biblioteca occorre lavorare seriamente al coinvolgimento del settore privato: andiamo verso anni in cui il settore pubblico avr sempre meno risorse, quindi si tratta sostanzialmente di una strada obbligata. Anche il found raising. Per, ha le sue regole. Negli ultimi anni, le fondazioni bancarie hanno spesso contribuito allapertura di musei cittadini, talvolta con somme importanti: si tratta di far capire loro che le moderne biblioteche sono molto pi frequentate di qualsiasi museo, oltre che molto pi utili. Le biblioteche attirano molti pi cittadini/consumatori di qualsiasi stadio. La legislazione italiana non favorisce le donazioni, come avviene in molti paesi, ma lo strumento giuridico del contratto di sponsorizzazione, previsto dallart. 120 del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 permette di realizzare opere importanti in collaborazione con i privati. Gli italiani ricchi non sono celebri per la loro generosit ma sono vanitosi quanto gli altri: le istituzioni culturali negli Stati Uniti sono letteralmente tappezzate di targhe. Non vedo perch noi non potremmo fare lo stesso. In Italia, impegnarsi di persona per sostenere un servizio pubblico raro, ma ormai la gente inizia a capire. Chiedere ai cittadini dimpegnarsi un modo per entrare in contatto con persone che diventeranno i migliori propagandisti della biblioteca, che convinceranno gli amici a venirci, che proporranno iniziative. Dobbiamo coinvolgere i cittadini nelle scelte: lesperienza americana, dove le spese dinvestimento che richiedono di sottoscrivere prestiti sono quasi sempre sottoposte a referendum locali, dimostra che la gente risponde positivamente, se ha la sensazione che i sacrifici servano a qualcosa. Infine, qualche idea per tirare su un po di spiccioli. Prima di tutto, le biblioteche ricevono libri in dono e scartano normalmente libri che sono considerati non pi interessanti. Questi volumi possono essere regolarmente messi in vendita a un prezzo simbolico, 2 euro, e trovare acquirenti. Funziona cos: innanzitutto ci vogliono dei volontari per gestire lorganizzazione, poi bisogna fare in modo che gli utenti si sentano coinvolti, quindi invitarli a donare alla biblioteca non solo i libri di cui vogliono sbarazzarsi ma anche qualche novit, qualche classico, qualche curiosit sfuggita allattenzione del libraio. Poi occorre organizzare il mercatino a scadenze regolari, per esempio la prima domenica del mese, in modo che diventi un appuntamento che rimane nella testa della gente. Siamo nellera di Ebay e di Amazon, quindi si possono fare accordi per vendere lo stock di libri destinati a questuso anche per corrispondenza, ottenendo in questo modo un nuovo canale di finanziamento.

E, per favore, non si dica che la ragioneria del comune non sa come iscrivere a bilancio questi soldi: se il problema sta tutto l, telefonate alla biblioteca Delfini di Modena (o a molte altre) e vi spiegheranno come fare. Una seconda attivit a cui le biblioteche potrebbero dedicarsi lo sfruttamento delledificio come sede per matrimoni, compleanni, feste oppure location per prodotti. Decine di biblioteche italiane hanno sede in edifici meravigliosi e non credo che le coppie che si scambiano gli anelli troverebbero esoso pagare 250 euro per fotografare nel cortile dellArchiginnasio o sulla terrazza delle Oblate. Due soli matrimoni celebrati la mattina dle sabato significherebbero 500 euro la settimana, potenzialmente 25.000 euro lanno. Non abbiamo paura degli sponsor, perch dovremmo essere timidi nel cercare di sfruttare i nostri spazi come location commerciale? Per riassumere: Le biblioteche subiscono le conseguenze di una crisi fiscale di lungo periodo. possibile fare scelte di bilancio diverse, in particolare ridiscutendo le spese per la cultura e il turismo, spesso frammentate in iniziative di scarso valore. Il found raising una cosa seria e pu dare eccellenti risultati anche in Italia: portiamo i matrimoni in biblioteca! Occorre presentare progetti credibili e innovativi ai potenziali sponsor, spiegando che qualsiasi biblioteca, su scala annuale, frequentata da molte pi persone di qualsiasi stadio. Una piazza coperta con tutti i servizi La biblioteca di cui stiamo parlando sar un centro di servizi, culturali e non, a disposizione del cittadino e potr avere i nomi pi vari. Listituzione a cui penso io una piazza coperta che permetta alla gente di avere accesso a informazione, ricerca, svago ma anche alla soluzione di problemi pratici come ottenere un certificato, iscriversi a un corso, perfino sposarsi, come si detto. Il settore previsto ha scoperto da tempo che occorre sfruttare al massimo lo spazio offrendo al cliente non una ma mille cose. Niente di nuovo: se si cattura il cliente, tutti devono poter trovare a portata di mano ci che cercano (e, soprattutto, quello che non cercano). A quanto pare, lappetito dei consumatori per avere maggiori possibilit di scelta rimane intatto nonostante la crisi. Le nuove biblioteche pubbliche non hanno ancora introiettato fino in fondo la necessit di aumentare lofferta di servizi, iniziando da strutture di ristoro pi attraenti dei distributori di acqua minerale e merendine. Se il nostro scopo far diventare la biblioteca un luogo dincontro occorre dare ai cittadini molte ragioni per venirci. Si potrebbe iniziare installando una di quelle graziose macchinette che distribuiscono certificati, utilissime per chi non pu o non vuole andare in comune a fare la fila. Nei comuni medio - piccoli, il secondo passo potrebbe essere inserire in biblioteca gli uffici informativi. La biblioteca deve essere percepita come un luogo dove si viene aiutati nella vita quotidiana, oltre che per trovare delle informazioni. Il personale deve essere in grado di rispondere alle interrogazioni di tipo bibliografico e anche domande di vario tipo. Linformation gas station, unesperienza modello avviata gi negli anni Novanta dalla Cable Library di Helsinki, permette ai cittadini di porre le domande pi banali (ma anche le pi astruse) con la certezza di ottenere risposta. Sarebbe un grave errore sminuire il valore di questo servizio: il suo successo dimostrano che moltissime persone non sanno come cercare le informazioni di cui hanno bisogno e che la community information sono le pi apprezzate dai cittadini, specialmente se le risposte sono garbate, precise e personalizzate. Le associazioni di consumatori sono sempre presenti nelle biblioteche scandinave. Perch non invitare i patronati a utilizzare gli spazi della biblioteca? Per Cgil, Cisl, Uil e Acli sarebbe un vantaggio. Lantica, e non ingiustificata, diffidenza del cittadino italiano per il settore pubblico pu essere superata e trasformata in apprezzamento, spesso vero e proprio entusiasmo, se la biblioteca sociale funziona come dovrebbe. Nei prossimi anni, liniziativa dovr partire dal basso: la biblioteca avr successo soltanto se sapr dare accoglienza, sostegno, attenzione e consigli ai cittadini. In qualsiasi progetto di nuovo edificio, o di restyling,

occorrer prevedere numerose salette con pochi posti, a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. La biblioteca dovr fare da facilitatore per tutte le attivit di creazione e consumo culturale. Da questo punto di vista, i comuni dovranno ripensare la separatezza delle varie istituzioni cittadine e creare, con gradualit, strutture di coordinamento: la biblioteca non pu ignorare ci che fa il museo e questultimo non deve pi essere autorizzato a vivacchiare staccando biglietti invece di proporre le collezioni alla citt in modo innovativo. Nel caso di piccoli comuni, inserire le collezioni museali in biblioteca, anzich tenere aperti per poche ore la settimana piccoli musei locali, sarebbe unoperazione innovativa, che attirerebbe nuovi pubblici e sfrutterebbe gli spazi e gli addetti in modo pi razionale. Per riassumere: La biblioteca sociale un centro di servizi a disposizione del cittadino e deve dargli molte ragioni per venirci, dal trovare informazioni specifiche allottenere un certificato, allusare le connessioni internet per cercare lavoro o fare la dichiarazione dei redditi. La biblioteca permetterebbe di far convergere pi servizi culturali negli stessi spazi. Il concetto di attivit culturali superato: in futuro la biblioteca avr successo soltanto se sapr dare accoglienza, sostegno, attenzione e consigli alle iniziative proposte dai cittadini che vorranno creare gruppi di lettura, di mutuo soccorso, club di birdwatching o quantaltro. Ledificio Nel decidere la costruzione di una nuova biblioteca occorre evitare di fare scelte facili senza riflettere a fondo. Molte citt italiane hanno aperto nuove biblioteche di pubblica lettura conservando le biblioteche storiche esistenti in edifici separati e spesso con una gestione differente. Altre hanno cercato di modificare gli spazi interni rosicchiando spazi, corridoi, soppalchi per inserire i nuovi servizi. Una soluzione diversa stata adottata in Francia, dove i fondi storici dimportanti biblioteche come quella di Bordeaux, Poitiers o Limoges sono confluiti nelle nuove mediateche. Spesso stato coperto un chiostro o stata costruita unala nuova accanto al vecchio edificio mantenendo la centralit della biblioteca. Le citt italiane gravitano tutte verso i centri storici antichi, quindi dal punto di vista della collocazione questa appare una scelta naturale. Bisogna, per, essere coscienti dei prezzi da pagare: pu essere un edificio inadatto perch mal situato, buoi o frammentato in miriadi di stanzette. Pu essere un edificio molto costoso da restaurare se si vogliono rispettare gli standard europei. Daltra parte anche situazioni apparentemente inadatte possono diventare un successo. Si possono fare anche scelte differenti, rispettando la regola ovvia che una biblioteca va collocata in un sito di facile accesso per tutti. La soluzione migliore sarebbe quella di fare un confronto tra varie opzioni di collocazione, valutando per ciascuna le caratteristiche positive e negative.

Il dilagare di centri commerciali nelle nostre periferie crea una possibilit cui fino a pochi anni fa non avremmo pensato: fare accordi con loro per installare una biblioteca . anche in Italia esistono esempi di punti prestito o vere biblioteche. Non facile: per le nostre biblioteche fondate sulla gratuit convivere con la logica del profitto comporterebbe molti conflitti e molte mediazioni. Non per impossibile: in fin dei conti sono i comuni che rilasciano le licenze edilizie e, se volessero, potrebbero vincolare la concessione della licenza per un ipermercato allinserimento di una biblioteca con certi standard. Quali potrebbero essere i benefici? La collocazione in un posto in cui la gente va abitualmente, che ha fatto il successo degli Idea Store, la disponibilit dei servizi del centro commerciale, la mancanza di barriere, il contatto con un diverso stile di comunicazione e accoglienza, pi familiare al cittadino estraneo ala cultura del libro. Le biblioteche nei centri commerciali sono particolarmente apprezzate dagli anziani. Unaltra possibilit resa concreta dalle trasformazioni urbane luso di edifici industriali dismessi, che lespansione della citt ha di fatto reso molto vicino al centro. Questo tipo di edifici porta con s una storia legata ai luoghi, fa parte della memoria cittadina e quindi ha un fascino che le nuove costruzioni non hanno. Inoltre di solito hanno le dimensioni adatte, sono flessibili perch spesso se ne utilizza solo lo scheletro murario, si prestano a interventi che le rendano espandibili, polivalenti, efficienti dal punto di vista energetico. Naturalmente possono anche essere troppo costosi da ristrutturare, o il risultato finale promette di essere mediocre: in questi casi sarebbe meglio cercare larea per un nuovo edificio. Una strategia che allestero ha avuto molti successi quella di usare la costruzione di nuove biblioteche nel quadro di una strategia di riqualificazione urbana.

Naturalmente, operazioni di riqualificazione urbana esigono una molteplicit dinterventi sulledilizia pubblica e privata, sulla sicurezza, sui trasporti: la biblioteca non pu rimanere da sola in un ambiente ostile. Qualunque sia la soluzione adottata (edificio storico, edificio industriale, nuova costruzione) vitale che la biblioteca sia costruita in modo da contenere al massimo le spese di gestione e di manutenzione. Un edificio storico per definizione poco flessibile, quasi mai espandibile e, prima di prendere una decisione, occorre tenere conto dei vari anni necessari per la realizzazione del progetto e che una biblioteca deve funzionare per decenni. Anche dal punto di vista della dotazione di personale un palazzo antico pu creare problemi e costi: molti ingressi sono difficili da presidiare, affreschi o mosaici richiedono sorveglianza. Tutte difficolt che bene anticipare per evitare sgradite sorprese ad opera finita. Per riassumere: La scelta delledificio deve tenere conto di alcune precondizioni, tra cui la facile accessibilit, un costo di gestione contenuto e la flessibilit. Edifici storici possono avere una localizzazione centrale e vantaggiosa ma presentare problemi di restauro e manutenzione difficili da risolvere. Edifici industriali possono essere una buona soluzione. La biblioteca pu diventare parte di una strategia globale di riqualificazione urbana. Il progetto Come si arriva a costruire un servizio percepito come indispensabile dalla comunit? Se non vogliamo partire con il piede sbagliato, il primo passo sar di analizzare quali saranno gli utenti del servizio. Purtroppo molti amministratori non fanno alcune riflessioni sulla realt demografica della loro citt. Questo permetter di definire la giusta localizzazione, la quantit e la qualit dei documenti, di decidere la dimensione degli spazi della biblioteca, la loro organizzazione e i servizi da privilegiare. Lanalisi dei dati necessaria per dare una base oggettiva alle riflessioni che hanno caratterizzato il progetto della biblioteca. Un dato molto importante quello della popolazione residente per fasce det: prima di tutto nessuna biblioteca sociale pu esistere senza un servizio per i bambini. Questo semplicissimo dato ci permette di intuire un trend e ci obbliga confrontarci con linvecchiamento della popolazione. Gli anziani hanno bisogno di luoghi facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta, di orari diversi, di libri a grandi caratteri e mille altre cose. Vecchio o nuovo che sia ledificio, occorre che le decisioni non siano improvvisate, che non si fissino scadenze di apertura legate alle prossime elezioni e che le gare siano fatte come si deve. Occorre inoltre mettere un limite anche ai ribassi, perch le imprese che vincono offrendo prezzi stracciati hanno una certa tendenza a dichiarare fallimento e sparire nel nulla dopo aver incassato la prima tranche del lavoro. Purtroppo, i meccanismi della giustizia amministrativa in Italia consentono ricorsi a catena, anche i pi frivoli e ingiustificati, con sentenze contraddittorie del Tar, ritardi di anni nella definizione dei progetti e nella partenza dei lavori. Questi sono gli sprechi di denaro pubblico che mindignano, perch sono totalmente ingiustificati. Ogni decisione di intervenire sul servizio deve partire da un gruppo di lavoro che abbia al proprio interno le competenze necessarie. Biblioteca significa un nuovo edificio, o la ristrutturazione radicale di un edificio esistente; in ogni caso, i problemi da risolvere sono numerosissimi e ciascuno rientra nellarco di competenze di professionisti in parte interni e in parte esterni alla macchina comunale. La squadra cos costituita deve avere unampia delega per affrontare tanto i problemi biblioteconomici quanto i problemi strutturali che normalmente vengono delegati agli architetti, o ad altri tecnici privi di una visione complessiva del progetto. Naturalmente ogni progetto di nuova biblioteca deve prevedere un lungo e paziente lavoro di riqualificazione del personale per prepararlo adeguatamente a gestire una situazione completamente diversa da quella precedente. Parte fondamentale del progetto lorario: per un luogo pubblico si tratta della prima informazione che ci dice cos, quindi deve essere semplice da ricordare, anzi cos ovvio da non richiedere allutente neppure lo sforzo di leggere il cartello sulla porta (niente mezze ore o quarti dora). Gli orari fanno parte della struttura della biblioteca, quindi vanno stabiliti prima di iniziare a costruire, non dopo, sulla base di quanti soldi sono rimasti o delle esigenze del personale.

Una biblioteca sociale deve essere sempre aperta, perch la gente non ha pi tempo. Se vogliamo che la biblioteca sia utile, un luogo che renda pi facile la vita dei cittadini, che permette loro di avere accesso a idee e prodotti che da soli non scoprirebbero, dobbiamo tenerla aperta la sera, il sabato, la domenica pomeriggio. Ad ogni tranche oraria corrisponde un pubblico diverso e il nostro scopo lavorare per tutti, in particolare per chi ha maggiori limitazioni nelluso del proprio tempo. Le nostre biblioteche stanno aperte in media 40 ore: non sono sufficienti e tendono addirittura a ridursi per mancanza di fondi. Fermo restando che gli orari devono essere allungati e non ridotti, sar meglio chiudere la biblioteca unintera giornata il luned, come i musei, piuttosto che sacrificare il sabato e la domenica, unici momenti in cui le famiglie possono andarci. Per riassumere: Il primo passo sar di analizzare quali saranno gli utenti del servizio. Circa il 30% della popolazione italiana ha pi di 60 anni: occorre tenerne conto. necessario un gruppo di lavoro che abbia al proprio interno tutte le competenze necessarie: senza di questo mancher il coordinamento e questo provocher ritardi e sprechi nellesecuzione dei progetti. Gli appalti devono essere gestiti con estrema cura e severi requisiti per quanto riguarda le imprese ammesse a partecipare. Si ricordi che le imprese che vincono offrendo prezzi stracciati potrebbero dichiarare fallimento e sparire nel nulla dopo pochi mesi. Il gruppo di lavoro dovr essere in grado di gestire anche la riqualificazione del personale bibliotecario e i servizi di outsourcing. Gli orari fanno parte del progetto della biblioteca, quindi vanno concepiti prima di iniziare a costruire, non dopo. La biblioteca oggi un servizio che si trasforma continuamente: ogni occasione deve essere sfruttata per rivedere e aggiornare il servizio. Costruire la biblioteca insieme ai cittadini Una comunicazione efficace parte da lontano. Ogni progetto di successo cresce nel tempo, facendo partecipare la citt. I cittadini devono essere consultati, le associazioni contattate, i gruppi sociali e culturali coinvolti. Occorrer quindi unintensa attivit per mostrare i vantaggi delliniziativa, creare aspettative e, nello stesso tempo, rispondere ai dubbi, alle critiche, alle contestazioni. Rispettiamo la regola che la prima impressione quella che conta. Se vogliamo trasmettere ai cittadini il messaggio che ci sono luoghi pubblici pi accoglienti ed eleganti dei negozi del centro, dobbiamo fare in modo che essi si sentano a casa entrando in biblioteca. Ogni sciatteria nellaspetto delledificio, degli arredamenti o del personale va quindi evitata. Purtroppo, anche la segnaletica un settore trascurato: raramente viene inserita nel progetto complessivo e troppo spesso ci si pensa solo dopo aver esaurito i fondi nel recupero delledificio, negli arredi e nelle tecnologie; cos che nascono le segnaletiche fatte in casa. Il sistema didentit visiva di un servizio pubblico non dovrebbe essere studiato n da chi progetta ledificio n da chi lo allestisce, ma dovrebbe nascere dal confronto tra diverse professionalit: il responsabile del progetto della biblioteca, il personale interno, il grafico, il responsabile della comunicazione e larchitetto. Ci siamo posti il problema del linguaggio, spesso quello burocratico della pubblica amministrazione viene utilizzato anche in biblioteche che vorrebbero essere accessibili a tutti. Non otterremo alcun risultato se i moduli resteranno (come accede quasi sempre) mal scritti, le istruzioni poco comprensibili, gli avvisi redatti senza comprensione per chi ha un vocabolario di sole mille parole. Soprattutto, facciamo delle attivit il punto di forza della biblioteca, offriamo i nostri spazi a qualsiasi gruppo voglia riunirsi. Ogni riunione di dieci persone una garanzia di un passaparola positivo per la biblioteca. Per riassumere: Ogni progetto di biblioteca di successo cresce nel tempo, coinvolgendo i cittadini con una comunicazione appropriata.

Tutti devono sentirsi a casa entrando in biblioteca. Ogni sciatteria nelledificio, negli arredamenti o nel personale va combattuta. Il rapporto con i cittadini la migliore garanzia di un passaparola positivo.

Volontari? Impossibile! Nessuno pu negare che i nostri beni culturali sono largamente sotto utilizzati. Tutti sanno dove sta il problema: nel contratto della Funzione pubblica. Per decenni, per compensare i bassi salari, assessori indifferenti e sindaci pavidi hanno accettato che i dipendenti degli enti locali facessero i propri comodi orari 8-14. Oggi la situazione un po migliorata e un po peggiorata: migliorata perch quasi ovunque. Almeno al Centro-Nord, i sindacati si sono convinti ad accettare orari pi legati alle esigenze del servizio, e peggiorata perch da anni non si assume pi nessuno. Da qualche anno, a fianco di lavoratori sempre pi angosciati dalle sorti della loro pensione, sono comparse le cooperative. I dipendenti delle cooperative che integrano il personale in organico hanno permesso di aggirare le limitazioni imposte dal governo alle assunzioni, consentendo la gestione di varie istituzioni culturali e non. In biblioteca non ci devono essere lavoratori che portano a casa 6-700 euro al mese, perch nessuno pu amare il suo lavoro se la paga da fame. Non si possono tenere aperti servizi di qualit in questo modo. E ricordiamoci che i tentativi di eludere la normativa sul lavoro vanno incontro anche a sanzioni pesanti. Che si tratti di personale in organico o di dipendenti delle cooperative, dobbiamo aver chiaro che operatori scostanti, pigri, indifferenti fanno precipitare a zero il gradimento del pubblico nel giro di due settimane. Abbiamo bisogno di personale giovane che abbia lattenzione al cliente propria del settore privato, sia servizievole e, soprattutto, entusiasta. Questo significa che i bibliotecari da assumere, o quelli che vengono impiegati dalle cooperative, non vanno valutati soltanto sulla base dei titoli accademici: occorre disegnare i concorsi in modo che i giovani con competenze psicologiche, informatiche, grafiche artistiche, di comunicazione, possano avere una chance: saranno preziosi per la biblioteca. Il bibliotecario ideale qualcuno che mette le esigenze del cittadino al centro di tutto, che a suo agio nel comunicare con gli utenti ed felice di entrare in rapporto con persone di tutti i tipi. In una biblioteca sociale non si pu far pesare lautorit sullutente, occorre usare le competenze in un ruolo di facilitatore, non di custode dei beni culturali. Infine, il nostro bibliotecario uno che non se ne sta seduto dietro ad un bancone ad aspettare che gli utenti vadano da lui, ma piuttosto presente in tutti gli spazi della biblioteca, pronto a mettersi al servizio dellutente. Oggi la situazione molto chiara: nel prossimo futuro non ci saranno assunzioni nel settore pubblico, nemmeno per sostituire chi va in pensione. Se non vogliamo che i servizi a cui abbiamo dedicato la nostra intera vita professionale chiudano (o vadano in malora), dobbiamo resistere anche promuovendo luso di volontari che ci aiutino. Anche la biblioteca pi semplice ha bisogno di due persone per stare aperta e devono essere bibliotecari. Ma non tutti gli addetti presenti in loco devono essere bibliotecari: se vogliamo proporre quelle attivit che sono il vero elemento dattrazione della biblioteca, abbiamo bisogno di volontari. facile trovare volontari ricchi di competenze, di esperienze, di relazioni che simpegnino a venire 3-4 ore la settimana, un impegno del tutto ragionevole. Per quale ragione un bibliotecario qualificato deve stare al bancone del prestito a passare codici a barre sullo scanner quando potrebbe fare cose assai pi utili? Ci sono decine e decine di attivit che i volontari potrebbero svolgere, ma iniziamo dalle pi importanti: la lettura ad alta voce per i bambini, corsi dinformatica in cui i quindicenni con vocazione di hacker insegnano ai nonni. E ancora: lItalia piena di pensionati di mente e cervello giovanili che non si tirerebbero indietro di fronte a una ben organizzata attivit di sostegno per gli studenti deboli in matematica o a corsi ditaliano per gli stranieri. E questo vale anche per le esercitazioni di scrittura per gli italiani, le consulenze per i consumatori, le visite guidate della biblioteca, la vendita di libri o magari corsi per imparare a disporre i fiori o a riconoscere gli uccelli: c solo limbarazzo della scelta se si fa appello alla ricchezza di competenze disperse nella societ civile.

Occorre che la biblioteca sia gi percepita come un punto dincontro, un luogo amichevole, unistituzione al servizio della comunit. Il punto di partenza una buona campagna di comunicazione: proposte mirate agli utenti pi fedeli, o a persone con competenze specifiche, o a gruppi gi esistenti. Infine, laccoglienza dei disoccupati che rischiano di sprofondare nella depressione per la perdita didentit che comporta la fine del rapporto di lavoro, fa parte della missione della biblioteca sociale. Ricordiamoci che in biblioteca si pu anche scoprire una strada alternativa per rientrare nel mondo del lavoro, una seconda carriera a cui in precedenza non si sarebbe mai pensato. Per riassumere: Occorre promuovere luso di volontari. Non difficile trovarne che simpegnino a venire 3-4 ore la settimana per leggere storie, aiutare chi ha difficolt con i computer, fornire informazioni di base. Il bibliotecario del futuro dovr avere soprattutto capacit di relazione, essere presente in tutti gli spazi della biblioteca, pronto a mettersi al servizio dellutente. Conclusioni Linformazione onnipresente una delle caratteristiche di un mondo dominato dal senso dincertezza e di spaesamento che viene dal trionfo delleconomia finanziaria e dallimpotenza degli stati nazionali ad affrontare fenomeni come la volatilit delle borse, leffetto serra, il terrorismo, la delocalizzazione dei posti di lavoro. Molti sottovalutano lattaccamento popolare alle certezze della vita quotidiana, sia pure la semplice visita del postino o lesistenza della biblioteca. La memoria distituzioni apparentemente impersonali, ma in realt percepite come produttrici di solidariet e di certezza, permane fortissima anche a secoli di distanza. Quando si mette in dubbio il futuro del sistema pensionistico in nome del debito pubblico o della promozione di pensioni integrative private si danneggia gravemente il legame sociale perch si riducono le aree di certezza e di stabilit nella vita quotidiana. Quando si deplora il senso del provvisorio o lincapacit di fare progetti dei giovani, non si comprende che stata proprio linsistenza delle lite e dei mass media sulla flessibilit a togliere loro quel minimo di stabilit che derivava dal funzionamento regolare e durevole delle istituzioni. Una societ che non in grado di riflettere su se stessa, di produrre nuova cultura, non pu nemmeno conservare ci che esiste. Abbiamo pi che mai bisogno di punti di riferimento e la biblioteca ci ncora al passato nello stesso momento in cui ci promette il futuro. La cultura come bene comune non pu essere affidata a tecnologie sempre mutevoli mescolate a interessi commerciali: la sua permanenza e la sua condivisione non potranno fare a meno delle biblioteche. Il problema non se i cittadini ci vadano o no: che devono avere la possibilit di andarci. Non c teoria moderna della democrazia che ammetta un cittadino disinformato e ignorante. Una biblioteca arricchisce il tessuto democratico rendendo possibile a ognuno dinformarsi, e di formarsi, in un confronto con gli altri. Costruire questi luoghi e farli funzionare un compito pi urgente di qualsiasi altro: la rinascita dellItalia non pu che avvenire dal basso, dalla creativit e dagli sforzi di cento citt. Le biblioteche italiane non possono limitarsi a difendere i servizi esistenti, sempre pi minacciati da tagli ripetuti dei loro bilanci: occorre ripensare il ruolo della biblioteca, cercare forme di organizzazione e di finanziamento differenti. Questa sar la sfida dei prossimi anni.

10 punti da non dimenticare 1. In una societ complessa e globalizzata, dove ogni aspetto della vita quotidiana influenzato da ci che accade a migliaia di chilometri da noi, il diritto allinformazione un diritto umano fondamentale e spetta al potere pubblico offrire strutture gratuite e capillarmente distribuite, come le biblioteche sociali, che garantiscano laccesso a internet. 2. I motori di ricerca non sono un sostituto delle biblioteche perch non potranno mai garantire la certezza e la stabilit delle collezioni, oltre ad essere facilmente manipolabili per interessi commerciali o politici. 3. La cultura ha bisogno dinfrastrutture che allarghino lo spazio mentale dei cittadini, la loro capacit di accedere a esperienze ricche e complesse, favorendo la partecipazione culturale e politica. Si sfugge alla rovina economica e sociale costruendo una societ che pensa e che ama pensare. Occorre riorientare le scelte culturali pubbliche e private verso il futuro, se vogliamo evitare la disgregazione sociale e la marginalizzazione economica del Paese. 4. Fare biblioteche belle, accoglienti, ricche di materiali non solo possibile ma necessario. Ovunque si andati in questa direzione, il consenso verso lamministrazione stato enorme. Tra i servizi comunali, la biblioteca sempre il pi apprezzato dai cittadini. 5. Nella crisi, la biblioteca unncora di salvezza per i ceti pi deboli, i giovani che non riescono a trovare un lavoro, i bambini che hanno bisogno di crescere in un ambiente stimolante e di fare esperienze culturali che in famiglia non potrebbero avere. 6. I sindaci hanno la responsabilit di lavorare per il futuro del loro territorio, quindi devono non solo evitarne il degrado ma arricchirne la dotazione dinfrastrutture. Dobbiamo costruire opere culturalmente durevoli e dimenticare i festival, le sagre, gli spettacoli televisivi in piazza che lasciano soltanto spazzatura da raccogliere dietro di s. 7. La biblioteca un servizio di base, trasversale, che offre qualcosa a tutte le categorie di cittadini: vecchi e giovani, professionisti e disoccupati, casalinghe e immigrati. Copre un arco dinteressi vastissimo e quindi un sostegno vitale anche per altre strutture culturali come i musei, i teatri e i cinema. Occorre promuovere il coordinamento e lintegrazione fra tutti questi servizi. 8. Costruire una biblioteca un processo che deve coinvolgere numerose professionalit e pu durare molti anni: quindi necessario concepire il servizio in modo flessibile ed essere pronti a recepire ogni novit per renderlo pi efficiente. 9. La biblioteca sociale un punto di riferimento per milioni di persone che hanno perso il posto, dove trovano gli strumenti per ottenere servizi essenziali, come lindennit di disoccupazione o le offerte di lavoro, o magari possono cercare le informazioni necessarie a intraprendere una seconda carriera. 10. La biblioteca ha bisogno di coinvolgere la citt nella propria vita, di dimostrare ogni giorno la propria utilit: stimolare la partecipazione di gruppi e associazioni fondamentale; ancora di pi lo il coinvolgere dei volontari che amplino lo spettro delle attivit socioculturali da offrire.

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