Sei sulla pagina 1di 3

Le sofferenze di Ges Il corpo di Ges (nella Sindone) appare devastato da lesioni prodotte da un flagrum romano costituito da 2 sfere di piombo

collegate tra loro e fissate ad una sottile striscia di cuoio. Il fragrum romano provoc lacerazioni cutanee e ferite lacero-contuse; in effetti la ferita lacero-contusa dell'arcata sopracigliare destra stata causata da un bastone e quella dell'arcata sinistra da un pugno. Si ipotizza che oltre ad un flagrum romano siano state impiegate altre specie di fruste come verghe spinose,corde di ferro,nervi di bue,canne di bamb e altri strumenti simili. I carnefici erano 2 ma non avevano la stessa altezza, data la diversa obliquit che le tracce dei colpi mostrano ai lati del corpo. I segni appaiono superiori al numero previsto per i condannati ad esecuzione capitale : si contano infatti 120 frustate, il che mostra un particolare accanimento da parte dei carnefici (il massimo numero di colpi della flagellazione ebraica era 39). I rivoli di sangue che bagnano tutto il corpo e la fronte di Ges, con diversa conformazione del sangue venoso ed arterioso,sono chiari segni della coronazione di spine. La corona di spine ha provocato la infissione nel cuoio capelluto di circa 50 spine; la corona di spine formata da rami di zizifo,le cui spine se incontrano prima della pelle una resistenza come i capelli non si ripiegano e penetrano come un ago nella cute. Le lesioni causate dalle spine provocano facile e intenso sanguinamento: esse furono conficcate a colpi di bastone e fecero perdere molto sangue a Ges. In base alle tracce di traumatismi contusivi sulla faccia destra dopo l'incoronazione, le percosse hanno costretto Ges a mantenere il corpo piegato verso il lato destro. Alla tempia destra fu inferta una lesione da punta sulla regione dell'arteria temporale superficiale. Durante il cammino verso il Calvario Ges trasport il patibolo e cadde varie volte. Le lesioni provocate dal palo della croce dietro le spalle nella regione sovrascapolare destra e sinistra furono molto dolorose. Il patibolo era assicurato a una mano ed a un piede del condannato per evitare ogni possibilt di ribellione e fuga. Le ferite lacero-contuse disposte obliquamente nella regione scapolare fanno pensare ad un patibolo posto obliquamente dal polso destro alla caviglia sinistra. La gamba sinistra di Ges legata all'estremit del palo per l'improvvisa trazione si piegava e il ginocchio andava ad urtare violentemente contro le lastre di pietra di Gerusalemme, mentre il pesante palo prima della caduta sistemato obliquamente dalla spalla destra andava a gravare con tutto il suo peso sulla zona scapolare sinistra. Ges ebbe numerose lesioni sulla cute del ginocchio con particolare intensit a destra: in effetti tali lesioni furono provocate dal fatto che una caduta iniziale sul ginocchio destro fu seguita da un impatto sul ginocchio sinistro come succede a chi trasportando una trave in bilico sulla spalla cade su un terreno in pendenza.

Evidenti sono anche il segno di un colpo di bastone sulla guancia destra, la tumefazione ed escoriazione del naso, i gonfiori del viso. I polsi ed i piedi di Ges furono trafitti dai chiodi: nei polsi i chiodi penetrarono nello spazio di Destot fra gli otto ossicini del carpo generando la lesione del nervo mediano. Il mediano tra l'altro innerva il muscolo flessore del pollice per cui i pollici si ritrassero all'interno della palma della mano. La lesione del nervo mediano gener acutissimi dolori dovuti alla stimolazione e dilacerazione dalle fibre nervose. Un solo chiodo attravers i 2 piedi incrociati,il sinistro davanti al destro applicato direttamente sulla croce. I carnefici iperstesero il piede destro contro lo stipes (palo verticale della croce) costringendo tutto il corpo del condannato ad abbassarsi da quel lato. Successivamente quando agirono sul sinistro il corpo gi immobilizzato dal primo chiodo non pot seguire il piede nella manovra e ci caus la flessione dell'arto sinistro all'altezza del ginocchio. Nel momento in cui le mani furono inchiodate al patibolo questo fu alzato per essere incastrato nella punta del palo verticale (stipes) gi piantato al suolo. Il peso del corpo di Ges di circa 80 Kg cadde bruscamente ma fu frenato nella caduta dalla resistenza opposta dalle braccia che pendevano dai polsi attraversati dal ferro che lacer un finissimo nervo sensitivo. La frenata lasci il braccio teso a un angolo di circa 65 con l'asse verticale: distribuendo il peso del corpo fra le 2 braccia cio circa 40 Kg la forza di trazione esercitata sul braccio di Ges fu: 40/cos65= circa 95 Kg!! La crocifissione causa una parziale situazione asfittica per l'aumento del lavoro e della frequenza cardiaca con stasi venosa in tutto il corpo. Poich l'ossigenazione ostacolata al livello dei polmoni,che funzionano in modo insufficiente, l'eccesso di acido carbonico provoca un eccitamento delle fibre muscolari e contratture spasmodiche in tutto il corpo. L'inchiodatura dei piedi serviva a dare al crocefisso un punto d'appoggio sia pure con gravi dolori per rendere possibile interrompere la trazione sugli arti inferiori: ne segue tutta una serie di posizioni di accasciamento e sollevamento. La fratturazione delle gambe dei crocifissi impedendo l'appoggio sui piedi costringe il crocefisso a pendere solo dagli arti inferiori affrettandone l'inarrestabile collasso. La morte di Ges fu dovuta ad asfissia meccanica traumatica. Il primo stadio caratterizzato da una serie di movimenti del mantice toracico invano proteso all'introduzione di aria: il crocefisso deve respirare e per farlo deve inarcare il diaframma per espellere l'aria viziata che riempe i polmoni; quest'operazione un'agonia in pi perch ogni boccata d'aria fresca deve essere conquistata dalla vittima con una nuova tortura orribile: deve poggiarsi impercettibilmente sui piedi per sollevare il corpo e poter espellere dai polmoni l'aria viziata ma i piedi sono inchiodati e questo causa sofferenze atroci!

Il secondo stadio si manifesta attraverso crisi convulsive con compartecipazione della muscolatura del corpo. Si ha poi un progressivo rallentamento e indebolimento della funzione respiratoria finch la vittimagiunge allo stadio terminale del boccheggiamento; a questo punto si susseguono atti respiratori ineguali ed irregolari con movimenti scoordinati della bocca e delle pinne nasali fino alla morte. E' possibile che prima dell'arresto del cuore un'ultima emissione di aria attraverso la laringe accompagnata dal grido di sconcerto El El lamma sabactani. Si sono osservate descritte e perfino riprodotte sperimentalmente su tele impronte di corpi umani ma non si mai ottenuta nessuna che si avvicinasse alla finezza di tratti osservati nella Sindone. Il dottor inglese David Willis riscaldando la figura di un cavallo di ottone sbalzato e applicandola ad una tela ottenne un'immagine tanto per contatto diretto quanto per radiazione, ottenendo una somiglianza di impressione per incandescenza come quella della Sindone. Alcuni giornalisti giapponesi descrissero i profili lasciati sull'asfalto dai corpi volatilizzati nell'esplosione della prima atomica su Hiroshima e quindi si deduce che solo una forte fonte di irradiazione di calore poteva lasciare un'impressione come quella della Sindone. Ma Ges un cadavere come poteva lasciare in modo cos nitido l'impronta sulla Sindone? L'unica spiegazione che concorda con i Vangeli che il corpo di Ges non fu soggetto a decomposizione e le cellule dei tessuti rimasero vive e funzionanti,anche da morto, cio capaci di emettere radiazioni. Il Signore sub una trasformazione senza pari nella tomba risultato di un caso eccezionale: plausibile che la trasformazione fisica del corpo nella resurrezione abbia innescato una radiazione differente dal calore che impression la tela. Stando cos le cose l'immagine della Sindone sarebbe una fotografia del Cristo che ritorna alla vita prodotta da un'irradiazione analoga al fuoco nei suoi effetti. Non si mai visto un volto di morto cos ricco di vita,forse perch la sua morte era fonte della nostra vita. Dario De Maria

Potrebbero piacerti anche