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08/12/12 15.48
Virtuale Si chiama acqua virtuale. la risorsa consumata e nascosta nella storia di cibi e prodotti naturali che da un paio di anni oggetto di studio del gruppo di ricerca WaterInFood del Politecnico, primo in Italia ad occuparsi di impronta idrica dei cibi che arrivano in tavola. Ricercatori e docenti, insieme a rappresentanti del governo e delle aziende, domani, dalle 14, al Circolo dei Lettori animano un incontro-dibattito sulla globalizzazione delle risorse idriche nascoste in ci che mangiamo.
Ambiente Il nome non deve trarre in inganno spiegano i docenti Luca Ridofi e Francesco Laio, che ha ottenuto importanti finanziamenti dal ministero per i progetti di ricerca . In questo campo nulla pi reale del virtuale: lacqua di cui parliamo non presente nellalimento, ma stata consumata per produrlo e incide in modo concreto sullambiente. Cifre esorbitanti fotografano la rete globale dellacqua che mangiamo, una grande catena che unisce produttori e consumatori di cibo in giro per il mondo la cui dimensione stimata in 2 mila 500 miliardi di metri cubi: 50 volte la quantit dacqua che ogni anno dal Po finisce in Adriatico. Pi dell80% del consumo idrico mondiale destinato alla produzione di cibi e lItalia uno dei maggiori importatori globali. I grandi produttori di alimenti ed esportatori di acqua virtuale sono Stati Uniti, Australia, Argentina, Brasile, Canada e Indonesia. La Cina, un quinto della popolazione mondiale, dagli anni Ottanta si trasformata da debole esportatore di acqua nei cibi ad importatore sempre pi vorace.
http://www.lastampa.it/2012/11/15/scienza/ambiente/un-chilo-di-a-quindicimila-litri-d-acqua-FvDnU7OmQQi2OMU1PUVuEO/pagina.html
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Limpronta cibo Non solo pasta e bistecche, il calcolo dellimpronta idrica, cio del peso del cibo sullambiente, si pu applicare a qualsiasi alimento. Per un gianduiotto, hanno calcolato i ricercatori del Poli analizzando un prodotto simbolo di Torino, il contenuto di acqua virtuale di 130 litri. Nel conteggio dice Stefania Tamea, assegnista di ricerca del gruppo torinese e coautrice di una pubblicazione che fa il punto sulla situazione italiana compresa lacqua utilizzata per lirrigazione dei campi, ma anche quella necessaria a diluire gli agenti inquinanti, pesticidi e trattamenti chimici utilizzati in agricoltura.
http://www.lastampa.it/2012/11/15/scienza/ambiente/un-chilo-di-a-quindicimila-litri-d-acqua-FvDnU7OmQQi2OMU1PUVuEO/pagina.html
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