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il Quotidiano Immobiliare

MONDAY BUSINESS Edizione di luned 15 ottobre 2012

La svolta di Prelios

L'editoriale di Guglielmo Pelliccioli


La conclusione della vicenda Prelios, con l'affidamento a Feidos e ad altri investitori guidati da Massimo Caputi, del rilancio della societ, oberata da debiti sia a livello di holding (550 mil) sia a livello di veicoli gestiti (oltre 8 miliardi!) ma con in pancia anche consistenti potenzialit di recupero, consente di raggiungere almeno tre risultati positivi se sottoposta ad un drastico turnround. Sistema un tassello traballante di casa Pirelli, togliendo una spina dal fianco a Marco Tronchetti Provera, in un settore che non ha mai governato; salvaguardia i 1.000 posti di lavoro dei dipendenti; produce una scossa benefica a tutto il settore del real estate italiano, la prima non di segno negativo da alcuni anni perch, finalmente, si torna a parlare di progetti di crescita per il futuro e di nuovi modelli di business. Inoltre, conoscendo un poco Massimo Caputi, siamo sicuri che Prelios non sar ostaggio delle banche (come Risanamento per intenderci) e quindi giocher il suo ruolo fino in fondo e non solo di rimessa per fare un piacere al sistema del credito interessato solo a rientrare in fretta dall'esposizione debitoria.

La svolta di Prelios
L'editoriale di Guglielmo Pelliccioli Italia - La conclusione della vicenda Prelios, con l'affidamento a Feidos e ad altri investitori guidati da Massimo Caputi, del rilancio della societ, oberata da debiti sia a livello di holding (550 mil) sia a livello di veicoli gestiti (oltre 8 miliardi!) ma con in pancia anche consistenti potenzialit di recupero, consente di raggiungere almeno tre risultati positivi se sottoposta ad un drastico turnround. Sistema un tassello traballante di casa Pirelli, togliendo una spina dal fianco a Marco Tronchetti Provera, in un settore che non ha mai governato; salvaguardia i 1.000 posti di lavoro dei dipendenti; produce una scossa benefica a tutto il settore del real estate italiano, la prima non di segno negativo da alcuni anni perch, finalmente, si torna a parlare di progetti di crescita per il futuro e di nuovi modelli di business. Inoltre, conoscendo un poco Massimo Caputi, siamo sicuri che Prelios non sar ostaggio delle banche (come Risanamento per intenderci) e quindi giocher il suo ruolo fino in fondo e non solo di rimessa per fare un piacere al sistema del credito interessato solo a rientrare in fretta dall'esposizione debitoria. Considerati gli investimenti in ballo, Feidos riverserebbe in questo deal tutti i soldi ricavati dalla cessione Fimit mettendoci quindi tempo-faccia-soldi: logico, di conseguenza, ipotizzare che dietro l'operazione vi sia un'ampia visione strategica. In questa prospettiva praticamente scontato che Prelios dovr proporsi, come gi trapela dalle prime indiscrezioni, anche all'estero quale fornitore di servizi e gestore di asset e non pi come compratore di portafogli, indebitandosi fortemente per acquisire i servizi (l'errore di Puri Negri con la compiacenza delle banche dell'epoca). Se poi, come da pi parti si vocifera, ci sar anche un ingresso al vertice della societ di manager "pesanti" e qualificati, creando una squadra europea, potrebbe anche innescarsi un piccolo effetto domino nelle posizioni di vertice di alcuni dei gruppi pi importanti del real estate nostrano. Insomma la foresta pietrificata del mondo immobiliare italiano comincerebbe a sgretolarsi e ad assumere forme diverse ma, soprattutto, a ricevere nuovi stimoli. Per queste (e altre) ragioni intravediamo nell'operazione di Prelios il segnale di inizio di una fase nuova di rilancio del settore immobiliare, sia pure dentro l'attuale quadro di grande difficolt che a tutti noto. Davvero non comprendiamo perch un paio di importanti player avrebbero tentato di ostacolare il rilancio di Prelios sostenendo, tra l'altro, che "Caputi in grado con Prelios di rinnovare le regole del mercato"! Forse preferivano Prelios fallita con altre 1.000 persone a spasso dopo le 2.000 gi lasciate a case negli ultimi anni. Molto far l'impegno di Caputi nel cercare di ripetere un'altra storia di successo, anche per un positivo desiderio di riaffermare un ruolo. Non, in particolare, nei confronti di qualcuno ma, pi in generale, verso il sistema industriale del mattone e della finanza immobiliare: da quello pubblico a quello privato. Un settore che spesso preferisce piangersi addosso piuttosto che agire e che poco o nulla fa per scrollarsi di dosso quella pigrizia innovativa che ne limita le prospettive di crescita, prima ancora di quanto gi non facciano le obiettive difficolt del mercato; ci danneggia in primis gli investitori, che invece sono sempre il primo target da tutelare. In questo senso la nuova Prelios, siamo certi, diventer una protagonista di primo piano del real estate sui mercati internazionali, capace anche di aggregare nuove realt intorno al suo progetto, come, per altro, pare che i futuri vertici stiano gi studiando. Sarebbe stato davvero un peccato se la creatura, nata da una intuizione di Carlo Puri Negri con quell'idea originale di offrire servizi di management immobiliare ad operatori internazionali, portatori di capitali, fosse finita nel piccolo cabotaggio di qualche soluzione provvisoria, arruffata o peggio senza un'idea forte di base; chiaro che ora quel modello originale va completamente rivisto ma il concetto di diventare un grande player europeo della gestione ancora pi che mai vincente. Ovviamente la situazione del gruppo delicata ma se la compagine dei soci storici crede nella societ e nei nuovi

partner, vi sono i presupposti perch il dinamismo strategico di Caputi e il peso della "nuova squadra" crei le condizioni per una rivalorizzazione di Prelios, non solo sul piano economico e finanziario, ma anche in chiave di riacquistare quel ruolo di protagonista qualificato del sistema industriale italiano del real estate. L'entrata nel pool di investitori di imprenditori, estranei al mondo del real estate, come Cornetto Bourlot ed altri, gi da considerarsi un fatto positivo. Sarebbe un bella notizia, per lintera comunit, se la storia di Prelios, peraltro giovane come brand, tornasse ad accompagnarsi e a fare da guida, come fece in origine la Pirelli Real Estate, alla crescita del mondo immobiliare italiano. Certo serviranno idee non conservative, forte implementazione delle nuove tecnologie, slancio umano (ma dentro il gruppo vi sono capacit di grande rilievo a tutti i livelli), attenzione ai costi di struttura e all'ottimizzazione dei processi interni, fiducia dal sistema finanziario: in altre parole quello di cui hanno bisogno attualmente un po' tutti gli operatori del mercato.

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