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Capitolo IV Costruttivismo, mappe concettuali, mappe mentali di Umberto Santucci30 1. Cenni di costruttivismo La realt esiste al di fuori di noi?

Se esiste, siamo in grado di vederla cos com, al di l delle lenti deformanti della nostra percezione? La scienza pu scoprirla nella sua oggettivit? A queste domande, il costruttivismo risponde di no. Anche se la realt esistesse, non potremmo conoscerla. Lo aveva detto Vico (verum ipsum factum, possiamo conoscere solo ci che facciamo). Anche Kant aveva detto che noi conosciamo tutto attraverso le categorie di spazio e tempo, come fenomeno, e cio rappresentazione, di un noumeno che non pu essere conosciuto, perch oltre lo spazio e il tempo. Piaget dice che il bambino crescendo costruisce la sua realt man mano che ne fa esperienza. Wiener e Von Foerster parlano di sistemi che si autoregolano cambiando la loro concezione di s e dellambiente esterno. Maturana e Varela vedono gli esseri viventi come organismi autopoietici, che si producono da soli con la crescita e la riproduzione. Bateson propone i concetti di relazione simmetrica e complementare e di deuteroapprendimento. La simmetria si ha quando due soggetti reagiscono fra loro nello stesso modo, per esempio aggressivo/aggressivo. La complementarit si ha quando un soggetto reagisce allaltro in modo complementare, per esempio aggressivo/remissivo. Ambedue i modi si influenzano in modo ricorsivo: una risposta aggressiva provoca maggiore aggressivit. Il deuteroapprendimento un apprendimento di strutture, non di contenuti. In una prima fase si apprendono contenuti, in una seconda si elabora la struttura che connette i contenuti appresi. Anchesso un processo ricorsivo, perch il nuovo apprendimento sempre influenzato dallapprendimento precedente. Bateson si interessa molto di comunicazione e metacomunicazione, mettendo in luce i concetti di punteggiatura e di doppio legame, e vede la schizofrenia come un modo irrigidito di muoversi fra un livello logico e un altro. Watzlawick sviluppa gli studi di Bateson e parla di comunicazione sintattica, semantica e pragmatica (come costruito il messaggio, che cosa significa per chi parla e per chi ascolta, quali effetti produce). Nella pragmatica distingue fra contenuto (ci che dico) e relazione (come lo dico), e fra linguaggio digitale (emisfero sinistro del cervello) e analogico (emisfero destro). La comunicazione pragmatica dovrebbe servire a risolvere problemi, e quando non li risolve li crea, li mantiene, li aggrava. Il problema si risolve con un cambiamento. Watzlawick distingue fra cambiamento 1 e cambiamento 2. Il primo un comportamento che lascia le cose come stanno. Il secondo un cambiamento strutturale, che cambia veramente la situazione e risolve il problema. Tuttavia per operare questo cambiamento bisogna uscire dal sistema, come quando ci si sveglia da un sogno. Bandler e Grinder con la PNL (programmazione neuro-linguistica) sviluppano il concetto di mappa cognitiva, modello e metamodello ma, rifacendosi alla General Semantics di Korzybski, avvertono che la mappa non il territorio, e che tutti i modelli vanno presi solo come strumenti di conoscenza, non come rappresentazioni della realt. Le mappe cognitive sono linsieme di conoscenze, esperienze e opinioni che ognuno di noi ha su un argomento, e sono alla base della comunicazione. Due persone con mappe cognitive completamente diverse non riescono a comprendersi. Per comunicare occorre che almeno una parte delle rispettive mappe

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Ho cominciato ad usare mappe e diagrammi al liceo. Durante la preparazione dellesame di licenza liceale avevo tappezzato tutta la casa di mappe e diagrammi con strutture gerarchiche, colori e immagini, per aiutarmi a ricordare lenorme quantit di cose che bisognava sapere per superare lesame. Naturalmente allora facevo tutto con carta, penna, matite colorate. Laureato da poco, ho lavorato in una casa editrice dove ero responsabile editoriale di unenciclopedia di antiquariato e arredamento. Per tenere sotto controllo le scadenze assegnate ai numerosi collaboratori, ho disegnato e attaccato al muro un grande diagramma di GANTT (ma allora non sapevo che si chiamava cos). Poi ho creato grandi multivisioni, proiezioni di grandi immagini e spettacolarizzazioni di eventi, feste di piazza, convention, e ho realizzato corsi multimediali interattivi su cd-rom e on line. Per tenere sotto controllo queste complesse produzioni ho usato outline testuali, diagrammi di flusso e gantt. I software come MS Project, Mindmanager, Visio, Excel, Word, hanno facilitato la produzione di documenti progettuali, organizzativi, di scrittura, creativi. Tutte queste esperienze sono confluite nel problem solving strategico, che parte dal costruttivismo e dalle ricerche di Bateson e Watzlawick per arrivare a Change Strategies, il gruppo di consulenti strategici formato da Giorgio Nardone nel 2005, con cui collaboro. Ho pubblicato La comunicazione multimediale, Il Sole 24 Ore Libri, 1991; Multimedia e comunicazione dimpresa, Sperling & Kupfer, 1996; www.problemsetting.com, un manuale ipertestuale on line, Mappe mentali e scrittura, un quaderno scaricabile da www.mestierediscrivere.com Collaboro con Apogeonline. Insegno allIstituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma, e allAccademia dellImmagine dellAquila.

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cognitive si assomigli, o che gli interlocutori siano disposti a modificare almeno un po le loro mappe cognitive. Watzlawick pubblica nel 1981 La realt inventata, un insieme di saggi di Von Glaserfeld, Von Foerster, Elster, Varela e altri, dove si dimostra che ci che noi chiamiamo realt non altro che il nostro punto di vista su di essa, una costruzione della nostra mente in continua trasformazione (ci sono tante realt quante quelle che si possono inventare). Nardone elabora il concetto di autoinganno, come evoluzione della profezia che si autoavvera di Watzlawick. Poich ogni nostra conoscenza un nostro punto di vista, non facciamo altro che autoingannarci, e comportarci in base a tali inganni. Allora tanto vale imparare ad autoingannarci in modo pi funzionale per superare i nostri limiti e sviluppare meglio i nostri talenti. Perfino la matematica e la fisica, comunemente considerate indiscutibili e obiettive, sono giunte anchesse ad un limite dove tutto si confonde, con lindecidibilit di Gdel e lindeterminazione di Heisenberg, per cui a certi livelli un teorema pu essere vero e falso al tempo stesso, e nello studio delle particelle subatomiche le aspettative dellosservatore mutano le propriet del fenomeno osservato. A chi dice dunque che la matematica non unopinione, il costruttivista risponde che un meraviglioso sistema di opinioni che si sorreggono luna con laltra, ma che non hanno riscontro con nulla di reale. A chi pensa che la fisica studia le leggi e le forze di natura, il costruttivista dice che studia solo le proprie ipotesi sulla natura. Tutta la nostra conoscenza creazione di senso, e lapprendimento la costruzione continua dei sistemi di senso in cui viviamo. Non esiste una verit assoluta da scoprire, ma un senso sempre pi articolato e complesso da costruire come individui, come gruppi, come tradizioni culturali. Ad ogni percezione reagiamo in modo tale da modificare la percezione successiva, in una spirale simile a quella del DNA. Per poter vivere circondati dallignoto, non ci serve tanto sapere se ci che vediamo intorno a noi vero, ci basta che abbia senso per noi. Von Glaserfeld dice che il capitano di una nave, per navigare con successo da un porto allaltro, non ha bisogno di conoscere tutti gli scogli, le insenature, i fari che ci sono in quel tragitto. Gli basta conoscere solo quegli elementi che lo condurranno nel porto giusto, che avranno senso per il suo viaggio: qualche scoglio da evitare, uninsenatura in cui ripararsi dal vento, il faro che indica lentrata nel porto. E per poter trovare la rotta giusta gli basta una carta nautica, e cio una mappa che rappresenti in modo semplificato ma significante un territorio (il mare) di per s complesso e misterioso. La creazione continua dei propri significati ci rende duttili e pronti a cambiare i nostri punti di vista, perci pronti ad imparare. Nel campo dellapprendimento Papert parla di costruzionismo contrapposto a istruzionismo. Ausubel e Novak contrappongono lapprendimento significativo a quello mnemonico. Popper dice che gran parte della scuola non fa altro che propinare soluzioni non richieste a problemi non posti. Ma con le nuove tecnologie dellinformazione e comunicazione, e con lapprendimento a distanza, lautoapprendimento e la formazione continua che il costruttivismo costituisce lepistemologia di base, secondo cui non c conoscenza, non c cambiamento, non c apprendimento, se non il discente a costruire man mano suoi sistemi significanti, dove il docente, il testo, lo strumento didattico, sono solo leve che mettono in moto un processo, ma il discente che deve attivare il processo e portarlo avanti (Antonio Calvani e altri). Il costruttivismo fa largo uso di rappresentazioni visive di processi, come supporti alla costruzione delle conoscenze significative e come strumenti stessi di organizzazione cognitiva. Mappe, grafici, diagrammi, schemi, tabelle, comunicano sia con la parte sinistra del cervello (organizzazioni gerarchiche e strutture) sia con la parte destra (visioni sinottiche, immagini, rappresentazioni visive in genere).

2. Mappe concettuali I processi di pensiero, di interpretazione del mondo, di produzione di senso, avvengono in modo misterioso nella scatola nera della nostra mente, e si manifestano con la comunicazione, con le arti, con le scienze, con tutte le opere e i comportamenti umani. Ma possibile rappresentare in qualche modo i processi stessi, invece dei loro risultati? La matematica propone la teoria dei grafi e delle reti, per cui quasi tutte le strutture si possono rappresentare con nodi e collegamenti fra un nodo e laltro. Una tela di ragno, una rete stradale, i contenuti di un libro o di un sito web, sono rappresentabili con una struttura a rete. Un tipo particolare di reti, le reti semantiche, il modello su cui sono state costruite le mappe concettuali e mentali31.

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Cfr. primo volume di questa collana, Cap. VI. 49

Fig. x - Struttura elementare di una rete e requisiti di una rete semantica

La nostra mente funziona con processi induttivi/deduttivi e associativi. I primi si muovono dalla causa agli effetti, dalleffetto alle cause, dal generale al particolare, dal concreto allastratto. I secondi agiscono per somiglianze e differenze, e saltano da unassociazione allaltra. In una mappa i primi sono rappresentati da strutture ad albero, i secondi da biforcazioni dei rami. Ad essi vanno aggiunti processi ricorsivi, dove unidea, una volta formulata, influisce su ci che ha contribuito a formularla, in un circolo che si autoalimenta e che porta allo sviluppo della conoscenza, ma anche al rafforzarsi di opinioni che nel peggiore dei casi portano ai pregiudizi e allideologia intransigente e intollerante. Lapprendimento, in una visione costruttivista, non pi una materia versata da un insegnante nella mente di un allievo, ma piuttosto un problema che linsegnante pone agli allievi aiutandoli a risolverlo. Per poterlo fare, come dice Ausubel, gli allievi partono da ci che gi sanno, e lo integrano con ci che trovano nella loro ricerca, costruendo una propria visione arricchita dellargomento. Lapprendimento da mnemonico diventa significativo: non immagazzina nozioni scoordinate, ma elabora significati correlati fra loro in una mappa cognitiva via via pi ricca. Joseph Novak ha rappresentato i processi di apprendimento significativo con mappe concettuali, ovvero con reti semantiche i cui nodi sono i concetti, i collegamenti sono le relazioni fra i concetti. Le mappe concettuali dunque distinguono fra concetti e relazioni fra essi, hanno una struttura reticolare, sono pi o meno semplici o complesse, si possono usare da sole o in combinazione con il diagramma a V, uno strumento di ricerca che punta su un argomento specifico e contribuisce ad arricchire la mappa cognitiva relativa a quellargomento. Infatti la funzione principale delle mappe concettuali la rappresentazione - pi o meno fedele o semplificata - di mappe cognitive, e cio di tutto ci che sappiamo su un argomento, e che riusciamo a strutturare in modo significativo. Il modo con cui una mappa concettuale si arricchisce, si struttura e si trasforma, dovrebbe visualizzare di pari passo larricchirsi e lo strutturarsi della relativa mappa cognitiva, e quindi di quello che Novak chiama apprendimento significativo, lopposto dellapprendimento mnemonico dove si imparano cose da ripetere nellinterrogazione e da dimenticare subito dopo. In tal senso la mappa concettuale uno strumento di costruzione, ma anche di verifica, del portfolio, che Novak raccomanda come metodo preferibile di valutazione dellapprendimento. In un buon portfolio, oltre ai diversi elaborati che testimoniano dello sviluppo dellallievo, dovrebbero comparire anche le mappe concettuali che mostrano quanto le relative mappe cognitive si siano andate via via arricchendo e modificando.

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Fig. x - Mappa concettuale realizzata con Cmaps, il software sviluppato dagli allievi di Novak alla Cornell University. Questa mappa sintetizza la teoria dellapprendimento significativo, contrapposto allapprendimento mnemonico.

Fig. x - Il diagramma a V della conoscenza. Struttura di un diagramma a V, elaborato da Gowin negli anni 70 e presentato da Novak in Imparando a imparare. Il diagramma a V focalizza su una ricerca specifica, e si integra con le mappe concettuali. A sinistra compaiono mappe su teorie, costrutti e concetti (ci che si sa gi), a destra mappe su ci che si osserva (ci che si sta imparando).

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3. Mappe mentali Tony Buzan ha semplificato le mappe concettuali di Novak, partendo dal principio che il pensiero funziona in modo radiante, da un tema centrale ad una irradiazione di derivazioni, come un fiore che si apre tutto intorno. Le sue mappe mentali hanno perci struttura radiale, e dal tema posto al centro sviluppano rami principali che si biforcano in rami secondari. Buzan d molta importanza al linguaggio analogico, quindi raccomanda di arricchire la mappa con colori e immagini per facilitare lapprendimento e la memorizzazione. Buzan realizza le sue mappe con carta e pennarelli, in modo molto fantasioso. Scrive concetti e relazioni senza distinguerli visivamente, lungo i rami stessi della mappa. Ogni mappa, secondo le raccomandazioni di Buzan, devessere una piccola opera darte, perch proprio lapproccio artistico attiva al massimo lemisfero destro e il pensiero laterale, e facilita sia lo sviluppo del radiant thinking sia il ricordo attivo. Le mappe di Buzan puntano sulla rappresentazione delle strutture gerarchiche e associative del pensiero, e sulla combinazione di linguaggio analogico e digitale.

Fig- x - Mappa mentale fatta da Paola Landi (Amicucci Formazione) come sintesi di una mia lezione, con lapplicazione ortodossa dei criteri di Tony Buzan (pennarelli, colori, immagini, scritte sui rami, fantasia) Con la diffusione dei personal computer sono stati sviluppati programmi per fare mappe, un po meno fantasiose di quelle di Buzan, ma molto pi pratiche, in quanto si possono modificare, condividere, allegare ad una email, trasformare in testi, in presentazioni, in pagine web. Le singole voci inoltre possono essere collegate con altri documenti come testi, immagini, video, suoni, e con pagine web. Le mappe servono a strutturare gerarchicamente un insieme di contenuti e a visualizzarli in modo sinottico, con un solo colpo docchio. Per essere utili non devono essere troppo complicate. Se largomento voluminoso e complesso si raccomanda di fare un insieme di mappe, dal generale al particolare, dove i rami di una mappa generale siano collegati con le relative mappe secondarie o di approfondimento. In una mappa si pu scrivere quello che si vuole, anche periodi lunghi e discorsivi. Tuttavia, per favorire la visualizzazione sinottica, raccomando di usare parole chiave e un concetto per ogni ramo. Se in una frase c pi di un concetto, conviene farne pi rami.

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Fig. x - Mappa mentale di questo capitolo, realizzata con MindManager Pro. Permette di visualizzare in un colpo docchio tutto il capitolo. Rispetto alle mappe di Buzan pi asciutta e razionale, ma si presta meglio alla condivisione in rete e alla trasformazione in outline.

4. Altri sistemi di visualizzazione E possibile visualizzare in vari modi gerarchie, processi, concetti, dati quantitativi, relazioni. Loutline la scaletta strutturata di un testo, con gli argomenti ordinati in modo gerarchico. Si pu fare a mano o con un outliner, uno strumento contenuto nei migliori word processor come Word o leditor di testi di Open Office. E utile per strutturare qualsiasi tipo di testo, prezioso per gestire rapidamente testi voluminosi, indispensabile per organizzare strutture ipertestuali. Si usa una visualizzazione diversa dalla normale, e si organizza il testo in modo gerarchico, dal generale al particolare, per livelli logici, come nello schema che segue:
1. primo livello a. secondo livello i. terzo livello ii. terzo livello b. secondo livello i. terzo livello c. secondo livello i. terzo livello ii. terzo livello primo livello a. secondo livello i. terzo livello ii. terzo livello b. secondo livello i. terzo livello c. secondo livello i. terzo livello primo livello a. secondo livello i. terzo livello ii. terzo livello b. secondo livello

2.

3.

Il diagramma di flusso visualizza un processo dallinizio alla fine, o un algoritmo. Ha una simbologia particolare per i nodi e gli archi che li collegano, come nellesempio che segue. I connettori sono a freccia per far capire la direzione del flusso. Lo schema mostra i simboli pi usati.

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Lorganigramma rappresenta una struttura organizzativa o gerarchica. Differisce dal flow chart, perch rappresenta una situazione statica, non un flusso dinamico.

Il diagramma causa/effetto visualizza linsieme delle cause che hanno prodotto un effetto, un evento critico. E detto anche diagramma di Ishikawa dal suo creatore, o diagramma a spina di pesce (fishbone diagram) dalla sua forma caratteristica. Si fa mettendo nella testa del pesce la criticit o il problema da risolvere, e nelle spine le cause primarie e le cause delle cause.

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La matrice swot aiuta a considerare un fenomeno da quattro punti di vista diversi: strenght (punti di forza), weaknesses (punti deboli), opportunities (opportunit), threats (minacce). I primi due quadranti riguardano ci su cui possiamo intervenire, che accade allinterno della nostra organizzazione, la situazione attuale. I secondi due riguardano ci su cui non possiamo intervenire, quello che fanno i concorrenti, i clienti, nuove leggi, nuove tecnologie, tendenze e scenari futuri. Lo schema che segue una guida allanalisi SWOT. Le domande sono puramente indicative. Lanalisi pu essere fatta su un prodotto o un servizio, sul proprio ufficio o la propria organizzazione, su se stessi, per valutare le proprie capacit e competenze. E sempre importante confrontarsi con qualcuno o qualcosa, perch si forti o deboli non in senso assoluto, ma in funzione di un obiettivo e a confronto con chi vuole raggiungere lo stesso obiettivo.

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Il diagramma di Pareto visualizza il principio 80/20, per cui in un sistema il 20% degli elementi produce l80% dei risultati, e viceversa, e serve ad individuare quel 20% che produce le curve o le barre pi alte sul diagramma. Si usa quando si vogliono individuare priorit o cose rilevanti in un gruppo pi o meno numeroso di elementi.

Il diagramma di GANTT e la pianificazione per stadi servono a pianificare nel tempo un progetto, un evento, un processo, in modo da tenerne sotto controllo lavanzamento.

Modelli sistemici e ricorsivi visualizzano gli elementi che si influenzano lun laltro nella dinamica dei sistemi, e generano strutture complesse come i frattali. Vensim PLE un programma gratuito basato sulle teorie di Jay Forrester del MIT, e serve a creare modelli di simulazione di dinamica dei sistemi. Limmagine mostra linterfaccia del programma, con la costruzione del modello. Applicando la funzione run (lomino che corre), il programma mostra alcuni slider con cui si possono apportare modifiche delle condizioni e vedere in tempo reale come si sviluppa il modello nel tempo. Per esempio, se aumento il prezzo di un prodotto, posso vedere subito landamento delle vendite e dei profitti a tre o sei mesi. I segni + e sono gli effetti valanga e bilancia della dinamica dei sistemi.

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I modelli di catastrofi rappresentano i tipi di discontinuit studiati dalla teoria delle catastrofi di Ren Thom. Ci sono vari modelli. Quello a cuspide, rappresentato qui, il pi semplice, e visualizza andamenti regolari che improvvisamente cadono nel livello inferiore o saltano in quello superiore. E il caso di un cane che improvvisamente attacca o scappa, o di un anoressico/bulimico che salta dal digiuno allabbuffata.

Concludo questa breve rassegna con una mappa dei software con cui si possono fare le mappe e gli altri strumenti di visualizzazione e organizzazione delle conoscenze.

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Fig. x - Mappa dei software con cui si organizzano e si rappresentano processi cognitivi, informativi, di comunicazione. Questa mappa stata fatta con Excel in modalit grafica, usando le forme e i connettori per diagrammi di flusso. Poich non conosco un software che visualizzi i modelli di catastrofi, la mappa aperta ad ulteriori contributi, e in tal modo diventa uno strumento di cooperazione.

5. Le nuove tecnologie Tutte le visualizzazioni proposte si possono fare con carta e matita, ma il computer permette di farle in modo pi rapido, pi pulito e pi preciso. Il computer ci fa lavorare in modo molto pi flessibile, sia con i testi, sia con mappe ed altri sistemi di visualizzazione. Con gli appositi software possiamo aggiungere o togliere rami alle mappe, spostarli, aggiungere o cambiare colori, modificare caratteri, allegare altri documenti. Spesso il computer calcola le funzioni e le rappresenta automaticamente in forma grafica, con software applicativi anche di uso comune, come il pacchetto MS Office (o Open Office, per chi preferisce i software liberi).

Inspiration e Cmap (gratuito) sono programmi informatici per fare mappe concettuali. MindManager e Free Mind (gratuito) servono a fare mappe mentali. Mindmanager pu esportare le
mappe come outliner Word. Ambedue esportano le mappe in formato html, in modo che possano esser lette da un qualsiasi browser (navigatore di pagine web).

MS Word ha un buon outliner con cui fare scalette strutturate di un testo. MS Excel ha una funzione grafica con cui si possono fare manualmente organigrammi e diagrammi di
flusso, e visualizza in modo automatico diagrammi a barre, a torta, a curve, a punti, partendo da dati numerici.

MS Visio e Dia (gratuito) servono per fare qualsiasi tipo di grafico, da un istogramma a una piantina, da
una swot ad un organigramma. Ecco i vantaggi che si possono avere nellutilizzo di questi software: Condivisione e cooperazione in rete. Un file elettronico prodotto da questi programmi pu essere inviato in email o con software di messaggeria istantanea. Mappe e grafici possono essere corretti, sviluppati e costruiti da gruppi virtuali che lavorano a distanza, favorendo la condivisione e la cooperazione in rete. Condividere materiale informativo significa metterlo a disposizione di tutti, o di gruppi autorizzati, per essere consultato o utilizzato in forma integrale o parziale. 58

Il materiale da condividere (testi, mappe, organigrammi, diagrammi vari) pu essere inviato come allegato email, o depositato in un archivio da cui possa essere consultato. Quando si condivide del materiale, bisogna chiedersi se pu essere modificato o no, se e come pu essere riutilizzato, se deve essere letto, ed eventualmente modificato, con qualsiasi sistema operativo e qualsiasi software di lettura, o no. Per esempio, alcuni documenti che si riferiscono a strutture istituzionali, leggi e regolamenti, procedure e prescrizioni, possono essere consultati ma non modificati. Altri documenti possono essere consultati ma non modificati da tutti, e modificati solo da alcune persone autorizzate, come il caso dei contenuti di un corso e-learning, che possono essere modificati dagli autori del corso, non dagli utenti. I materiali per esercitazioni invece devono essere modificati dagli utenti. Materiali modulari come i learning objects, proprio per la loro filosofia, devono essere riutilizzati e riaggregati in varie combinazioni, quindi vanno corredati di opportuni metadati, anchessi condivisi, che ne permettano larchiviazione e il recupero nel modo pi agevole. Cooperare in rete significa svolgere un compito, sviluppare un progetto, produrre un documento, insieme con altre persone che non si trovano nello stesso luogo, e che possono interagire in modo sincrono o differito. Per lavorare a distanza occorre una buona disciplina, per tener conto delle modifiche in modo ordinato, rispettando le idee dei singoli ma mirando al risultato comune. Facciamo il caso di lavorare con un gruppo di cinque persone: Umberto, Anna, Mario, Carlo e Luisa. Umberto e Mario sono nello stesso ufficio, ma in locali diversi. Anna, Carlo e Luisa sono in citt diverse. Per comunicare in sincrono usano Skype in chat o in voce. Con una chat collettiva decidono largomento, le scadenze, le caratteristiche del progetto. Stabiliscono che Umberto preparer la prima mappa. Umberto fa una prima mappa generica e la manda in allegato ai quattro colleghi. Possono decidere di modificarla e svilupparla tutti insieme in chat. Ognuno fa le sue osservazioni, e Umberto modifica la mappa al momento e la mostra a tutto il gruppo. Oppure possono decidere che Anna sia la prima a sviluppare la mappa di Umberto. Anna fa le sue modifiche e manda la mappa modificata ai quattro. Successivamente Mario apporta le sue modifiche alla mappa ricevuta, e la manda ai quattro. In tal modo la mappa si costruisce man mano con il contributo di tutti, ma non c il rischio che qualche correzione vada perduta. Inoltre si lavora sempre sullultimo aggiornamento. Se qualcuno vuole fare una modifica, ma non il suo turno, fa la modifica off line sulla sua versione, e la applicher alla versione pi recente quando sar il suo turno, oppure chieder di poter applicare la modifica sullultima versione, o la comunicher a chi in quel momento autorizzato a fare le modifiche. In tal caso la sua versione modificata diventer lultima versione valida. In altre parole, la cooperazione deve essere alternata, un po come quando si parla con il walkie talkie, invece che con il telefono, altrimenti non si capisce pi qual il documento attendibile. Questo essenziale specialmente quando il documento prodotto deve servire a produrre altri documenti. Per esempio se il gruppo elabora la mappa di un video, di un libro, di un evento, la mappa definitiva deve essere una sola, verificata e approvata da tutto il gruppo, o dal suo responsabile, altrimenti mappe diverse potrebbero dar luogo a sviluppi diversi del progetto, con confusioni che si amplificano a cascata. Ovviamente tutte le versioni precedenti devono essere salvate con nomi che facciano capire bene di che versione si tratta, per ovviare a correzioni ritenute non valide dal gruppo di lavoro. Mappe e grafici possono essere linkati con qualsiasi altro oggetto (testi, immagini, animazioni, pagine web). Possono quindi diventare pannelli di accesso ad informazioni vicine o remote di qualsiasi complessit. Per esempio, se io faccio una ricerca web e seleziono un certo numero di link, invece di comunicarli al mio gruppo di lavoro in forma di elenco testuale, posso strutturarli in forma di mappa, per far vedere subito ai miei collaboratori quali sono gli argomenti pi importanti, i rami principali e secondari, le associazioni, le relazioni. La mia mappa diventa cos un pannello informativo con cui io e i miei collaboratori possiamo accedere alle informazioni che ci servono, gi selezionate e strutturate da me. Mindmanager e altri software possono esportare la mappa in formato html, e quindi renderla leggibile e navigabile per mezzo di un browser come Internet Explorer o Firefox.

6. Come fare una mappa Una mappa concettuale o mentale un costrutto del pensiero. Come tale pu essere fatto con la sola immaginazione, o a mano con carta e matita o pennarelli, o con il computer, usando appositi software. Immaginare una mappa con la sola fantasia serve a poco, giacch la mappa ha la funzione di visualizzare processi di pensiero. Quindi partiremo da mappe fatte a mano. Con matita o penna? La penna rigida e non si pu cancellare. La matita pi flessibile, perch permette di cancellare e di riscrivere. Anche Bateson raccomandava la matita per scrivere in modo costruttivo. 59

Tony Buzan consiglia di usare i pennarelli, e di disegnare immagini, scritte e rami colorati, per fare appello il pi possibile al linguaggio analogico e alla parte destra del cervello. Tuttavia oggi preferibile usare i software predisposti, come Mindmanager, che stato sviluppato proprio sulle teorie di Buzan, e che permette di costruire mappe con colori, caratteri diversi, immagini. Lelettronica consente ancora di assegnare link dinamici ad un singolo elemento della mappa, da cui si pu accedere ad altri documenti o a pagine web. Quindi direi che se non si ha a disposizione un computer, le mappe si possono tranquillamente fare a mano, altrimenti di gran lunga preferibile farle con il computer. Tuttavia anche se si lavora con il computer pui essere utile schizzare la mappa a matita su un foglio di carta, e usarla come schema di partenza per fare la mappa elettronica. Un caso particolare la costruzione di una mappa con un gruppo di lavoro e col metodo del brainstorming. Il conduttore del brainstorming pu costruire la mappa sulla lavagna, man mano che il gruppo tira fuori le sue idee. Pi che produrre idee, il suo ruolo sar quello di stimolare le idee dei partecipanti, specialmente di quelli pi timidi, e di organizzare in forma di mappa le idee prodotte, con le ramificazioni gerarchiche e associative. Una prima distinzione, quando ci mettiamo a fare una mappa, la nostra preferenza fra una struttura reticolare e una radiale. Nel primo caso costruiremo una mappa concettuale, nel secondo una mappa mentale. La mappa concettuale privilegia la struttura di rete e le relazioni, che descrive una per una. E pi precisa ma anche pi complessa da fare e da leggere. La mappa mentale parte da un centro focale da cui deriva rami gerarchici che si biforcano in associazioni o distinzioni. D per scontato che le relazioni siano solo di due tipi: genitore/figlio (parent/child) e fratello (sibling). Se partiamo dal concetto focale di cane (il centro della mappa), cani da caccia sar genitore di bracco, che sar fratello di segugio. Si concentra sui nodi, pi che sulle relazioni. Si presenta sempre con una struttura radiale, che secondo Buzan rappresenta meglio il funzionamento radiante del nostro cervello. Laltra cosa fondamentale, quando si fa una mappa, tener presente che essa uno schema semplificante, non un testo. Quindi si deve pensare per parole chiave, non per frasi discorsive, e cercare di mettere un solo concetto per ogni ramo. Ogni volta in cui ci troviamo a scrivere pi di un concetto in un ramo, ricordiamoci di spezzarlo in due o pi sottorami. In una mappa non serve scrivere una frase del genere: i cani da caccia comprendono bracchi, segugi, setter, pointer. Sar pi utile strutturare cos:

Una distinzione importante, quando facciamo una mappa, se stiamo facendo una mappa di rilievo o di progetto. Il rilievo il percorso opposto a quello del progetto. Nel progetto si parte da un disegno per arrivare alla costruzione di un oggetto concreto, nel rilievo si parte dalloggetto concreto per ricavarne uno schema strutturale astratto. La mappa di rilievo parte da una situazione reale (in ambito costruttivista diremo che si parte da qualcosa che sta l, di fronte a noi) e ne visualizza la struttura cognitiva. Se osserviamo lappartamento in cui viviamo, possiamo ricostruirne una mappa, come quella che si vede qui. La mappa di progetto invece riguarda qualcosa che io voglio fare, e che non esiste ancora. Pu essere la mappa di un racconto, di un film, di qualcosa che voglio fare nel prossimo futuro. Ecco la mappa di progetto che uso per valutare i pro e i contro di vari tipi di vacanza che vorrei fare. Le mappe mentali sono focalizzate su un argomento centrale, da cui si sviluppano rami gerarchici e associazioni. E importante decidere qual il focus centrale. Da l si parte con tutte le idee che vengono in mente. La grande utilit della mappa poter buttare gi le idee come vengono in mente, in qualunque punto della mappa. Quando cominciamo a vedercela davanti possiamo sempre spostare i rami, raggrupparli, dividerli, far diventare secondario un ramo principale, creare un contenitore come ramo principale per sottorami.

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La mappa della mia casa, in una prima stesura, potrebbe presentarsi cos:

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Come si vede, gli elementi sono tutti disordinati, perch sono stati messi come venivano in mente. Alcuni sono gi strutturati, anche se in forma provvisoria. In qualunque momento un ramo si sposta andando con il puntatore sul nodo rappresentato dal cerchietto allinizio del ramo, come si vede nellillustrazione, e trascinando il ramo dove si vuole con il drag & drop del mouse.

La capacit di pensare in modo vago, impreciso, ma con successivi aggiustamenti che portano velocemente ad un risultato soddisfacente, tipica delle persone creative e flessibili, che imboccano subito una via per non restare fermi, ma sono pronti a cambiare se c una via migliore. E una risorsa mentale cruciale per la gestione della complessit. A tal proposito ricordiamo sempre che la mappa deve essere un riduttore di complessit, e perci devessere molto pi semplice del territorio che rappresenta, altrimenti non serve. Se la mappa che stiamo facendo cresce troppo e diventa un baobab con un inestricabile intrico di rami, meglio limitarla ai rami essenziali, creando mappe successive gerarchicamente subordinate alla mappa generale. Per giudicare se una mappa ben fatta, la regola semplice. Se la mappa ci utile a vedere con un colpo docchio la situazione in tutta la sua complessit, va bene, altrimenti non serve. Ma torniamo alle nostre mappe. Buzan raccomanda di arricchire la mappa mentale con colori, immagini, icone, segni grafici vari. Quindi noi faremo altrettanto, per esempio con la mappa delle vacanze. Ecco una possibile soluzione:

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Come organizzazione delle informazioni non cambiato nulla. Come impatto comunicativo invece leffetto diverso, perch fa appello non solo al lato sinistro del cervello, ma anche a quello destro, e quindi al linguaggio analogico, che ci tocca pi nel profondo. Anche per chi fa la mappa, lo sforzo di cercare le immagini adatte, i colori, la disposizione migliore, aiuta a comprendere e a memorizzare meglio gli argomenti mappati. Buzan raccomanda di essere sempre un po artisti quando si fanno le mappe, proprio per impegnare tutta lenergia radiante del proprio cervello. E vero, ci vuole un po di tempo. Ma una mappa ben fatta fa risparmiare tanto altro tempo a se stessi e agli altri. Come per ogni arte, il fare mappe migliora con la pratica. Pi se ne fanno, meglio , fino a quando si arriva a ragionare per mappe. Si pu cominciare con qualcosa di semplice, vicino e familiare (la pizza napoletana, il giardino, lappartamento, il proprio ufficio), fino ad arrivare ad argomenti molto vasti e complessi (foresta amazzonica, il cervello umano). Si mette la pizza al centro della mappa, e si tracciano i rami con tutto quello che viene in mente, gli ingredienti, i vari tipi di pizze, la storia, la diffusione nel mondo, via via fino al progetto di Oldenburg di un ristorante monumentale navigante per Manhattan, a forma di pizza. E pi facile e istruttivo cominciare con mappe di rilievo (una poesia, una canzone, un film, un romanzo), e solo poi passare a mappe di progetto (un articolo, una conferenza, una presentazione, una relazione). Buone mappe! Per concludere, ho trovato nellannuncio pubblicitario di un libro polemico sul best seller di Don Brown questo slogan: Le verit della Chiesa contro le menzogne del Codice da Vinci. Da buon costruttivista lo riscriverei cos: Il punto di vista della Chiesa Cattolica a confronto con il punto di vista di Dan Brown. E un piccolo esercizio sul quotidiano, per abituarsi a considerare le verit in cui crediamo, anche le pi sacre, solo come nostri punti di vista attuali, costruzioni a cui siamo arrivati ora, non come verit oggettive e immutabili al di fuori di noi. Un altro buon esercizio potrebbe essere questo: facciamo una mappa su un argomento qualsiasi. Conserviamola. Facciamo la stessa mappa dopo un anno (o dopo qualche giorno) e confrontiamola con la precedente. Sono uguali? Sono diverse? Come cambiato il nostro punto di vista dopo un anno? La mappa diventata pi semplice o pi complessa? Pi povera o pi essenziale? Ancora un esercizio da fare con altre persone, in presenza o a distanza. Scegliamo un argomento qualsiasi e ognuno ne faccia una mappa. Confrontiamo le mappe e nei punti in cui sono diverse discutiamo insieme i rispettivi punti di vista.

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Webgrafia e Bibliografia Costruttivismo http://www.farnt.unito.it/tutorb/Sintesi/costruttivismo.pdf Una buona sintesi, mirata sulle-learning, con bibliografia. Due sole belle letture: Heinz von Foerster, Sistemi che osservano, Astrolabio, 1987 Paul Watzlawick, La realt inventata, Feltrinelli, 2006

Visualizzazione e organizzazione delle idee http://www.letteratour.it/lingua/B01visual01.htm Un mio articolo su visualizzazione e verbalizzazione http://www.apogeonline.com/webzine/2006/05/04/23/2006050423322 Un mio articolo su outliner e mappe per organizzare le idee

Mappe concettuali J.D. Novak e D.B. Gowin, Imparando a imparare, 1989. http://www.pavonerisorse.to.it/cacrt/mappe/bibliomap.htm bibliositografia molto ampia su mappe concettuali e mentali, a cura di Marco Guastavigna.

Mappe mentali Tony Buzan, Usiamo la testa, Frassinelli, 1982. Tony e Barry Buzan, Mappe Mentali, NLP Italy, 2003. http://www.umbertosantucci.it/pagine/mappe.htm Da questa pagina del mio sito si accede ad altre letture. Invece di una normale bibliografia, mi sono limitato a questo outline, per presentare anche questa forma di visualizzazione sintetica di informazioni strutturate, e perch con il crescente sovraccarico di informazioni oggi la sintesi mi sembra pi utile della completezza.

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