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LE GRANDEZZE FOTOMETRICHE
Grandezze utili a valutare il fenomeno luminoso in termini oggettivi
FLUSSO LUMINOSO
Quantit di energia luminosa emessa da una sorgente nellunit di tempo
LUCE MONOCROMATICA
= K( ) e ,
K( ) = K max V ( )
[ lm ]
= K max e , V ( )
LUCE ETEROCROMATICA
= Kmax V ( ) d
e, 380 nm
780 nm
[ lm ]
INTENSITA LUMINOSA
Flusso luminoso emesso da una sorgente puntiforme, per unit di angolo solido in una determinata direzione (densit angolare del flusso)
d I= d
SOLIDO FOTOMETRICO
[ cd ]
Superficie chiusa delimitata dal luogo dei punti estremi dei segmenti di lunghezza proporzionale allintensit della sorgente nelle diverse direzioni
Lintersezione del solido fotometrico con un piano passante per lasse verticale della sorgente individua una curva denominata indicatrice di emissione
LUMINANZA
Rapporto tra flusso luminoso emesso o riflesso da una superficie luminosa, per unit di angolo solido in una determinata direzione, e la superficie emettente proiettata su un piano perpendicolare alla direzione stessa
dA
(Superficie luminosa)
dA cos
(Superficie apparente)
d2 L= dA cos d
cd = nit 2 m
ILLUMINAMENTO
Rapporto tra il flusso luminoso incidente su una superficie elementare e larea della superficie elementare stessa
d E= dA
lm = lx 2 m
EMETTENZA LUMINOSA
rapporto tra il flusso luminoso emesso da un elemento di superficie e larea dellelemento stesso
d M= dA
lm m2
VISIONE
PROGETTO DI ILLUMINAZIONE:
Soggetto
OBIETTIVI GENERALI:
Garantire: - Sicurezza - Salute - Corretto svolgimento delle attivit - Benessere -
COMFORT VISIVO
COMFORT VISIVO
Condizione di soddisfazione delle esigenze di ordine visivo espresse dallutente
GRADEVOLEZZA DELLAMBIENTE
PRESTAZIONE VISIVA
Velocit e accuratezza nello svolgimento di un compito visivo
compito visivo losservazione di dettagli e oggetti in relazione allo svolgimento di una determinata attivit
Leggere e scrivere
FATTORI INFLUENTI
CAPACITA VISIVE DEL SOGGETTO Acuit visiva et percezione delle profondit percezione dei colori CARATTERISTICHE DEL COMPITO VISIVO contrasto tempo di esposizione al compito angolo sotteso nitidezza dellimmagine CARATTERISTICHE DELLILLUMINAZIONE Rapporti di luminanza nel campo visivo specifico resa del contrasto abbagliamento caratteristiche spettrali delle sorgenti di luce ALTRE CARATTERISTICHE DELLAMBIENTE campo visivo vincoli dimensionali Vincoli di postura ALTRE CARATTERISTICHE SOGGETTIVE Stato danimo Stato di salute .
GRADEVOLEZZA DELLAMBIENTE
Risulta dal rapporto tra:
LUCE
(NATURALE ED ARTIFICIALE)
AMBIENTE
SOGGETTO
(ATTITUDINI, PREFERENZE - ASPETTI PSICOLOGICI)
GRADEVOLEZZA DELLAMBIENTE
ILLUMINAMENTO DISTRIBUZIONE DELLE LUMINANZE PRESENZA DI FENOMENI DI ABBAGLIAMENTO CONTRASTO E DIREZIONALITA DELLA LUCE COLORE DELLA LUCE RESA CROMATICA
ILLUMINAMENTO
Il comfort visivo dipende dalladeguatezza dellilluminamento sul piano di lavoro rispetto allattivit svolta QUANTITA di LUCE sul PIANO di LAVORO caratteristiche dellattivit caratteristiche del compito visivo attitudine visiva del soggetto
Rapporto tra la prestazione visiva relativa e lilluminamento al variare delle caratteristiche del compito visivo e dellet dei soggetti
La distribuzione delle luminanze dipende anche dai FATTORI DI RIFLESSIONE delle superfici
r pareti 30 -70%
r pavimento 30-70%
Generalmente locchio umano predilige una distribuzione delle luminanze in ambiente decrescente dallalto verso il basso
ABBAGLIAMENTO
Disturbo dovuto alla presenza nel campo visivo di sorgenti o superfici luminose con luminanza molto maggiore rispetto a quella di adattamento
Si distinguono i fenomeni di :
Dovuto alla presenza di una sorgente luminosa di elevata luminanza nel campo visivo
ABBAGLIAMENTO RIFLESSO ABBAGLIAMENTO RIFLESSO
Dovuto alla riflessione della luce su una superficie lucida orizzontale o verticale
Lf Lc C= Lf
Lf = luminanza dello sfondo Lc = luminanza del carattere Ad un abbassamento eccessivo del contrasto relativo corrisponde una diminuzione della prestazione visiva
a)
b)
a a b b
CAMPO VISIVO
Si verifica quando su una superficie lucida del compito visivo si creano riflessi dovuti a sorgenti o superfici luminose
campo di accettabilit
Diagramma di Kruitoff
Esempi
RESA CROMATICA
La resa cromatica di una sorgente esprime il grado di fedelt con cui essa restituisce, ovvero consente di percepire, i colori degli oggetti illuminati
A livello inconscio si determina un disagio qualora una sorgente non sia in grado di restituire fedelmente i colori presenti in ambiente
AD INCANDESCENZA
A SCARICA IN GAS
A LUCE MISCELATA
SORGENTI AD INCANDESCENZA Principio di produzione della luce Lemissione luminosa nei solidi segue le leggi dello scambio termico radiativo Legge di Plank Legge di Stephan Boltzmann Legge di Wien Il tungsteno si comporta come un corpo grigio
= 0.45
2000
1500
E [W m nm ]
-2
-1
1000
corpo nero
500
tungsteno
0
380
780
1000 [nm]
2000
3000
SORGENTI AD INCANDESCENZA
Bulbo in vetro Filamento in tungsteno Conduttori Sostegni al filamento
Attacco a vite
Principio di funzionamento
1) Il filamento metallico di tungsteno viene percorso da corrente elettrica 2 )Il metallo surriscaldandosi per effetto Joule emette radiazioni elettromagnetiche, anche nello spettro visibile 3) Il gas inerte presente nel bulbo ritarda levaporazione del tungsteno consentendo di portare il filamento ad una pi elevata temperatura 4) Il vapore di tungsteno liberatosi condensa sulle pareti del bulbo pi fredde che anneriscono 5) La sublimazione degli atomi di tungsteno provoca una riduzione progressiva della sezione del filamento fino alla
SORGENTI A SCARICA Principio di produzione della luce 1) Latomo pu essere schematizzato come un nucleo intorno al quale gravitano elettroni che percorrono orbite determinate. Ad ogni orbita corrisponde un livello energetico (gli elettroni pi distanti dal nucleo posseggono maggiore energia). 2)Somministrando una quantit di energia lelettrone si porta a un livello energetico superiore saltando da unorbita allaltra. 3)La condizione di eccitazione instabile e di breve durata: lelettrone ritorna allo stato iniziale liberando energia attraverso lemissione di quanti di energia elettromagnetica. E2-E1 = h Legge di Planck
E1 = energia prima del salto orbitale [J] E2 = energia dopo il salto orbitale [J] h = costante di Planck = 6.63*10-34 [Js] = frequenza [Hz]
Atomo di metallo
SORGENTI A SCARICA
Elettrodi
Attacco
Principio di funzionamento
1) Il tubo di scarica un piccolo tubo con degli elettrodi sigillati al suo interno e riempito di una miscela di gas (xenon, neon, argon, cripton), tra cui un metallo (mercurio, sodio) 2) La scarica elettrica applicata agli elettrodi agisce sugli elettroni liberi nel gas mettendoli in moto 3) La movimentazione degli elettroni provoca delle collisioni con gli atomi del metallo dando luogo a una ionizzazione (innesco della scarica) 4) La scarica trasferita dal gas dinnesto al metallo, che mantiene la scarica 5) La scarica ha luogo sia in bassa che in alta pressione
Bulbo Filamento spiralizzato Tubo di scarica Supporto Elettrodo principale Fosfori Sostegno
Attacco
Principio di produzione della luce Utilizza contemporaneamente i principi di produzione della luce dellincandescenza e della scarica in gas
SORGENTI AD INCANDESCENZA
SORGENTI AD INCANDESCENZA
filamento nel vuoto filamento in gas inerti a ciclo di alogeni
a bassa tensione
monoattacco GLS
biattacco
DISTRIBUZIONE SPETTRALE
PAR
SPOT
Principio di funzionamento:
1)Il filamento di tungsteno, portato a incandescenza, sublima 2)I vapori di tungsteno migrano verso la parete interna del bulbo la cui temperatura di circa 700C 3) Il tungsteno si combina con gli alogeni in prossimit della parete del bulbo, formando degli alogenuri 4)Trasportati dai moti convettivi interni gli alogenuri si dirigono verso il filamento (2500C) 5) Per via dellelevata temperatura gli alogenuri si dissociano nuovamente in alogeni e tungsteno 6) Il tungsteno si rideposita sul filamento che, parzialmente, si rigenera
Luso di riflettore in vetro dicroico consente di riflettere le radiazioni visibili e di assorbire e trasmettere nella zona retrostante la lampada circa il 65% della radiazione infrarossa riducendo il rischio di surriscaldamento frontale
SORGENTI A SCARICA
SORGENTI A SCARICA
a induzione fluorescenti
tubolari compatte
ad alogenuri metallici
biattacco
alta pressione
alta pressione
alta pressione
bassa pressione
Principio di funzionamento Fluorescenza: propriet di un materiale (es.: fosfori) di emettere radiazioni visibili quando viene eccitato da radiazioni ultraviolette
1) Ai due estremi del tubo sono posti due elettrodi 2) La scarica viene innescata da gas ausiliari (argon, cripton, xenon) 3) Il tubo contiene vapore di mercurio che eccitato produce radiazioni ultraviolette 4) La radiazione ultravioletta viene trasformata in radiazione visibile dalle polveri fluorescenti di rivestimento del tubo
SORGENTI FLUORESCENTI
Sorgente lineare
Sorgente circolare
Supporto Attacco
Per ottenere una luce caratterizzata da uno spettro ben bilanciato, oltre al mercurio e allargon, vengono introdotti nel tubo di scarica in quarzo altri additivi (ioduri di sodio, di tallio, etc.) che possono intervenire nel fenomeno della scarica e sono adatti a produrre radiazioni luminose di lunghezza donda tale da integrare le caranze dello spettro corrispondente al vapore di mercurio.
Principio di funzionamento
La composizione tipica di un LED la seguente: un substrato sul quale si trova uno strato di tipo n (ricco, cio, di atomi che rilasciano elettroni) e poi uno di tipo p (ricco di atomi che catturano elettroni e lasciano a loro posto buche di carica positiva). Tra i due strati, che formano un diodio, c uno strato attivo neutro. Se si applica una tensione opportuna tra gli strati n e p, elettroni e buche confluiscono nello strato attivo e, ricombinandosi, emettono luce.
PARAMETRI CARATTERIZZANTI
FLUSSO LUMINOSO
[lm]
Quantit di luce emessa da una sorgente nellunit di tempo in tutto lo spettro visibile
SORGENTI AD INCANDESCENZA
TRASPARENTE CON RIFLETTORE ALOGENA ALOGENA LINEARE ALOGENA bassa tensione 15-1000 25-300 25-250 60-2000 5-100
lm
90-18800 290-1100 460-4200 840-44000 60-2200
SORGENTI A SCARICA
FLUORESCENTE COMPATTA FLUORESCENTE LINEARE FLUORESC. LIN. Ra VAPORI DI MERCURIO VAPORI DI MERCURIO Ra VAPORI DI SODIO ALTA P VAPORI DI SODIO ALTA P. Ra VAPORI DI SODIO BASSA P IODURI METALLICI IODURI METALLICI Ra INDUZIONE QL 85/83 INDUZIONE QL 55/83
3-55 100-4800 4-80 120-7000 6-58 220-3750 50-1000 1600-58000 106-260 1100-5500 35-1000 3500-90000 143-385 7100-38000 18-185 1800-33000 39-3500 3400-320000 150-2000 11000-240000 85 6000 55 3500
lm
160-500 250-1000
lm
3100-14000 5600-32000
= e
EFFICIENZA LUMINOSA
=
IR
lm
UV
w
lm
lm W
SORGENTI AD INCANDESCENZA
TRASPARENTE CON RIFLETTORE ALOGENA ALOGENA LINEARE ALOGENA bassa tensione 15-1000 25-300 25-250 60-2000 5-100
SORGENTI A SCARICA
FLUORESCENTE COMPATTA FLUORESCENTE LINEARE FLUORESC. LIN. Ra VAPORI DI MERCURIO VAPORI DI MERCURIO Ra VAPORI DI SODIO ALTA P VAPORI DI SODIO ALTA P. Ra VAPORI DI SODIO BASSA P IODURI METALLICI IODURI METALLICI Ra INDUZIONE QL 85/83 INDUZIONE QL 55/83
3-55 100-4800 4-80 120-7000 6-58 220-3750 50-1000 1600-58000 106-260 1100-5500 35-1000 2200-90000 143-385 7100-38000 18-185 1800-33000 39-3500 3400-320000 150-2000 11000-240000 85 6000 55 3500
lm
lm
33-87 30-88 37-65 32-58 10-26 62-150 50-100 100-183 87-120 46-100 70 65
lm
3100-14000
lm
19
SORGENTI AD INCANDESCENZA
TRASPARENTE CON RIFLETTORE ALOGENA ALOGENA LINEARE ALOGENA bassa tensione 15-1000 25-300 25-250 60-2000 5-100
ore
1000 1000 3000 1500-3000 3000
SORGENTI A SCARICA
FLUORESCENTE COMPATTA FLUORESCENTE LINEARE FLUORESC. LIN. Ra VAPORI DI MERCURIO VAPORI DI MERCURIO Ra VAPORI DI SODIO ALTA P VAPORI DI SODIO ALTA P. Ra VAPORI DI SODIO BASSA P IODURI METALLICI IODURI METALLICI Ra INDUZIONE QL 85/83 INDUZIONE QL 55/83 3-55 4-80 6-58 50-1000 106-260 35-1000 143-385 18-185 39-3500 150-2000 85 55
ore
3000-4000 3000-7500 2700-4000 13000-22000 1600-13000 8000-12000 5000 10000 6000-9000 6000-9000 60000 60000
STANDARD DE LUXE Ra
160-500 250-1000
t D = 100 i
Sorgente incandescente
TEMPO DI ACCENSIONERIACCENSIONE
Tempo che intercorre tra la chiusura del circuito elettrico e lemissione del flusso luminoso
SORGENTI AD INCANDESCENZA
IMMEDIATO
SORGENTI A SCARICA
SORGENTI AD INCANDESCENZA
Ra
Grado di fedelt nella restituzione dei colori in rapporto ad una sorgente di riferimento
Ra
100 100 100 100 100
SORGENTI A SCARICA
FLUORESCENTE COMPATTA FLUORESCENTE LINEARE FLUORESC. LIN. Ra VAPORI DI MERCURIO VAPORI DI MERCURIO Ra VAPORI DI SODIO ALTA P VAPORI DI SODIO ALTA P. Ra VAPORI DI SODIO BASSA P IODURI METALLICI IODURI METALLICI Ra INDUZIONE QL 85/83 INDUZIONE QL 55/83
w
3-55 4-80 6-58 50-1000 106-260 35-1000 143-385 18-185 39-3500 150-2000 85 55
Ra
85-95 65-85 >85 40-50 61-72 20-40 60-85 80-85 >85 >80 >80
Ra
40 75
STANDARD DE LUXE Ra
160-500 250-1000
TCC [ K]
Tonalit di colore della luce emessa da una sorgente. Si esprime attraverso la temperatura (kelvin) a cui occorre portare un corpo nero affinch emetta una radiazione di tonalit uguale a quella emessa dalla sorgente stessa
SORGENTI AD INCANDESCENZA
TRASPARENTE CON RIFLETTORE ALOGENA ALOGENA LINEARE ALOGENA bassa tensione
15-1000 2800-2850 2850 25-300 3000 25-250 60-2000 3000-4000 3000 5-100
SORGENTI A SCARICA
FLUORESCENTE COMPATTA FLUORESCENTE LINEARE FLUORESC. LIN. Ra VAPORI DI MERCURIO VAPORI DI MERCURIO Ra VAPORI DI SODIO ALTA P VAPORI DI SODIO ALTA P. Ra VAPORI DI SODIO BASSA P IODURI METALLICI IODURI METALLICI Ra INDUZIONE QL 85/83 INDUZIONE QL 55/83
3-55 2700-5400 4-80 3000-6500 6-58 3000-5000 50-1000 2900-4000 106-260 3300-3700 2000-2500 35-1000 2150-2500 143-385 18-185 2700 39-3500 3000-6000 3000 150-2000 3000-4000 85 3000-4000 55
160-500 250-1000
K
5000 3600
CLASSIFICAZIONE DEGLI APPARECCHI In base a: ripartizione del flusso luminoso modalit di controllo e distribuzione del flusso
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA RIPARTIZIONE DEL FLUSSO LUMINOSO Gli apparecchi di illuminazione dinterni sono classificati in 6 gruppi in funzione della percentuale di flusso totale emesso dallapparecchio sopra e sotto il piano orizzontale passante per lasse della lampada
0-10% 90-100%
10-40% 60-90%
40-60% 40-60%
Diretto
Semi-diretto
Diffuso
40-60% 40-60%
60-90% 10-40%
90-100% 0-10%
Diretto-indiretto
Semi-indiretto
Indiretto
GARANTIRE IL COMFORT GARANTIRE LA SICUREZZA DEGLI UTENTI GARANTIRE LA COMPATIBILITA FISICA ED ESTETICA CON LAMBIENTE MINIMIZZARE I COSTI DI MANUTENZIONE
INDICATRICE DI EMISSIONE
Curva che rappresenta la distribuzione dellintensit luminosa di un apparecchio in un piano passante per il centro luminoso
COORDINATE POLARI
COORDINATE CARTESIANE
RIFRATTORI RIFRATTORI
SCHERMI SCHERMI
Angolo, in un piano passante per lasse del fascio, entro il quale lintensit luminosa emessa al 50% del valore massimo
BATWING riflettore in alluminio speculare + schermo lamellare consente la realizzazione di unilluminazione particolarmente uniforme
Attraverso un emissione massima a circa 40 rispetto alla verticale e molto contenuta intorno ai 25 si compensa la riduzione dellilluminamento sul piano di lavoro dovuta allangolo di incidenza
RENDIMENTO LUMINOSO
a a = s
valori indicativi
60-90 %
60-75 %
60-70 %
GRADO DI PROTEZIONE
Protezione che lapparecchio fornisce alla sorgente nei confronti di polvere (prima cifra da 0 a 6) e acqua
(seconda cifra da 0 a 8)
Esempio:
IP
Prima cifra 0 1 2 3 4 5 6 Seconda cifra 0 1 2 3 4 5 6 7 8
IP 44
protezione da acqua
Descrizione Non protetto Protetto contro corpi solidi>50mm Protetto contro corpi solidi>12mm Protetto contro corpi solidi>2.5mm Protetto contro corpi solidi>1mm Protetto contro la polvere Totalmente protetto Descrizione Non protetto Protetto contro caduta verticale di gocce dacqua Protetto contro caduta verticale di gocce dacqua con inclinazione <15 Protetto contro la pioggia Protetto contro spruzzi dacqua Protetto contro getti dacqua Protetto contro ondate Protetto contro immersione Protetto contro sommersione
Protezione che lapparecchio fornisce in rapporto al contatto accidentale con parti normalmente in tensione
Classe I
dotato di isolamento funzionale e provvisto di un meccanismo per il collegamento della masse ad un conduttore di protezione dotato di doppio isolamento o di isolamento rinforzato e non provvisto di alcun dispositivo di collegamento ad un conduttore di protezione previsto per essere collegato ad un impianto di gruppo A, cio destinato ad essere alimentato a bassissima tensione
Classe II
Classe III
SICUREZZA TERMICA
CLASSE 1
Apparecchi normalmente infiammabili (temp. di accensione > 200 C ) Apparecchi facilmente infiammabili (temp. di accensione < 200 C )
CLASSE 2
GENERALE
LOCALIZZATA
SEMI DIFFUSA
INDIRETTA
CARATTERISTICHE rendimenti elevati, in quanto il flusso luminoso concentrato sul piano di lavoro effetto di modellato molto netto, specie se i fattori di riflessione del soffitto e delle pareti sono bassi rischio di abbagliamento diretto e riflesso bassi livelli di illuminamento su soffitto e pareti
UTILIZZO UTILIZZO
Illuminazione generale Illuminazione generale Illuminazione localizzata Illuminazione localizzata Illuminazione daccento Illuminazione daccento
CARATTERISTICHE luce diffusa effetto di modellato molto debole assenza di abbagliamento diretto rendimento ridotto UTILIZZO UTILIZZO Illuminazione generale Illuminazione generale Illuminazione localizzata Illuminazione localizzata
NB NB
lilluminazione indiretta richiede unaltezza dellambiente non inferiore a 2.7 m; il soffitto deve essere opaco e avere un fattore di riflessione >70%
Sistemi a binario e a barre elettrificati Sistemi modulari Sistemi a cavi tesi Sistemi a profili luminosi
Sono sistemi basati sullimpiego di un profilo lineare o curvo che provvede alla alimentazione e distribuzione elettrica. Lalimentazione pu essere a bassa (230V) o bassissima (12V) tensione. Consentono la realizzazione di soluzioni illuminotecniche flessibili adattabili a esigenze mutevoli (mostre temporanee, allestimenti).
SISTEMI MODULARI
Caratterizzati dalla presenza di componenti definiti dimensionalmente e non sezionabili dalla tipica forma a tubo, a canale o a profilo estruso.
Configurazione ad angoli
Ogni profilo contiene le sorgenti o semplicemente gli attacchi per apparecchi dotati dellopportuno adattatore. Spesso i profili incorporano al loro interno degli scomparti o delle canalizzazioni in cui possibile alloggiare cavi destinati a trasporto di energia e segnali.
I cavi assolvono alla funzione meccanica di ancoraggio delle sorgenti luminose e alla funzione di alimentazione elettrica delle stesse. I due cavi vengono alimentati generalmente a bassissima tensione (12V) o raramente a bassa tensione (230V) per fornire energia alle sorgenti alloggiate in appositi elementi isolati, disposti a ponte sui due cavi. Un trasformatore fornisce energia a uno o pi tronchi di cavi.
CALCOLO MANUALE
METODO PUNTUALE illuminamento in un punto di un piano dovuto alle sorgenti puntiformi, lineari ed estese illuminamento medio sul piano di lavoro generato in un ambiente parallelepipedo da sorgenti disposte uniformemente
CALCOLO COMPUTERIZZATO
illuminamento puntuale e medio sul piano di lavoro illuminamento puntuale e medio su superfici verticali distribuzione delle luminanze possibilit di applicazioni ad ambienti complessi possibilit di impiego di sorgenti ed apparecchi differenziati
I
d d
P
dA
dA
d EP = dA I d EP = dA
h d= cos P
I cos3 EP = h2
I cos EP = d2 h d= sen
t m Emed, ind = Ai 1- m
t = flusso luminoso emesso da tutti gli apparecchi Ai = area della i-esima superficie del locale
Em A t = U M
U = FATTORE DI UTILIZZAZIONE
Dipende da: rendimento degli apparecchi
modalit di distribuzione della luce da parte degli apparecchi dimensioni, proporzioni dellambiente e altezza di sospensione degli apparecchi (indice del locale) fattori medi di riflessione delle superfici dellambiente
M = FATTORE DI MANUTENZIONE
Dipende da: grado di invecchiamento delle lampade
frequenza della pulizia caratteristiche dellattivit svolta
= AREA DEL PIANO UTILE = FLUSSO LUMINOSO TOTALE EMESSO DALLE SORGENTI
Corrisponde al numero degli apparecchi per il flusso nominale delle sorgenti stesse (n)
t = N n
FATTORE DI UTILIZZAZIONE
u U= t
rapporto tra il flusso luminoso che raggiunge il piano utile ed il flusso luminoso totale emesso
della
ILLUMINAZIONE DIRETTA
ab i= h (a + b)
a e b = larghezza e lunghezza del locale h = altezza di sospensione degli apparecchi rispetto al piano utile
FATTORE DI MANUTENZIONE
parametro rappresentativo della riduzione del flusso luminoso emesso dagli apparecchi per invecchiamento e sporcamento
M
ordinario forte molto elevato 0,8 0,7 0,6
ESEMPIO
Determinazione del numero di apparecchi da installare in un ufficio per disegnatori ILLUMINAMENTO MEDIO MANTENUTO RICHIESTO: RICHIESTO
E = 750 lx
DIMENSIONI DEL LOCALE
FATTORE DI MANUTENZIONE
ordinario
M=
U = 0,49
INTERNAZIONALE
ISO International Standard Oragnisation CEN Commission European Normalisation UNI Ente nazionale Italiano di Unificazione
EUROPEO
NAZIONALE
DECRETO LEGISLATIVO DECRETO LEGISLATIVO 19 Settembre 1996, n242 19 Settembre 1996, n242
TITOLO II : LUOGHI DI LAVORI << Art. 10. (Illuminazione naturale ed artificiale dei luoghi di lavoro) 1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessit delle lavorazioni e salvo che non si tratti di locali sotterranei, i luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale. In ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentono unilluminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori. 2. Gli impianti di illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di circolazione devono essere installati in modo che il tipo dilluminazione previsto non rappresenti un rischio di infortunio per i lavoratori. 3. I luoghi di lavoro nei quali i lavoratori sono particolarmente esposti a rischi in caso di guasto dellilluminazione artificiale, devono disporre di unilluminazione di sicurezza di sufficiente intensit. 4. Le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti costantemente in buone condizioni di pulizia e di efficienza.>>
DECRETO LEGISLATIVO DECRETO LEGISLATIVO 19 Settembre 1994, n626 19 Settembre 1994, n626
TITOLO VI: USO DI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEO TERMINALI
Art. 50. 1. Le norme del presente titolo si applicano alle attivit lavorative che comportano luso di attrezzature munite di videoterminali Art. 52. 1. Il datore di lavoro, allatto della valutazione del rischio [...] analizza i posti di lavoro con particolare riguardo: a) ai rischi per la vista e per gli occhi b) ai problemi legati alla postura ed allaffaticamento fisico o mentale c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale
DECRETO LEGISLATIVO DECRETO LEGISLATIVO 19 Settembre 1994, n626 19 Settembre 1994, n626
ALLEGATO VII: PRESCRIZIONI MINIME
Gli obblighi previsti dal presente allegato si applicano al fine di realizzare gli obiettivi del TITOLO VI e qualora gli elementi esistano sul posto di lavoro e non contrastino con le esigenze o caratteristiche intrinseche della mansione. 1) ATTREZZATURE Schermo: ...la brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dellutilizzatore e facilmente adattabili alle condizioni ambientali. Tastiere: ...la tastiera deve avere una superficie opaca onde evitare i riflessi. Piano di lavoro: ... il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni sufficienti e permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale necessario.
DECRETO LEGISLATIVO DECRETO LEGISLATIVO 19 Marzo 1996, n242 19 Marzo 1996, n242
ALLEGATO VII: PRESCRIZIONI MINIME 2) AMBIENTE [...] b) Illuminazione Lilluminazione generale ovvero lilluminazione specifica (lampade di lavoro) devono garantire unilluminazione sufficiente e un contrasto appropriato tra lo schermo e lambiente, tenuto conto delle caratteristiche del lavoro e delle esigenze visive dellutilizzatore. Fastidiosi abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzature devono essere evitati strutturando larredamento del locale e del posto di lavoro in funzione dellubicazione delle fonti di luce artificiale e delle loro caratteristiche tecniche. c) Riflessi ed abbagliamenti I posti di lavoro devono essere sistemati in modo che le fonti luminose quali le finestre e le altre aperture, le pareti trasparenti e traslucide, nonch le attrezzature e le pareti di colore chiaro, non producano riflessi sullo schermo. Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il posto di lavoro.
OBIETTIVI La norma fornisce le prescrizioni relative allesecuzione, lesercizio e la verifica degli impianti dilluminazione artificiale negli ambienti interni civili ed industriali, con esclusione di ambienti e zone per cui esistono normative specifiche Stabilisce la modalit per scegliere, valutare e misurare le grandezze foto-colorimetriche necessarie per definire le caratteristiche di un impianto dilluminazione artificiale per interni. La misura e la valutazione possono riguardare sia la verifica delle progettazioni illuminotecniche dimpianti nuovi, sia il controllo dello stato effettivo di impianto dilluminazione esistenti
PARAMETRI CARATTERIZZANTI
il progetto dilluminazione artificiale: Illuminamento medio mantenuto ed uniformit di illuminamento Distribuzione della luminanza Limitazione dellabbagliamento Direzionalit della luce Colore della luce Resa del colore
En
[lx]
E med = E n D
Emed = illuminamento medio iniziale (di progetto) D= fattore di decadimento = 1/M
FATTORE DI MANUTENZIONE M
Lampada ad incandescenza o alogena 0,85 0,70 0,60 Lampada al mercurio o sodio 0,75 0,65 0,50 Lampada ad alogenuri 0,65 0,55 0,45
Sulla superficie di ogni compito visivo Sulla superficie che racchiude aree con identico compito visivo
U 0,8
U 0,5
Emed Emed
1 3
Classificazione dellambiente X Y Z
3
13
10
3
13 20
5 1
110 1 20
20
40
X = ambiente in cui le riflessioni sono controllate Y = ambiente in cui le riflessioni possono essere controllate solo nelle zone vicine allarea di lavoro Z = ambiente in cui il controllo delle riflessioni impraticabile
CLASSE QUALITA
A B C D E
Classe di qualit G B B B D D D
AMBIENTI COMUNI
aree di passaggio, corridoi scale, ascensori magazzini e depositi
CURVE DI LUMINANZA B
T > 5.300 K
Ra
1A 1B 2 3 4
Ra
> 90 80 Ra 90 60 Ra 80 40 Ra 60 20 Ra 40
La norma specifica i criteri generali per lilluminazione artificiale e naturale delle aule e degli altri locali scolastici, in modo da garantire le condizioni generali per il benessere e la sicurezza degli studenti e degli altri utenti della scuola Per quanto riguarda le prescrizioni generali sullilluminazione artificiale si fa riferimento alla norma UNI 10380 e al relativo foglio di aggiornamento Per quanto riguarda lilluminazione naturale quale parametro di riferimento si introduce il fattore medio di luce diurna m
Note
Asili nido Aule gioco Edifici scolastici Aule in scuole medie superiori Aule in scuole serali e per adulti/sale di lettura Aule deducazione artistica/aule lavori artigianali Aule per il disegno tecnico Laboratori dinformatica Aule comuni e Aula Magna Biblioteca scaffali Biblioteca area lettura
200 300
B 1B B 1B
>5 >3
Limpianto dilluminazione deve consentire la regolazione o parzializzazione del flusso luminoso Limpianto dilluminazione deve consentire la regolazione o parzializzazione del flusso luminoso
500
B 1B
>3
B 1B B 1B B 1B C 1B / B 1B
postazione fissa in ambiente piano di osservazione immissione dati tramite coesistenza di compiti visivi
tastiera o mouse su video e su carta con piani di osservazione e condizioni di illuminazione differenti verticale generalmente riflettente
ABBAGLIAMENTO RIFLESSO
VALORI DI LUMINANZA AMMESSI
VIDEO DI QUALIT INFERIORE:
- Classe III
- Classe I - Classe II