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Per la misura di forze variabili sono di frequente usati i trasduttori che sfruttano leffetto piezoelettrico.

Pierre e Jacques Curie nel 1880 scoprirono la propriet di alcuni materiali isolanti, di produrre cariche Elettriche se soggetti ad una pressione. A tal fenomeno fu dato il nome di effetto piezoelettrico che Deriva da un termine greco che significa schiacciare. Tale scoperta all'inizio ebbe il ruolo di curiosit Scientifica perch le cariche elettriche prodotte, dellordine dei picoCoulomb, erano molto piccole e non Utili ai fini delle applicazioni pratiche che invece cominciarono a svilupparsi alla comparsa, negli anni 40,dei primi amplificatori ad alta impedenza d'ingresso. Leffetto piezoelettrico si manifesta solo in quei cristalli che non hanno un centro di simmetria. Lanisotropia cristallina propria dei cristalli piezoelettrici fa si che un campo elettrico induce una polarizzazione P che in genere non parallela ad E. La relazione vettoriale tra E, P ed il vettore D induzione dielettrica,non ha la forma semplice D=0E+P come nei materiali isotropi. E necessario scrivere delle equazioni che specificano le relazioni tra le componenti dei vettori D,E,P lungo i tre assi cristallografici convenzionalmente indicati con x, y e z. La suscettivit elettrica e la costante dielettrica relativa sono anche esse funzioni delle direzioni e vanno determinate sperimentalmente. Di qui la necessit di tagliare le lamine di cristallo in modo opportuno rispetto alle direzioni di orientamento degli assi cristallografici e spesso il taglio stesso oggetto di brevetti a causa della sua importanza. La forma del cristallo, le sue dimensioni ed il taglio al quale stato sottoposto dipendono dall'applicazione specifica e dalle caratteristiche richieste al dispositivo. Un semplice modello interpretativo delleffetto piezoelettrico quello secondo cui, per effetto della forza applicata il centro delle cariche positive si separa da quello delle cariche negative, si formano dei momenti di dipolo elettrico la cui manifestazione macroscopica lapparire sulle due facce del cristallo di un eccesso di cariche di segno opposto

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