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OPERATORI DELLA SICUREZZA E GUARDIE PARTICOLARI GIURATE:

IL TIRO CON ARMA CORTA

prima parte

di: Fernando Colaci ( Istruttore di Tiro e Armaiolo Team Colaci )

PREMESSA
Chi, come la Guardia Particolare Giurata, possiede e maneggia un'arma da fuoco per necessit professionale, sicuramente a conoscenza della pericolosit di questi strumenti ed anche consapevole della possibilit di venirsi a trovare in situazioni di rischio particolari. Nel considerare gli aspetti fondamentali di un programma di addestramento, appare subito evidente che questi sono molteplici: psicologico in primis, e poi anche di conoscenza, di pratica, di esperienza etc. Quello psicologico ha sicuramente un'importanza particolare, seguito dalla conoscenza dell'arma e dell'attrezzatura, dalla pratica nell'uso di questi mezzi e dall'esperienza professionale che sicuramente completa e integra in modo fondamentale tutti i settori dell'addestramento. Un ostacolo che spesso ci si trova a dover superare durante le fasi di addestramento, sicuramente la presunzione di alcuni (sia istruttori sia allievi) che, credendo di sapere tutto, pensano di poter prevedere qualsiasi situazione di emergenza e di essere in grado di

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adottare sempre un atteggiamento operativo e professionale corretto e opportuno. Il confronto con la realt per dimostra che non facile prevedere il susseguirsi degli eventi, e che sono sempre necessarie cautela e prudenza estreme nell'affrontare le

situazioni sempre nuove che la vita di ogni giorno ci propone. Queste considerazioni generali si possono anche applicare al rapporto utilizzatore arma. Infatti l'oggetto "arma" e in particolare quell'insieme di sensazioni e sentimenti che il possesso e il maneggio di questa provocano in molti, a volte distorti da modelli proposti dal cinema e dalla televisione, possono portare l'utilizzatore ad avere un cattivo rapporto con questo strumento di lavoro. In sintesi, non bisogna avere troppa confidenza e superficialit nel maneggiare un'arma, ma neanche sconfinare nella paura e nel timore nei confronti di questo oggetto, che diventa uno strumento necessario per il proprio lavoro. Cognizione, allenamento e corsi di riqualificazione sono momenti imprescindibili per una buona formazione ed un appropriato addestramento di chiunque debba, o voglia, utilizzare armi da fuoco. I programmi di formazione devono necessariamente essere affidati a persone esperte e qualificate. Queste sono indispensabili per migliorare negli allievi la preparazione psicologica, la conoscenza tecnica e il maneggio dell'arma senza creare in loro timori ingiustificati e per correggere sul nascere imprecisioni che potrebbero entrare a far parte, in modo a volte involontario, del bagaglio pratico e teorico. Il modo migliore per conseguire buoni risultati di procedere gradualmente, senza fretta, seguendo con impegno e costanza programmi di formazione a vari livelli, mirati ad obiettivi chiari e raggiungibili che diano accesso, una volta conseguiti, al livello successivo.

INTRODUZIONE
Sugli argomenti che andremo a trattare si pu trovare materiale sia sulle riviste sia su testi dedicati che negli ultimi anni hanno trovato un certo successo. Un invito che mi sento di rivolgere a tutti di leggere tutto quello che si riesce a reperire, anche se gli elementi fondamentali rimangono gli stessi, per verificare la validit di quanto si sostiene: infatti solo dalla sperimentazione diretta e dal confronto che si

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possono trarre gli elementi migliori di quanto ci viene proposto dai vari autori. Comunque, cercher di evitare di dilungarmi, per quanto possibile, in estese reiterazioni, senza compromettere l'organicit del lavoro. In questa prima fase ci apprestiamo, a discutere di un modello di programma di formazione professionale, secondo me valido. Questo prevede anche l'approfondimento delle conoscenze utili per la scelta della buffetteria, dell'arma, del munizionamento, etc., oltre che argomenti relativi alla preparazione ed al tiro con le armi da fuoco. Chiunque sia interessato ad una buona formazione professionale non pu prescindere poi dall'apprendimento di nozioni riguardanti la sicurezza nel trasporto, il porto e il maneggio della pistola: esse devono obbligatoriamente far parte del bagaglio di conoscenze. Per quel che riguarda le tecniche di tiro con la pistola, una buona preparazione di base si ottiene sicuramente con il tiro lento mirato ad una mano. In tal modo, partendo dalle nozioni fondamentali, ci si pone nelle condizioni di acquisire e consolidare gli elementi base: impugnatura, puntamento, postura e scatto. Una naturale evoluzione ci induce poi ad affrontare argomenti successivi quali il tiro rapido e dinamico fino a considerare, per ultimo, il tiro operativo da difesa. Svilupperemo di seguito la fase conoscitiva relativa ai temi di preparazione generale, riservandoci di discutere le suddette tre fasi fondamentali della formazione professionale in fasi successivi.

LA BUFFETTERIA
Analizzeremo, in questo capitolo, esclusivamente la buffetteria impiegata nel servizio professionale ed operativo della guardia particolare giurata. La dotazione di base costituita da un cinturone, una fondina, un porta caricatore, un cordoncino di sicurezza per l'arma e un gancio porta torcia. I singoli componenti sono costituiti da:

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Cinturone: una striscia di cuoio o di materiale sintetico, che oltre a stringersi intorno alla vita per mantenere aderenti gli indumenti ha, nel nostro caso, la funzione di sostenere la fondina, i porta caricatori e gli altri accessori. Fondina: custodia in cuoio o in materiale sintetico, nella quale si inserisce l'arma. Deve essere scelta in funzione del modello della pistola, non trascurando per le caratteristiche specifiche richieste: facilit e velocit di estrazione sia da fermo sia in movimento, sicurezza di ritenzione che deve evitare che ci siano cadute involontarie o sottrazioni da parte di terzi, comodit di porto. La fondina migliore per velocit di estrazione, dovrebbe essere del tipo aperta, dovrebbe essere portata al fianco della mano forte, e non al lato opposto come invece ancora troppo spesso si riscontra negli operatori di molti istituti di vigilanza. I motivi che debbono portare alla scelta di una fondina aperta, sono diversi. In una situazione di pericolo si pu utilizzare la mano debole per altre azioni se non si deve impegnarla per aprire la pattina chiusa e poi non si pu certo pensare di poter essere veloci se prima di estrarre l'arma dobbiamo aprire la nostra fondina! Se si destri, opportuno posizionare la fondina sulla parte destra del cinturone per poter effettuare l'estrazione direttamente in linea del bersaglio e ottenere cos una migliore acquisizione e precisione. Se, invece la fondina posta sul fianco opposto, durante l'estrazione si dovr eseguire un movimento composto: in avanti e lateralmente,

aumentando cos la difficolt di controllo del puntamento. L'impugnatura dell'arma in

fondina non dovrebbe trovarsi molto al di per la sopra evitare postura del di del

cinturone, scomporre

tiratore obbligandolo ad un accentuato movimento delle braccia verso l'alto e di

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flessione del tronco, movimenti indispensabili perch si possa raggiungere l'arma con la mano. Per quanto riguarda la ritenzione e la sicurezza contro le cadute accidentali, la fondina dovrebbe possedere un'anima rigida, con uno sgancio sulla clip di chiusura della linguetta di ritenzione, preciso e allo stesso tempo resistente; infine dovrebbe consentire al pollice della mano che impugna l'arma di avere un passaggio agevole, tra l'arma e il corpo di colui che la indossa, per facilitare il corretto posizionamento del palmo della mano sull'impugnatura. Porta caricatori: sono anche questi in cuoio o materiale sintetico, con una clip che chiude il contenitore. Servono per aumentare la disponibilit di munizioni e consentire la rapida sostituzione del caricatore esaurito. Cordoncino di ritenzione dell'arma: costituito esternamente da materiale plastico al cui interno presente un filo metallico. Una delle due estremit del cordoncino ancorata al gancio alla base dell'impugnatura della pistola, l'altra invece al gancio fissato sul cinturone. Questo cordoncino si rivela molto importante in situazioni operative differenti ad esempio, quando ci si trova in presenza di molta gente, o in circostanze di confusione o ressa, l'arma potrebbe essere facilmente sfilata da qualche malintenzionato. Inoltre, in caso di caduta della pistola, il cordoncino tornerebbe nuovamente utile. Tuttavia si riconosce un problema di impiccio e fastidio nel momento in cui si dovesse far fuoco. Porta torcia: un anello che ci permette in maniera agevole di trasportare, ed all'occorrenza sfilare con facilit, la nostra immancabile torcia.

SCELTA DELL'ARMA INDIVIDUALE


Da anni si discute e ci si confronta per stabilire se siano migliori le pistole a rotazione o quelle semiautomatiche. Esaminiamone le caratteristiche tecniche ed operative. Il revolver contiene le munizioni alloggiate in un determinato numero di camere di cartuccia, ricavate in un blocco che ruota sul proprio asse. Queste diverse camere, in

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successione e grazie ad un'azione meccanica, portano le cartucce in linea con il meccanismo di sparo, percussore e canna. Nella pistola semiautomatica invece il carrello composto da culatta-otturatore, sfruttando opportunamente l'azione dei gas prodotti dalla combustione di sparo, indietreggia scorrendo su due guide. Il movimento all'indietro della slitta provoca, grazie anche all'unghia dell'estrattore, l'estrazione del bossolo ed il riarmo del cane. Al termine del movimento retrogrado il carrello, per mezzo di una molla alloggiata in un'astina metallica (guida molla), torna nuovamente in avanti per presentarsi nella sua posizione iniziale; durante questo movimento introduce una nuova cartuccia nella camera di scoppio. L'alimentazione della pistola semiautomatica si ottiene per mezzo di un caricatore posto nel calcio della pistola. In genere si tende ad attribuire al revolver, almeno in teoria, una maggiore affidabilit, tradotta in sicurezza di funzionamento. La pistola semiautomatica dei nostri giorni ha subito una serie di modifiche evolutive tanto da renderla altrettanto affidabile, anche se di rilevante sono state apportate essenzialmente delle innovazioni per migliorare la sicurezza nel porto: sicure al percussore, leve per abbattere in sicurezza il cane con il colpo in camera di cartuccia, l'ergonomia; mentre la meccanica (chiusure, etc.,) rimasta invariata. Tuttavia, bisogna riconoscere che vi sono nella semiautomatica molte parti in movimento, per cui diventa estremamente importante la manutenzione dell'oggetto quindi, trascurare l'aspetto della pulizia dell'arma, potrebbe provocare degli inceppamenti. Quando per si vaglia la celerit di tiro e la capacit di fuoco, allora la pistola semiautomatica offre certamente qualit pi apprezzabili: lo stesso numero di colpi pu essere esploso in un tempo che spesso meno della met di quello utilizzato da un revolver; si ha inoltre una precisione superiore dovuta al ciclo di sparo in singola azione ed ancora, una pi conveniente impugnatura, grazie alla presenza dell'elsa sulle semiautomatiche in genere. Un'altra caratteristica da non trascurare assolutamente la capienza del caricatore: in una semiautomatica esso bifilare e pu contenere pi del doppio delle cartucce rispetto ad

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un revolver. Inoltre, in fase operativa, pi agevole cambiare il caricatore esaurito della semiautomatica; l'operazione si svolge per giunta in un tempo decisamente inferiore. Infine, altre differenze rilevanti ed in favore della semiautomatica interessano le dimensioni e l'ingombro: i revolver normalmente sono pi grossi e pesanti. Concludendo, sicuramente per una guardia particolare giurata consigliabile, durante il proprio servizio professionale, adoperare una pistola semiautomatica per tutte le caratteristiche ad essa connesse: affidabilit, tempi di sparo, capacit di fuoco, cambio caricatore, peso ed ingombro. Spunti di riflessione:
- il revolver ha pochi colpi. - il funzionamento del revolver garantito anche in caso di una cartuccia difettosa che non provoca inceppamento. - il revolver presenta delle difficolt maggiori nell'acquisizione corretta dell'impugnatura, manca l'elsa che invece funziona da guida nelle semiautomatiche. - le munizioni commerciali sono migliorate molto per costanza e caratteristiche, questo ha reso pi affidabili le semiautomatiche che hanno recuperato rispetto ai revolver. - uso pi agevolo delle semiautomatiche rispetto ai revolvers a parit di prestazioni balistiche delle cartucce che si traduce in un minor tempo di addestramento minimo. - maggiore disponibilit di calibri per le semiauto, anche se l'efficacia limita alcune munizioni nell'impiego tattico. - maggiore compattezza delle semiautomatiche.

Comunque dovrebbe essere l'Istituto di vigilanza ad indicare, al momento dell'assunzione della futura guardia particolare giurata, sulla base delle valutazioni suddette, il tipo di arma, il modello ed il calibro. Ne deriverebbe un'uniformit di armamento, con conseguente semplificazione, per tutti gli operatori, grazie all'uso della stessa arma. Ancora, in situazioni di emergenza, l'adozione delle stesse munizioni e caricatori, potrebbe contribuire a salvare la vita degli operatori che potrebbero utilizzare anche quelle dei colleghi.

PULIZIA E MANUTENZIONE DELLE ARMI


Bisogna distinguere tra pulizia e manutenzione con smontaggio ordinario e la manutenzione straordinaria specializzata.

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Con la manutenzione ordinaria e lo smontaggio cosiddetto "di campagna", si puliscono e si lubrificano le componenti principali della nostra arma. Lo smontaggio e la pulizia straordinaria prevedono invece di agire su tutti i componenti dell'arma, quali molle del percussore, catena di scatto, etc. che richiedono una competenza particolare che non tutti gli utilizzatori di armi possiedono, per cui ci si deve rivolgere a degli specialisti. Una raccomandazione d'obbligo: essendo la nostra arma preposta principalmente alla difesa personale in condizioni particolari e non al tiro agonistico, si deve evitare in maniera categorica di effettuare modifiche (alleggerimenti eccessivi) allo scatto! Ogni arma stata costruita e progettata per una determinata prestazione; facile intuire che ogni trasformazione che la porti a funzionare in condizioni diverse da quelle di elaborazione tecnica iniziale pu compromettere la sicurezza ed il regolare ciclo di funzionamento. E' necessario, inoltre ricordare che, per la manutenzione straordinaria, non bisogna mai affidarsi al "esperto" di turno, immancabile in qualunque poligono e campo di tiro, ma ci si deve rivolgere sempre e solo ad un buon armaiolo. Nella fase di manutenzione ordinaria che possiamo eseguire personalmente dobbiamo, prima di qualsiasi altra operazione, accertarci che l'arma sia sicuramente scarica. A questo punto possiamo procedere con lo smontaggio "di campagna", cio del fusto, della molla con l'asta guida molla, La del fase

carrello-otturatore.

seguente consiste nello spruzzare olio detergente a base di petrolio (o prodotto analogo) e, dopo aver dato il tempo necessario ai

componenti chimici di agire e sciogliere i residui di polvere, piombo, rame, etc., con delle pezzuole e degli scovolini di rame e setola dura, possiamo iniziare una prima pulizia di tutte le parti. Bisogner poi applicare un leggero velo di olio protettivo a base di silicone. Anche in questa fase bisogna lasciare agire le sostanze chimiche e successivamente pulire

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ed asciugare l'olio, avendo cura di rimuoverlo completamente dalla canna. E' conveniente invece lasciare una leggera pellicola d'olio a base di silicone sulle guide del carrello. Una volta che l'arma ben pulita, prima dell'assemblaggio, utile effettuare un'accurata ispezione di tutte le sue parti per identificare eventuali lesioni, o strane abrasioni. Dopo aver rimontato l'arma, indispensabile verificare il corretto funzionamento di tutti i meccanismi. Per garantire alla nostra arma un perfetto funzionamento e una lunga vita, la pulizia deve essere effettuata regolarmente e in modo opportuno ogni volta che la pistola viene utilizzata. E auspicabile in ogni caso che tale pulizia venga eseguita almeno una volta al mese.

MALFUNZIONAMENTI E RELATIVE CAUSE


Riporto di seguito alcuni di principali malfunzionamenti, e le relative cause.

- Il carrello non chiude perfettamente: la pistola o le cartucce possono essere


sporche (o, in caso di munizioni ricaricate, hanno eccessi di grasso); pulire e lubrificare la pistola e/o cambiare il munizionamento.

- Mancata cameratura delle munizioni: camera di cartuccia sporca, caricatore


sporco, caricatore non inserito bene oppure deformato o rotto; pulire la camera di cartuccia, fare agganciare bene il caricatore o cambiarlo.

- Mancata accensione della cartuccia, il cane si abbatte ma la cartuccia non


spara: pu essere che il percussore sia rotto o bloccato nel foro di uscita dallo sporco o da frammenti di innesco o da residui di combustione, oppure che la munizione sia difettosa; controllare o pulire il percussore e/o cambiare le munizioni, verificare il funzionamento della sicura manuale e di quella al percussore, se presente.

- Doppio cameramento: se il bossolo sparato non viene espulso, ma spinto di


nuovo in camera, pu succedere che la nuova cartuccia sfilata dal caricatore si incastri con il bossolo vuoto; controllare le munizioni, pulire la camera di cartuccia.

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- Mancata estrazione del bossolo: verificare che l'estrattore non sia rotto e che la
camera di cartuccia sia pulita.

IL MUNIZIONAMENTO
La cartuccia costituita dai seguenti elementi: bossolo, innesco, carica di lancio e proiettile. Il bossolo E' un contenitore, generalmente metallico, al quale sono affidate diverse funzioni: contenere gli altri elementi della cartuccia, assicurare l'ottima tenuta dei gas al momento della deflagrazione della carica di lancio. Esso deve rispondere a delle caratteristiche ben precise quali: essere impermeabile, tanto da evitare che l'umidit venga a contatto con la polvere alterandone le caratteristiche balistiche; essere robusto, per non deformarsi durante la normale manipolazione e per sopportare le sollecitazioni derivanti dalla deflagrazione; essere elastico, in modo da adattarsi alle pareti della camera di cartuccia durante la deflagrazione, per poi ritornare quasi del tutto alle dimensioni originarie. Il bossolo pu essere costruito con materiali diversi, omogenei o combinati, come ad esempio ottone, alluminio, plastica, etc. La forma del bossolo pu essere varia, conica, cilindrica o a bottiglia e il fondello pu o sporgere o meno dal profilo del suo corpo. L'innesco E' il dispositivo di accensione della carica di lancio. E' formato da un involucro di rame o ottone sul fondo del quale viene stratificato un composto detonante costituito da sostanze molto instabili, che si accendono violentemente per urto, provocando una fiammata che si trasmette attraverso il foro di vampa, alla carica di lancio.

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La carica di lancio Il propellente, o carica di lancio, la fonte di energia delle armi da fuoco. Con la trasformazione dell'energia chimica in energia cinetica applicata al proiettile, si ha un lavoro mediante lo sfruttamento dei gas che si sviluppano rapidamente. Questi spingono l'ogiva dalla camera di cartuccia fino alla volata e poi, una volta lasciata l'arma, fino al bersaglio. La carica di lancio pu essere composta da nitrocellulosa, in questo caso si hanno le polveri a base singola, o da nitrocellulosa e nitroglicerina in percentuali varie, nelle cosiddette polveri a doppia base. Il proiettile E' l'elemento della cartuccia che ha il compito di raggiungere il bersaglio trasferendo l'energia impressagli dalla carica di lancio. I proiettili possono essere realizzati in piombo, con percentuali varie di antimonio e stagno, affinch abbiano una forte resistenza ed una buona compattezza o essere, incamiciate totalmente o parzialmente. Le palle incamiciate sono ricoperte da un rivestimento, pi resistente del piombo, in rame, ottone, o leghe varie e in questo caso il piombo utilizzato non in lega dura. Esistono anche proiettili semiblindati con incamiciatura parziale che lascia scoperto il nucleo in piombo in prossimit dell'apice del proiettile. Con questa realizzazione si ottiene una deformazione della palla durante l'impatto. Il calibro di una cartuccia viene indicato da un numero, ad una o pi cifre, che ne esprime le dimensioni. Esso corrisponde al diametro del proiettile e viene espresso sia nel sistema metrico, utilizzando come unit di misura il millimetro, sia nel sistema anglosassone, utilizzando come unit di misura il pollice, o inch. Un pollice corrisponde a 25,4 mm. Con il sistema di identificazione europeo il calibro della cartuccia si indica attraverso due misure: 1- il diametro della pallottola 2- la lunghezza del bossolo. Ad esempio il calibro 9x21 caratterizza una cartuccia con un diametro di 9 mm e una lunghezza del bossolo di 21 mm.

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Il sistema di identificazione anglosassone invece caratterizza la cartuccia attraverso il diametro del proiettile espresso in centesimi o millesimi di pollice. Capita a volte che il numero indicato sulla cartuccia non corrisponda effettivamente al calibro che nel tempo ha subito evoluzioni e modifiche pur mantenendo il nome originale. Ulteriori indicazioni relative al calibro possono essere fornite dal modello, dal nome del fabbricante, dall'anno di produzione, dal tipo e dalla posizione degli stampi sulla testa del bossolo, ed altro.

IL POTERE D'ARRESTO
E' la capacit del proiettile di rendere inoffensivo un aggressore. Pi questo elevato, maggiore e l'efficacia della munizione. Il potere d'arresto dipende da molti altri fattori legati sia al proiettile (velocit, diametro, peso e profilo), sia alla resistenza e alle caratteristiche del bersaglio che si andr ad attingere. La scelta del calibro ideale da impiegare per scopi tattici comporta sempre un compromesso tra le prestazioni balistiche, la possibilit di allenamento e le necessit di utilizzo: una munizione potente con potere d'arresto elevato, richiede un addestramento pi intenso e un buon bagaglio tecnico, mentre una munizione meno "cattiva" pi facile da utilizzare. Ritengo che una guardia particolare giurata debba usare un calibro non inferiore al 9x21 e non superiore al 40 S&W, e cartucce con palla in piombo, sempre per con profilo tronco conico. Infatti questi calibri e i tipi di munizioni citati, consentono un buon potere di arresto senza

presentare delle difficolt particolari di utilizzo come ad esempio nel caso dei calibri magnum o del 10 auto.

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SICUREZZA
Comportamento, Maneggio, Trasporto, Porto, Allenamento e servizio. Discutere, confrontarsi, dissertare di sicurezza tra tiratori ed in ambienti (poligono, campo di tiro, situazioni operative, etc.) in cui sono protagoniste le armi da fuoco, sembrerebbe superfluo, anzi addirittura inutile e banale. Di fatto non cos in quanto proprio la personale certezza assoluta circa determinati concetti, movimenti, gesti, che porta ad assumere atteggiamenti e comportamenti non conformi e non inseriti nelle regole dell'utilizzo delle armi da fuoco. Ognuno di noi, dall'operatore poco esperto a quello pi competente e preparato, adotta un comportamento dettato dalla personale esperienza e dal proprio buon senso. Se la nostra intelligenza pu esserci d'aiuto, altrettanto possono fare tutte le regole di sicurezza note e catalogate. Esse devono essere conosciute ed applicate costantemente ed improrogabilmente in qualsiasi momento e situazione in cui si determini un contatto diretto, o indiretto, con l'arma. Essere nello stand del T.S.N. durante esercitazioni o gare, o nei campi di tiro dinamico mentre si effettua un percorso di tiro, o in situazioni operative del quotidiano servizio della guardia particolare giurata, oppure rilassati a casa o con i nostri amici, non deve modifica l'atteggiamento e l'attenzione che dobbiamo riporre nel maneggiare l'arma. Analizziamo singolarmente alcune di queste norme:

- non estrarre mai dalla valigetta o dalla fondina la pistola, e non manipolarla mai
se non dietro ordine del Direttore di Tiro, Istruttore o Commissario di tiro;

- considerare sempre l'arma carica e ricordarsi che proprio l'arma scarica, o


presunta tale, che procura i danni e le sorprese pi spiacevoli;

- non puntare mai unarma contro le persone; - prima di maneggiare un'arma di cui non si conosce perfettamente il
funzionamento, studiare il manuale con le modalit di impiego;

- considerare come bersaglio solo ci che si intende colpire intenzionalmente; - essere sempre certi di cosa c' dietro il bersaglio e nelle sue immediate
vicinanze;

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- impugnando la pistola, tenere sempre l'indice della mano che impugna l'arma
disteso sul fusto, portandolo sul grilletto solo quando le mire sono sul bersaglio;

- andando in punteria alla ricerca del punto preciso da colpire sul bersaglio,
effettuare soltanto i movimenti strettamente necessari per il percorso pi sicuro e pi breve;

- nel ricevere o consegnare un'arma, verificare sempre che sia scarica; - procedura di controllo dell'arma: per le armi semiautomatiche, puntando
la pistola in una zona sicura, accertarsi che non ci sia il caricatore inserito, successivamente scarrellare almeno due volte, controllare visivamente la camera di cartuccia, che sia vuota, ed infine abbattere il cane; per le armi a rotazione invece aprire, sempre rivolti in una zona sicura, il tamburo e controllare visivamente le camere;

- nei poligoni e nei campi di tiro dinamico, non puntare mai l'arma verso l'alto e
superiormente all'altezza dei bersagli da attingere, ma partire, nell'acquisizione, o dal basso verso il bersaglio o direttamente sul punto da colpire;

- in caso d'inceppamento o mal funzionamento dell'arma in poligono, chiedere


sempre l'ausilio del responsabile di linea;

quando si spara, evitare di dei colpi contati

fidarsi

mentalmente si potrebbe sbagliare sorpresa ritrovandosi l'arma con a la

cartuccia camerata e altri colpi nel caricatore;

- adoperare al poligono e nei campi di tiro, cuffie e occhiali, le famose protezioni


audiovisive;

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- evitare l'assunzione di bevande alcoliche; - utilizzare una fondina adatta al proprio modello di pistola, che abbia un'ottima
ritenzione, e con la copertura totale del grilletto e del ponticello;

- nel trasportare l'arma, servirsi sempre dell'apposita custodia, smontarla in due


pezzi e tenerla separata dal munizionamento;

- evitare di portare l'arma in marsupi, borselli o borse, ma adeguare


l'abbigliamento;

- non giocare o manipolare l'arma in casa, ufficio, con amici, etc.; - dovendo lasciare l'arma in casa, preoccuparsi di custodirla in posti sicuri,
evitando di fornire la possibilit di utilizzo ad eventuali malfattori, a minori, incapaci o ad altri;

- controllare sempre, prima dell'impiego, le munizioni di fabbrica; - per quel che riguarda il munizionamento ricaricato, buona norma controllare
in fase di ricarica, visivamente, la polvere contenuta nel bossolo, l'innesco, l'usura del bossolo, e revisionare periodicamente l'apparecchiatura di ricarica;

- possedere una cintura larga e resistente; - in funzione dell'esercizio che si esegue ricordare, durante i movimenti o cambi
di posizione, di tenere sempre l'indice della mano che impugna l'arma sul fusto e mai sul grilletto; la stessa regola vale anche durante l'estrazione dell'arma, il rifoderamento, il cambio del caricatore e gli inceppamenti;

- ricordare che nell'ingaggiare bersagli metallici tipo P.P., questi devono essere
posti perpendicolarmente al tiratore e ad almeno 10 metri di distanza per evitare pericolosi rimbalzi e ritorni di schegge dell'ogiva o del bersaglio;

- infatti quando un'ogiva attinge un bersaglio con unangolazione troppo stretta


essa non penetra, ma devia dalla sua traiettoria con un angolo che molto difficile da prevedere. Alcuni fattori legati al rimbalzo sono: forma dell'ogiva,

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angolo d'impatto, consistenza e durezza, velocit d'impatto sul bersaglio;

- nell'impugnare la pistola a due mani, non mettere mai il pollice della mano
debole dietro il carrello per evitare che durante la corsa retrograda del carrello si possa ferire;

- non cimentarsi in esercizi di tiro se non si sufficientemente preparati, ed in


ogni caso, farlo sempre e solo in presenza di un istruttore;

- nel servizio operativo sconsigliabile sparare colpi in aria per intimorire


o cercare di fermare malviventi in fuga;

- non estrarre mai l'arma senza un imminente e reale stato di necessit; - se si tiene sotto mira un malfattore che non ci punta un'arma contro, o che
ormai si arreso, tenere sempre l'indice che impugna l'arma sul fusto;

- non tenere in auto l'arma sotto la gamba per un'eventuale rapido impiego; - decidere se tenere il colpo in camera di cartuccia oppure no; una volta
determinata la scelta, adottare sempre quella e non cambiarla, in modo da sapere in ogni momento, in maniera automatica e istintiva, la condizione della nostra pistola;

- le armi non sparano mai da sole.


E' importante tenere sempre ben presenti queste regole di comportamento e di sicurezza e applicarle nel miglior modo possibile. Ricordare che sparare preciso e veloce, sempre secondario e meno importante che sparare in sicurezza.

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Qualsiasi G.P.G. che voglia svolgere la professione in maniera adeguata ed appropriata deve dedicare una parte del proprio tempo allacquisizione di una buona preparazione e poi al suo mantenimento. E importante capire che non si tratta di perdita di tempo n di spreco di denaro, ma di valorizzazione della propria persona e della propria professionalit.

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Essere informati e mantenere contatti nel settore importante, cos come conoscere e fidarsi di un buon armaiolo, e affidare la propria preparazione pratica a specialisti del settore quali istruttori di tiro accademico, di tiro rapido, di tiro dinamico, di tiro operativo da difesa e istruttori tattici. Inoltre servirsi di una buona armeria: sempre pronta e competente ad ogni richiesta sia di informazioni e sia di riparazioni e manutenzione straordinaria di armi corte e lunghe. La continua lettura di libri, riviste e manuali fondamentale per mantenere sempre attuale la preparazione teorica, pertanto credo sarebbe molto interessante e utile se tutti gli Istituti di vigilanza avessero la possibilit di allestire delle piccole biblioteche di testi specializzati a libera disposizione del personale.

CONCLUSIONI
Quanto finora esposto di particolare interesse per le Guardie Particolari Giurate. Partendo dal presupposto che questi operatori abbiano tutti una discreta preparazione sulle armi e sul loro utilizzo, spero che dalla lettura di questo articolo possano trarre degli spunti per una maggiore chiarezza della materia affrontata, di per se molto delicata. Proprio in molti Istituti di Vigilanza per, in base alla mia esperienza, facile trovare un tipo di addestramento non esattamente adeguato al tipo di lavoro svolto e ai rischi reali a cui il personale esposto quotidianamente. Spesso tale preparazione affidata alle stesse G.P.G. con maggiore anzianit di servizio, oppure ad ex appartenenti alle Forze dell'Ordine. Certamente non si tratta di incompetenti, ma come abbiamo detto in precedenza, in questa materia, l'esperienza sicuramente d'aiuto, ma non pu prescindere da una preparazione specifica sia teorica e pratica, sia didattica. Queste persone possono essere senz'altro validi collaboratori nell'organizzazione della formazione generale, ma devono ricercare i propri limiti e cercare di acquisire la preparazione indispensabile. Per un istruttore non esattamente preparato e capace, infatti elevata la probabilit di trasmettere agli allievi degli errori di impostazione generale che poi risultano molto difficili da eliminare in caso di corsi successivi. Inoltre, alcuni di questi improvvisati istruttori sono sprovvisti del Decreto Prefettizio di Istruttore di Tiro, e di nomina del Presidente e del Consiglio Direttivo del Tiro a Segno Nazionale, per cui non potendo

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esercitare la funzione di istruttore all'interno del poligono, sono impossibilitati a seguire gli allievi nella fase di verifica a fuoco di quanto da loro insegnato. Parallelamente allenamento ad fisico un della

persona, e pratico con l'arma, deve essere effettuato anche un addestramento psicologico,

volto a raggiungere la maggiore serenit possibile nell'utilizzo dell'arma. Circolare armati tra la gente crea spesso fobie che potrebbero in un istante annullare le capacit operative apprese con applicazione e impegno durante la frequenza del corso di formazione al tiro. Un effetto ancora peggiore potrebbe sortire la necessit di maneggiare l'arma direttamente contro qualcuno, anche solo per intimidazione, o addirittura in uno scontro a fuoco diretto. In tali frangenti la sensibilit di un soggetto viene alterata ed enormemente amplificata mettendolo in condizione di agire in maniera impulsiva e sbagliata, ingigantendo stimoli infinitesimi o magari del tutto inesistenti se non si sviluppato il controllo personale. Inoltre anche le capacit fisiche risultano alterate: compaiono spesso tremori della mano delle braccia e delle gambe che di certo non facilitano la possibilit di riuscita dell'azione, anzi contribuiscono ad accumulare tensioni ed incertezze, e a perdere fiducia nelle proprie capacit e risorse. Infine chi maneggia un'arma deve purtroppo anche considerare che, a causa di una propria azione, corretta o errata, qualcuno potrebbe perdere la vita. Superare al meglio una simile situazione non facile per nessuno e a volte genera traumi psicologici insormontabili. Essere preparati a tale evenienza non conferisce la certezza di uscire illesi psicologicamente, ma aumenta la possibilit di non restare traumatizzati per il resto della propria esistenza. In conclusione, seguire un corretto e adeguato iter formativo indispensabile in questo come in altri campi. C' da considerare che neanche l'istruttore pi preparato pu

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garantire l'infallibilit, ma indubbio che pu contribuire al raggiungimento di padronanza ed esperienza con l'arma, riducendo al minimo i casi di errore, impulsivit e inosservanza di norme fondamentali della sicurezza. Sulla seconda fase tratteremo le tecniche di tiro lento mirato ad una e due mani, il tiro rapido e il tiro dinamico.

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