E' la nostra esperienza quotidiana di fisicità e di vita
nello spazio e nel tempo. Lo diamo quasi per scontato come scontati sono il suo esprimersi secondo la nostra volontà, la vita di esso dunque è null'altro che la nostra.
Tuttavia pensare il corpo e vivere il corpo sono due cose
molto diverse. Nel primo caso viene chiamato in causa il nostro vivere quotidiano, nel secondo la scienza e le varie forme del pensiero. Esse non arrivano alle stesse conclusioni Il corpo e la scienza
Nella concezione scientifica occidentale, il corpo viene visto
come “ oggetto della scienza e dunque, deve essere ridotto ( riduzionismo) ad un oggetto, una cosa che è possibile, sezionare, dividere, misurare, catalogare, di conseguenza esisterà IL corpo ma mai questo o quel corpo, si perderà cioè la dimensione soggettiva Questa concezione ha una delle sue principali ragioni d'essere nello sviluppo del pensiero occidentale così come noi lo conosciamo. La modernità
In seguito allo sviluppo del pensiero cristiano
ed alla sua saldatura con quello platonico, che diede origine al concetto di corpo-anima così come viene intesto a livello religioso, lo sviluppo del pensiero scientifico. Cartesio
La filosofia cartesiana afferma la sostanziale
differenza tra l'anima ( res cogitans) ovvero il soggetto pensante che produce idee ed elabora pensieri ed il corpo ( res extensa) oggetto organico e insieme di funzioni fisiologiche Questa concezione verrà poi radicalizzata nel corso della storia moderna e contemporanea della scienza. L'ego che pensa di Cartesio, verrà sostituito dalle funzioni del cervello di conseguenza tutte le emozioni e le manifestazioni del soggetto vengono ridotte a pure e semplici funzioni fisiologiche del cervello. Cosa cambia per il corpo
A causa di questa concezione, l'uomo è stato
privato della possibilità di vivere l'esperienza del corpo nella sua relazione col mondo, indotto com'è ad utilizzare le idee ed i concetti derivanti della scienza oggettiva per poter interpretare i suoi contatti con il mondo. Il determinismo della scienza non può trascurare la ricchezza delle manifestazioni della vita soggettiva, poiché in essa è contenuta l'originalità del nostro essere nel mondo “Tra i corpi di questa natura, trovo il mio corpo nella sua peculiarità unica, cioè come l'unico a non essere mero corpo fisico [Korper] ma proprio corpo vivente [Leib] [...] Questo corpo è la sola e unica cosa in cui io direttamente governo ed impero”
Edmund Husserl, Meditazioni Cartesiane 1931
Una importante ricaduta di questo ripensamento sulla condizione dell'uomo e del corpo si è manifestata nel dibattito psichiatrico e psicologico dei secoli XIX e XX. Ridefinire l'uomo partendo dalla sua esperienza totale di corpo ed esistenza ha caratterizzato la teoresi e la pratica di molti importanti pensatori e psichiatri.
Husserl: la fenomenologia e l'oltrepassamento del
dualismo
Jaspers: la psichiatria come comprensione
dell'esistenza umana, contro il riduzionismo
Binswanger: la psichiatria fondata sull'analisi
dell'esistenza (fondata su basi fenomenologiche
L'Esistenzialismo ( Heidegger, Sartre)
L'esperienza del corpo non può essere ridotta ad una meccanicità legata e semplici funzioni corporali. Essa è una conseguenza della nostra intenzionalità, il nostro volontario aprirci al mondo in una modalità che in un certo senso è pre-logica, fa da sfondo ad ogni evoluzione del pensiero in relazione del mondo. Il rapporto con gli oggetti non è di mera analisi oggettiva ma di incontro ed interazione soggettiva
“ Gli uomini non i cervelli, vedono, odono,
pensano. Un uomo può apparire sorpreso o spaventato ma non un cervello, che non può manifestare interesse o collera per la semplice ragione che non può nemmeno avere oggetti di interesse o occasioni di collera.”
U. Galimberti, psichiatria e fenomenologia
L'esperienza corporea è continuamente proiettata nel mondo e ne tempo, “intenzionando” la realtà circostante e strutturando di volta in volta un mondo comune con gli altri, secondo modalità che noi definiamo “spazio” e “tempo”. Un “essere nel mondo” che può vivere secondo modalità spazio-temporali definite “normali” o “sane”, oppure secondo una modalità distorta in ambito spaziale o temporale percepito e vissuto e quindi considerato “alienato” o “ malato mentale” L'uomo abita il mondo con il proprio corpo ed abita il proprio corpo col vissuto che giorno dopo giorno si trasforma. Il vedere non è solo una mera funzione oculare ma è il percepire alcuni oggetti e trovarli più significativi o belli di altri, il sentire non è solo una trasmissione di onde tramite le orecchie ma è il riconoscere i rumori e le voci di persone conosciute. Tramite la nostra sensorialità viviamo e rendiamo il tempo di volta in volta passato o futuro, La vita è la presa del corpo sul mondo