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Alla seconda edizione, il Forum ha riunito esperti a livello nazionale per mettere a fuoco
strategie efficaci per ridare slancio a un territorio che, come altri in Italia, ha molte
potenzialità, individualità imprenditoriali spiccate, ma scarsa capacità di fare squadra. Se
l’Europa deve cominciare a farlo sul fronte economico e monetario per affrontare i nodi del
disavanzo e dei debiti pubblici eccessivi, un tessuto variegato e policentrico come quello
alessandrino (440mila abitanti circa, sette Comuni di riferimento intorno ai quali ruotano
altrettanti e diversi tessuti socioeconomici) deve fare lo stesso. Anche perché in questa
parte di Piemonte che confina la Lombardia e la Liguria non esistono solo potenzialità,
ma realtà concrete. Come quelle citate da Lanfranco Senn (direttore del Centro di
ricerche di economia regionale dei Trasporti e del turismo dell’Università Bocconi e
presidente della Metropolitana Milanese) parlando di un ruolo “prioritario di una provincia
cardine, capace di stringere una alleanza forte con i porti liguri per costituire lo sbocco
naturale e distribuire le merci prevalentemente nella direzione Est-Ovest del Nord Italia.
L’Alessandrino – ha aggiunto – può svolgere un ruolo prospettico nell’integrazione lungo
l’asse Nod-Sud (prevedendo una alleanza con l’Interporto di Novara (Cim) per svolgere
una funzione logistica polare del sud Europa”. Il capoluogo ha uno scalo ferroviario
(ormai quasi del tutto inutilizzabile, ndr) con cento chilometri di binari, il territorio vede
la presenza a Tortona di due piattaforme logistiche e intermodali come quella di Rivalta
Scrivia e del Gruppo Gavio e, a nord, la crescita del Gruppo Bonzano che ha aperto una
finestra su Genova rilevando la ligure Gimax. “Manca però ancora una integrazione e una
cabina di regia” è stato rilevato. Logistica, ma anche turismo ed economia verde possono
essere le chiavi di volta per l’Alessandrino.
FONTE:
IlSole24Ore