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Didone è la figlia di Belo, re di Tiro, e moglie di Sicheo, il quale venne ucciso dal fratello Pigmalione così da

costringere la povera donna a fuggire in Africa dove fonda la città di Cartagine e ne diventa la regina. Viene
presentata nel poema come una donna forte e determinata, addirittura nella vicenda con il re Larba si
rivela molto astuta e furba riuscendo così a ingannarlo. Virgilio dopo averci mostrato gli aspetti positivi di
questa figura femminile eroica, ci svela anche il punto debole. Mi riferisco al suo innamoramento per Enea;
non che sia un valore negativo l’amore per una persona ma è esagerata la reazione di Didone in seguito alla
partenza del troiano. Infatti egli era gia sposato, aveva una famiglia e una missione da compiere, di
conseguenza il comportamento della regina, che in preda al furore arriva al suicidarsi, è estremamente
inopportuno. Ad ogni modo Didone resta una donna coraggiosa e caparbia nonostante, restando vittima
della passione, si lasci sopraffare dalla disperazione.

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