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POSTILLA ONIRICA

Al libro “I confini logici della Matematica”


Giuseppe Raguní

alla memoria del Prof. Tullio Caponnetto

Mi decido, imprudentemente, ad alzare la mano.


- Dimmi Raguní!
- Bè, non è proprio vero... Dio potrebbe obiettare qualcosa...
- Certo, potrebbe obiettare tantissime cose....!!! A cominciare dalla “petagogia”
(da “peto”)....!!!
Risata generale in classe (me compreso).
- Sì, d’accordo ma.... a parte gli scherzi: per prima cosa, non possiamo essere
sicuri della coerenza e dunque quell’equazione scritta alla lavagna potrebbe
essere refutata nello stesso Sistema...
- Stanotte non hai dormito bene.
Risatina generale (me escluso). Il mio stomaco riprende a lamentarsi. Certo che ieri sera
ho davvero esagerato: fagioli e nutella per cena... Da cercarsela...
- Sì, è vero... ma... ritornando al punto, il problema della coerenza, in realtà, non è
fondamentalmente risolvibile dal linguaggio simbolico matematico.
- E da chi sarebbe risolvibile?
- Forse, ma non sicuramente, dalla metamatematica.
- Da chi?
- Dalla meta-matematica, cioè quel linguaggio...
- Ah, meno male: credevo dalla Pata-matematica...
Altra risata generale (alla quale mi associo malvolentieri). Il professore riprende un pò
più seriamente:
- Tu vuoi dire che l’Aritmetica potrebbe dimostrare che due più due fa sette?
- Voglio dire che non possiamo escluderlo con certezza propriamente
matematica...
- Dimmi una cosa: secondo te (o secondo Dio), due più due fa sette?
- No, non lo credo. Non volevo dir questo...
- Senti Raguní, se stamattina hai deciso di fare il Logico, considera che noi stiamo
studiando matematica.
- Ma anche dal punto di vista matematico può farsi un’obiezione.
Il professore si secca un pò. Lo noto dalle rughe ai lati della sua bocca, di colpo più
inesorabilmente marcate. Con quello sguardo e quegli occhiali “a metà” (che
correggono solo per guardare vicino) suscita spietatezza, terrore ed impazienza...
ma chi me l’ha fatto fare? Sibila con calma sovrumana:
- Sentiamo....
Il cuore impazza, una parte di me mi grida disperatamente “hai visto dove ti ha cacciato
la tua stupida superbia?”. Ma ormai è impossibile mollare. Cerco di organizzare le idee.
- Dunque...., per esempio, se si generalizza opportunamente l’operazione di
divisione, allora l’equazione scritta alla lavagna, anche se non può essere
soddisfatta da numeri naturali standard, può esserlo da non standard; e dunque
ammettere soluzioni, contro l’affermazione generale che si è fatta.
- Se non ti piace la Standa, puoi anche andare alla Fiera: anche lì due più due fa
quattro.
Nuova risata generale (me escluso). Il professore riprende.
- Raguní!!! Quel tipo di matematica non è l’oggetto del nostro studio! Sbaglio?
Non sono così fesso da rischiare di irritarlo ancora.
- No affatto.
- Piuttosto..., vediamo un pò... oggi mi sembri preparato proprio a dovere: che ne
diresti di dimostrarmi il teorema del Dini?
- Del Dini??!! Ma professore.... è lunghissimo... eppoi sono passati tanti anni....
- eh, caro mio, stavolta vai dritto verso un basso voto standard...
L’agitazione mi sveglia (finalmente!) sconvolto e sudato...
- Deja de darte vueltas y haz el café!!
È mia moglie... Sí, solo un forte caffé italiano potrá aiutarmi...

01 dicembre 2010

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