Sei sulla pagina 1di 3

Dalla parte dello scrittore

Interferenze Letterarie 2010

Pensieri n°1

I DOLORI DEL GIOVANE SCRITTORE


Questo articolo fa parte della collana sulla scrittura creativa “Dalla parte dello scrittore”. Il testo è
libero e può essere citato, riprodotto e distribuito liberamente. Chiedo solo la cortesia di citare la
fonte in caso di citazione in un altro testo.
Grazie

Il post tratta delle domande che tutti gli aspiranti scrittori prima o poi si trovano a dover affrontare
durante il lavoro di creazione di un testo.

L’insicurezza dello scrivere


Sono convinto che ogni aspirante scrittore come me si sia posto molte volte la domanda "Perché
scrivo?". E' un fatto naturale, il voler trovare a tutti i costi una motivazione (o una giustificazione) a questa
passione.
Quando qualcuno mi chiede "Perché scrivi?" vorrei rispondere con un'altra domanda: "Qualcuno ti ha
mai chiesto perché vivi? No, eppure lo fai". Considero la scrittura un fatto naturale, insito nella personalità di
ognuno. Poi c'è chi arriva a farla diventare una passione o, nei casi più fortunati, un lavoro e una fonte di
sostentamento per pagare il mutuo.
Sapere dunque perché si faccia una determinata cosa, nel nostro caso (mio e di chi stia leggendo questo
post) questa viene intesa come “scrivere”, è un passo importante verso la sua comprensione, un fattore che
aiuterà a trarne il maggior giovamento possibile.
Soprattutto, sapere perché si scrive aiuta a farlo meglio.

Ci sono quattro domande che mi saltano in testa di frequente e sono:


•Perché scrivo?
•Cosa mi spinge a farlo?
•Qual'è il mio obbiettivo?
•Cosa provo mentre scrivo?
•Non pensi di essere vanitoso nel considerarti uno scrittore?

Trovare una risposta a queste domande non è semplice ma essenziale. Ci proverò in questo post e credo
che ogni aspirante scrittore debba cercare di fare lo stesso. Magari potremmo farlo insieme, no?

Perché scrivo?
Come ho detto già all'inizio di questo post, non esiste un perché ben preciso. E' un desiderio che vive
dentro di me, nella mia natura, una forza incredibile che mi spinge a mettermi davanti al PC e cominciare a
battere sulla tastiera.
Ho sempre amato scrivere, sin da piccolo. Forse perché sono sempre stato un lettore (un accanito
lettore) e questo mi ha spinto molte volte a chiedermi cosa si provasse a stare "dall'altra parte", fino a volerlo
provare.
Credo che se si senta una forza, un bisogno quasi fisico di scrivere e inventare storie allora si debba farlo
a priori, senza considerare i pro e i contro di questa attività.

1
Dalla parte dello scrittore
Interferenze Letterarie 2010

Cosa mi spinge a farlo?


Ovviamente niente e nessuno. Non certo sogni di gloria. Sono perfettamente conscio che in Italia
s'investe pochissimo nei giovani (in generale) e ancor meno nei giovani scrittori. Le case editrici non pubblicano
se non a pagamento, il pubblico non "caga" di striscio autori sconosciuti, le probabilità di successo sono
minime.
Questo è bene metterselo in testa dall'inizio.
Se si vuole scrivere con l'unico obbiettivo di fare soldi allora è meglio aprire un bar o cercare un'altra
strada.
La scrittura è una passione quasi controproducente perché richiede numerosi e intensi sforzi e ripaga
con poche briciole. Ma quelle briciole sono comunque intrise di soddisfazione, molta soddisfazione.
L'unica cosa che deve spingere a scrivere è la passione, unitamente al fatto di "voler dire qualcosa".
Questo non si significa che bisogna per forza avere qualcosa da dire (tra "voler dire qualcosa" e "avere qualcosa
da dire" c'è la stessa differenza tra la mia Fiat Punto e il Bmw M3 del mio capo).
Voler dire qualcosa significa avere la forza e la passione per seguire le proprie idee, metterle in
discussione e farle viaggiare.

Qual'è il mio obbiettivo?


Beh, è ovvio, il sogno di tutti gli scrittori: diventare il nuovo Garcia Marquez, Coelho o Stephen King.
Avere successo, vendere milioni di copie, far sì che i ragazzi scrivano le frasi dei miei romanzi sui diari o nei link
dei social network, diventare ricco sfondato e campare solo di scrittura, vedere i miei libri trasformati in film.
Un sogno ma perché non fare di tutto per far sì che sì realizzi?
Ovviamente il mio obbiettivo in questo momento è molto più terra-terra: divertirmi.
E non è solo un desiderio, è anche un obbligo che mi sono imposto. Il giorno che mi accorgerò che
scrivere non mi darà più gioia, allora smetterò.
Ma fino ad allora, guai a chi mi toglie questi momenti.

Cosa provo mentre scrivo?


Beh, qui la faccenda si complica.
Scrivo perché sento un impeto dentro, un'estasi creativa che mi avvolge e non fa altro che ricondurmi ai
miei personaggi, alla storia che sto creando, eliminando tutto il resto. Quando scrivo mi allontano dal mondo,
sono in un altro luogo, in un altro mondo, in un'altra vita, dove esiste solo la mia storia e il rumore delle mie
dita sulla tastiera.
E' una frenesia incontrollabile, un voler buttar fuori tutto quello che ho in mente, dandogli una forma
completa.
Quando poi ho terminato mi sento bene. Questa è l'unica cosa che conta.

Non credi di essere vanitoso nel considerarti uno scrittore?


Capita di avere spesso questa domanda che gironzola per la testa. Soprattutto perché si è sempre
insicuri, quasi privi d’autostima e si non si è consci delle proprie capacità. Altrimenti non saremmo artisti,no?
Credo che essere scrittore significhi saper trasformare le proprie idee in parole, frasi, paragrafi e così via.
Saper dar loro una forma e una sostanza che prende corpo attraverso le pagine.
Significa saper trasmettere un’emozione a chiunque legga un piccolo stralcio di una tua composizione.
Qualunque tipo di emozione, anche negativa.

2
Dalla parte dello scrittore
Interferenze Letterarie 2010

Essere scrittori è saper trasmettere emozioni a chi legge.


Essere scrittore significa sedurre il lettore e tenerlo incollato alle tue pagine. Questo secondo me
significa essere scrittore. Indipendentemente dalle vendite.

Quali sono le tue risposte? Postale e commentiamole insieme!

Cosa ne pensi di questo articolo?

Grazie per avermi letto, spero di ritrovarvi per il prossimo articolo.

Omar Gatti

Mariano Comense (CO) Ottobre 2010

Per contattarmi
Cliccate su: Interferenzeletterarie.blogspot.com
Oppure scrivete a: Interferenze.letterarie@gmail.com

Potrebbero piacerti anche