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MOTIVAZIONE

• Il volto ha da sempre, consapevolmente o no,


ispirato artisti in ogni tempo e luogo perché dietro le
caratteristiche di ognuno si cela un mondo.
• L’obiettivo del percorso è quello di provare a
leggere i mille modi nei quali il volto è stato
indagato, usato quale veicolo di significati, cercando
di capirne motivazioni, cambiamenti. L’attenzione è
posta non solo sul significato del ritratto, ma sul
peso di alcuni particolari che risultano determinanti
per una comprensione vera delle opere e di chi le ha
realizzate (linee, segni, forme, colori).
 
L’AUTORITRATTO
ORGANIZZAZIONE DEI SEGNI

Obiettivi
• Riconoscere e usare gli
elementi del linguaggio
visivo: i segni, la forma e
il colore.
• Produrre messaggi con
l’uso di linguaggi e
tecniche diversi.
• Leggere e riconoscere
espressioni emotive nei
ritratti di grandi artisti.
Alla ricerca di superfici riflettenti:
metallo, acqua, specchi.
La ricerca inizia dall’osservazione della propria immagine
riflessa da superfici di materiali diversi:
acqua,cucchiaio,coperchio per pentola,specchio antico,
carta – specchio, specchio moderno.
Quello riconosciuto più funzionale e scelto come strumento
utile a ritrarsi è risultato lo specchio moderno.
Solo l’ordine in ogni forma è in grado di esprimere
un significato: la struttura delle rappresentazioni
• Dopo essersi specchiati, i bambini
disegnano su un foglio di album le
linee che compongono gli elementi
del proprio volto.
• Insieme scelgono di ricoprirle con le
foglie del prato del nostro giardino,
prima solo nei contorni , poi anche
riempiendo le superfici.
• Nel valutare le impressioni diverse
tra i bambini si inizia una ricerca su
“ cosa c’è che ci fa pensare a
espressioni diverse nei volti
disegnati”.
"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare
nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi."
M. PROUST

• La riflessione promuove
nei bambini il ripensare
alle linee, alla loro forma
ed alla loro direzione.
• Si costruisce un catalogo
delle linee scegliendo un
significato che esprima
sentimenti da noi
riconoscibili.
Per cercare di superare lo stereotipo
del contorno del viso rotondo o ovale,
la ricerca utilizza la percezione tattile
delle dita che toccano il contorno
della propria faccia e di quella di un
compagno con i trucchi colorati.
I bambini scoprono così che il
contorno ha rilievi e affossamenti
dovuti alla struttura ossea sottostante.
Il lavoro si documenta poi su carta con
immagini in bianco e nero e colorate
usando le tempere dello stesso colore
del trucco delle facce.
Il segno grafico

La linea è sempre presente in ogni prodotto


artistico,ed ha la funzione di delimitare le immagini
dipinte, le figure piane e contornare i volumi di
un’opera d’arte.
Una semplice linea ha già di per sé un valore
espressivo che le è conferito sia dalla direzione o
andamento sia dal modo con cui è eseguita, ma anche
dal modo e dal colore con la quale viene tracciata:
leggera, marcata,… colorata, sfumata,…..
“L’arte non rappresenta il visibile, ma rende visibile ciò
che non sempre lo è“ Paul Klee

Si sceglie una
“linea”
attribuendole un
significato e si
effettua un ritratto,
prima con le linee di
color nero e poi a
colori.
Laboratorio ANI MANI Mariotti

Solo un ambiente che offra ai bambini numerose occasioni di


applicare le proprie conoscenze in forme inedite potrà
potenziare le capacità di comprensione nella scuola e nella
vita. In educazione l’ambiente è tutto.
(H. Gardner)
Ricalcando segni di mani esperte
Ricalcando ritratti dei grandi pittori, si ripete l’attività
sperimentata dai bambini nel ripassare le linee con le
dita colorate con i trucchi, sul proprio volto e su quello
del compagno.
Questa volta però le linee sono percorse con il lapis su
figure piane che riportano opere di ritratti o
autoritratti di artisti noti alla storia dell’arte di tutti i
tempi.
Saper
osservare
vuol dire
aver maturato
la capacità di
dare un
significato a
ciò che si
vede
Colori e sfumature
Tonalità affettiva
Forza come capacità di risaltare
I colori hanno un'enorme influenza sullo stato d'animo: ogni colore provoca
infatti una determinata reazione emotiva nel soggetto; si pensi soltanto
l'uso di colori tenui come il celeste e il verde chiaro negli ambienti ospedalieri,
al fine di trasmettere ai pazienti pace e tranquillità; o, per contrasto, al colore
giallo del taxi facilmente identificabile anche in pieno traffico oppure di notte.
Anche la nostra lingua ha mutato modi di dire: ad esempio la disperazione e
nera, la collera è rossa, la speranza è verde, mentre l'amore è rosa. Una sposa e
tradizionalmente vestita di bianco, come un neonato, simbolo di purezza e
innocenza. Nero, invece, il colore del lutto, dolore, e pianto.
L’attività inizia con la pittura di un volto maschile prima col nero e due tonalità
di grigio e poi scegliendo un colore e due tonalità diverse dello stesso.
Anche questa volta i bambini riuniti a gruppi, hanno scelto il colore
associandolo all’espressione di uno stato d’animo che loro stessi hanno
individuato:
VIOLA tristezza ROSA tranquillità
GRIGIO CHIARO insicurezza AZZURRO paura
. GRIGIO SCURO tensione
Creatività e fantasia
Nella ricerca di armonia, ricorrere alla fantasia è prima
tutto una riscoperta del proprio “IO”.
Si ricorre alla fantasia come spazio essenziale di libertà
dalle costrizioni e limiti esterni.
L’arte diventa lo strumento per esprimere nella creatività
il mondo interiore nella massima libertà , Hegel sosteneva
che fosse“ campo delle soddisfazioni sostitutive”, Freud
diceva“…..il regno psichico della fantasia è una riserva
sottratta al principio di realtà” , tutto vi può crescere e
proliferare come vuole, anche l’inutile, persino il nocivo.
L’attività con l’ integrazione gesto-colore attua la
sensibilizzazione al mondo delle sensazioni e delle
percezioni così come l’integrazione delle sensazioni tattili,
cenestesiche, uditive e visive.
Tramite il rapporto colore-corpo, segno corpo (simbolismo
del gesto, simbolismo grafico, logoschemi) si può giungere
alla sensibilizzazione relazionale, alla comunicazione
interpersonale, ecc.
Partendo dal colorare lo stesso ritratto coi colori reali e poi
immaginari, i bambini hanno liberato la loro fantasia
realizzandolo al fine di ottenere espressioni diverse nello
stesso volto, per alcuni dolce, soave, angelico,per altri aggressivo
triste, insidioso,pauroso,In grado di provocare impressioni forti
tra i bambini che lo hanno interpretato.
Riflettere:
fase di lavoro in
grado di
ripercorrere
l’intenzionalità del
lavoro svolto, con
la registrazione
delle procedure che
hanno portato alla
realizzazione finale
delle
rappresentazioni.

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