Giovedì 13 Maggio 2010 n. 223) www.ilsole24ore.
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(23... La qualità delle informazioni sulle imprese italiane che hanno una voce su Wikipedia
DATIPER buoni
L’INFORMAZIONE PUBBLICA
APERTA GENERA BUSINESS
DI GIANLUIGI COGO
l tema dell’Open Data, e più
I ingeneraledell’OpenGover-
nment, è strategico da quan-
do Barack Obama, nel pieno
della crisi finanziaria mondiale, ha
puntato sull’economia immateria-
lequalemotoreprimarioperilrilan-
cio della competitività Usa, abban-
donando la politica di produzio-
ne fordista per far posto a un si-
stemaproduttivocapacedisfrut-
tareappienol’intelligenzacollet-
tiva della rete.
Questa strategia, descritta an-
che da John R. Talbott nel suo re-
cente «Obanomics», tiene conto
di un modello che sembra rievoca-
reschemi ditipo "socialista", ovve-
ro una formula dove la governance
è condivisa fra i cittadini e lo Stato
attraverso la partecipazione e che
assegna, comunque, il controllo e
la regolamentazione a quest’ulti-
mo al fine di garantire una sorve-
glianza anche di tipo etico sul mer-
cato. Quel mercato che, come si è
visto recentemente, alla lunga non
ha dimostrato, in modo autonomo,
di saper far sempre al meglio delle
sue possibilità.
Per un paese troppo spesso de-
presso come il nostro, forse, guar-
Supplemento al numero odierno del Sole 24 Ore - Poste Italiane - Sped. in A.p. - D.l. 353/ 2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c.1, Dcb Milano
dare con speranza alle strategie di
Open Government volute da Vi-
vek Kundra (Cio del governo Usa)
e alle tante declinazioni applicati-
ve delle quali stanno beneficiando
le aziende americane, può far apri-
re gli occhi su un tema ancora trop-
po etereo, impalpabile e incom-
prensibile specialmente dai politi-
ci nostrani, quello dell’economia
immateriale.
Concetticometrasparenza,parte-
cipazione e collaborazione si sono
dimostrati, da subito, come dei veri
e propri pilastri per le politiche di
eGovernment della nuova ammini-
Il Partner strategico nell’innovazione dei sistemi IT
Milano, Verona, Torino, Roma, Bari, Catania, Lugano, Berna, Bucarest.
strazione americana. Soprattutto la
ricerca della massima trasparenza,
nella visione obamiana, ha voluto
spingersiin profonditàsindove gia-
ce il patrimonio dei dati pubblici e il
controllo sugli stessi da parte delle
lobby (fornitori, mediatori, agenzie
eccetera).Quelpatrimonio cherap-
presentava, sino a ieri, una rendita
daposizione inespugnabile.
Infatti, il bac-
kend pubblico, ovvero
l’insieme dei sarcofaghi
che conservano i dati dei cittadi-
ni e delle imprese, è ancora per lo
più inaccessibile e, quando non lo
è, appare difficilmente interpreta-
bile, spesso a causa del formato
dei dati che lo compongono.
Ladirettiva americanasull’Open
Government, emanata nel dicem-
bre del 2009, definisce, in sintesi,
cosa si intende per "formato open",
ovvero: «...un formato indipenden-
te rispetto alla piattaforma, leggibi-
ledall’elaboratoreeresodisponibi-
le al pubblico senza che sia impedi-
Gli Stati Uniti vedono
il sapere amministrativo
come una miniera
to il riuso dell’informazione veico-
lata...». Quella direttiva è stata
senz’altro un ottimo punto di par-
tenzasulqualesi èinnestata l’inter-
pretazione tecnologica elaborata,
già nel giugno del 2009, da
uno dei padri fondatori del-
la rete, quel Tim Berners
Lee che, in un articolo su
W3.org,ha definitoi "linked
data"comedelleentitàchenonhan-
no in sé proprietà relazionali, delle
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Motto Perpetuo
La realtà non è sempre
probabile, o verosimile
Jorge Luis Borges, scrittore (1899-1986)
>>>pagine 11-13
Open data
Anche la burocrazia genera beni comuni
Cittadini
I commons sono risorse da valorizzare bene
Intelligence
Lo sviluppo culturale del data mining
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value makers
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entità fredde, grez-
ze: "data raw".
Berners Lee, indicato succes-
sivamente dal governo britanni-
co come testimonial e advisor per
il progetto Data.gov.uk, ha fornito
un contributo fondamentale per
la definizione di un contesto più
preciso. Egli, infatti, ha suggerito
le soluzioni tecnologiche idonee
alla libera circolazione dei dati
sul web con la leggendaria testi-
monianza al Ted 2009.
NellavisionediBer-
ners Lee i dati grezzi,
in sé, non hanno pro-
prietà relazionali e
presi singolarmente
nonsono granché uti-
lizzabili. Sfruttando,
invece, le loro proprietà di relazio-
nepercombinarlifraloro,èpossibi-
le estrarre del "valore". Con questa
precisazione, il termine "linked da-
ta"cominciaadassumereunsignifi-
cato più preciso. Si tratta dunque di
un modello che si predispone alla
relazione e all’interoperabilità, per
far fare ai dati quello che i link fan-
no già benissimo: garantire le rela-
zionibidirezionali,favorirnel’acco-
glimentodapartedidizionaridiver-
si, incoraggiare l’approccio seman-
tico. Lo stesso Berners Lee ha indi-
cato il modello Rdf (Resource De-
scription Framework) come l’"in-
terconnection bus" da utilizzare
qualunque sia il formato con cui i
dati vengono richiesti o forniti. Il
modello Rdf, specifica lo stesso
Lee, permette di linkare oggetti e
concetti, facendo uso di Uris (Uni-
formResource Identifier), collega-
resistemidisegnati originariamen-
te in maniera indipendente l’uno
dall’altro, aggiungere interopera-
bilità quando questa è vantaggio-
sa, esprimere ogni dato in un set di
vocabolari diversi. Questa tecni-
ca, accolta dal governo britannico
nella propria declinazione del-
l’Open Data, è perfettamente inte-
grabile con qualsiasi applicazione
web e quindi ancora più lungimi-
rante di quella americana.
continua a pag. 12
value makers