A esaminare senza preconcetti la letteratura del Novecento, ci si accorge, non senza
qualche sorpresa, che essa, anche quando non ha saputo dare testimonianza di una fede solida, nutrita di certezze, si fatta espressione di una ricerca inquieta dai contorni latamente religiosi. Anzi, effetto non ultimo della crisi epocale che ha investito la civilt moderna, mai forse come nellultimo secolo la letteratura si aperta al mistero, incalzandolo con le sue domande radicali. Perci, chi ha descritto il mondo contemporaneo come lesito di una secolarizzazione, ha detto una cosa vera ma parziale, non tenendo conto di ci che si agita sotto la superficie apparentemente stagnante di un tempo storico lontano, nonch dallesperienza, perfino dal problema religioso. In realt, poeti e scrittori, traditi o delusi dalla scienza positivista, hanno compreso che senza un fondamento non si pu vivere, che la morte di Dio si trascina dietro, come inevitabile corollario, anche la morte delluomo. Diventa, cos, unavventura straordinaria seguire i percorsi, spesso tortuosi, problematici, complessi, ma cos autentici e intensi, di tanti autori che si sono misurati col senso ultimo della vita. Il convegno vuole offrire, appunto, una prima mappatura delle istanze metafisiche e spirituali presenti nella letteratura della societ secolarizzata. Congiuntamente promosso dal Dipartimento di Scienze storiche e filologiche della sede bresciana dellUniversit Cattolica e dallArchivio della letteratura cattolica costituito presso la sede milanese, esso il risultato della fattiva collaborazione tra diverse istituzioni culturali, accademiche e non, rappresentative del variegato mondo cattolico. Gi il fatto che intorno a questa iniziativa sia nata una sinergia tra tante realt sparse nel territorio nazionale, da Novara a Catania, di per s degno di nota, in una congiuntura culturale dove regnano, al contrario, frammentariet e dispersione. A maggior ragione il convegno si segnala, guardando ai profili professionali e confessionali dei relatori invitati, per la ricchezza degli apporti e la pluralit dei punti di vista. Sar per tutti unoccasione irripetibile dincontro e di confronto. Giuseppe Langella Brescia, 18 ottobre 2010