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Il Bologna
23 Settembre 2008 21
.

ologna
Il festi al delle culture
Si apre giovedì il primo
festival delle culture
bolognesi che mette
insieme le 1 0 comunità
straniere della città. P. 26

Prostituzione. Dopo la legge Carfagna le lucciole dalla strada finiscono nelle grinfie di proprietari sciacalli

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■ Daremo un duro colpo al

traffico delle schiave, al merca-
to del sesso e agli sfruttatori che
gettano in strada ragazze gio-
vani e indifese. Con queste pa-
role, il ministro Carfagna, illu-
strava la sua legge contro la pro-
stituzione che puniva, allo stes-
so modo, lucciola e cliente.
Parole accolte con gridolini di
giubilo, soprattutto da parte di
quei cittadini che ogni sera si
vedevano i loro quartieri invasi
dalle “belle di notte” coperte da
pochi centimetri di stoffa. Dal
fronte opposto, quello di una
parte del mondo dell'associa-
zionismo, arrivano gridolini di
malcontento. Il timore che le
ragazze potessero trasferirsi
nelle case, finendo cos nelle
mani di sciacalli senza scrupoli
pronti ad affittare loro dei tu-
guri a prezzi da villa con giar-
dino, era nell'aria e ora è diven-
tato certezza. cos è stato. In
pochi giorni, un esercito di pic-
coli e grandi sciacalli si sono
trasformati in clienti di lucciole
per proporre i loro tuguri da
trasformare in alcove nascoste.
Se poi invece che una stanza è
un misero garage beh, poco im-
porta: per una prostituta, in
fondo, basta e avanza. Inven-
tando cos la professione del
pappone “pulito”. Quello che
non passa a incassare dalle ra-
gazze dopo una notte di mar-
chette ma aspetta che sia pas-
sato almeno un mese. Ridise-
gnando, cos , anche le strade
del vizio cittadino. Partendo
dall'imbocco di via delle Tova-
glie, per esempio, si trova la pri-
ma “alcova”. ' una mini-stanza
molto piccola, e un bagno che
riesce appena a soddisfare solo
3Sciacalli alla ricerca di lucciole cui affittare stanze e garage per i loro incontri sessuali
Fiori di strada alle istituzioni:
ochi posti per chi scappa
ffittuari complici
■■ Antonio, il presidente del-
l'associazione Fiori di stra-
da, l'aveva detto alcuni gior-
ni fa C'è il rischio che le
prostitute, dovendosi rin-
chiudere nelle case per po-
ter lavorare, possano cadere
nella rete di sciacalli che
sfrutteranno ulteriormente
le ragazze . In effetti è quan-
to sta avvenendo, in silenzio,
in città. na situazione che,
in qualche modo, dovrà tro-
vare soluzioni adeguate e in
tempi rigorosamente ristret-
ti. Ci sono decine e decine
di persone che continueran-
no ad affittare luride cantine
alle ragazze - continua Anto-
nio - ma nessuno vuole capi-
re che il problema va risolto
in un altro modo. Come? Aiu-
tando le ragazze. Sono tan-
tissime quelle che vorrebbe-
ro scappare dalla strada ma
non possono farlo perch , se
non denunciano il loro sfrut-
tatore, non rientrano nel
programma di protezione .
Come il caso di Gina, una ra-
gazza rumena che lavora a
Pota San itale, che da mesi
ha chiesto di poter uscire dal
giro ma non può perch non
rientra nel programma di
protezione. A gettare benzi-
na sul fuoco la scarsità di po-
sti nelle accoglienze. Tutti i
giorni - conclude Antonio -
rifiutiamo due o tre ragazze
perch non abbiamo posti.
E, soprattutto le africane,
vorrebbero scappare tutte .
le più elementari esigenze, con
branda e materasso che si di-
vidono tre ragazze straniere. Il
costo del tugurio: euro al
mese: in nero, naturalmente.
Da via della Tovaglia si va a via
del Broccaindosso. Anche qui ci
sono due lucciole che, dopo
aver adescato i loro clienti, si
dividono monolocale e spese.
Quanto? Anche per loro eu-
ro tonde tonde. Poi si arriva a
viale icini, angolo via Saffi, do-
ve le prostitute che si dividono
l'uso della stanza presa in affit-
to, questa volta alla modica ci-
fra di euro al mese in ne-
ro , sono cinque. na sola re-
gola in vigore: chi arriva per pri-
ma ha la precedenza. In via
Francesco rsoni le alcove so-
no, invece, due. La prima è ri-
cavata da uno squallido garage.
L'arredo è da baraccopoli. Ap-
peso al muro un vecchio moto-
rino sostituisce l'arredo di un
quadro mentre su di una men-
sola sono esposte le bottiglie dei
pomodori fatti in casa. Sul pa-
vimento un materassino da
campeggio: è il letto usato dalle
due ragazze che si dividono lo
squallore al prezzo di euro
al mese in nero. A pochi metri
altre tre ragazze, straniere na-
turalmente, hanno preso in af-
fitto un monolocale che, in que-
sto caso, ha le sembianze di una
casa. Il proprietario l'ha affit-
tato arredato. Pochi lussi, natu-
ralmente, visto l'utilizzo: un di-
vano letto. In più nemmeno un
comodino da pochi euro. Il
prezzo? Tenetevi forte: eu-
ro al mese. Insomma, è vero,
siamo il paese del “fatta la legge
e trovato l'inganno” e nessuno,
come gli italiani, si è dimostrato
cos bravo a raggirare leggi e
leggine. Ma siamo anche il pae-
se che le leggi non se le fa di
certo mancare, visto che ne ab-
biamo nel nostro ordinamento
tante quante metà dei paesi eu-
ropei messi insieme, per cui ci
vorrebbe molto poco legiferare
sugli squallidi affitti. Bastereb-
be solo un po' di coraggio ■