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REGIONE LAZIO

GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE N. 766 DEL 01.08.2003

OGGETTO: Riclassificazione sismica del territorio della Regione Lazio in


applicazione dellOrdinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3274 del 20
Marzo 2003. Prime disposizioni.
LA GIUNTA REGIONALE
Su proposta dellAssessore allAmbiente
VISTA la Legge n 64 del 02.02.1974 concernente i provvedimenti per le costruzioni, con
particolari prescrizioni per le zone sismiche;
VISTO larticolo 93 comma 1 lettera g) del D. Lgs. 112 del 31.03.1998 concernente le funzioni
mantenute allo Stato in materia di criteri generali per lindividuazione delle zone sismiche del
territorio nazionale e di norme tecniche per le costruzioni nelle medesime zone;
VISTO larticolo 94 comma 2 lettera a) del D. Lgs. 112 del 31.03.1998 che attribuisce alle
Regioni le funzioni per lindividuazione delle zone sismiche, la formazione e laggiornamento
degli elenchi delle medesime zone;
VISTI gli artt. 119, 120 comma e), 133, 134 commi b), l) e m) del L.R. Lazio n 14 del
06.08.1999 di recepimento del D. Lgs. 112 del 31.03.1998;
VISTA lOrdinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3274 del 20 marzo 2003
concernente i primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del
territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica (pubblicata sul S.O.
n 72 della G.U. n 105 del 8 Maggio 2003) e la Nota esplicativa dellOrdinanza emanata dal
Dipartimento della Protezione Civile delle Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 4 Giugno
2003;
VISTO il D.M. LL.PP. 11 marzo 1988 in materia di Norme tecniche riguardanti le indagini sui
terreni e sulle rocce, la stabilit dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le
prescrizioni per la progettazione, lesecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e
delle opere di fondazione;
VISTA lOrdinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione Civile
n 2788 del 12 giugno 1998 concernente lindividuazione delle zone ad alto rischio sismico;
VISTA la D.G.R. Lazio n 2649/99 concernente le linee guida e la documentazione per
lindagine geologica e vegetazionale in estensione dellapplicabilit della L. 64/74;
VISTA la D.G.R. Lazio 1588 del 22 novembre 2002 concernente lincarico alla Direzione
Regionale Ambiente e Protezione Civile del Dipartimento Territorio per la predisposizione di una
proposta di revisione della classificazione sismica del territorio della Regione Lazio;
VISTA la Determinazione del Direttore Regionale Ambiente e Protezione Civile n 1294 del 11
dicembre 2002 che ha istituito un Gruppo di Lavoro preposto alla revisione della classificazione
sismica del territorio regionale;
PRESO ATTO della relazione Riclassificazione sismica del territorio della Regione Lazio (allegato 1)
predisposta dal Gruppo di Lavoro di cui al punto precedente, che forma parte integrante della
presente deliberazione, nella quale sono stati riclassificati simicamente tutti i Comuni della
Regione Lazio secondo i Criteri definiti nellOrdinanza del P.C.M. n 3274/03;

CONSIDERATA necessaria unefficace prevenzione del rischio sismico per la tutela della
pubblica incolumit e per il contenimento dei danni derivanti da eventi sismici;
RITENUTO inoltre opportuno, in attesa delle indicazioni generali previste allart. 2 comma 4
dellOrdinanza del P.C.M. n 3274/03, individuare edifici ed opere di tipo strategico o rilevanti
in relazione alle conseguenze di un loro eventuale collasso.
ALLUNANIMIT
DELIBERA
1. Di APPROVARE lallegato 1 Riclassificazione sismica del territorio della Regione Lazio che
forma parte integrante della presente deliberazione;
2. DI APPROVARE lallegato 2 Elenco preliminare degli edifici e delle opere sottoposte a
verifica da parte dei proprietari di cui allart. 2 comma 3 dellOrdinanza del P.C.M. 3274/03;
tali verifiche riguarderanno in via prioritaria gli edifici e le opere strategiche ed infrastrutturali
ubicate nelle zone sismiche 1 e 2 dellallegato 1;
3. Di STABILIRE che nei comuni rientranti nelle Zone Sismiche 1, 2 e 3, come evidenziati
nellelenco di cui allallegato 1, fatto obbligo della progettazione antisismica secondo le
norme tecniche dellOrdinanza 32/74;
4. Di STABILIRE che nei comuni rientranti nella Zona Sismica 4, come evidenziati nellelenco di
cui allallegato 1, non fatto obbligo della progettazione antisismica, fatta eccezione per le
costruzioni elencate nellallegato 2 per le quali fatto obbligo della progettazione antisismica
secondo le norme tecniche dellOrdinanza 32/74;
5. DI CONSIDERARE i comuni che rientrano nella Zona sismica 3, ai fini e per gli effetti di cui
allart. 18 della L. n.64/74, a bassa sismicit;
6. DI AGGIORNARE la riclassificazione sismica, entro ventiquattro mesi dalla data di
pubblicazione della presente deliberazione, secondo quanto stabilito al punto h) dei Criteri per
lindividuazione delle zone sismiche che sono parte integrante dellOrdinanza P.C.M. n
3274/03;
7. DI STANZIARE la somma di Euro 200.000, per gli studi finalizzati al suddetto aggiornamento
e per le indagini di microzonazione sismica finalizzata alla stima delle risposta sismica locale e
per lindividuazione delle sottozone sismiche;
8. DI AUTORIZZARE il Direttore del Dipartimento Territorio a proporre listituzione di un
apposito capitolo ai fini della realizzazione dellaggiornamento della riclassificazione sismica
regionale;
9. Di STABILIRE che per raggiungere gli obiettivi di cui ai precedenti punti 6 e 7, la competente
Area Difesa del Suolo e Servizio Geologico Regionale potr avvalersi di Istituti di Ricerca o
Personale esperto in campo sismico;
10. DI MANTENERE IN VIGORE, fino alla data del 9 novembre 2004 le classificazioni
dellAppendice 1 e Appendice 2 del D.G.R. 2649 del 18 maggio 1999 linee guida e
documentazione per lindagine geologica e vegetazionale e quella di cui allallegato 1 della
presente deliberazione, fermo restando che a decorrere dal giorno 10 novembre 2004 rester
in vigore la sola classificazione dellAllegato 1 alla presente deliberazione;
11. DI DARE FACOLTA, al proprietario o allamministrazione competente, di continuare ad
applicare, sino alla data del 9 novembre 2004, la classificazione sismica e le norme tecniche
vigenti prima dellOrdinanza P.C.M. n 3274/03. Gli uffici preposti al controllo delle costruzioni
in zona sismica, in attuazione della presente deliberazione, definiranno il regime di

applicazione. Tale facolt non si applica per le costruzioni elencate nellallegato 2 per le quali
fatto obbligo della progettazione antisismica secondo le norme tecniche dellOrdinanza 32/74;
12. DI DARE FACOLTA fino alla data del 30 aprile 2004 alle amministrazioni competenti di
poter richiedere il parere ai sensi dellart. 13 della legge n. 64 del 2 febbraio 1974 ed ai sensi
della D.G.R.L. n. 2649 del 18 maggio 1999, secondo la classificazione sismica vigente prima
dellO.P.C.M. n. 3274 del 20 marzo 2003. Dalla citata data, le richieste di parere dovranno
essere conformi alla classificazione sismica di cui allallegato 1 della presente deliberazione.
La presente deliberazione dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla data
della sua pubblicazione.
La
presente
deliberazione
sar
pubblicata
sul
sito
Internet
ufficiale
(http://www.regione.lazio.it) con licona Nuova riclassificazione sismica regionale e sul Bollettino
Ufficiale della Regione Lazio.

ALLEGATO 1
RICLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO DELLA REGIONE LAZIO
(a cura del Geol. Antonio Colombi, Geol. Fabio Meloni, Geol. Alberto Orazi)

Il Lazio caratterizzato da una sismicit che si distribuisce lungo fasce (Zone sismogenetiche) a caratteristiche
sismiche omogenee, allungate preferenzialmente NW-SE, nella direzione della costa tirrenica e della catena montuosa
appenninica. Lungo queste fasce la sismicit
si

distribuisce

in

modo

omogeneo

gradualmente crescente dalla costa verso


lAppennino (vedi fig. a lato).
Quasi asismica risulta essere la provincia
di Latina e poco sismica la zona costiera
della provincia di Viterbo. Terremoti di
media intensit ma molto frequenti, fino
allVIII MCS/MSK, avvengono nellarea
degli apparati vulcanici del Lazio, Colli
Albani e Monti Vulsini, ed in alcuni aree del
Frusinate e del Reatino; terremoti molto
forti, fino al X-XI della scala macrosismica
MCS/MSK,

ma

relativamente

poco

frequenti, si hanno nelle conche di origine


tettonica di Rieti, Sora e Cassino.
Questa andamento a fasce dei terremoti trova riscontro nella distribuzione degli effetti sismici osservabili nei
comuni del Lazio (fig. sotto), con
massimi

danneggiamenti

nei

comuni montani del reatino e del


frusinate e gradualmente minori
spostandosi verso le aree costiere.
Gli

effetti

dei

terremoti

dipendono evidentemente non solo


dalla forza del terremoto e dal
pattern di propagazione dellenergia
sismica, ma anche dalla morfologia
dellarea, dal suo assetto geologico
e strutturale, dagli effetti di sito e
dal livello di vulnerabilit del
patrimonio edilizio storico e civile
dei centri urbani.

Questa distribuzione spaziale degli effetti facilmente confrontabile nellistogramma delle Massime Intensit
Macrosismiche (Imax) osservate
Istogramma delle Massime Intensit Macrosismiche (Imax) osservate nei
Comuni della Regione Lazio (tot. comuni = 378)

(fig. a lato) che evidenzia come


quasi la met dei comuni della
Regione

abbiano

risentito

120

di

100

della MCS. Inoltre si nota come nel


frusinate e nel reatino non vi siano
comuni

che

abbiano

risentito

intensit macrosismiche inferiori

del

classificazione
basava

su

approfonditi,

1983

ma

60
40
20

la

Frosinone

Latina

Rieti

Roma

Viterbo

Intens. Max 10

36

Intens. Max 9

43

Lazio

13

49

43

17

107

Intens. Max 8

12

10

17

72

10

121

si

Intens. Max 7

23

24

40

87

sismologici

Intens. Max 6

14

sismica
studi

80

allVIII grado MCS.


Prima

Comuni

intensit comprese fra lVIII/IX

era

non

definita

posteriormente ad un evento sismico attraverso i rilevamenti macrosismici dei danni subiti nei comuni colpiti dai
terremoti. Infatti, una prima importante classificazione sismica dei comuni del Lazio (circa 1/3 dei comuni) avvenne nel
1915, a seguito del devastante terremoto di Avezzano, basandosi sui danni subiti dai quei comuni; nei decenni
successivi pochi altri comuni del Lazio furono classificati dopo alcuni terremoti di media intensit, con epicentro,
rispettivamente, ad Acquapendente (1925) ed Antrodoco (1960), ma sempre basandosi sui danni riportati dagli edifici.
La prima vera classificazione sismica del territorio nazionale, basata su studi approfonditi, prese corpo nel 1983 a
seguito dei lavori e delle ricerche svolte dalla comunit scientifica allinterno del Progetto Finalizzato Geodinamica del
C.N.R. (1975-1980), ma anche
sulla spinta e sullemotivit del
drammatico terremoto irpino del
novembre 1980.
Su 374 Comuni costituenti
allora la Regione Lazio, 278 (pari
al

74,3%)

furono

classificati

sismici (Fig. a lato), mentre i


rimanenti 96 (pari al 25,7%) non
furono inclusi in elenco. Fra i
Comuni

classificati

sismici

soltanto 9 vennero dichiarati di 1^


Categoria sismica, la pi alta,
nella zona del Cicolano (Reatino)
e nellalto Frusinate.

Dal 1983 ad oggi, le conoscenze sismologiche sono progredite a seguito degli studi promossi dal Dipartimento
Nazionale della Protezione Civile e che hanno visto coinvolti il Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR,
il Servizio Sismico Nazionale e lIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
A seguito di questi studi
stata formulata una Proposta di
Riclassificazione
(1998-2001),
documento

sismica

ripresa
di

dellOrdinanza

come

riferimento
del

PCM

3274/03, con alcune correzioni


a beneficio della sicurezza (fig.
a

lato).

Questa

proposta

introduce alcuni elementi di


novit, soprattutto per il Lazio.
Infatti si ha una grande quantit
di comuni, compresi tra la
costa

la

fascia

pedeappenninica, classificati in
3 zona sismica (precedentemente non risultavano classificati). Inoltre, i Criteri di cui allordinanza del PCM 3274/03
prevedono 4 zone sismiche, dalla 1 alla 4 a pericolosit via via decrescente e con la possibilit di considerare la 4 zona
come soggetta alla normativa sismica, oppure, come succedeva precedentemente, considerarla non classificata sismica.
Anche le norme tecniche sono state aggiornate coerentemente con i Criteri.
Per quanto riguarda limpegno profuso dalla Regione Lazio in questo campo, va ricordato che nel 1999 stato
esteso a tutti i Comuni del Lazio lobbligo degli studi geologici di dettaglio durante la predisposizione degli Strumenti
Urbanistici (Delibera Giunta Regionale Lazio 2649/991), anche in considerazione dellOrdinanza di Protezione Civile n.
2788/98 che individuava alcuni comuni del Lazio, non classificati sismici, come ad elevato rischio sismico.
Per giungere ad un ulteriore avanzamento delle conoscenze tali da permettere di migliorare la classificazione
sismica del Lazio, la Regione ed in particolare la Direzione Regionale Ambiente e Protezione civile - Servizio
Geologico Regionale, stata impegnata dal 1999 in attivit di studio proprie ed in collaborazione con Enti di Ricerca ed
Istituti Universitari. In particolare, sono stati intrapresi studi di Microzonazione sismica, in collaborazione con il
Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano su alcuni Comuni del Lazio, scelti come
rappresentativi di diverse situazione geologiche e sismologiche. Lo studio, appena concluso, ha messo in evidenza le
tipologie di territorio che, sotto la sollecitazione di un forte terremoto atteso, potrebbero portare ad amplificazioni delle
onde sismiche e quindi a maggiori danni. I risultati ottenuti dovrebbero portare allemanazione di una Normativa
Regionale che guidi gli Enti e le Amministrazioni locali nella predisposizione degli strumenti urbanistici pianificatori.

Linee Guida e documentazione per lindagine geologica e vegetazionale. Estensione dellapplicabilit della Legge 2 febbaio 1974 n. 64.

Ma vediamo in breve cosa cambiato con la proposta di Riclassificazione sismica del Gruppo di Lavoro regionale,
che poco si discosta dalla classificazione provvisoria in vigore dalla data dellOrdinanza. LIstogramma dei Comuni
sismici della Regione Lazio (fig. in basso) evidenzia come la nuova riclassificazione comporti un aumento
considerevole dei comuni in Zona Sismica 1, quella a pi alto rischio, e dei comuni in Zona Sismica 2. Come
accennato, tale suddivisione non si discosta di molto da quella consigliata dallOrdinanza 3274/03, con una differenza
determinata da un aumento di circa 18 comuni che vengono spostati dalla Zona Sismica 3, alla Zona Sismica 2.
La decisione di trasferire alcuni
Comuni nella Zona Sismica pi alta,
scaturita dopo che il GdL ha ritenuto
che non potesse andare disattesa
lOrdinanza 2788/98 del Dipartimento
della Protezione Civile, che indicava
come ad Alto Rischio Sismico alcuni
Comuni del Viterbese e della bassa
Sabina.
Nella zona sismica 3 sono inseriti
77 comuni, fra i quali il comune di
Roma, di Viterbo, di Latina ed altri
centri minori importanti. Soltanto 7
Comuni del Lazio (Montalto di
Castro,

Civitavecchia,

Cerveteri,

Allumiere, S. Marinella, Ladispoli e Ponza), sono inseriti in Zona Sismica 4, la pi bassa. In riferimento alla possibilit
di considerare soggetta alla normativa sismica anche la zona 4, il Gruppo di Lavoro ha ritenuto al momento che in tale
zona non dovranno essere applicate le Norme Tecniche previste dallOrdinanza 3274/03.
La proposta di riclassificazione

Istogramma dei Comuni sismici della Regione Lazio

(totale comuni = 378)

del GdL (fig. a lato) improntata


sulla cautela e su una maggiore

350

sicurezza. Infatti prevede che il

Comuni

300
250

98,2% dei Comuni del Lazio venga

200

dichiarato sismico, a fronte del

150

73,4% della classificazione del

100

1983; le aree ad alto rischio sismico

50
0

(zone sismiche 1 e 2) passeranno dal


DM LL.PP.

Ordinanza n 3274/03

Riclass. definitiva

Zona 1 - ex 1^ cat

36

36

Zona 2 - ex 2^ cat

269

242

258

Zona 3 - ex 3^ cat

93

77

Zona 4 - ex NC

100

Totale comuni sismici

278

371

371

73,5% della classificazione del


1983 e dellOrdinanza 3274/03 al
77,8% della nuova riclassificazione
regionale.

Passiamo ora ad analizzare cosa cambia con lintroduzione della nuova classificazione sismica in ciascuna delle
cinque province laziali.
In Provincia di Frosinone la situazione si

Prov incia di Frosinone ( totale comuni 91)


Istogramma de i Comuni sismici

modifica soprattutto per laumento dei comuni

100

inseriti in Zona sismica 1 che passano da 5 a 23.

Comuni

80

Si

60

pu

osservare

inoltre

come

la

riclassificazione regionale sposi perfettamente

40

quella consigliata dallOrdinanza del Presidente

20

del Consiglio dei Ministri del Marzo 2003.

0
DM LL.PP.

Ordinanza n
3274/03

Riclas s . definitiva

Zona 1 - ex 1^ cat

23

23

Zona 2 - ex 2^ cat

86

68

68

Zona 3 - ex 3^ cat

Zona 4 - ex NC

Totale com uni s is m ici

91

91

91

Nella Provincia di Roma vi un aumento


considerevole dei comuni classificati sismici,
soprattutto per il gran numero di quelli, prima

non classificati, che passano in Zona sismica 3.


Nessun comune appartenente alla Provincia

Provincia di Roma ( totale comuni 121)


Istogramma dei Comuni sismici
120

classificazione del 1983, i comuni da dichiarare

100

sismici sono aumentati di 27 unit. Cinque comuni

80

rimangono non classificati (S. Marinella, Cerveteri,

Comuni

classificato in Zona Sismica 1, ma rispetto alla

60
40

Allumiere, Civitavecchia e Ladispoli).

20
0

La Provincia di Rieti scompaiono i comuni non


classificati e non vi sono comuni inseriti in Zona
Sismica 3. I 73 comuni della Provincia saranno

DM LL.PP.

Ordinanza n 3274/03

Zona 1 - ex 1^ cat

Riclass. definitiva
0

Zona 2 - ex 2^ cat

89

88

91
25

28

Zona 4 - ex NC

32

Totale com uni sism ici

89

116

116

Zona 3 - ex 3^ cat

distribuiti fra le Zone sismiche 1 e 2.


Aumentano i comuni inseriti in Zona Sismica 1
passando da 4 (i comuni del Cicolano) a 13 (oltre ai

Prov incia di Rie ti ( totale comuni 73)


Istogramma de i Comuni sismici

comuni del Cicolano anche quelli dellalto reatino).

80
70
60

Comuni

50
40

Nella Provincia di Latina nessun comune rientra

30

in zona sismica 1 e lunico comune non classificato

20
10

Ponza; anche qui come per la provincia di Frosinone

0
DM LL.PP.

Ordinanza n 3274/03

Riclas s . definitiva

Zona 1 - ex 1^ cat

13

13

Zona 2 - ex 2^ cat

63

54

60

Zona 3 - ex 3^ cat

Zona 4 - ex NC

Totale com uni s is m ici

67

73

73

la riclassificazione proposta sposa perfettamente


quella consigliata dallOrdinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri del Marzo 2003.

Prov incia di Latina ( totale comuni 33)


Istogramma de i Comuni sismici

40
35

Nella Provincia di Viterbo dei 60 comuni

30

facenti parte della provincia, il solo comune di

Comuni

25

Montalto di Castro inserito in Zona sismica 4.

20

Gli altri comuni sono distribuiti fra la zona

15
10

sismica 2 e 3, mentre nessun comune

5
0

DM LL.PP.

Ordinanza n 3274/03

Riclas s. definitiva

Zona 1 - ex 1^ cat

Zona 2 - ex 2^ cat

26

26

26

Zona 3 - ex 3^ cat

Zona 4 - ex NC

Totale com uni sis m ici

26

32

32

classificato nella zona 1 a pi elevato rischio


sismico.

Esiste una sostanziale differenza con quanto


indicato dallOrdinanza PCM del Marzo 2003, in quanto alcuni comuni di Zona 3 sono stati spostati dal GdL in Zona
Sismica 2 perch gi inseriti in una precedente
Ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile

Provincia di Viterbo (totale comuni 60)


Istogramma dei Comuni sismici

Nazionale (Ord. 2788/98) che li considerava ad alto

60

rischio sismico.

50

Comuni

40
30
20
10
0

DM LL.PP.

Ordinanza n 3274/03

Zona 1 - ex 1^ cat

Riclass. definitiva
0

Zona 2 - ex 2^ cat

13

Zona 3 - ex 3^ cat

54

46

Zona 4 - ex NC

55

Totale comuni sismici

59

59

Codice
Istat

12056001
12056002
12056003
12056004
12056005
12056006
12056007
12056008
12056009
12056010
12056011
12056012
12056013
12056014
12056015
12056016
12056017
12056018
12056019
12056020
12056021
12056022
12056023
12056024
12056025
12056026
12056027
12056028
12056029
12056030
12056031
12056032
12056033
12056034
12056035
12056036
12056037
12056038
12056039
12056040
12056041
12056042
12056043
12056044
12056045
12056046
12056047
12056048
12056049
12056050
12056051
12056052
12056053
12056054
12056055

Denominazione

PROVINCIA VITERBO
Acquapendente
Arlena di Castro
Bagnoregio
Barbarano Romano
Bassano Romano
Bassano in Teverina
Blera
Bolsena
Bomarzo
Calcata
Canepina
Canino
Capodimonte
Capranica
Caprarola
Carbognano
Castel Sant'Elia
Castiglione in Teverina
Celleno
Cellere
Civita Castellana
Civitella d'Agliano
Corchiano
Fabrica di Roma
Faleria
Farnese
Gallese
Gradoli
Graffignano
Grotte di Castro
Ischia di Castro
Latera
Lubriano
Marta
Montalto di Castro
Montefiascone
Monte Romano
Monterosi
Nepi
Onano
Oriolo Romano
Orte
Piansano
Proceno
Ronciglione
Villa San Giovanni in Tuscia
San Lorenzo Nuovo
Soriano nel Cimino
Sutri
Tarquinia
Tessennano
Tuscania
Valentano
Vallerano
Vasanello

Categoria Zona sismica Zona sismica ai


sismica ai
ai sensi
sensi della
sensi dei dell'Ordinanza
nuova
D.M. LL.PP. PCM 3274/03 riclassificazione
1984
regionale 2003 ZONAZIONE
VIGENTE
2
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
2
4
4
4
4
4
4
4
4
4
2
4
4
4
2
4
4
2
4
4
4
4
4
4
4
4

2
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
2
3
3
3
3
4
3
3
3
3
2
3
3
3
2
3
3
2
3
3
3
3
3
3
3
3

2
3
2
3
3
3
3
3
3
3
3
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Vetralla
Vignanello
Viterbo
Vitorchiano
PROVINCIA RIETI
Accumoli
Amatrice
Antrodoco
Ascrea
Belmonte in Sabina
Borbona
Borgorose
Borgo Velino
Cantalice
Cantalupo in Sabina
Casaprota
Casperia
Castel di Tora
Castelnuovo di Farfa
Castel Sant'Angelo
Cittaducale
Cittareale
Collalto Sabino
Colle di Tora
Collegiove
Collevecchio
Colli sul Velino
Concerviano
Configni
Contigliano
Cottanello
Fara in Sabina
Fiamignano
Forano
Frasso Sabino
Greccio
Labro
Leonessa
Longone Sabino
Magliano Sabina
Marcetelli
Micigliano
Mompeo
Montasola
Montebuono
Monteleone Sabino
Montenero Sabino
Monte San Giovanni in Sabina
Montopoli di Sabina
Morro Reatino
Nespolo
Orvinio
Paganico
Pescorocchiano
Petrella Salto
Poggio Bustone
Poggio Catino
Poggio Mirteto
Poggio Moiano
Poggio Nativo
Poggio San Lorenzo

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Rieti
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Roccantica
Rocca Sinibalda
Salisano
Scandriglia
Selci
Stimigliano
Tarano
Toffia
Torricella in Sabina
Torri in Sabina
Turania
Vacone
Varco Sabino
PROVINCIA ROMA
Affile
Agosta
Albano Laziale
Allumiere
Anguillara Sabazia
Anticoli Corrado
Anzio
Arcinazzo Romano
Ardea
Ariccia
Arsoli
Artena
Bellegra
Bracciano
Camerata Nuova
Campagnano di Roma
Canale Monterano
Canterano
Capena
Capranica Prenestina
Carpineto Romano
Casape
Castel Gandolfo
Castel Madama
Castelnuovo di Porto
Castel San Pietro Romano
Cave
Cerreto Laziale
Cervara di Roma
Cerveteri
Ciampino
Ciciliano
Cineto Romano
Civitavecchia
Civitella San Paolo
Colleferro
Colonna
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Filacciano
Fiumicino (1)
Fonte Nuova (1)
Formello
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Gallicano nel Lazio

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Genazzano
Genzano di Roma
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Grottaferrata
Guidonia Montecelio
Jenne
Labico
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Lanuvio
Lariano
Licenza
Magliano Romano
Mandela
Manziana
Marano Equo
Marcellina
Marino
Mazzano Romano
Mentana
Montecompatri
Monteflavio
Montelanico
Montelibretti
Monte Porzio Catone
Monterotondo
Montorio Romano
Moricone
Morlupo
Nazzano
Nemi
Nerola
Nettuno
Olevano Romano
Palestrina
Palombara Sabina
Percile
Pisoniano
Poli
Pomezia
Ponzano Romano
Riano
Rignano Flaminio
Riofreddo
Rocca Canterano
Rocca di Cave
Rocca di Papa
Roccagiovine
Rocca Priora
Rocca Santo Stefano
Roiate
Roma
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Sambuci
San Cesareo
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San Polo dei Cavalieri
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Segni
Subiaco
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Torrita Tiberina
Trevignano Romano
Vallepietra
Vallinfreda
Valmontone
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Vicovaro
Vivaro Romano
Zagarolo
PROVINCIA LATINA
Aprilia
Bassiano
Campodimele
Castelforte
Cisterna di Latina
Cori
Fondi
Formia
Gaeta
Itri
Latina
Lenola
Maenza
Minturno
Monte San Biagio
Norma
Pontinia
Ponza
Priverno
Prossedi
Roccagorga
Rocca Massima
Roccasecca dei Volsci
Sabaudia
San Felice Circeo
Santi Cosma e Damiano
Sermoneta
Sezze
Sonnino
Sperlonga
Spigno Saturnia
Terracina
Ventotene
PROVINCIA FROSINONE
Acquafondata
Acuto
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Boville Ernica
Broccostella
Campoli Appennino
Casalattico
Casalvieri
Cassino
Castelliri
Castelnuovo Parano
Castrocielo
Castro dei Volsci
Ceccano
Ceprano
Cervaro
Colfelice
Collepardo
Colle San Magno
Coreno Ausonio
Esperia
Falvaterra
Ferentino
Filettino
Fiuggi
Fontana Liri
Fontechiari
Frosinone
Fumone
Gallinaro
Giuliano di Roma
Guarcino
Isola del Liri
Monte San Giovanni Campano
Morolo
Paliano
Pastena
Patrica
Pescosolido
Picinisco
Pico
Piedimonte San Germano
Piglio
Pignataro Interamna
Pofi
Pontecorvo
Posta Fibreno
Ripi
Rocca d'Arce
Roccasecca
San Biagio Saracinisco
San Donato Val di Comino
San Giorgio a Liri
San Giovanni Incarico
Sant'Ambrogio sul Garigliano
Sant'Andrea del Garigliano
Sant'Apollinare
Sant'Elia Fiumerapido
Santopadre
San Vittore del Lazio
Serrone
Settefrati
Sgurgola
Sora
Strangolagalli
Supino

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12060081
12060082
12060083
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12060086
12060087
12060088
12060089
12060090
12060091

Terelle
Torre Cajetani
Torrice
Trevi nel Lazio
Trivigliano
Vallecorsa
Vallemaio
Vallerotonda
Veroli
Vicalvi
Vico nel Lazio
Villa Latina
Villa Santa Lucia
Villa Santo Stefano
Viticuso

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2

(1) Comuni non esistenti nel 1991. La classificazione stata effettuata assegnando la classe pi alta dei Comuni di origine.
Codice Istat Denominazione
2001

12058120
12058122

Fiumicino
Fonte Nuova

Comuni di origine

12058091 ROMA
12058047 GUIDONIA MONTECELIO
12058059 MENTANA

Categoria Proposta
secondo i Ordinanza 2003
Decreti fino
al 1984
4
2
2

3
2
3

Nella classificazione definita dai Decreti emessi fino al 1984 la sismicit definita attraverso il "grado di sismicit" S
Nella classificazione 2003 la sismicit definita mediante quattro zone, numerate da 1 a 4.

ALLEGATO 2
ELENCO PRELIMINARE DEGLI EDIFICI E DELLE OPERE SOTTOPOSTE A
VERIFICA DA PARTE DEI PROPRIETARI DI CUI ALLART. 2 COMMA 3
DELLORDINANZA DEL P.C.M. 3274/03
A) EDIFICI DI INTERESSE STRATEGICO ED OPERE INFRASTRUTTURALI la cui
funzionalit assume rilievo fondamentale per le finalit di Protezione Civile
durante un evento sismico:
1) Strutture Ospedaliere
a) Ospedali
b) Case di Cura
c) Presidi Sanitari e Ambulatori
d) Sedi A.S.L.
2) Strutture Civili
a) Sedi Prefetture
b) Sedi Regione
c) Sedi Province
d) Municipi
e) Sedi Comunit Montane
f) Sedi di Uffici Tecnici dello Stato
3) Strutture Militari
a) Caserme delle Forze Armate, Carabinieri, Pubblica Sicurezza, Vigili del Fuoco,
Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato
4) Infrastrutture
a) Centrali Elettriche
b) Centrali Operative
c) Impianti per le telecomunicazioni (radio, televisioni, ponti radio)
B) EDIFICI E OPERE INFRASTRUTTURALI che possono assumere rilevanza in
relazione alle conseguenze di un eventuale collasso:
1) Strutture per lIstruzione
a) Asili Nido, Scuole di ogni ordine e grado, Palestre, Universit, Conservatori
b) Provveditorati
2) Strutture Civili
a) Sedi Comunali decentrate
c) Poste e Telegrafi
d) Musei, Biblioteche
e) Carceri e Uffici Giudiziari
f) Chiese
g) Teatri, Cinema, Auditorium, Edifici per le mostre
h) Stadi ed impianti Sportivi
i) Centri Commerciali e grandi Magazzini
j) Mercati
k) Banche
l) Edifici con cubatura >5000 m3 per ogni scala
3) Strutture Industriali
a) Fabbriche
b) Edifici con lavorazione di sostanze pericolose o tossiche
4) Infrastrutture
a) Stazioni Ferroviarie
b) Stazioni autobus e tranviarie
c) Metropolitane
d) Porti e Aeroporti

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