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‘caprroLo Le emozioni ‘Nel presente capitolo affrontiamo 'analisi delle emozioni, mettendone in evidenza la complessti, secondolamoltepiita dei puntidvistafinora elaborat.Inparticolare,sono approfonditi i rapport fra i processi emotivi ione degli eventi emotigeni, nonché la manifestazione facciale e vocale delle emozioni. Si sottolinea poi la connessione fra emozioni e cultura di appartenenza. 1. LE PRINCIPALITEORIE SULLE EMOZIONI La nostra vita quotidiana @ caratterizzata dalla presenza ricorrente di emozioni di varia natura e di diversaintensita, Lesperienza emotiva ha da sempre affascinato I' uomo pera sua complessitie profondita, Da Demo. «tito, Platone e Aristotele attraverso a mediazione dela flosofia romana e della scolasica cristina sino a Descartes, Spinoza, Leibniz, Hume, Kant ¢ Hegel il tema degli affetie delle passioni umane & stato ricorrente ed & stato illuminato da acutezza di rflessioni ¢ da impegno morale. Ma tai concezionifilosofiche rsultavano astratte, orientate allo studio metafisico della natura umana, Per contro, in psicologia si@ affrontato il tema delle «emozioni soto il profilo empirico, basandosi su evidenze sperimentali. 1.1. La teoria periferiea James [1884], per primo, facendo riferimento ai processi neurofisiolo- «Non tremiamo per gici, ha definito 'emozione in termini operativi come il sentire (to feel) i Ché abbiamo paura; un determinato processo psichico. Ladefinizione di emozione avanzata da James era troppo forte ¢ innovativa, sperimentalmente verificabile, per non essere sottoposta a un controllo ‘empirico. In effeti, nei suoi riguardi sono state avanzate precise e rilevanti citiche. In particolare, Cannon (1927) ha dimostrato Iinfondatezza della teoria periferica cosi come proposta da James, poiché i visceri hanno una sensibilita troppo scarsa, una risposta troppo lenta e una motilita troppo indifferenziata affinché le loro reazioni possano essere considerate la fonte principale delle emozioni Lipotesi del feedback facciale. ‘Tutavi, sebbene la posizione di James sia risultata piuttosto imprecisa nella formulazione dei processi neuro- fisiologici,lintuizione centrale della sua teoria rimane tuttora valida ed euristicamente feconda grazie a livelli pits sofisticati di indagine. Oltre all'azione di diversi peptic enteric che svolgono importantifunzioni sul- Tattivazione, inibizione e regolazione delle emozioni, evidenze empiriche a sostegno della validita della teoria periferica sono formite dall’ipotesi del «feedback faccial, secondo cui le espressioni faccaliforniscono infor. azioni propriocettive, motorie e cutance vascolari che influenzano il processo emotivo. Una versione forte di tale ipotesi, avanzata da Ekman € dai soi collaboratori, sostene che le espression facciali da sole siano sufficienti a generare un'esperienza emotiva (Ekman, Levenson ¢ Friesen 1983]; una versione debole, per contro, aserisce che il feedback facciale aumenta unicamente l'intensita dell'emozione. La verifica empirica di questa ipotesi ha seguito due paradigmi speri mentali diversi. Nel paradigma aesagerazione-inibizione» il soggetio deve modificare volontariamente le espressioni facciali delle emozioni, iniben: dole o esagerandole. Seguendo questo paradigma, ¢ stato accertato che i soggetti presentavano una conduttanza cutanea pit bassae valutavano gli shock eletrici come meno dolorosi quando cercavano di inibire le loro reazioni faccialirspetto a quando cercavano di esagerarle, Nel secondo aradigma della cinduzione muscolare», i soggeti sono istruti a contratte volontariamente i muscoli faccali implica in una certa emozione. Per csempio, invitando i soggetti a tenere una matita fra i dent (posizione simile a un sortiso) oppure semplicemente fra lelabbra, & stato osservato un maggior divertimento in risposta a cartoni animati nel primo caso che non nel secondo, a parita di tutte le altre condizioni Parimenti, Laird [1984] ha valutato gli effetti del feedback facciale attra- ‘verso resoconti personali mentre i soggetti parlavano, guardavano stimoli divertenti, indossavano occhiali 0 osservavano diapositive di stimoli emotivi, Egli ha interpretato quest tisultat sulla base della feora dell au- topercezione: gli effeti del feedback facciale sono riscontrati in modo pitt frequente in quegli individui che prestano maggiore attenzione focale ai segnali da ess stessi prodotti rispetto a quelli che non hanno questa at- tenzione. Vi sarebbe quindi una mediazione cognitiva, i tipo percettivo, delle espression facial. A loro volta, Ekman e collegh si sono proposti di vetficare la versione forte dellipotesi del feedback facciale invitando i soggett a contratre i muscoli facciali di sei emozioni discrete (cllera, disgusto, paura, gioia, tristezza, sorpresa), senza il supporto di altri stimoli Sono state registrate differenti variazioni nellativita del sistema nervoso autonomo e risposte soggettve conformi alle espressioni emotive realizzate. Secondo questi autori, gli ffeti del feedback facciale sono innatie direti piit che essere cognitivamente mediati (Laird) o periferici (Tomkins). Ma sull'interpretazione dei meccanismi di funzionamento del feedback facciale Ia discussione & ancora aperta [leard 1990] ‘Teoria vascolare dellefferenza emotiva, Parimenti, conferme della pro- spettiva perferica giangono dalla teoria vascolare dell efferenza emotiva, secondo cui il ritmo e le modalita dela respirazione (azioni che possono essere svolte soto il controllo volontario) assicurano il raffreddamento termico della repione talamica che @ sotteso al mantenimento degli stati «emotivi postivilegati alla sensazione di benessere.Infat,icambiamenti dei valori termici dell'ipotalamo influenzano in modo rilevante gli stati ‘emotivi; ma, data la configurazione del sistema vascolare, questi valori termici sono modificabili dall'azione dei muscoli facial e dalle modalita della respitazione nasale (Zajonc 1994]. Grazie all'azione del seno caverneso (una configurazione venosa che rac- chiude la carotide interna prima che entrinell'ipotalamo), la temperatura ipotalamica é inferiore rispetto alla temperatura rettale (cfr. fig. 9.1). Questo raffeddamentoipotalamico&esenciale per assicurarestatiemotivfavorevol, mente un innalzamento del valoretermico ipotalamico & assocato a stati cedonici negatvi Poiché il mantenimento della temperatura ipotalamica & assicurato dalla respirazione nasa, ritmo ele modalita di tale respirazione ppossono indurte delle modificazion sensbili negli stati emotivi de indivi- 4uo, come, fra'lro, viene ampiamente confermato dal training autogeno, dal biofeedback, dalla meditazione trascendentale, dallo yoga ecc. In sintesi 'insieme di questi dati pone in evidenza la vaidita della teoria petiferica, anche se non nella formulazione originaria proposta da James oltre un secolo fa, Leolozow 231 eratura ipota Jamica, respirazione nasale ed emoaioni 232 Coro09 9.1. Rappresenta ziane gatico del sistema voicolore implicato nella teoria vascolre dete rerza motiva Fonte 21998, Lerrore di Cartesio ¢ ‘suo superamento Aneria cereale Ramo frontopolare Vena oflmica superione Vena sngolare Venu ofaknica inferiore Vena facile Ameria carotide Il superamento del cosiddetto «errore di Cartesiow, La prospettiva pe- riferica di James & stata imterpretata da Damasio [1994; 1999] come superamento del cosiddetto «errore di Cartesion che, proponendo un dualismo radical fra mente e corpo, fini per «dematerializzare> la mente (Giducendola ana res cogitans) e wdementalizeare> il corpo (riducendolo auna res extensa € a una semplice «macchina vivente»). Damasio pro- pone invece una concezione unitaria dell’organismo secondo cui occorre prevedere la «mentalizzazione del corpo» e la «somatizzazione della mente», Mente e corpo vanno considerati come componenti integrate ¢ interdipendenti di un unico organismo capace di interagire in modo intelligente ed efficace con 'ambiente. Secondo Damasio le emozioni rappresentano la convergenza sinergica fra la mente e il corpo, poiché sono certamente un processo mentale ma hanno come teatro il corpo. Esse costituiscono condotte di adattamento dellindividuo, che sono mediate dalla mente ¢ che modificano il corpo nel suo insieme. In modo pit preciso, per Damasio lemozione consiste nella combinazione frail pprocesso valutativo mentale della situazione ¢ le modificazioni somatiche concorrenti Alpari di James, Damasio pone grande attenzione al sentimento (feeling) che non coincide con lemozione ma che si aggiunge a essa e che consente di «sentitla» in modo consapevole. I sentimenti di base partecipano alla costruzione della coscienza di sé e per diventare consapevoli richiedono ‘una rappresentazione completa della situazione, Damasio distingue altresi fra emozioni primarie ed emozioni secondarie. Le prime sarebbero da in tendersi come risposte spontanee, innate ¢ precodificate dell'organismo a date condizioni ambientali ¢ sarebbero riconducibili a cinque famiglie emotive: gioa, trstezza, collera, paura e disgusto. Le altre, come colpa, ‘ergogna, orpoglo ec. sono maggiormente connesse con apprendimento econ Pesperienza personale, Proseguendo il pensiero di James, Damasio ritiene che Vorganismo rappresenti una sorta di «superficie risonante» rispetto alle situazioni emotigene. In esso la mente lavora in sinergia con il corpo per apprendere a valutare i diversi stimoli esterni e intern In questa prospettiva non é soltanto la mente a guidare il corpo, ma & anche il corpo a guidare la mente, poiché la sua risonanza positiva 0 negativa, attuale 0 memorizzata, costituisce un sistema di valutazione primaria degli stimoli, attribuendo a essi significati ¢ pesi diversi (Galati 2002). 1.2, La teoria centrale Contrapponendosi alla toria periferica di James, Cannon (19271 ha clabo- rato ¢ proposto una teoria centrale delle emozioni, Per Cannon i centr di antivazione, di controllo edi regolazione dei process emotivi noni trovano in sedi periferiche come i visceri, ma sono localizati centralmente nella regione talamica, in quanto i segnalinervosi da essa provenient sarebbero in grado sia di indurre le manifestazioni espressivo-motorie delle emozioni, siadi determinare le loro componenti soggettive attraverso le connessioni con la corteceia cerebrale. Sequendo questo approccio, Cannon ha approfondito lo studio dei process neurofisiologicisottesi alle emozion, individuando I«arousal» simpatico come ereazione di emergenza», Si rata di una configurazione di rsposte neurofisiologiche che covariano simultancamente alla comparsa del emo- zione e che comprendono, fra altro, Paumento della feequenza cardiaca cedellagitcatacardiaca, la vasocostrizione-cutanea egastroenterica, la sec- chezza faucale, la conteazione degli sfintri la dilatazione pupillareecc, Partendo dal contributo di Cannon, Papee [1937] ha avanzato Vipotesi secondo cui centri dielaborazione e di controll delle emozionisisituano Jungo un citcuito compostodall'ipotalamo, dal talamo anterior, dal giro cingolato ¢ dallppocampo (circuito di Pepes). MacLean [1949} integr® i circuito di Papez con altrerepioni, quali Pamigdala i nuclei del sero, porzioni della corteccia fronto-orbitaria e porzioni dei gangli della base e {non emotive). Questo paradigma dell atribuzione erronea (maliribution paradigm) ha suscitato un numero consistente di ricerche in campo sia ‘perimentale che clinico. Ne! primo ambito si @ osservato che i soggetti tollerano maggiormente la paura per degli shock elettrici se attribuiscono crroneamente la loro ativazione fisiologica a un farmaco eccitante (in realti un placebo), oppure al rumore bianco. Parimenti, il paradigma del atribuzione erronea si dimostrato efficace per attenuare risposte aggressive a una provocazione, nonché per ridurre il cambiamento dei propri atteggiamenti in una situazione di dissonanza cognitiva, Tuctavia, in ambito clinico il processo dell’attribuzione risulta meno efficace con. soggetti che soffrono di ansia, che hanno problemi diinsonnia, che hanno fobie ec. Si trata di situazion rlevant, familiar’ ¢ ben conosciute dal soggetto, nelle quali processo di attsibuzione erronearsulta pratcamente impossible, comungue inefficace. In alternativa al paradigma dellatribuzione erronea & stata avanzata Tipotesi dell’informazione preparatoria, secondo cui l'informazione corretta sui sintomi da attendersin una condizione stressante riduce in certezza ambiguiti, rendendo pit accurate leaspettaive e attenuando, ai conseguenza, le reazioni di ansia. In effet, & stato riscontrato che la concentrazione sulle proprieta e sulle caratteristiche dello stimolo nocivo ‘ dolorosofavorisce una maggiore tollerabilti e contrllo (coping), come ha posto in evidenza il cosiddetto «test pressorio del freddo» (i soggetti che con la mano immersa in acqua gelida per 6 minuti sono concentrati sulla propria sofferenza ischemica tollerano assai di pit il dlore rispetto ai soggetti che sono «distratti» a guardare diapositive). Questi dati sono stati confermati sia in caso di diagnosticainvasiva (endoscopia) sia nella situazione del parto. paradigrna del transfer diecctazione. Applicando la prospettiva di Scha cchtet agli stati di attivazione in sequenza, Zillmann [1978] ha accertato che, sccome Parousal non cessa in modo repentino benst si modo relativamente lento, un individuo emozionalmente a situazione A, pué attribuire in modo erroneo il residuo di questa attiva Lemozoe 237 Emozioni ¢ attsibu Limportanza dellin formazione preps ratoria 238 Carr0109 transfer di eccita. zione emotiva zione alla situazione successiva B che ha suscitato in lui un'emozione di altro tipo. In questo caso si osserva un ineremento delle reazioni emotive del soggetto, poiché quest'ultimo atribuisce la totalit dell attivazione alla situazione B, Zillmann ha denominato questo fenomeno come paradigma del transfer di eccitazione. In un tipico experiment, i soggett impegnatiin un compito di attivazione fisiologica (pedalare su una cyclette) 0 dinon attivazione (infilare perline) sono insultati da un collega. Dopo aver lasciato trascorrere un intervallo di tempo per rendere equivalent i livelli di attivazione, viene loro data la possibilita di vendicarsi: i soggetti che erano fsiologicamente ativati durante la provocazione, si dimostrano pit ageressivi di quelli non atvat Inolte i soggetti che si vendicano diversi minuti dopo lesercizo fisico risultano pit aggressivi di queliche si vendicano subito, in quanto questi ultimispieganole loro reszioni con Pesercizio, mentrei primi attribuiscono lclororisposte di colera alla provocazione del collega. Facendo ricorso a tuna metodologia analoga, stata verificata’efficacia del transfer di eccita- zione in diversi tipi di emozione, come la collea, 'attrazione sessuae, la ‘pauraece. In partcolare, emerge una consistenteinterazione fra ecitaione sessuale eaggressivita, in quanto la precedente esposizione a stimoli crotici aumenta nei soggetti intensita delle risposte di aggressione. In sintesi, anche se le ipotesi avanzate da Schachter non sono state conva lidate nella loro interezza eanche se le ricerche qui menzionate non hanno confermato né la totale manipolabilita delle risposte emotive attraverso Velaborazione cognitiva di determinatiindizisituazionali né la centalita «cla necessiti dell ativazione fisiologica per'esperienza emotiva, emerge tuttavia un certo grado di manipolabilitae di influenza reciproca fra at tivazione i fattori cognitivi di valutazione, poichéil feedback del'arousal ud svolgere un effetto di intensificazione sullo stato emotivo. E emerso inoltre che il rapporto fra emozione e ativazione & mediato 0 modificato dall'attribuzione causale (di natura cognitiva) riguardance la fonte dell'at- tivazione medesima, 1.4. Le teorie dell-appraisal- La concezione bifattoriale di Schachter costtuisce una svolta importante nello studio psicologico delle emovioni, perché individua nell’clabora- zione cognitiva un aspetto rilevante dell’esperienza emozionale. Da tale concezione prendono avvio le cosiddette teorie dell«appraisal» che si sono affermate in psicologia negli anni Ottanta e secondo cui le emo- zioni dipendono dal modo con cui gli individui valutano e interpretano ali stimoli del loro ambiente fisico e sociale. Tale concezione costituisce luna sorta di capovolgimento di quanto si sostiene nel senso comune. Pet la psicologia ingenua le emorioni si contrappongono ai processirazionali ¢ sono interpretate come passion per lo pitt di breve durata, senite © provate internamente dallindividuo, pitt o meno simi ad ativitastintuali in quanto residuo del’evolurione della specie umana, che sorgono e si svolgono in modo automatico e involontario, senza che siano richieste dallindividuo steso, Semplicemente, per la psicologia ingenua leemozioni «capitano» nella vita delle persone e non si pud scegliere o decidere quale emozione avere 0 quando. Per contro, le teorie dell appraisal hanno posto in evidenza che le emozioni sono profondamente intrecciate con i processi cognitivi, poiché l'elabo- razione cognitiva dela situazione é sottesa allesperienza emotiva stessa del soggetto. Anzitutto, va detto che le emozioni non compaiono in modo gratuito, allimprovviso, senza una ragione di essere, come accadimenti imprevistie casuali, in una sorta di vacuum psichico; bens) sono la con- seguenza di un’attivita di conoscenza e di valutazione della situazione in riferimento alle sue implicazioni peril benessere del'individuo e peril soddisfacimento dei suoi scopi, desider,interessi. ertanto, come ha posto in evidenza Frijda [1988] nelle sue eleggi del- emozione», le emozioni sorgono in risposta alla sruttura di signifcato di ‘una data situazione. Esse non sono attivate dallevento in sée persé, nella sua obiettiva reals, bensi sono generate dai significati e dai valosi che un individuo atribuisce a questo evento. Le emozioni sorgono in risposta a situazioni che sono valutate come importanti peril soggetto. Eventi che soddisfano i suoi scopi desider,attivano emocioni positive; eventi che sono ritenuti dannosi o che minacciano i suoi interessi, conducono ‘a emozioni negative; mentre eventi inattesi e nuovi producono sorpresa € stupore.Infati le emozioni cambiano quando cambiano i signifcatie i valori di riferimento, 0 quando le situazioni sono considerate in maniera differente 1 signficato situazionale. Questo signiicato situazionale & alla base per spiegare le diverse emozioni ela loro intensit, nonché per sottolineare la dimensione soggettiva dell esperienza emotiva. Due individui che abbiano ‘una differentevalutazione della medesima situazione (o anche il medesimo individuo con differenti valutazioni in occasioni diverse) risponderanno con emozioni differenti. Esistono, infati, attori disposizionalie sili co- gnitivi differenti che possono condurre a valutazioni differenziate degli venti con conseguenti diverse reazioni emotive. Di fronte a un ostacolo, tun individu (tendenzialmente timido) porta sentire paura se lointerpreta ‘come un pericolo e una minaccia, mentre un altro potra provare collera se lo valutera come una sfida. Per contro, due individui con la medesima valutazione dello stesso (o anche differente) evento giungeranno a provare Ja medesima emovione. Da questo punto di vista le emozioni vanno considerate come risposte soggettive dotate di un notevole grado di flssbilitde variabilta in grado difarfronte a intere classi di situazioni, Esse risultano a lvello strutturale Leewozow 239 Connessionc fraemo- ione e valutazione degli stimoli La tilevazione del si- sifieato situaionale pere emozioni 240 Camro109 Natura dimensionale delle emorioni Griglia di valutazione degli stimoli ¢ funvionale distinte dai riflesst, che sono processi geneticamente deter- ‘inatie prestabiliti, universalmente e uniformemente condivisi, con uno svolgimento automatico ¢ involontaro, in quanto neurofisologicamente attivati e regolti. Sul piano della evoluzione della specie umana, le emo: zion a diversita de iflessi, comportano I'aumentosignificativo dei gradi diliberta delindividuo di fronte all ambiente, in quanto sono caratteriz- zate da un processo di «sconnessione> (decoupling) e di mediazione fra stimolo ¢ risposta. Lapprospettiva dimensionale. Le teorie dell'sppraisal pongono, pertanto, in evidenza la prospettioa dimensionale delle emozioni. Secondo tale modello Je emozioni sono dei mediatoti compless fra il mondo inte:no ¢ quella estemno e variano secondo alcune dimensioni continue, quali la valenza edonica (piacevolezza o spiacevolezza), la noviti (0 meno) degli eventi elicitant, il livello di attivazione, il grado di conteollo dei medesimi, la compatibilita (0 meno) con le norme sociali di riferimento, Gia Wundt [1896] riteneva che a sentimenti» variano lungo tre dimension: grade- volezza/sgradevolezza, eccitazione/calma, tensione/rilassamento. Nella classificazione delle espressioni emotive, Woodworth [1938], attorno agli anni Quaranta, individud un ordinamento scalare lineare secondo sei ‘gtuppi di emozioni. Riprendendo questi studi, Schlosberg [1941; 1952] labor’ una scala circolare, generata da tre assio dimensioni: piacere/di- piacere, attenzione/rftuto, livelo di ativazione Le teorie dellpprarsal hanno proseguito questa linea concettuale, indi viduando una setie di dimensioni che sono sottese alle diverse emozioni poiché ognuna di esse ¢ «spiegata» ecaratterizzata da un differente sistema di criteri di valutazione. In particolare, Scherer [1984] ha elaborato una sriglia di controli di valutazione dello stimolo (sinus evaluation check, Sec) secondo una sequenza lineare progressiva distnta in cinque livell Ja novita dello stimolo; la piacevolezza/spiacevolezza intrinseca; la perti- nnenzae la rilevanza dello stimolo peri bisognie pli scopi del’ organismo; Ja capaci di far fronte allo stimolo; la compatibilta con le norme social € con limmagine di sé, come vedremo pitt avant 1.5, Le teorie psicoevoluzionistiche Contemporancamente allo sviluppo delle teorie dell appraisal a partie dai lavori di Tomkins [1962] attomno agli anni Sessanta, assumeva una notevole rilevanza la concezione psicoevoluzionistica delle emazioni. Rifacendosi direttamente alla teoria evoluzionistica di Darwin, Tomkins ¢ Plutchick ritengono che le emozioni siano stretamente associate alla realizzazione 4iscopi universali, connessi con la sopravvivenca della specie e del'indi viduo (come lo scappare via pet la protezione di sé in relazione alla paura; 'accoppiarsi per la riproduzione in relazione all'amore ecc:) Questa posizione, accolta sviluppata da Ekman (1972; 1989; 1992] ¢ da Tzard [1978; 1990; 1994], comporta l'accettazione della test inatista delle espressioni facciali delle emozioni. In questa prospettiva le singole emozioni vengono a configurarsi come quadri distinti, regolati da precisi progcammi neurali di ativazione e di espressione. Viene, infatt, avanzata Tipotesi delle emozioni primarie (o di base), come la gioi, la collera, la paura, il disgusto, la sorpresa la tristezza, il disprezzo, anche se esistono notevoli variazioni in tai elenchi da parte del singolo studioso. Le altre emozioni sono considerate emozion! miste (o anche secondarie, 0 con- plese), intese come una sorta di miscela di diverse emozioni primasie disrete; la cosidderta «teoria tavolozza» La prospettiva categoriale. Le teorie psicocvoluzionistiche presuppongono una concezione categoriale delle emozioni, intese, cioé, come categorie di- stinte e separate. Infatti, leemozioni primarie sono descritte come processi neurofisiologici unitari e precodificati, geneticamente predeterminati non possono essere scomposti e che non possono essere modificati una volta attivati, Sono toralta ben definite e categorie chiuse, non ulterior- mente analizzabili fra loro separate. Esse costtuirebbero strutture psico- Jogiche invariant ecaratteristiche essenziali della specie umana, dovute a forme rlevanti di apprendimento ¢ di adattamento filogenetico. In tale prospettiva evoluzionista, pertanto, le espressioni facciali delle emozioni sarebbero universal; esisterebbero configurazioni neurofi- siologiche distintve del sistema nervoso autonomo per ogni emozione; vi sarebbe una continuiti mimico-espressiva fra i primati e i soggetti uumani; gli antecedenti emozionali sarebbero universali e communi a tut all individui grazie a una valutazione automatica degli eventi emotigeni; Je emozioni avrebbero un'insorgenza rapida (frazioni di secondo) ¢ una durata breve (pochi secondi, non minuti o ore); esse sarebbero, quindi, accadimenti involontari anon richiesti»(wnbidden) che suceedono nella vita dllindividuo ma che non possono essere scelt. Si tatta, quindi, di una concezione evoluzionistica (neodarwiniana),biologistica (innatsta) cestruturalista (essenzalsta) delle emozioni umane, intese come process sostanzialmente fisi e natural, 2, LA VALUTAZIONE DELL-EVENTO EMOTIGENO, Dal confronto fra quest differenti punti di vista psicologici emerge che le ‘emozioni sono processi complessi e multfattorial, in quanto costituiscono Jasincesi fra la valutazione della situazione, Vattivazione (arousal) dell orga- nismo, Pespressione (o manifestazione) delle risposte emotive ela prontezza all azione. Di conseguena, Vemozione non viene qui considerata soltanto come un fenomeno puramente intrapsichicoe interno al soggetto, né come Ja semplice somma di varie componenti, bensi come un processo unitario Lecwozon 241 Lipotesi delle emo oni primarie Natura categoriale delle emozioni 242 Corr0109 Proprieta dell’espe- rienza emotiva Tema relazionale centrale di ogni emo- Emazione come inter diszione cearticolato secondo diversi livell(biologico, psicalogico, sociale) che pud «essere sintetizzato nellespressione di esperienza emotiva. L'interdipen- denza dei vati aspetti qui menzionati consente all'individuo di stabilie, ‘mantenere o rompere le relazioni con gli altri econ Pambiente, nonché di monitorare la propria esperienza emotiva in relazione agli scopi, desideri ¢ valori che sono per lui significative rlevanti, al fine di mantenere una condizione soddisfacente di benessere Anolli 2002a} Analizziamo in questo paragrafo il processo di valutazione dellevento sotteso alla genesie allo sviluppo di una determinata emozione. Abbiamo si considerato che le emozioni appaiono non semplicemente come con- seguenza di eventi, ma in connessione con la loro valutazione in funzione degli interess dell ndividuo. Gli interessi sono qui ntesin sensolato come Aisposizioni soggettive (a medio oa lungo termine) a preferire determinati stati del mondo o disé. Linteresse (0 scopo, motivo, desiderio, aspetttiva) individuale & cid che attribuisce a un particolare evento il suo significato ‘motivo. Quindi, le emozioni sarebbero ativate dalla stretta relazione tra evento e interesse:& nell incontro fra un certo evento e un certo interesse individuale che sisvilupperebbe una determinata emozione. Da questo punto di vista, le emozioni sono i pit precsie attendibilirilevatori degli interessi, dei desideri e degli scopi di un soggetto. Pertanto, specifci pattern di valutazione sono associat a differenti emozioni. In particolare, Lazarus (1991] ha enfatizzato questo aspetto con il concetto di tema relazionale centrale (core relational theme), secondo cui ogni emozione & attivata da una data relazione e da uno specifco «incontro» fra 'individuo ambiente. Per esempio, un‘offesa pesante pud provocare collera, una perditairrevocabile di una persona cara suscita tristezza, un forte progresso per la realizzazione dei propriobiettivi genera gioia ec. In questa prospettiva ogni emozione &collegata con una circostanza atti- vante, che funge da antecedente emotigeno, e che pud appartenere a diversi ambit: 'ambiente fisco, Vinterazione sociale, i propri comportamenti (fare un regalo oviolare una promessa),la memoria di event passati(soprattutto nel fenomeno della «ruminazione mentales). Accogliendo la proposta di Lazarus, si possono distinguere due aspett nel processo divalutazione. La valutazione primaria esplora e definisce il grado di pertinenza e di impor tanza dellevento in rferimento al benessere del! individuo. Sitratta di una precondizione perla comparsa stessa dell'esperienza emotiva (pertinenza ‘motivazionale). La valutazione secondaria esamina le diverse possibilita € modalita con cui Vindividuo pud far fronte (coping) alla situazione éemotigena, come pud controllarla e gestsla(congruenza motivazionale) In questo processo il soggetto esplora sala sua capacita di affrontare e di dominarel'evento (problem focused coping), sia la sua abilta di controllare ¢ di regolare le proprie reazioni emotive (emotion facused coping). Entro questa concezione «cognitivo-motivazionale-relazionale> leemozioni assumono un fondamentale valore di adattavzento attivo dell'individuo al proprio ambiente. Spesso la psicologia ingenva e alcuni psicolog, fra i Leewoaow 243 «quali Jobnson-Laitd, Oatley, Mandler e Pribram, considerano le emozioni come un'interruzione del fusso coordinato delle azioni, al fine di orien- tare Pattenzione sull’evento emotigeno. Esse costituirebbero una sorta di segnale interno con valore di priori, in grado di interrompere ogni altra attiviti. Per contto, le emozioni svolgono una funzione di mediazione, di scambio e di interazione fra organismo e ambiente, al fine di ottimizeare sia le risorse del primo sia le opportunita del secondo in riferimento al benessere del soggerto stesso. La sequenca dei controll valutativ dello stimolo. I processo di valutazione, pur essendo soltamente rapido c relativamente semplice, pud atticolarsi in funzione di na serie di dimensionie di parametriidonei a prendere in considerazione i diversi aspetti della situazione emotigena, come risulia dalla tabella 9.1. Scherer [1984] ha proposto una sequenca lineare di Sistema divalutazione controlli di valutazione dello stimolo organizzata secondo il seguente degli stimoli ordine progressvo, che parte dag aspetibiologci per passare agli aspetti cognitivie per giungere a quelli social 2) Novité. Lorganismo valuta innanzitatto la novia ela dserepanza dello stimolo tispetto alle proprie aspettative.F evento inatteso e imprevisto, In funzione di questo controllo molto rapido vi pud essere lattivazione automatica di processi neural (attivazione delle vie amigaala-talamo), la risposta di orientamento e la reazione di sorpresa. ‘TAB.9.1, Statiipotetic del sistema dvalutazione degli antecedent per determinate emezoni os Tum Pam Counta Gok —=Vincocna—‘Decusto.—Taseza Novia _—Aspettatna inateso—aperto—atteso == aperto. porto. aperto Fracevoleza Paceveleza perio aperto—piacevoleaperto. molto. splacevole Ininseca Spacewole Concordenza Perinanta_ molto molto _—pertinente —_pertnente non pertinente onal Concordanza perinente pertinente favorevoleaperto—pertinente _estacolo opifeivogni Giustza/—ostacolo—ostocolo— gist. ingiusto——non on equta —apeto——nglusto. Pertnente _pertnente pertinente Capaciadi Agente felro—aperto—aperto—segostico” aperto.——_aperto farfonte Motvo/causa malevlo/ aperto._—_‘benevola/—malevoloaperto.——aperto cosuale casale Contolo basso basso. sbasso. bast basso (asso Potere basso. alto ake basso basso atso Compatbiltd Compasbiltd apeto —basio ao basso basso non ‘onkenorme ripeto aie Pertinente telimmagine nome ae Compaibita apero ape ato sttamente non Fispeto alse incoerente _pertinente Legenda. cy Fonte:Sowses [1964 comtollodvautazione deli stimolo, 244 Cxm0109 Teoping emativo Leemozioni autocon supevali >) Piacevolezza/spiacevolezza intrinseca. In secondo luogo, Vorganismo valuta la qualita edonica dello stimolo (0 situazione). La piacevolezza suscita isposte di avvicinamento, di appartenenza edi inclusione; mentre a spiacevolezza induce reazioni di allontanamento, di fuga, di rigetto o di attacco. Anche per questo criterio vi pud essere una valutazione automatica dello timolo, come nel caso del disgusto per sostanze repellent 6) Pertinenza dello stimolo peri bisogni eg scopidellorganismo. in verzo Juogo, il soggetto procede a valutare se un determinato stimolo (o evento) favorisce o ostacolal raggiungimento dei prop scopic desider, Si trata della valutazione del significato e dl valore soggettivo della situazione in funzione del proprio sistema di aspettative e di credence. <4) Capacitadi far fronte (coping) allo stimolo. In quarto luogo, organismo si trova a valutare le proprie possibilita di controle nei confronti dello stimolo emotigeno, nel verificare la natura dela causa attivante (agency), nel'accertare i grado di controllabilti dell’eventoattraverso i icorso a un’azione specifica (per esempio, lotta o fuga); oppure, in caso di impo- tenza, nel procedere a una sorta diristrutturazione interna degli scopi, dei desideri e del concerto di sé. In particolase il coping pud essere primario {inteso come eapacita di controllare evento che ha attivato Vemozione) © secondario (dlefinito come capaciti di gestire le proprie reazioni emo: tive), come pure pud essere aitivo (come prontezza e preparazione tonica entzo una lista limitata di etichette emotive che comprende lemovione da riconoscere, favorendo in tal modo illivello del consenso. Applicando l tecnica della «etichettatura libera» (free labeling), le percentual di iconoscimento correto risultano pitt modeste, diventando praticamente trascurabili per alcune emozioni (come il disprezzo, la vergogna, la paura). Per quanto riguarda gli studi condott nelle societA preltterate (i fore, i dani, i bahinemo della Nuova Guinea, i sadong del Borneo, i emuan della Malesia), i sono incontrati rilevanti problemi per le enormi difficolta linguistiche e per la distanza cculturale ed «é probabile che alcune risposte siano state influenzate dal Feedback fornito dai traduttor ai soggetti, come afferma Sorenson {1976] che ha preso parte a questeticerche. Insintesi, sembra che esista un certo legame universale fra le emozioni e le loro espressioni facciali; ma esso, lung dall'essere perfetto ¢ forte cosi come vorrebbe lipotesinnatista lascia spario a rilevantie significative variazioni culturali. M questo proposito & corretto parlare d interdipendenza fra le componenti biologiche ¢ le influenze esercitate dalla propria cultura 4 appartenenza nel manifestare le emozioni (Anolli 20024] 1a prospettioa comunicativa delle espression faccal. In alternativa all’po- tesistandard calla reoria ncuro-culturale, Fridhund [1994] ha proposto una nuova concezione nota come ecologia comportamentale. Fi ritiene chele espressioni faccili, pid che essere una manifestazione delle emazioni, sono dei segnali per comunicate con l'interlocutore i propri interessi e motivi sociali, Pitt che essere line ‘di un'emozione provata al proprio interno, esse sono dei messaggi destinati a un uditorio. In questa prospettiva le «spressioni facciali hanno un valore sociale, poiché consentono di comu- sicare agli altri le proprie intenzioni in base al contesto ein funzione degli standard cultural. Infat, va prevsto un certo grado i separazione fra le cespressioni facciali e gli stati psicologici interni, nel senso che non tutto cid che appare sul volto indica necessariamente un'esperienza emotiva,e che non tutto cid che uno prova a livello interno si manifesta sul volto. In base a questa dissociabilita fra interno ed esterno sigenerano importanti gradi dilbert, poiché a una data esperienza emotiva pub corrispondere una varieta di espressioni faccali, cosi come a una certa espressione faccale Possono corrispondere stati mentali ed emotivi diversi. Diconseguenza, scompare anche la distinzione fra espressione eautentica» (0 genuina, suscitata in modo automatico dal programma nervoso corti- spondente) ed expressione «fala» ( simulata,generata dalle convenzioni culturali), poiché tutte le espressioni facciali hanno un valore sociale, Esse sono «messaggi» inviati agi altri, in quanto tal, svolgono una funzione comunicativa, In particolare, esse sono degli «strumenti sociali» che facilitano la negoziazione degli scambi interpersonali, Esse sono l'esito e Vattivazione delle iterazioni socal nella loro contingenza. Il medesimo Leewozow 249 sortiso pud essere un salutoin una circostanza, o.un gesto di acquiescenza in un‘ltra 0 di solidarieta in un'altra ancora La prospettiva comunicativa delle espression facciali comportaaltresi una specifica attenzione al ontesto I valore emotive delle espressioni faccali ‘isulta dipendente in modo intrinseco dalla situazione i riferimento. Pet esempio, 'espressione facciale clasificata da Ekman come «paura» & interpretata come manifestazione di «collera» se é preceduta dalla storia di una situazione frustrante. In partcolare, Fernindez-Dols (1999] ha proposto una prospettiva situazionista per la comprensione del rapporto fra espressioni facciali ed emozioni, secondo la quale una data espressione ‘non épianificata né eseguita in asteatto bens1 in funzione delle condizioni dal contesto. La produzione di una certa espressione facciale dipende dalla gestione locale sia delle emozioni sia delle condiaioni contestuali. La medesima emovione quindi pud suscitare espressioni facial assai diverse (chr. fig, 95). Lemozione della efliciti» genera espressioni facciali molto different: dall'urlo del nuotatore nel momento in cui si accorge di avere vinto alla mimica facciale del torero nella situazione in cui ba traftto i toro, all’espressione contenuta di un vincitore di una medaglia d’oro alle Olimpiadi Secondo la prospettiva situazionista la genesi delle espressioni facciali va spiegata in base all potesi dinamica. Essa prevede un processo sequenziale « cumnulativo in ogni espressione facciale, poiché @ il risultato della pr stessiva accumulazione e del integrazione dinamica degli siti delle singole fasi della valutazione della situazione interattiva ed emotiva, come tisulta nell figura 9.6, Tale accumulazione e integrazione dinamica comportano la sincronizzarione dei cambiamenti nei sottesistem del organismo (sistema ‘motorio, sistema dazione ecc.) Di conseguenza, le expression facial co: situiscono delle configurazioni motorie momentance, dota di un'elevata Alessbilt evariabiliti in grado di adattarsiattivamente c in continuazione alle condizioni contingent della situazione [Anolli 20024). fig. 9.5. Treespesionid i in diverse stuazion: Lun muotoor ol momento ‘incu sirendecontod aver int (asin) un treo subst dopo aver clit i ter9(cunodeimoment pd Felicia vito lento, vino dna medagta Foroaleotmpiad durante lacerimoniaje desta). ote Fmsers Os 1999, La prospettiva situa ionista delle espres: 250 Carno109 fig. 96. Sequenzo dim mmaghivideoregisrte del. Tesprssone dea collera espressione vocale delle emozioni Expressione paral guistica delle emo. Gil lescuole retoriche dell’antica Grecia e di Roma enfatizzavano il ruolo centrale delle proprieta vocal per esprimere le emazioni e sottolineavano la loro efficacia presso luditorio. La medesima prospettiva & condivisa dalla psicologia ingenua. Tuttavia, in ambito scientifico, sé finora dedicato poco spazio all’espressione fon aralinguistica delle emozioni. La voce appare in grado di comunicare le emozioni attraverso la modulazione del ritmo, delPintonazione e dell'intensit dell eloguio. Essa possiede un enorme potere evocativo non solo per che cosa viene detto v ima soprattutto pet come viene detto, In effetti, i tratti soprasegmental dell'eloquio, di pertinenza della prosodica ¢ della patalinguistica, sono balmente ‘aratterizzatidall'azione sinergica di diversi parameti della fsica acustica, come il sono (la frequenza fondamentale F,, l'intonazione), la durata (il ritmo, la velociti dell’cloquio, le pause), "intensita, nonché dalla qualita anticolatoria della fonazione. 1a fase di encoding, Nella fase di encoding, che esamina e misura i cor relatiacustici del’espressione vocale delle emozioni attivate mediante il ricorso a una varieta di procedimenti, sono empiricamente emersi precisi e forti indicatori vocali per le emozioni considerate. A livello metodologico gli studi sull'encoding presentano una variabilita piuttosto, clevata per il numero dei locutori, il ricorso ad attori professionisti o «ingenuip, il numero e il tipo di emozioni esaminate, il tipo di materiale acustico impiegato, le condizioni elicitanti ecc. Nonostante la presenza di queste differenze metodologiche, esiste una sostanziale convergenza fra risultai Dalle quaranta ricerche circa passate in rassegna ¢ dallo studio condotto in Italia da Anoll e Ciceri [1997] emerge che la cllera& caratterizzata da un incremento della media, della variabilita della gamma della F,, da un aumento dell'intensiti della voce, dalla presenza di pause molto brevi o anche dalla loro asseriza (come voler «espellere» a frase in un’ unica emis- sione del respito), da un ritmo elevato. Il profilo di intonazione presenta variazioni frequent a forma angolare. La voce della collera «calda risulta duindi tesa e piena. La para viene espressa con un forte aumento della media, della variabilita e della gamma della F, con un’elevata velocita del ritmo di articolazione, con un'intensita di voce molto forte. Ma distintivi della paura sono rilevanti incrementi nella perturbazione della F,, con i profii delle armoniche notevolmenteirregolar, che indicano la presenza ditremore. La voce della paura & quindi sotile, oltremodo tesa e stretta (cfr. fig. 9.7). A sua volta, la tristeza viene comunicata con la voce attra- verso un tono mediamente basso per il decremento della media e della gamma della F,, un volume basso, a presenza di lunghe pause e un ritmo diartcolazione rallentato. Si tratta di una voce rilassata e stretta (cfr fig. 9.7). La voce della gioia ¢ qualificata da un incremento della media, della ‘gamma e della variablita della F, con una tonalita molto acuta ¢ con un profilo di intonazione progressivo, da un aumento dellntensitac, a volte, da un'accelerazione del ritmo di articolazione. E una voce ampia, piena e mediamente tesa (cfr. ig. 9.7) I disprezzo, che é stato finora poco esami- nato, viene espresso attraverso un’articolazione molto lenta delle sillabe € una durata prolungata della frase (i singolifonemi dell’enunciato vengono scanditi in maniera marcata), con un tono di voce profondo ¢ con un’i- tensiti bassa Si tratta di una voce abbastanza tesa, stretta e mediamente piena. Anche la renerezza, esplorata per la prima volta da Anollie Cicer Libidem, ® caratterizata da un ritmo regolare, da una tonalita grave con un profilo di intonazione lineare e da un volume mantenuto costantemente basso. E.quindi una voce ampia e distesa. Leeozom 251 La voce delle emo- 252 Corn0109 fig. 9.7. sempi di voc iat sonogafi (a bande suet), glia, paura e tnstezzeimhfenment allo redesima frase: non € possibile non oro», $n la voce pienae vibrante rela goto; a voce tre ‘mantee acuta nei paura Cinterrotta do pause le gate ala respiazione); voce deboee pata nla Fontan etn (19970) I riconoscimento delle emozioni attra verso la voce GIOIA mont poss i bile momo fF PAURA TRISTEZA In base a questi studi sull’encoding vocale delle emovioni emerge l'elevata capacita del canale vocale non verbale nel veicolare in modo autonomo precise informazioni circa gli stati affettivi ed emotivi del parlante, indi pendentemente dal contenuto verbale dell'enunciato (codice paralingu- ico) La fase di decoding. Gli studi sulla fase di decoding riguardano la capacita dell'ascoltatre di riconoscere o diinferie corsettamente lo stato affettivo ced emotivo del parlante prestando attenzione soltanto alle sue carattet stiche vocali. Da una rassegna della letteratura esistente emerge un'acc ratezza media di riconoscimento pari al 60% (56% dopo la cortezione per Teliminazione delle scelte corrette dovute al caso). Si tratta di un valore nettamente superiore a quello previsto dalle leg stocastiche del caso (ap. pprossimativamenteattorno al 12%), spessoal di sopra delle percentuali di riconoscimento delle emovioniattraversoleespressioni facciali, Leicacia deitratti paralinguistici perl riconoscimento dell espressione vocale delle emozioni sembra doversiattribuire alle variazioni di tono, all'intensita alle sue modificazioni, nonché al ritmo di articolazione. Esiste una sostanziale congruenza fra i risultati ottenuti nelle ricerche condotte da Van Bezooien [1984] in Olanda, da Scherer [1981] in Germania ¢ da Anolli e Ciceti [19976] in Italia, impiegando diversi tipi di attori (ingenui os. professionisti) ¢ con differente materiale ling (frase standard vs. frasi prive di senso), La collera é emozione pitt facil mente riconosciuta, mentre il disgusto, il disprezzo cla tenerezza sono le emozioni meno facilmente individuate attraverso la voce. In generale, sono piitfacilmente identficabili le espressioni vocali delle emozioni negative rispetto a quelle delle emozioni positive. Informazioni utili e interessanti giungono anche dallanalisi della mattice delle confusioni Gli errori, infatti, non sono quasi mai a caso, ma appaiono sistematici ¢ regolari attraverso confusioni simmetriche (per esempio, fra la collera e il disprezzo, fra la paurae la tristezza) o confusioni asimmetriche (per esempio, fra la tristezza e la compassione, fra il disprezzo e Vironia, fra la gioia e Pesaltazione, ¢ non viceversa). Gliindii vocal, determinat dall’azione congiunta di molteplicie different fattori biologic, linguistic e sociocultural sono, dan lato, alla base della ridondanza del segno linguistic; dll'alto, rendono ragione della grande variabiiti che esiste nella comunicazione verbale delle proprie intenzioni ced emozioni da parte del singolo individuo. Per questa ragione lessere uumano risulta dotato di precise e valideabilita nell inferre in modo accu ato un ampio numero dita emotvi different, basandosiesclusivamente sulle caratteristiche vocali del parlante. 4, ESPERIENZA E COMPETENZA EMOTIVA Da quanto stato finora esposto emerge che Pesperienza emovionale sorge in concomitanza con precisi process di valutazione della situazione, & accompagnata da modificazioni fisiologiche dell organismo e, di solito, si manifesta all’esterno attraverso una gamma di espressioni mimiche, vocali ¢ motoric. Essa inoltre prepara l’individuo all’azione. Esiste infatti una stretta connessione fra emozione e azione. Non soltanto le emozioni sorgono come conseguenza diretta del successoo de fallimento dei prop comportamenti; ma sono, a loro volta, allorigine di azioni e di modifica zioni della propria condotta. Anche la psicologiaingenua sottolinea questo aspetto facendo cicorso a un numero indefinito di metafore, come «bollire il sangue», «scoppiate» ed «esplodere» per la rabbia; «sbattere la testa» per la disperazione; «gonfiarsi» di orgoglio ec. e ritiene che le emozioni Provochino cambiamenti nei propri comportamenti Leemozem 253, Tl legame fra emo: zione eazione 254 Carmowo9 Emozionee prontezza all'azione Il valore di adatta mento delle emozioni Emozioni ela prontezza allazione. A livelo scienttico, gia Amold {1960] aveva definito Vemozione come «la tendenza sentita (fel) di muoversi ‘verso qualcosaintuitivamente valutato come buono o di allontanarsi da ‘qualcosa intuitivamente valutato come dannoso». Viene proposta in tal modo una relazione di interdipendenza fra la valutazione dell'evento, Vazione di avvicinamento 0 di allontanamento e V'esperienza emotiva (piacevole o spiacevole) nei confronti dell’evento stesso. Frijda [1988] ha enfatizzato questo aspetto della fendenza all azione come centrale per il processo emotivo,sottolineando che le diverse emozioni possono essere distnte in base a specific cambiamenti nella prontezza all azione da parte pronto ad attaccare Iostacolo; nella condizione di paura @ pronto a fuggie, ¢ cos per le altre emozion Pertanto, questa prontezza contribuirebbe in modo essenziale (ancorché in maniera non esclusva) a rendere emotiva lemozione stessa In questa prospettiva le emozioni sono processi utili per realizzare gli scopi, per salvaguardare gli interessi, per rispondere alle aspettaive del- Tindividuo, poiché lo spingerebbero ad agre in una ditezione piuttosto che in un‘atra, Allnterno di questa dimensione motivazionale, secondo Ja prospettiva categorialee psicoevoluzionistica di Tomkins edi Ekman, le cmozioni assumono un valore funzionale di adattamentoin quanto donee asvolgere compiti vital di soprawivenza, fondamentaliperla specie, grazie 4 fattori inna (apprendimento filogenetico)e all'intervento di specifi meccanismi del sistema nervoso autonomo. Anche per Oatley ¢ Johnson: Laird [1987] le emozioni costituiscono una risposta evoluzionistica per rmodificare le priori degli scopi in modo da fa fronte alla complessita dell'ambiente. Esse sorgono quando i propri pani subiscono rilevanti ‘cambiament di suecesso (in positivo o in negaivo). Aloro volta, le emo: zioni, soprattuto quelle considerate «di base» (0 primarie, come la gioia, 1a ristezza, la paura, la collera ei! disgusto) sono predisposte per porre in moto e governate piani di exione specific, diett alla salvaguardia dei i general (sovraordinati) dellindividuo. er Johnson-Laird ¢ Oatley le emozioni di base ervono a colmareil vuoto fra gl istinti (modell fisi di azione, osservabili presso gl animaliinfcrioi) € una razionalita perfeta (impeccabile). Esse sono categorie primitive semanticamente non analizeabili né psicologicamente scomponibili che costituiscono dei segnali di interruzione per gestre la priorta degli scopi ce che svolgono una funzione di controllo piu che di informazione. Sono dei sistemi biologicamente determinat, frutto della selezione naturale, antivate da una grossolana (coarse) valutazione cognitiva, che servono colmare i vuoti della razionalita Per contro, nella prospettiva dimensionale dell’appraisal di Frijda, di Scherer ¢ di altri, le diverse emozioni sono considerate come process di attivazione di sistemi di comportamento (di difesa, di attacco di ofesa, di avvicinamento, di controllo) in grado di mantenere o di modificare le relazioni dell individuo con il proprio ambiente (fisico e sociale) in fun zione del sgnaficato da lui attribuito all'eventoclicitante per la realizzazione dei propti scopi, In questo process il sistema scopo-tisultato-revisione dello scopo sotteso alle varie emozionié alla base della propria condotta, in quanto il raggiungimento e la conservazione di ceri scopi rispetto ad alti sono di vitale importanza per il soggetto, come pure l'evitamento la modificazione di stati spiacevoli. Questo sistema ha una struttora setarchica, poiché la presenza di scopi sovraordinati o subordinat, la ptiorita di scopi e i cambiamenti nella gerarchia degli scopi definiscono Tordine dele reazioni emotive e la loro importanza e, nello stesso tempo, garantiscono la suffciente flessibilita per adeguarsi ai mutamenti delle condizioni elicitant Competenza emotiva econdivisone sociale delle emocioni. La prontezca al azione, insita nell'esperienza emozionale, comporta anche una valutazione delle proprietisorse fisiche e psichiche nel far fronte ll’evento emotigeno. Essa implica, quindi, una sorta di bilancio fra la rilevanca ¢ Vurgenza 4dallevento emortigeno da un lato, ela capacit di geste e di controllare direttamente l'evento stesso o le proprie reazioni emotive dallaltro. In questo processo si possono quindi registrare forme di iperattivazione, di ipoattvazione o di competenza emotiva (intesa quest ultima come la capaci dell'individuo di provare emozioni appropriate al contesto, di _gestire le proprie esperienze emotive e di fornire risposte emotive coerenti con la stuazione e con le aspettaive dellinterlocutore) (Questa predisposizioneall'azione pud condurre anche a forme rilevant di condivisione sociale attraveso la comunicazione delle proprieesperienze ‘emotive. Rimé e colleghi [1992] hanno rilevato che circa il 90% delle persone di ett diverse condivide con altri (generalmente la cerchia degli inimi, come familiar e amici) le proprie emozioni, di soto, nel giorno stesso che le ha provate, sia che si tatti di esperienze positive sia che si tratti di esperienze emotive negative (comprese quelle che sono oggetto di riprovazione sociale, come la vergogna), anche se questa condivisione riattiva i sentiment e le sensazioni fisiologiche (piacevoli 0 spiacevoli) provate durante 'episodio emotive, Non & detto che vi sia sempre una piena cortispondenza fra l’emozione come @ sentita ¢ I'emozione come viene comunicata. Per certe emozioni, come la gelosia (ma anche per la trstezza), si osserva una significativa discrepanza fra quanto viene sentito ¢ quanto viene comunicato, con una tendenzaallattenuazione per adeguarsi alle norme socialie per garantie una buona immagine di sé presso gli altri. In questo ambito si pu, infne, far menzione del processo della ruin: zione mentale come effetto intrapsichico dell'emozione. E una modifica. zione interna, connessa con la preparazioneallazione. Tnfati, i 95% dei soggettidichiara di andare incontro a questo fenomeno in occasione di uun'esperienza emotiva e per circa la meta di cssi la ruminazione compare spesso 0 molto spesso. Le emozioni che sono oggetto di minore rumina Leorozow 255 La condivisione so- ciale delle emozioni Emozioni ¢ rumina. ione mentale 256 Cwn.o9 Proptieti dellinteli- ‘enza emoti zione (comela collera cl paura) sono quell socializzate pit rapidamente; mentte le emozioni oggetto ci maggiore ruminazione rsultano essere la tristezza, la colpa, la vergogna c le condotte emotive associate all' amore. Si noti che pit un episodio emotivo risulta disturbante per il soggetto, con maggior frequenza viene concliviso con altri, come pure di huogo pit spesso a lunghi process di ruminazione mentale. Liintlligenza emotiva. Per Salovey Vintelligenza emotiva 2 intesa come Vabilita di percepire ed esprimere le emovioni,integrandole nel proprio pensiero, comprendendo € ragionando sulle emozioni stesse, nonché regolandole in se stessi ¢ negli altri (Salovey, Brackett e Mayer 2004]. Intelligenza emotiva significa, anzitutto, saper identificare le emozioni sia in se stessi sia negli alts, Significa alts! impiegare le emozioni per {acilitare il pensiero nella soluzione di problemi, nel ragionamento, nella presa di decisioni, nonché nella creativita. Significa inoltre riconoscere ced etichettare in modo corretto esperienze emotive a volte complesse, spesso sfuocate, ignitica, infine, sapergestie eregolare a manifestazione delle emorioniin se stssic negli altri (per esempio, saper alleviare V'ansia di un’altra persona). Anche Bar On [Bar-On ¢ Parker 2000) individua Tiintelligenza emotiva come una costrutto psicologico importante per la vita personale e sociale, compasto da competenze intrapersonali (come Paucoconsapevolezza, Passertvita, Pautonomia), da competenze inter ppersonali (come empatia e la responsabiliti sociale), dalla capacita di adattarsi (come flessibilta,resilienza) e dalla gestione dello stress (oti mismo, autoefficaca). In intes,'esperienza emotiva va considerata come il punto focale di un processo caratterizzato da ripetuti conironti socal, poiché essa influenza in modo significativo la condotta di un individuo per lunghi periodi riaflacciandosi ripetutamente alla sua memoria e continuando a essere 5. EMOZIONE E CULTURA a quanto finora esposto emerge che le emozioni non costituiscono sol- tanto.n'esperienza «privata» (intrapschica) dellindividuo, bens! vengono generalmente provate ¢ manifestate nelle elazion interpersonalic sono modellate nella loro condotta ¢ manifestazione dai vincoli culturali. Infatti s le emozioni sono attivate dal modo con cu i soggettiinterpretano ¢ valutano gli eventie, di conseguenza, see differenze nelle emazioni sono prodott dalle dfferenze in questo processo di valutazione, allora questo principio va applicato anche allo studio delle differenze cultural. Se due individui appartenent a culture different hanno valutazioni diverse del medesimo evento, essi proveranno anche emozioni diverse. In altri ter ini, le differenze culturali nelle emozioni costituiseono il risulato delle differenze culturali nella percezione e nell’interpretazione degli event. Inpatticolae, i sistema culturale delle eredenze fornisce a ogni individuo ii quado di rferimento ei criteri (come la responsabilita soggettiva, le legai dela fisica, il destino, le forze soprannaturaliecc.), in base ai quali interpretare e valutare un determinato evento. Per esempio, in una cul: tura ~ come quella occidentale ~ che enfaizza il concetto di causa e di responsabiliti del singolo individuo, & pitt probabile registrar reazioni dicollera in concomitanza con eventi negativi (percepiti come effetto del compostamento intenzionale di altre persone}; per contro, in una cultura dove si assegni maggiore rilevanza al destino e alle forze soprannaturali impersonali ~ come in India ~ si verficheranno con maggiore frequenza reazioni di rassegnazione edi sammarico di fronte agli stessi eventi. Infact, in linea generale, nelle culture dove esiste minore biasimo, esiste anche minore collera {Anoll 20041. La specifcta cultural delle emozioni. Su questa base si pud spiegare la specificita delle emozioni fale varie culture, vale adire'esistenza di forme particolari di emozioni in determinate culture difficilmente riscontrabili in altre, come pure la declinazione distintiva di emozioni genera univer- salmente condivise. Nella tradizione giapponese, ad esempio, esistono forme emotive che raramente si ritrovano nella cultura occidentale, come Tamae (emozione oceanica di essere accettato, protetto € curato come tun bambino in una rlazione passiva di reciproca dipendenza), il furea (i sentrsistretamente legato a qualcuno), Voime (il sentimento spiacevole di essere pesantemente indebitato sul piano psicologico € morale verso ‘un altro). Parimenti, presso gli eschimesi utku lemovione denominata ira si pre- senta come un misto di paura (per un'offesa sociale) e di rispetto, mentee ‘ghiindica esclusivamente la paura per un danno fisico, Nella popolazione di Giava esste lo stato emotivo bingung (essere confuso, turbato, senza il senso della direzione e contemporaneamente sorpreso), come pure quello ilas Vemozione per una frustrazione piacevole). Si trata di esperienze «motive sostanzialmente sconosciute in Occidente. La reazione di collera a un’offesa @ pienamente approvata e sostenuta in Albania a livello sia individuale che colletivo, é un problema di onore allinterno di certi gruppi di arabi ed @ espressione di dignita presso i be- duini, in Giappone é ritenuta molto negativa verso i membri del proprio srruppo di appartenenza, ® accetintaegiustficata nella cultura occidentale, mentre @ totalmente condannata e riiutata presso gli eschimesi utku, [ vincoli cultural tuttavia, si manifestano non soltanto nel definite speci fici ambiti emotivi distntvi di una societa, ma soprattutto nell ateibuire valorie significati diversi a emozioni apparentemente eguali, presenti nelle varie culture Leewozom 257 Cultura e specificita delle emozioni 258 Comoio9 Le parole delle emo- Specificita culturale delle categorie emo- Uessico emotivo, Le diversita culturali si manifestano altresi nella varieta dei lessici emotivi, poiché opni cultura ha elaborato il proprio lessico motivo in base al quae gl individui a essa appartenentiriescono a dare tun nome ale proptie esperienze emotive, a comunicarlee a ticonoscerle negli alts, Anzitutto esistono notevoli differenze nell'estensione quan- titativa dei singoli repectori linguistic. Si va dal lessico emotivoinglese che contiene oltre 2.000 termini a quello olandese con 1,500 parole, per siungere al lessico emotivo cinese (di Taiwan) con 750 termini calla lingua di Malay con 230 entrate [Russell 1991), Fra le culture preletterate ifaluk hanno un vocabolario emotive composto da 58 termini, mentre i chewong fruiscono soltanto di una decina di parole pet esprimere tutte Je loro emozioni. I fatto che un'emozione non sia lssicalizzata non wuol dire che non sia esperita. L'assenza di una parola non dimostra lassenza dell'emorione, ma la presenza di una parola significa certamente la pre senza di una data esperienza emotiva € ne pone in evidenza la rilevanza concettuale, semantica e relavionale. {La varieta del lssico emotivo solleva inevtabilmente problemi di tradu- cibilta dei concert e delle esperienze emotive da una cultura a un'altra, Persino il termine stesso «emozione» non é universale. Questa parola & assente pressoitabitiani, i gidjingali del!’ Australia gl ifaluk ei palau della Micronesia i chewong, i bimin-kuskusmin della Nuova Guinea, Ma anche nelle culture pit avanzate non vi é corrispondenza precisa peril concetto di cemozione». II termine inglese «emotion» non trova un corrispettivo nel tedesco dove esistela parola «Gefithlperindicare le condotte emotive ali vellosiafisiologico che psicologico. In francese, italiano espagnolo i termini -«sentiment/sentimento/sentimiento» indicano uno stato d’animo cognitivo, ‘mentre in inglese «cling» rappresenta una condizione fisiologica. Anche lecategorie emotive non trovano corrispondenzaneilessici emotivi fa una cultura e 'altra Peri gidjingali la parola «gurakad)»corrisponde sia alla vergogna sia alla paura. Gi ilongor delle Filippine Cental usano il termine «betang» per indicare la timidezza, la vergogna, 'imbarazzo, i rispetto eobbedienza, A loro volta, glifaluk distinguono fra la paura per ‘eli eventi fururi (metagu) e la paura per gli eventi presenti (rus). In alcuni casi abbiamo concetti e termini emotivi che non trovano il corti- spettivo linguistic in italiano (o inglese). Possiamo menzionate la parola siapponese «amae» (che indica ’emozione di essere dipendente, protetioe curatoin una relazione passiva di benevola indulgenca) il termine balinese «tckajut» (che indica un'emozione spiacevole e sconvolgente rispetto a qualeosa che é inatteso ma che non improvviso), il termine «nguch» degli ifaluk (che comprende i sentiment dela noia, dela nausea, di seccatura, della citcospezione e dell'apatia per il ealdo). Queste differenze lessicali ‘e semantiche si titrovano anche per le categorie emotive di base, come la collera, la gioia ece. lessico e il sistema delle categorie emotive non costituiscono un feno: ‘meno di superficie, bensi forniscono ai soggetti opportuniti e vincoli per manifestare agli alts le esperienze emotive. Essi vanno a segmentare ‘ca atitagliare» in modo costitutivo e differente da cultura a cultura gli ‘episodi ele condotte emotive nel continuum degli affett. In particolare, Finterpretazione ¢ la rappresentazione mentale diversa, l'atiribuzione ai signficati diversi e il ricorso a lessici diversi implicano esperienze emotive almeno in parte differentia fronte di situazioni analoghe, com- portano modalita differenti nella loro gestione e monitoraggio, nonché definiscono percorsi differenti per la loro comunicazione e condivisione [Anolli 20024], Script culturali e focalita emotiva. La cultura pud essere definita come il contesto coerente e generalizzato di simbali condivisi e dei significati chee persone dinamicamentecreanoe ricreano per se stesse nel processo delVinterazione sociale, Nella vita quotidiana la cultura @ assunta come qualcosa di scontato e garantito, come un mezzo inconsapevole di provare esentire, di comprendere ¢ interpretare, nonché di agire nella realta. Non & qualcosa di statico o di monolitico, ma & un processo che pud essere contestato da diversi suoi membri, Tl quadro cultural costtusce, pertanto, una griglia interpretativa generale della realta che fornisce all individuo, assieme al linguaggio, una comprensione tacita ¢ implicita delle cose, una ‘gamma di valori, di norme e di principi morali, un sistema di significati, di credenze e di rappresentazioni sociali, nonché un insieme di pratiche idonee ad applicare questi orientamenti culturali. L'esperienza é gia una interpretazione, non racchiusa nella mente del singolo individuo, ma presupposta nello scambio intersoggettivo con gli altri e fondata sulla credenza che noi condividiamo un mondo comune. Nei confronti delle emozioni tale quadeo culturale definisce una sere di indivizaie di vincoli riguardanti quando, dove e come provare e manifestae le proprie espe rienze emotive Questiindirizzi prendono forma concreta nell’claborazione € nell'asi- milazione di una estesa gamma di script cultwrali. Uno script culturale costituisce la rappresentazione mentale, socialmente condivisa, di una sequenza stereotipata di azione di interazioni che si susseguono in modo simile ¢ compatabile nel tempo ¢ che costituiscono un episodio emo tivo ricorrente, Si tratta di conoscenze schematiche,articolate secondo tun'organizzazione dimensionale e gerarchica attorno a eventi central, che indicano le linee-guida da seguire nella propria interpretazione spiegazione della situazione, nonché nei propri comportamenti. In base a questi schemi culturalmente codificati, |'individuo sa come agire ¢ come rispondere emozionalmente per attenersi agli standard vigenti nella sua societa [Anolli 2004]. Grazie agli script culturali pli & facilitato nella codifica degli event, in «quanto quest ultima si fonda su categorie gia stabilite dalla sua cultura e, facendo riferimento a esse, ¢in grado di identifica intere classi di eventi come pertinenti e degai di attenzione a livello emotivo (per esempio, un Leeooow 259 Le emozioni come script cultural 260 Carrou0 9 1 modelli culturali delle emozioni insulto, un gesto di conforto, una gaffe, un attacco terrorista, Pabuso sessuale a un bambino ecc.). In funzione di questa codifica il soggetto attrbuisce un valore emotivo allevento, spiegandone in tal modo 'origine ¢ individuandone il signficato. 1 modell cultural influenzano e danno forma allesperienza emotiva grazie a questo significato in riferimento alla presentazione dell'immagine di sé, all’adeguamento ¢ alla compatibiliti con gli standard evocati dal sé ideale, nonché alla coesione sociale. Per esempio, nella cultura americana é diffuso lo script emotivo dell «essere felice» che si manifesta nella ricerca (a volte ossessionata) di fare buona impressione, nel rispondere ai salut in modo sistematicamente positive (come: 'n fine/very well/very good) nel mantenereun’atiacostantemente allegea (obligatory cheerfulness), nell'avere un continuo sortso sulle labbra {ilcosiddeto sorriso sociale) nel dae particolare enfas al entusiasmo (con il frequente ricorso ad aggettivi quali: beautiful, wonderful, great). Tale script fornisce, quindi, importanti parametti per Padeguatezza emotiva da parte di soggetti americani di raza bianca. ariment, nella cultura inglese ¢uttora dominantelo scrip dell autocon- trollo emotivo (sedfconzrod, in base al quale @ positive sapersi mantenere freddi ¢ distaccati daglieventi. In questo contesto Paggettivo «freddo» (come cold speech, to keep cold) assume un valore fortemente positive Pectanto, in questa cultura & molto importante imparare ad analizzare ¢ approfondire razionalmente i propri sentiment, poiché autoanalisi rende ali individui capaci di prendere le distanze dalle proprie emozioni e di «

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