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I Canoni Del Giallo Italiano
I Canoni Del Giallo Italiano
Nel secondo dopoguerra, a farla da padroni furono gli Autori americani. Arriv in
Italia tutto la produzione, per forza di cose non nuovissima, la cui divulgazion
e il Fascismo aveva osteggiato e impedito. Gli scrittori italiani del genere non
piacevano e venivano preferiti quelli statunitensi e Inglesi sia vecchio stile
(poliziesco classico a enigma), sia nuovo stile (nuovo per modo di dire, per il
pubblico italiano visto c hera nato negli anni Venti), quelli dell Hard Boiled novel
. Hammet, Chandler, Cheyney e Spillane. Per aggirare l ostacolo e seguire l andazzo,
praticamente tutti gli scrittori italiani assunsero pseudonimi stranieri e prod
ussero romanzi con vicende e ambientazioni statunitensi: era la condicio sine qu
a nonper poter pubblicare.
Alcuni passarono al noir, ossia inventavano storie in cui il protagonista non er
a l investigatore (privato o istituzionale) di turno, bens colui che di quest ultimo
di solito era la preda o, comunque colui che si veniva a trovare in una situazio
ne in cui la Giustizia (con la G maiuscola) mal si adattava al sua caso ed era,
perci, costretto ad agire altrimenti. Ai lettori questo non provocava crisi di co
scienza. Specialmente per i ceti pi popolari, le Forze dell Ordine sempre avevano s
uscitato se non proprio odio, almeno una malcelata diffidenza e, quindi, un eroe
pi o meno simile a Robin Hood od Arsenio Lupin o, in ogni caso, ingiustamente br
accato poteva anche andar bene. Ed entusiasmare.
E poi, nel 66 venne Giorgio Scerbanenco. A dir la verit aveva cominciato gi dal 40 c
on un poliziotto dall improbabile nome di Arturo Jelling operante in un altrettant
o alquanto improbabile Boston. E aveva continuato
lo sapevate? scrivendo romanzi
rosa . Ma ora toccava al personaggio che gli diede la notoriet: Duca Lamberti, medi
co radiato dall Albo per aver praticato l eutanasia su di un anziana signora ma che co
llabora con la Polizia. E ci che appare maturo e indispensabile lo sfondo urbano,
la Milano nera, violenta, corrotta, ipocrita.
L aveva capito G.K. Chesterton sin dal 1901 quando, in The Defendant fra le varie d
ifese , in quella riservata alla detective story, scriveva che A rude, popular lite
rature of the romantic possibilities of the modern city was bound to arise. It h
as arisen in the popular detective stories, as rough and refreshing as the balla
ds of Robin Hood. [ Una rozza letteratura popolare delle potenzialit fantastiche del
la citt moderna era destinata a sorgere. Ed sorta, fresca e ingenua come una ball
ata di Robin Hood, con la detective story. la traduzione tratta dall'antologia di
saggi sul romanzo poliziesco La trama del delitto. Teoria e analisi del raccont
o poliziesco ISBN 8873800963]. Naturalmente, anche altri, come D Errico e De Angel
is, avevano compreso l importanza della citt ma rimaneva in loro un certo provincia
lismo pi o meno palese che con Scerbanenco scompare del tutto.
Fa bene a far notare Rambelli che il romanzo poliziesco si evolve e muta contest
ualmente all evolversi e al mutare della societ; anche perch, come genere, molto si
avvale dei reali fatti di cronaca. Non a caso, gli Autori son spesso giornalisti
. Laddove succedono rapimenti, attentati, scandali politici, rivolte di piazza,
c poco posto per il raffinato detective alla Philo Vance che
di estrazione borghes
e di un mondo borghese (se non alto borghese) ricomponeva l equilibrio infranto da
un inaspettato delitto. Questa figura di poliziotto viene necessariamente meno;
come meno viene anche quella del detective duro alla Marlowe. Anzi, il poliziotto
di questi tempi pu non lavorare da solo: non sempre, ma spesso deve lavorare in
squadra. La sua figura viene quantomai ridimensionata e, anche di grado, da comm
issario passa a sergente come l Antonio Sarti di Loriano Macchiavelli.
Grandi scrittori come Leonardo Sciascia (1921-1989) s interessarono al dibattito m
ai completamente sopito fin dagli anni Trenta sul romanzo poliziesco, le sue ori
gini (dal romanzo gotico, passando necessariamente per Poe e venendo ratificato
col positivismo tardo ottocentesco) ma, soprattutto sul suo rapporto col lettore
.
Sono anche interessanti gli sviluppi della politica editoriale per il giallo itali
ano. Risultava difficile che se ne potesse fare una serie con uscite a scadenza
fissa (settimanale, mensile o altro); in parte perch gli editori non potevano con
tare su un ampio numero di scrittori seriali e. per lo pi, per il fatto che gli s
crittori italiani tendevano (o aspiravano) sempre al letterario che col romanzo
poliziesco raro possa convivere (Quer pasticciaccio dell ing. Gadda
1957 evidentem
ente, un eccezione). Si vede che, diversamente da Simenon, gli scrittori nostrani
non ebbero la fortuna di ricevere consigli dalla grande e popolarissima Colette
(1873-1954) che, restituendogli alcuni racconti di genere letterario, appunto, e
sort il giovane scrittore belga in questi termini: Niente letteratura, ragazzo mio
! Tolga tutta la letteratura e vedr che funzioner .
Alessandro Varaldo, Il sette bello, Milano, Mondadori, 1931 (Libri gialli, 21) e
1977 (Gialli Italiani Mondadori, 1).
Alessandro Varaldo, Le scarpette rosse, Milano, Mondadori, 1931 (Libri gialli, 2
8) e 1977 (Gialli Italiani Mondadori, 5).
Alessandro Varaldo, Dramma e romanzo poliziesco, in "Comoedia", XIV, 5, 15 maggi
o-15 giugno 1932, pp. 10-11.
Alessandro Varaldo, La gatta persiana, Milano, Mondadori, 1933 (Libri gialli, 58
) e 1977 (Gialli Italiani Mondadori, 9).
Alessandro Varaldo, La scomparsa di Rigel, Milano, Mondadori, 1933 (Libri gialli
, 81).
Alessandro Varaldo, Circolo chiuso, Milano, Mondadori, 1935 (Libri gialli, 108).
Alessandro
Alessandro
li, 139).
Alessandro
, 194).
Alessandro
Alessandro
Alessandro
Alessandro
ova, Ecig,
romanzo poliziesco. I delitti dei banditi riguardano la polizia, non gli scritt
ori e i brillanti investigatori dilettanti. Un delitto veramente affascinante no
n pu essere commesso che da un personaggio molto pio, o da una zitellona nota per
le sue opere di beneficenza.
18. Il delitto, in un romanzo poliziesco, non deve mai essere avvenuto per accid
ente: n deve scoprirsi che si tratta di suicidio. Terminare una odissea di indagi
ni con una soluzione cos irrisoria significa truffare bellamente il fiducioso e g
entile lettore.
19. I delitti nei romanzi polizieschi devono essere provocati da motivi purament
e personali. Congiure internazionali ecc. appartengono a un altro genere narrati
vo. Una storia poliziesca deve riflettere le esperienze quotidiane del lettore,
costituisce una valvola di sicurezza delle sue stesse emozioni.
20. Ed ecco infine, per concludere degnamente questo "credo", una serie di esped
ienti che nessuno scrittore poliziesco che si rispetti vorr pi impiegare; perch gi t
roppo usati e ormai familiari a ogni amatore di libri polizieschi. Valersene anc
ora come confessare inettitudine e mancanza di originalit:
a) scoprire il colpevole grazie al confronto di un mozzicone di sigaretta lascia
ta sul luogo del delitto con le sigarette fumate da uno dei sospettati;
b) il trucco della seduta spiritica contraffatta che atterrisca il colpevole e l
o induca a tradirsi;
c) impronte digitali falsificate;
d) alibi creato grazie a un fantoccio;
e) cane che non abbaia e quindi rivela il fatto che il colpevole uno della famig
lia;
f) il colpevole un gemello, oppure un parente sosia di una persona sospetta, ma
innocente;
g) siringhe ipodermiche e bevande soporifere;
h) delitto commesso in una stanza chiusa, dopo che la polizia vi ha gi fatto il s
uo ingresso;
i) associazioni di parole che rivelano la colpa;
j) alfabeti convenzionali che il poliziotto decifra.
Naturalmente seguire pedissequamente queste regole avrebbe tolto al giallo l'emo
zione e gli avrebbe tolto quel realismo a cui molti giallisti tendevano. Infatti
Raymond Chandler nel suo famoso saggio "La semplice arte del delitto" scritto n
el 1944 polemizza duramente con il romanzo poliziesco classico "riservato alle v
ecchie signore", perch "il romanzo poliziesco deve essere realistico per quanto r
iguarda personaggi, ambiente e atmosfera. Deve trattare di persone vere in un mo
ndo vero". Nel suo saggio Chandler loda Dashiell Hammett per per aver strappato
il delitto al giardino di rose del vicario, dove lo tenevano ostaggio Agatha Chr
istie e Dorothy Sayers, e averlo restituito ai vicoli, in "un mondo in cui i gan
gster possono dominare le nazioni e poco manca che governino le citt".
la trama:
Protagonisti de Il mio cadavere sono quattro persone che vivono nella Napoli 1826:
Daniel Fritzheim, alias Daniel De Rimini, maestro di musica assetato di ricchez
za; la povera Lucia che, dopo la morte dei genitori, deve sbarcare il lunario pe
r dar da mangiare ai suoi quattro fratelli; l avvenente e ricchissima Emma che abi
tuata a vedere gli uomini strisciare ai suoi piedi ed il baronetto dissoluto Edm
ondo. La morte di quest ultimo porter all apertura di una vera e propria indagine da
parte del dottor Weiss che analizzando il cadavere del povero Edmondo dimostrer c
onoscenze di anatomia degne della moderna Kay Scarpetta e un fiuto da segugio in
fallibile. E dalla storia emergono poi questioni enigmatiche di cui verr data sol
uzione durante lo svolgimento della storia: chi sono in realt i cavalieri del fir
mamento? Chi in realt il misterioso Maurizio Barkley che sembra essere il vero ar
tefice del complotto narrato nel denso feuilleton di Mastriani?
nel romanzo "Il mio cadavere" Francesco Mastriani narra la drammatica ascesa e c
aduta di un giovane pianista napoletano Daniele De Rimini, trovatello sottratto
alla fame e alla morte da uno stradiere,Giacomo Fritzheim, che lo crescer amandol
o come uno dei suoi figli. Daniele De Rimini, per si riveler un mostro di irricono
scenza, mosso soprattutto
dall'ambizione e dall'amore cieco per la sensuale Emma, figlia del Duca di Gonza
lvo, nobile spagnolo in esilio a Napoli. Per arrivare a Emma e per diventare mil
ionario Daniele per dovr aver cura di un cadavere! E il cadavere sar la sua rovina!