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Ugo Antinori - 'INCONTRI'

Ugo Antinori in questi anni ha continuato costantemente con oggettiva


vivacit creativa ad esplorare nuove dimensioni nelle quali si
potessero articolare le evoluzioni del suo dialogo con la memoria. Le
opere della serie 'Incontri' sono superfici nelle quali sono distribuiti
frammenti di legno di tiglio, carboncino, terre acriliche e filo: in esse
la cifra pittorica e quella scultorea si fondono perfettamente dando
luogo a lavori estremamente coerenti dal punto di vista stilistico. Sono
particolarmente significative le caratteristiche dello spazio impegnato
dall'opera; ogni elemento occupa un piano cosicch il progetto
artistico il risultato del sovrapporsi dei piani tangenti ai singoli
elementi. Ogni elemento un incontro, non inteso come il convegno
tra due persone, ma come espressione dell'interazione dell'Autore con
una singola e contingente componente della realt, frutto di una
casualit necessaria ovvero di un determinismo inatteso e
imprevedibile al quale le caratteristiche formali e la carica cromatica
della particella di materia o del segno attribuiscono una forte
connotazione evocativa. Sembra che ogni singolo frammento, colto
nella sua isolata lirica essenzialit, si animi in assonanza con ricordi
lontani, divenendo il correlato oggettivo delle emozioni di un pregresso
frangente. Lo spazio dell'opera non semplicisticamente il vuoto che
corre tra un elemento e un altro, ma saturo di questi piani, metafora
di un immaginario apparentemente incoerente nel quale si declina
l'esistenza. Ogni lavoro della serie 'Incontri' quindi pura memoria,

in quanto ogni elemento e il piano corrispondente sono il correlato di


un evento dell'esistenza. Sono opere tipiche della maturit, in quanto
Ugo volge indietro il suo sguardo e scopre che lo spessore dell'uomo
non altro che un precipitato di annotazioni, intese come l'insieme dei
ricordi e delle esperienze che hanno segnato la vita. In queste opere c'
una continuit con le precedenti architetture della memoria, con la
differenza che i precedenti lavori sembravano proiettati verso il
futuro, o meglio sembravano penetrare nella dimensione spaziotemporale che davanti, mentre con "Incontri" Ugo esplora la
memoria del passato, per raccontarci la vita, non quella realmente
vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla,
direbbe Gabriel Garcia Marquez.
Roberto Rapaccini
Video - https://youtu.be/8toQ81R2mC4

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