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comunicazione che hanno fatto proprio il motto di Primo Moroni Condividere saperi,
senza fondare poteri.
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Il collettivo A/I, o Autistici/Inventati, nasce nel 2001 con lobiettivo di creare un server autogestito
e fornire gratuitamente servizi web nel rispetto dellanonimato e della privacy. Il loro veicolo informatico sopravvissuto a molti tentativi di repressione, a denunce, sequestri, inchieste giudiziarie.
Nel tempo, ha costruito una rete di server collocati in molti paesi del mondo che gli permette di
offrire a diverse migliaia di utenti gli strumenti per una navigazione consapevole, che tutela la loro
libert di informazione e comunicazione.
Questo libro prima di tutto un azzardo, un tentativo di narrazione pensato a partire dai
ricordi di chi in A/I c stato, di chi passava di l per caso ed rimasto, di chi ha dato una
mano, di chi ancora, ogni giorno decide che ne vale la pena. , al contempo, il racconto
di unavventura abbastanza unica nel mondo del digitale e la ricostruzione di una serie
di percorsi formativi mai lineari, al limite tra gioco e impegno politico.
Presentazione di Sandrone Dazieri
Prefaziosa di Ferry Byte
Alla fine del XX secolo la scena hacker era avanguardia pura. Quando le idee, le pratiche e le scorribande nella rete di questa nicchia di sperimentatori telematici iniziarono ad attirare lattenzione del
mainstream, in Italia un manipolo di attivisti ebbe lintuizione che la comunicazione fosse davvero
la sostanza in cui si sarebbero espressi i processi sociali, politici e culturali dellimmediato futuro.
Laura Beritelli (Firenze, 1978) ha una laurea in Ermeneutica Filosofica. Dal 2007 redattrice della
rivista Humana.mente, un quadrimestrale di studi filosofici pubblicato gratuitamente online.
ISBN 978-88-95029-62-7
DISTRIBUZIONE MIMESIS
14,00
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Indice
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Introduzione
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1990-2001 - Scenario
1990-2001 - Hacktivism
Lesperienza ECN
Milano e dintorni - Autistici
Firenze - Inventati
Bologna
Primo incontro
La fondazione
Online
La formazione
Comunicazione diretta
Indymedia
Lentusiasmo del fare
HackIt a Catania - Un treno carico di 486
Genova
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Ghost Track
La pulizia dei cessi
di Ginox
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Glossario
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Campagna
no SIAE
Prefazione
ulla A32 la polizia sta provando per la terza volta a sfondare il blocco dei manifestanti antitav. Volano manganellate e sassi, e le prime file dei valsusini si beccano gli
scudi antisommossa in faccia: per fortuna che sono strumenti difensivi, il rumore dei denti che saltano arriva sino a
dove sto io, parecchio in disparte a fumarmi una sigaretta
che sa di lacrimogeno. Alla quarta carica la linea del blocco stradale viene sfondata. I manifestanti si aprono a corolla, mentre la fila di celerini penetra in mezzo a loro come
un coltello: il rullo degli sfollagente sembra una mitragliata.
Nella fuga un gruppetto di notav rimane indietro e si attesta
vicino alla mia postazione: irriducibili pronti a resistere fino
allultimo. No, guardo meglio: et media sessantanni. Sono
i pi anziani che corrono meno veloci. Mi avvicino, una signora sorregge un ragazzo. Un ferito. No, li sento parlare.
Giuvinot siamo un po fuori forma, neh? Abbiamo corso
quaranta metri e non hanno ancora tirato fuori gli idranti.
Signora, non ce la faccio pi. Lasciatemi qui, mi incateno
al guard rail. Quindi si avvolge come un koala alle protezioni stradali.
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Distiamo pochi passi, lo vedo in faccia e lui vede me. Goril...! urla col fiato rotto. Lo riconosco, Malaussene. Ai
tempi del Leoncavallo stava sempre a smanettare sui computer e parlava come un baccellone venuto da Marte. Un
hacker, un acaro. Gli dico di alzarsi e seguire la signora,
che un gruppo di sbirri sta correndo in questa direzione.
Lui scuote la testa e ansima: Abbiamo scritto un libro! Ho
qui le bozze. Gli chiedo cosa centri adesso. Lui risponde
che se lo arrestano le tira contro la troupe del Tg3. Il mondo deve sapere. Deve conoscere la lotta che abbiamo fatto
per la libert delle reti, per la diffusione dellinformazione
senza censure, il libero scambio dei saperi, il free software.
Delira poveretto. I celerini gli sono ormai addosso. Lo
prendono per i piedi e lo trascinano via come un sacco di
patate. Gorilla grida ancora, prima di essere seppellito
dalle mazzate. Se finiamo il libro tu devi scrivere una presentazione. Prometti!.
Se ne esci vivo gli rispondo. Ne uscito vivo. Il libro
questo. Buona lettura.
Sandrone Dazieri
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Prefaziosa
Le voci inventate di un autismo digitale unico e irripetibile
reparatevi a leggere un libro dove militanti ossessionati dalla crittografia mettono a nudo la propria organizzazione e dove la comunicazione digitale targata media
activism, dopo aver accompagnato, totalmente o in parte,
la vostra esistenza negli ultimi anni, prende letteralmente
corpo con tanto di nickname.
Se siete fruitori compulsivi dei server di movimento Autistici/Inventati oppure Indymedia Italia, allora questo il
posto giusto per capire quali sono i meccanismi alla base
della comunicazione digitale dei mediattivisti italiani. Lo
svelamento di questi meccanismi vi sorprender, ma soprattutto non potr fare a meno di cambiarvi, di permettere
alla vostra coscienza di evolvere (rispetto allo stato di cose
presenti) e quindi incider nella vostra percezione di come
va il mondo, e non solo quello digitale.
Questo libro stato una sorpresa anche per me, che alla
generazione e alla crew di Autistici e Inventati non appartengo ma rispetto alla quale mi sento genealogicamente
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e idealmente fratello maggiore. Dopo la prefazione scritta per Mela Marcia, ben venga per me lopportunit
di scrivere una nuova prefazione di parte ovvero unaltra
prefaziosa. Bisogna in effetti essere in parte di parte per
poter apprezzare pienamente questo libro che ha anche
il pregio di riuscire a portare dalla propria parte anche la
maggior parte dei lettori che, pur non essendo tifosi del
mediattivismo italiano, decideranno di leggerlo. Va apprezzato lapproccio narrativo con cui rivelata la reale
natura dei rapporti fra politica e media (digitali e non), fra
poteri reali e forme temporanee di contropotere.
Leggendolo tutto dun fiato, la narrazione mi ha letteralmente travolto: un impetuoso torrente di voci che traccia
la storia di dieci anni di passioni e furori, gaffe e idee che
hanno caratterizzato lattivit di un vasto collettivo di militanti digitali che riuscito a far parlare di s in tutto il mondo. Il merito pi grande di questo racconto corale quasi
una trascrizione di tante sottoculture underground orali
emerse come un fiume carsico quello di umanizzare un
certo tipo di comunicazione digitale: sapere che dietro un
servizio comunicativo, una sigla, una rete di blog, un anonymous remailer si cela un preciso nickname, una persona
in carne e ossa con il suo carattere, sesso, et, opinioni
sicuramente d plus-valore a tutto ci che abbiamo potuto
godere dagli schermi dei nostri portatili in questi lunghi e
faticosi anni.
Gi La fatica, il dolore e limpegno. Sono cose che trasudano da questo libro e non potrebbe essere altrimenti per
chi ha avuto la voglia e lobiettivo di raccontare sul web un
movimento italiano che in questi anni ha conosciuto morti,
fermi e arresti, neanche fosse in atto una rivoluzione o un
fantasma si aggirasse per il mondo Invece le voci dei
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Introduzione
noi avrebbe mai avuto voglia e tempo di rimettere assieme questi dieci anni. Lidea e loccasione si sono presentati
quando Laura ci ha proposto di intervistare qualcuno del
collettivo su come era nato il progetto, e cos nasce il libro.
Gli scritti di Laura sono stati poi riveduti e integrati dal resto
del gruppo, il che lo rende un poco unopera a pi mani,
sospesa tra lautonarrazione e lesposizione degli eventi in
ordine cronologico.
Uno dei principali problemi che abbiamo dovuto affrontare
stato la scelta di chi intervistare. Perch in questi anni A/I
stato attraversato da diverse decine di persone. Parlare
con tutti avrebbe reso il lavoro troppo lungo, con il rischio
che rimanesse incompiuto. Si scelto consapevolmente di
essere parziali e di partire da chi ancora oggi nel collettivo
aveva voglia di raccontare, siamo poi passati alle persone
uscite ma con le quali siamo rimasti pi in contatto o che
erano pi semplici da reperire. E quindi ci siamo fermati,
consapevoli che il lavoro risulter magari incompleto.
Ma meglio incompleto che incompiuto, e comunque ci
serviva una scusa per farne un altro intorno al 2020. Dal
momento che nelle interviste si menzionano eventi e scenari che potrebbero non risultare chiari a chi non li abbia
vissuti, abbiamo cercato di inquadrare il contesto allinizio
delle varie parti, abbiamo riempito il testo di rimandi e li
abbiamo collegati a un piccolo glossario in chiusura. Le
parole del glossario che via via compaiono nel testo sono
evidenziate in modo che, anche leggendo il libro a spizzichi e bocconi, possiate ritrovare la spiegazione dei riferimenti pi oscuri.
Questo libro dedicato a tutti i nostri utenti, perch alla
fine siamo qui per loro, una piccola comunit di teste matte
e generose.
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Wetware
Parte I
Scenario
1990-2001
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allinvasione del Kuwait da parte dellIraq. In Italia intanto si svela ufficialmente lesistenza di Gladio, una struttura
clandestina promossa dalla Nato in funzione antisovietica
e attiva sul territorio dal 1956. Se non avete avuto la fortuna di essere giovani in quegli anni e volete rivivere latmosfera dellepoca vi consigliamo un film: La guerra degli
Ant, ambientato per lappunto nel 1990. Quattro punk di
Montesilvano (in Abruzzo) vivono la propria noia e fatica
di vivere, emigrano, provano a costruirsi unesistenza, falliscono, tornano al loro paesello. A met degli anni novanta
sale in carica il primo governo Berlusconi, che casca dopo
un anno, nel 1999 il primo governo DAlema d la propria
benedizione allintervento armato in Kosovo. Il decennio si
apre con una guerra e si chiude con unaltra. Dal punto di
vista economico termina la grande ristrutturazione degli
anni ottanta, che distrugger nelle metropoli occidentali la
centralit della fabbrica. Si avvia quel processo di delocalizzazione della produzione e della finanziarizzazione dei
mercati che viene etichettato comunemente come globalizzazione. Il risultato pi immediato che per molti di noi
ladolescenza trascorre in quartieri dove ledilizia residenziale si alterna ad aree dismesse abbandonate a se stesse.
Non vogliamo per soffermarci sui grandi avvenimenti
mediatici di quegli anni, se non per inquadrare il contesto.
Il nostro obiettivo far comprendere lambiente in cui le
persone intervistate in questo libro si formano. Per questo
dobbiamo abbandonare la politica di palazzo, la macroeconomia e la geopolitica e scendere nelle strade di alcune
citt italiane, tra movimenti, cortei e occupazioni. Si tratta di
una storia pi minuta, di esperienze poco note e per questo pi difficili da contestualizzare. Potremmo iniziare da un
inverno freddo freddo in cui qualcuno scambia un grosso
gatto nero per una pantera. Quando una volante conferma
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Linteresse per questo tipo di sottocultura va di pari passo con le riflessioni sui nuovi media, su Internet e con le
fascinazioni per il cyberpunk. Breda viene occupata nel
1997, al suo interno si muove lantimuzak front, un collettivo che da met degli anni novanta organizza rave illegali
nellhinterland milanese. Nel film Decoder la muzak la
musica diffusa nei McDonalds, per condizionare i gusti e i
comportamenti degli avventori. Lantimuzak lantidoto, al
suono del quale esplode la rivoluzione.
Nel 1998 viene occupato il deposito Bulk da alcuni collettivi studenteschi. Nel 1999 in quei locali si terr il secondo
Hackmeeting italiano. Questa realt sar sgomberata nel
2000, ma rioccuper un ex deposito dellEnel. In questi
nuovi spazi trover una casa il LOA, lhacklab milanese. Al
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di l dei singoli spazi, comunque importante comprendere come il momento fosse estremamente propizio per la
scena controculturale di Milano. Potremmo citare almeno
una decina di altri spazi occupati in citt: Cox18, i Transiti,
il Garibaldi, Torchiera, Pergola, Garigliano (con Connecta
al suo interno), Panetteria, She squat, Metropolix, s.q.o.t.t.
A Firenze negli anni novanta, e ancora oggi, esistono due
grossi centri sociali: il CPA a Sud e lEx-Emerson (oggi nEXt
Emerson) a nord. Entrambi sono importanti per i fatti narrati in questo libro. Il CPA perch ospita il primo Hackmeeting italiano. LEx-Emerson perch al suo interno si forma
il gruppo di Strano Network, una realt molto interessante
nel panorama del primo attivismo digitale.
Insieme a questi, diversi altri spazi occupati: il Maf, lIndiano, la Giungla, la Baracca, il Bubusettete, il Matticao, la Villa,
Yoda House, il Mulino Il Movimento di Lotta per la Casa
in ventanni di attivit compie un intenso lavoro che contribuisce a contrastare il disgregamento sociale nei quartieri
popolari e combatte lemergenza abitativa con centinaia
di occupazioni, di italiani e migranti. Nella Firenze di fine
anni novanta si muove inoltre un gruppo di studenti piuttosto esuberanti che danno vita a diverse occupazioni. Una
in particolare citata molte volte nelle interviste, il Cecco
Rivolta.
Attorno a essa si crea un ambiente estremamente prolifico:
si produce un settimanale murario, Stampa Clandestina, si
promuove un progetto di orti urbani, si mette in piedi una
sorta di sportello casa per studenti, Omme, che contribuir a moltiplicare gli squat in citt. Tra il 2000 e il 2002 nascono case occupate come funghi: il Pacaro, il Pettirosso, il
Bomba libera tutti, il Soqquadro Si crea una consistente
comunit di centinaia di studenti e giovani lavoratori preca-
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Hacktivism
1990-2001
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nota Radio Alice di Bologna, vorremmo citare Radio OndaRossa di Roma, che nasce proprio nel 1977, si caratterizza
subito come emittente politicizzata e movimentista e tale
rimane fino ai nostri giorni. La radio fino ad allora era stata
uno strumento di comunicazione di massa sotto legida del
controllo statale. Guglielmo Marconi, uno dei padri dellinvenzione, o almeno uno dei primi ad affrettarsi a depositare il brevetto, fu fascista di provata fede e realizzatore di Radio Vaticana su commissione di Pio XI. Lo stesso strumento
quarantanni dopo si fa voce del movimento 77. C stato
un cambiamento di senso, forse non soltanto di uso, una
reinvenzione dellutilizzo di questo feticcio tecnologico.
La storia della telematica degli anni novanta si pu inserire
in un ragionamento abbastanza simile.
Alcuni gruppi legati a realt di movimento intuiscono il potenziale comunicativo delle BBS, dello home computing, la
relativa indipendenza del mezzo. Si formano una serie di
BBS dichiaratamente politicizzate. Alcuni esempi: ZERO! BBS
a Torino che per un po fu ospitata presso i locali di Radio
Black Out, e tutte quelle che entreranno a far parte del progetto ECN, a cui dedicato il primo capitolo del libro. ECN
significa European Counter Network, e voleva essere una
rete di ci che potremmo definire, per necessit di sintesi
e consapevoli della povert del termine, lantagonismo europeo. In realt praticamente soltanto in Italia si cre un sistema di BBS legate a questa rete. I primi nodi furono Roma,
Padova e Firenze. Intanto nasceva un altro circuito legato
allunderground digitale, la rete Cybernet, in cui confluirono anche elementi pi legati alla letteratura, allespressione artistica, a ci che potremmo definire immaginario
cyberpunk. Tra questi Decoder BBS, Virtual Town di Firenze,
AvANa BBS di Roma, ECN Bologna, ma presto i nodi saran-
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In ogni caso sarebbe bello rendere accessibili le reti di movimento anche a chi non possiede un computer. Questo pu
essere fatto mettendo in piedi terminali pubblici in centri sociali, centri di documentazione, librerie, eccetera. Ed eventualmente anche stampando parte del materiale e distribuendolo su carta. Attraverso i network telematici possiamo
automatizzare la diffusione delle notizie e delle informazioni
in tutta la citt, la nazione o in tutto il mondo: le reti se ne
infischiano dei confini politici...
Ma una rete telematica pu diventare molto di pi di questo.
Molte persone, anche tra quelle che le usano gi, si ostinano
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Il primo Hackmeeting
Lesperienza ECN
pato i padovani di Radio Sherwood, Zombi_J da Bologna e i romani di Radio OndaRossa. Una volta tornati,
cominciarono a fare unelaborazione politica sullemergere delle nuove tecnologie. La proposta era quella di
costruire una rete BBS che mettesse in collegamento le
soggettivit alternative, i gruppi della sinistra radicale
sparsi per lEuropa e che allora, nel 1988-1989, erano
ancora estremamente rarefatti, molto legati a situazioni
territoriali e contingenti. A Padova installarono un nodo
della BBS, con una tecnologia amatoriale Fidonet mutuata dagli americani, che tramite un telefono, un modem e
un computer ti faceva collegare a una banca dati.
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attecchiva. Al Leoncavallo cera una grossa resistenza, allepoca il computer stava nei luoghi di lavoro, te
lo metteva l lazienda per farti lavorare di pi, era uno
strumento del padrone. Il collettivo informatico di comunicazione era gi nato, da quattro avevamo aggregato altri cinque o sei. Facevamo corsi di computer per
darci una nostra legittimit. Spingendo, tirando, dando
una mano a gestire il bar, in qualche modo nel 1991 riuscimmo a comprarci un computer e a mettere online il
nodo ECN di Milano.
I nodi erano gi una decina quando, nel giugno del 1991,
il progetto venne ufficialmente presentato allInternational
Meeting di Venezia, dove circa duemila soggetti nazionali
e internazionali si erano dati appuntamento per discutere
le nuove forme dellantagonismo. Da subito venne inaugurata una riflessione su come allargare la rete al resto dEuropa ma, di fatto, lItalia rester lunico territorio nazionale
ad aver dato seguito alla proposta nata dallincontro di TV
Stop. Ma lidea era gi nellaria, e in Olanda si realizzer
con XS4ALL, uniniziativa per garantire laccesso Internet a
tutti che nasce dal mondo dellalternativa ma vestir i panni
del provider commerciale. In Germania il movimento degli
Autonomen dar vita a Spinnetz (Spidernet), una rete formata da gruppi della sinistra radicale.
Snd: Tra la fine degli anni ottanta e linizio degli anni no-
come quelli di Decoder, in qualche modo i nostri nemici-famiglia. Avevamo due visioni contrapposte. Loro
gi da anni portavano avanti una visione di tipo culturale, sullhacking e sul cambiamento che le nuove tecnologie avrebbero portato nel mondo e nella societ: una
visione molto elevata. La nostra idea era invece funzionalistica, utilitaristica: ci serviva uno strumento per mettere in collegamento i soggetti di movimento, i collettivi,
i centri sociali, chi faceva le iniziative di lotta.
Per la sezione milanese del collettivo ECN, il contesto politico
era un fattore imprescindibile, specialmente perch operava
in un periodo, quello tra il 1989 e il 1992, che vede la nascita
del cosiddetto movimento dei centri sociali. A Milano era
una decina danni che non si vedeva un fermento simile.
1 - Arturo Di Corinto, Tommaso Tozzi, Hacktivism: La libert nelle maglie della rete, 2002, http://www.hackerart.org/storia/hacktivism.htm.
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petenze. In definitiva ne nacquero molto pochi: al massimo splendore cerano nove computer pi tre o quattro
point che non davano accesso allesterno, ma che si
collegavano e si scaricavano tutti gli aggiornamenti. In
quel modo comunque riuscivamo a far circolare tutte le
comunicazioni dei centri sociali. Eravamo in pochi, io e
un altro paio di soggetti al Leoncavallo, qualcuno a Roma
a via dei Volsci a Radio OndaRossa qualcuno a Radio
Sherwood. Ricevevamo quintali di fax, li battevamo al
computer e li mettevamo in rete. Allora ci sembrava di
avere una grande capacit di comunicazione, tanto che
nel 1993-1995 si tent anche di dar vita a unesperienza
parallela, una specie di Agenzia della sinistra radicale,
un servizio rivolto alle radio di movimento.
Data la straordinariet e trasversalit del suo ambito dinteresse, il movimento telematico stava crescendo in modo
contiguo ma indipendente rispetto alliniziativa dei singoli centri sociali. ECN a Milano realizzava fanzine o giornali
che riportavano le notizie che circolavano esclusivamente
a mezzo telematico, pubblicava un bollettino settimanale e
molto altro ancora.
Snd: Prendi il bollettino ECN, quello che andava stam-
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pensato di poterci fare cose diverse con questi attrezzi Nasceva il collettivo Luther Blisset I bolognesi
cominciano a usare ECN per fare unazione di critica,
molto riflessiva e profonda, sul modo di essere dei
centri sociali. Cera, che so, lidea di essere gli eredi
dellAutonomia Operaia, ma quella roba non esisteva pi, era morta e sepolta, e non cera nemmeno pi
lo stesso contesto sociale. Era unidea nostalgica, cos
come era nostalgica tutta una serie di canoni della sinistra radicale riproposti nel piccolo mondo dei centri
sociali, che invece era completamente diverso Se
Lenin avesse visto una roba simile gli sparava subito, li
mandava in Siberia, non ci pensava due volte! Facevamo i concerti punk il sabato sera, lelemento fondamentale delleconomia del centro sociale era il bar, dove si
spacciavano ettolitri di birra, le canne andavano a mille Era unidea abbastanza infondata lessere gli eredi
di qualche cosa. Nei centri sociali cera un ceto politico
un po vecchiotto e poi cerano dei giovani che dicevano: diverso adesso. Inizi insomma una frattura anche in ECN con i gruppi che vedevano con pi difficolt
questo cambiamento, lidea che si potessero usare gli
strumenti diversamente, per fare discorsi che andavano
al di l della tradizione e che parlassero della societ
comera in quel momento.
Nel mentre, nel gennaio del 1993, durante un incontro a Firenze viene decisa la creazione di una rete autonoma con
gateway aperti verso tutte le reti che ne facciano richiesta.
Nasce cos la rete CyberNet. Il primo collegamento viene
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stabilito fra il nodo Senza Confine BBS di Macerata, che funge da smistamento per tutte le comunicazioni (Hub nazionale), e Hacker Art BBS di Firenze. A marzo e ad aprile si
collegano Decoder BBS di Milano e Bits Against the Empire
di Trento.
Snd: La rete ECN si era degradata e ridotta. Noi di Milano, per mantenerla in piedi, prendemmo contatti con
altre reti Fidonet, come P-net, che ci rimise in collegamento con la rete di Decoder.
A differenza della rete ECN, CyberNet una rete di tipo rizomatico, un modello orizzontale con aree messaggi in cui
chiunque pu sia leggere che scrivere. Larea messaggi
principale di CyberNet era Cyberpunk, zona trasversale
condivisa inizialmente dalle reti ECN e P-net e, in seguito, da Freaknet e altre ancora. Nel suo primo anno di vita,
CyberNet raggiunge una ventina di nodi, nel secondo circa cinquanta.
Snd: Sempre nel 1993-1994 il CERN si inventa il web. Jer-
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sul diritto alla libert di comunicazione; Antipro, sulle tematiche antiproibizioniste; e Deviazioni, sulle questioni
omosessuali. La nuova piattaforma apre quindi i primi siti
gestiti da realt antagoniste italiane, come Tactical Media
Crew e Malcolm X di Roma o Strano Network di Firenze.
Snd: Con Internet si apriva un orizzonte nuovo. Io e Jerry
cominciammo a ragionarci su e chiedemmo un incontro con le altre persone degli altri collettivi che si erano
perse per la strada. Nellagosto del 1995, alla festa di
Radio Onda dUrto a Brescia, ci trovammo in una ventina
circa e proponemmo il salto su Internet. Nel frattempo
Radio Sherwood aveva preso posto su XS4ALL, un provider commerciale olandese sostanzialmente formato
da compagni, nato anchesso sulla scorta della proposta di Tv Stop.
Anche i bolognesi e i romani si erano trovati uno spazio per appoggiare le loro quattro pagine web, noi invece proponemmo di fare il nostro server. Ci risposero
che non aveva senso centralizzare in un momento in cui
la rete si stava espandendo, ma noi cominciammo lo
stesso, perch lidea ci sembrava buona. Come gruppo ECN-Milano, facemmo delle serate nei centri sociali,
lECN-tour, in cui facevamo vedere Internet, spiegavamo
come poteva essere un passaggio non solo di ordine
tecnologico, ma anche sul piano delle possibilit comunicative. Coinvolgendo anche le persone che avevano
partecipato ai progetti nelle altre citt negli anni precedenti, riuscimmo a trovare le risorse per comprare
un computer e stringere un contratto con un provider.
Nel marzo del 1996 costituimmo unassociazione, Isole
nella Rete, e partimmo. Il 1 agosto eravamo online, con
ancora un po di dubbi da parte di molti, daltra parte
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ECN
messo le pagine altrove le spost sul server di ECN. Costruire un luogo dove stavano tutti divenne un elemento
di grandissima visibilit in un momento di dispersione
per i soggetti della comunicazione. In effetti questo fu
uno degli elementi di successo delliniziativa. Uno sapeva che si collegava a www.ecn.org e trovava la comunicazione della sinistra alternativa italiana: i centri sociali,
le radio libere, i collettivi, di tutto e di pi. Cera, si poteva vedere. E questo era un obiettivo abbastanza difficile
da raggiungere.
Nel 1998 ECN - Isole nella Rete fornisce il primo anonymous
remailer italiano, un importante strumento di difesa della
privacy e di crescita per la comunicazione degli attivisti.
Quellesperienza e il relativo materiale confluiranno in un
libro, Kryptonite, che uscir lo stesso anno, andando a costituire uneredit fondamentale per le nuove generazioni
che si affacciano al mondo digitale.
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che usciva un po dal perimetro tradizionale dei collettivi precedenti. I fiorentini danno vita al primo Hackmeeting. In prima battuta la proposta viene presa dal collettivo che si occupava di Isole nella Rete con un po
di perplessit perch non era una cosa esattamente
politica. Poi siamo andati tutti e ci piaciuto, tant che
lanno dopo labbiamo replicato a Milano. Quello fu il
punto di passaggio attraverso cui portammo il collettivo ECN fuori dal Leoncavallo e, in qualche modo, segn
anche la fine di quellesperienza. L a Milano, nel 1999,
il collettivo ECN-Milano si sciolse e nacque il collettivo
LOA al Bulk. Era una nuova stagione, quella dei laboratori hacker.
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Il LOA di Milano
Blicero nel 1998 fa parte di Bredaoccupata 3337, uno spazio che lui definisce abbastanza innovativo e dalle scelte
politiche radicali.
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A partire dalle sue passioni e dallintuizione che comunicazione e tecnologie sono un settore strategico in cui investire politicamente, propone agli altri di organizzare serate a
tema e si incarica personalmente di prendere contatti con
ECN.
Blicero: Avevo sentito parlare di ECN per la prima volta
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dove eravamo entit numeriche, avatar. Anche io prendo contatti per via telematica con il gruppo che organizza Hackmeeting e solo nella fase di pre-organizzazione,
con gli eventi propedeutici, inizio a conoscere gli altri
di persona. Tra noi ci siamo trovati in familiarit subito. Dopo il successo di Hackit99 ci siamo detti: Bene,
quando ci rivediamo?!.
Il nuovo gruppo occupa una stanza allinterno del Bulk,
cosa che consegue per via naturale, essendo lo spazio che
ha ospitato Hackmeeting. I ragazzi prendono a ritrovarsi
con una certa regolarit, coordinandosi inizialmente proprio tramite quella che era stata la lista Hackit99, la quale,
chiusi gli archivi, diventa la loro. Parte del collettivo originale milanese di Isole nella Rete confluisce nel LOA e sono
in molti a fare da padri fondatori per il nuovo progetto.
Shah: I primi anni sono di puro arricchimento cultura-
le, non solo sul fronte dellhacking ma anche su quello umano. Le persone pi disparate, che venivano da
situazioni e contesti anche molto diversi, riuscivano a
condividere le loro conoscenze. Allinizio lo facevamo
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zano seminari e si discute di tecnologia come liberazione Diciamo che un momento costruttivo dal punto di
vista esistenziale.
Mentre il Bulk sotto sgombero, i giovani del LOA partecipano, la notte di Capodanno del 2000, alla presa di un
vecchio deposito Enel.
La nuova sede diventa operativa dopo lo sgombero effettivo
dallimmobile di via Don Sturzo, il 2 marzo. Del nuovo Bulk,
in via Niccolini, il LOA-Hacklab si accaparra una bella fetta
di spazio: le due stanze nella torretta.
Blicero: Si pu dire che allora che il LOA nasce in modo
vero e proprio. Fino a quel momento era stato uno spazio nello spazio, che non aderiva alla politica del Bulk
e vi contribuiva in modo autonomo. Ora che avevamo
occupato, lo spazio era pi sentito. La torretta del nuovo
Bulk stata davvero la nostra torre davorio.
Quello stesso anno un altro gruppo che si ritrova al Bulk
chiede al LOA di tenere un corso di HTML. Sono gli autori
della e-zine Chainworkers, e il loro obiettivo permettere
a tutti i redattori di partecipare alla pubblicazione.
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so davvero memorabile, a cui non so quanto parteciparono effettivamente gli autori di Chainworkers, ma che
ci ispir moltissimo ad andare avanti e a proporne altri.
Quando si capisce che le conoscenze cos accumulate
sono utili anche agli altri abitanti del pianeta Terra, laspetto
ludico cede il passo a quello formativo e si iniziano a organizzare corsi di informatica per la comunit.
Pbm: Per fare i corsi ci vuole laula, il materiale didatti-
Con il passaggio a Internet, i laboratori informatici autogestiti nascono un po dappertutto ed l che unintera
generazione impara a usare le nuove tecnologie.
Grazie agli hacklab, agli Hackmeeting, ai server come
kyuzz.org e tmcrew.org (che come ECN offrono servizi per
la comunit digitale italiana) si intensificano gli scambi di
comunicazione tra contesti ed esperienze diversi, ma uniti
da un comune sentire.
Psykozygo: Unidea lanciata su una lista la si discuteva
in IRC, rimbalzava sul newsgroup, mutava forma e si arricchiva, poi magari diventava qualcosa di concreto in
modi che inizialmente non si erano nemmeno immaginati.
in questo periodo di comunicazione magmatica che
prende forma il motto +kaos, che da allora si lega in
qualche modo alla storia di A/I.
Alieno: Personalmente ho provato pi volte a ricostruire
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Aula corsi LOA - Milano
Firenze - Inventati
arallelamente, negli stessi anni, a Firenze nasceva Inventati, anche se, a onor di cronaca, erano allora conosciuti con il nome di Sgamati.
Cojote: Come punto di definizione precedente a In-
Questa esperienza traumatica rafforza la preziosa intuizione che i materiali audio e video in un corteo possono essere utili, e si inizia a presentarsi in piazza con la telecamera.
Per la prima volta sono gli aderenti al corteo piuttosto che
i giornalisti o la polizia a portare questo genere di stru60
mentazione e il gruppo di amici si deve scontrare principalmente con gli organizzatori stessi delle manifestazioni, i
vecchi che, istintivamente, ne diffidano.
Pbm: I militanti di vecchia data nella tecnologia vedeva-
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scrivevo proprio i testi. Ci si metteva poi al computer insieme con gli altri che sapevano lHTML e si concludeva la pubblicazione.
Anche se degno pi di una bottega artigianale che di un
hacklab, il loro metodo d i risultati sperati. Le persone rispondono positivamente e in breve i nostri si costruiscono
una reputazione sul territorio e in rete.
Pinke: Lentamente cresce linteresse per quel che facciamo, almeno nella cerchia degli amici. La cosa si allarga infatti con il passaparola, ma lattenzione sempre maggiore. Il nostro un inizio in sordina. Facevamo
grandi discorsi tra noi, ma stavamo solo muovendo i
primi passi.
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Allinterno del Cecco, Sgamati mette in piedi la Batcaverna, con lidea di farne un laboratorio di informatica aperto
a tutti. Non un vero e proprio hacklab, quanto uno spazio
dedicato principalmente ai progetti di controinformazione
Pinke: La Batcaverna non un ghetto nel ghetto, ma un
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fatto amicizia.
Infatti nel mentre a Bologna era nata Indymedia Italia, anche se non aveva ancora una sua autonomia vera e propria. Il processo di adesione era stato sottoposto al comitato internazionale che rilascia i domini Indymedia ed era
stato portato a termine nellambito dei preparativi per la
contestazione della conferenza dellOCSE a Bologna (12-15
giugno 2000).
Cojote: Allepoca come tecnico cera Void e a curare la-
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cose con noi nemmeno ricordo quale progetto avevamo in ballo allepoca. Poi ha deciso di restare.
Tuttavia, i molti viaggi di quel periodo, in lungo e in largo
per lo stivale, non danno i frutti sperati.
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La Batcaverna al Cecco Rivolta di Firenze
Bologna
diamente dedicata a ECN e allambiente hacker underground. Mi colp al punto da contattare via mail il
collettivo. Quando, qualche tempo dopo, mi trasferii a
Bologna, volli incontrare Zombi_J di ECN di persona ed
cos che facemmo amicizia.
allepoca lunica alternativa in rete agli spazi commerciali per il movimento e Zombi_J il personaggio di riferimento per linformatica libera a Bologna. Con lui, Void
ECN
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inizia un lavoro di sensibilizzazione alluso degli strumenti digitali e ai vantaggi del software libero negli ambienti
antagonisti, a cui la sua partecipazione al collettivo resta
inizialmente subordinata. Introdotto da Zombi_J, Void entra
comunque a far parte di Isole nella Rete alla fine del 1999
e del sottogruppo dei sistemisti nel 2000.
Void: Anche se usavo il computer da sempre, le mie
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va a Bologna avevamo fatto i primi video. Quando i fiorentini, che avevano cominciato a maggio lattivismo di
strada, vedono quel che abbiamo fatto e vedono anche
che dopo un paio dore avevamo messo online il video
del corteo, ci chiedono un incontro, che avviene ai primi
di giugno a Bologna. A quel punto noi stiamo aprendo
Indymedia e loro si mostrano interessati. Vengono poi al
corteo No OCSE. Con loro condividiamo da subito lattitudine politica e decidiamo di restare in contatto, anche
perch noi non avevamo ancora unidea precisa di cosa
fare del progetto Indymedia.
Il proposito iniziale, sotto suggerimento di un membro di
Luther Blissett, quello di far sembrare Indymedia un gigante, un media organizzato. Indymedia Italia viene infatti
lanciato, in quelloccasione, con tanto di comunicati stampa
e false foto della redazione inviate ai giornali. Dopo la manifestazione No OCSE, per, le potenzialit dello strumento risultano ben pi interessanti: oltre allinfrastruttura, gli
americani mettono a disposizione varie tecnologie come
un CMS, un programma che gestisce contenuti e che rende
quindi laggiornamento del sito automatico. Lo stesso che
abbiamo visto usare da Mille per Praga.
Void: Per la prima volta vediamo un CMS Noi non ave-
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Primo incontro
In particolare, la discussione si concentra quindi sulla questione Indymedia, su come svilupparne le potenzialit.
Void: Per Indymedia quellincontro decisivo. Dopo la
Tuttavia, la riunione ci interessa nella misura in cui rappresenta anche la prima volta che i futuri protagonisti di A/I
sono assieme in una stanza. Quel giorno, oltre a discutere
di Indymedia, ognuno si presenta e parla dei propri progetti. Il LOA, ad esempio, esprime lesigenza di strumenti
tecnologici pi flessibili per supportare la vita politica dei
movimenti.
Void: ECN era lunica alternativa al commerciale, ma non
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Seminario Hands on Hardware
La fondazione
n pochi mesi si definisce un periodo storico davvero intenso, su cui far luce e stabilire distinzioni essenziali non
sempre facile e forse nemmeno troppo utile. Il ricordo di Autistici sabbruma ogni volta che ascolta il racconto
dInventati, e spesso le nostre interviste finiscono in frasi
come:
Cojote: Era il 2000, no, no, no, era il 2001, aspetta guar-
che i fiorentini alla riunione non ci fossero e che vengano invece alla presentazione a settembre.
Tuttavia leggenda vuole che, subito dopo lincontro per
Indymedia, a cui forse i fiorentini non cerano, questi ultimi,
incoraggiati dai compagni dellhacklab, contattino nuovamente i milanesi. Ormai evidente che a questi smanettoni di buone speranze che bisogna chiedere aiuto.
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LOA
server tipo ECN. Lidea allepoca era che non fosse giu-
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sto avere un solo server di providing per il movimento. Lobiettivo iniziale era quindi duplicare lesperienza
ECN e invogliare altri a fare lo stesso, in modo da avere
diecimila macchine e rendere impossibile sequestrarne una e bloccare le comunicazioni di tutti. Lobiettivo
era, in sostanza, avviare un processo di moltiplicazione
dei server. Poi parlandone ci siamo dati la nostra specificit, ma allinizio il punto era questo.
Inventati non ha solo bisogno di qualcuno che lo aiuti tecnicamente, ma di trovare un interlocutore solido, che condivida le sue ragioni. Anche perch forse i ragazzi non sono
capaci di installare un server, ma sanno cosa farne: vogliono dare le stesse possibilit a tutte le realt politicamente
attive sul territorio.
Si tratterebbe quindi di attivare siti, mailing list e caselle di
posta con unagilit diversa, pari almeno alla rapidit con
cui si moltiplicano i nuovi soggetti, frammenti di partecipazione a cui servono, e con una certa urgenza, nuovi mezzi
dinterazione per non disperdersi.
Blicero: Per Inventati, la parte fiorentina, che aveva un
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di loro siano ormai entrati a far parte del collettivo milanese originario, sono anche in qualche modo, per una banale
questione generazionale, ospiti e non protagonisti di
quellavventura.
Blicero: Per Autistici, ovvero la parte di relazioni tecno-
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Online
edeli al riciclaggio, al LOA nei mesi successivi si assembla un server a partire da vecchi pezzi di hardware.
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La formazione
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entrava nel collettivo, ma ho rifiutato io dicendo che ancora non sapevo cosa farci e che quando lavessi saputo glielavrei chiesta. Nel mentre cercavo di colmare i
miei limiti studiando, chiedendo consigli e spiegazioni.
La formazione avveniva nei limiti della reciproca consapevolezza che noi, i non tecnici, non dovevamo rallentare troppo il collettivo e loro, i tecnici, dovevano
spiegare bene le cose che si stavano facendo per non
lasciare troppo indietro le persone meno competenti.
Nel tempo siamo arrivati a un equilibrio e siamo riusciti
a mantenerlo.
La differenza di competenze vista come una ricchezza.
Chi inizialmente non ha sufficiente confidenza con i lin-
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voleva avere una relazione con i soggetti che avrebbero usato i nostri servizi. Non si voleva fare il provider di
movimento.
E quindi allinizio info@autistici.org e info@inventati.org
erano servizi umani dove tu parlavi con la gente. Quando ti chiedevano la mail, la mailing list o il sito tu dicevi:
S, ma perch?. Cio non cera un servizio automatico: cera un umano che rispondeva a un altro umano e
ci interagiva.
La lista serve ovviamente per coordinarsi, ma ci si incontra anche regolarmente per darsi la struttura condivisa che
serve a gestire il server. Al primo incontro per linstallazio-
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Comunicazione diretta
el primo periodo di collaborazione per i singoli elementi di A/I cambia la forma, ma non la sostanza: ciascuno continua la sua attivit nella propria citt. A Firenze,
quel che fanno di diverso dare le mail del nuovo dominio,
impegnandosi in un lavoro di diffusione capillare.
Pinke: Mille ne ha fatto la sua crociata personale. Ha
aperto centinaia di mail a singole persone e liste a tutti i soggetti esistenti. Noi dal canto nostro si discuteva
di come portare A/I nel reale e per questo facevamo
banchini informativi e scrivevamo sui muri. Il nostro era
un lavoro maniacale, fotocopie su fotocopie come era
in uso al Cecco e banchini per diffondere gratuitamente gli opuscoli di A/I, Kriptonite o i floppy di Strano
Network. Andavamo alle feste universitarie, alle feste
dellUnit, ovunque ci fosse gente. Quando il tempo delle fotocopie gratuite finito, per continuare a dare gratis
il materiale ci siamo autotassati e pi tardi abbiamo fatto
dei gadget per finanziarci. Mille nel frattempo andava
da tutti e li convinceva a farsi la casella di posta. Ha fat-
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altri Le idee delle scritte venivano dagli amici situazionisti, erano loro che ci dicevano come fare le cose e
come comunicare.
I due gruppi del Cecco non sono la stessa cosa e hanno in
molti casi anche background culturali assai diversi. Tuttavia
si sono incontrati da tempo e uniti per la messa in opera
di una serie di iniziative e provocazioni che sono andate
dallimprovvisazione teatrale sugli autobus alloccupazione della casa colonica.
Pinke: Inizialmente abbiamo dovuto prendere le misure
gli uni degli altri: da un lato ceravamo noi che portavamo i computer nella Batcaverna, costruendo questo
ambiente ombroso; dallaltro cerano loro, che stavano
in giardino, bucolici Insomma, abbiamo dovuto capirci. Una volta fecero addirittura un corteo interno dentro
alla Batcaverna cantando Playstation, sbirri e polizia
dal Cecco Rivolta vi spazzeremo via!
Il Cecco una realt esuberante, dove venti persone devono trovare un modo di vivere insieme. Ci sono addirittura
le correnti interne: i cinefili, i tecnocrati, i filosofi. Tuttavia,
dopo il primo incontro/scontro, gli occupanti iniziano a co-
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era diventata reale. Immaginate una quindicina di persone che non hanno mai visto una pagina web, che non
hanno mai visto Internet. E poi allimprovviso qualcuno
che arriva e ti spiega come si accende, come si spegne, come si naviga per ragazzi, si paga tutto: mica
si poteva aprire la lentissima mail di Inventati da Windows, sarebbe stato troppo facile! Windows era diventato il nuovo super nemico per il ghetto super giovani
anti noia, dovevamo imparare ad amare il nostro server
e soprattutto Linux, lo sconosciuto. Di Linux mi ricordo
principalmente Ilnonsubire che come alle elementari
quando devi imparare Il cinque maggio a memoria, mi
insegn a scaricare la posta. Mutt, ping, pong se ci ripenso mi sento una hacker professionista. Per davvero
accadde un miracolo. Inventati anche per una come me
che ancora oggi fatica a comprendere i misteri della
rete, era figlio di un organismo collettivo. Non sapevo
bene cosera eppure era anche mio.
dunque seguendo i suggerimenti degli altri occupanti
del Cecco che Inventati lancia una campagna di scritte
sui muri, studiate per comparire in posti ben visibili ma
anche irraggiungibili infatti alcune resisteranno per cinque o sei anni, prima che qualcuno si prenda la briga di
cancellarle. Per farle, ci si arrampica o ci si cala nei posti
pi improbabili, come ponti e cavalcavia.
Le scritte recitano inizialmente solo Inventati. Lidea dei
ragazzi creare aspettativa e, in effetti, molti iniziano a
chiedersi cosa voglia dire questa parola, come la si pronunci, chi ci sia dietro. Successivamente passano a scrive96
sibile farle @autistici il form era lo stesso, ma spiegare questa doppia possibilit era sempre difficile! Fino a
che non abbiamo aperto altri domini, noi consigliavamo
luna o laltra a seconda del tipo di progetto ma poi, in
genere, a Firenze la gente ci chiedeva di avere la mail
@inventati perch faceva fico, eravamo conosciuti ecc.
Viceversa a Milano chiedevano @autistici.
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Indymedia
a un lato A/I si fonda sullassunto che le nuove tecnologie si stiano ricavando un ruolo pericolosamente
invasivo nella vita delle persone, e quindi i primi anni di attivit sono ununica campagna sulluso di strumenti digitali
liberi, su cui hai tu il controllo, come con Linux. Dallaltro
lato per, A/I condivide anche lintuizione letteraria che la
comunicazione, potenziata attraverso quelle stesse nuove
tecnologie, stia iniziando ad avere pi peso dei fatti e che
sia quindi necessario preoccuparsi dellinformazione, oltre
che dellinformatica.
Bomboclat: in quegli anni che nasce la figura del me-
ben pi vasta area conoscitiva rappresentata oggi dalla Information Technology. Nei mesi in cui si forma il collettivo,
le stesse persone vengono quasi tutte coinvolte anche in
Indymedia, un mezzo dinformazione organizzato, ma condiviso e trasversale.
Blicero: Indymedia aveva avuto una prima fase in cui era
unesigenza da parte di queste varie istituzioni economiche transnazionali di fare un sito per ogni evento, per
cui trovammo questo dominio e i ragazzi dei vari centri
sociali mi dissero: Guarda, abbiamo preso questo dominio, vogliamo creare il sito e parallelamente vogliamo
fare un media center.
In occasione della manifestazione del 17 marzo 2001 a
Napoli contro il Global Forum sullE-government indetto
dallOCSE, si registrano ancora una volta pesanti scontri di
piazza. Le violenze sui manifestanti che subiscono pestaggi lungo il percorso del corteo, rappresaglie nei vicoli e torture nelle caserme trovano largo spazio su tutti i
giornali.
Man0: Il No Global Forum non and proprio bene, per
si cominci ad avere il concetto di media center. Ai tempi qui a Napoli non si parlava ancora di Indymedia: alcuni erano molto diffidenti, ad altri sembrava una grande
stronzata Per fu il primo tentativo di fare qualcosa
del genere. Fondamentalmente mettemmo dei computer in rete con una serie di strumenti a disposizione di
tutti, attraverso luso di software libero. Il media center fu
montato al laboratorio occupato S.K.A. e quella fu la prima volta in cui partecipai a una cosa del genere, in cui
lavorai per fare in modo che queste tecnologie fossero
a disposizione di una causa. Parallelamente cominciai
a tenere i contatti tramite IRC con le altre realt italiane.
Gli avvenimenti di Napoli rendono chiaro sul fronte politico
che il livello dello scontro tra forze dellordine e manifestanti no global si decisamente alzato; sul fronte mediatico,
attirano lattenzione dei giornali di mezzo mondo, soprattutto in quanto gli episodi di violenza hanno colpito indiscriminatamente chiunque si trovasse in piazza. Sul fronte
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ome abbiamo gi detto, il collettivo Autistici/Inventati nasce principalmente dallincontro di due gruppi, i
milanesi e i fiorentini. E da Void, di ECN, che a Bologna ha
per le mani il progetto Indymedia Italia. Tuttavia, non sono
solo questi gli elementi che confluiscono in A/I.
Bomboclat: Cerano i torinesi, che avevano aperto con
noi il canale Hackit99 per la preparazione di Hackmeeting a Milano: Elettrico, Takazawa ecc. Il LOA chiamava i
torinesi la succursale. Era un misto di gente che passava da ambienti come El Paso, Radio Black Out, ECN e
partecipava agli Hackmeeting. Allinizio cerano anche
alcuni del Freaknet e gente che andava e veniva, come
Lechuck. Il Lobo invece era l da sempre, arriva ad Autistici/Inventati attraverso Strano Network e lhacklab del
CPA Firenze Sud.
Il primo periodo vede la storia del collettivo intrecciarsi a
quella di molti altri protagonisti del digitale e ibridarsi con
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quella delle pi diverse realt, perlopi provenienti o legate al mondo di Hackmeeting, ai laboratori informatici e agli
spazi autogestiti.
Bomboclat: Era un periodo di grande fermento e Autisti-
ci era un po il riflesso di questa effervescenza. Cerano persone di Milano, Bologna o Torino, ma anche delle
tante altre citt dove cera un hacklab o quantaltro
Al primo periodo risalgono anche i riferimenti alle piaghe
bibliche: la morte del primogenito, la tramutazione dellacqua in sangue e linvasione di cavallette. Un immaginario
catastrofico e apocalittico mutuato dalla fantascienza, dal
cyberpunk e dal bisogno di ironizzare sui propri disastri
informatici.
Alieno: Erano dei veri tormentoni della lista Hackmeet-
ressava e divertiva, luso della crittografia nella comunicazione in Internet. Putro, che era il nostro mastro di
chiavi GPG, veniva al LOA da fuori Milano e si faceva lo
sbattimento perch era davvero gustoso esserci. Abbia-
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vivevo la nascita di A/I come parte dellescalation di aggregazione dellhacklab, che in modo fluido continuava
ad allargarsi e a includere persone e progetti. Era normale che a un certo punto nascesse qualcosa in pi di ECN
e Isole nella Rete. Tuttavia A/I era una cosa nuova, non
solo unevoluzione di e da ECN, proprio perch i fiorentini portavano una parte di contenuti, diciamo umanistici,
di cui cera in effetti carenza. Era una cosa interessante.
Credo che il LOA si sarebbe accartocciato su se stesso
se si fosse arroccato sul solo aspetto tecnico. Mettendo
insieme i due aspetti, Investici ha garantito a quellesperienza di sopravvivere pi a lungo.
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In un certo senso il gruppo fiorentino si formato in maniera pi tradizionale e, al momento del contatto coi milanesi,
sta vivendo il passaggio alla tecnica come necessit politica. La gente di Inventati viene dai collettivi studenteschi, dai
centri sociali e dalle case occupate: per loro lesigenza del
server e dei servizi di anonimato la sponda naturale per la
propria attivit politica. Vale la pena citare come esempio il
progetto SpiaLaSpia, che forse quello che meglio rappresenta limpegno in questo senso del collettivo.
Pinke: Si trattava di una mappatura in fieri delle teleca-
mere di sorveglianza a Firenze. Lidea era nata guardando lequivalente mappa di San Francisco, che al tempo
aveva fatto piuttosto discutere perch dava modo di rendersi conto a colpo docchio della vastit del controllo
urbano. Erano i bei tempi in cui ancora aveva un senso
parlare di riservatezza (o almeno cos pareva a noi), in
cui il garante della privacy Rodot emanava un rigido
regolamento che cercava di limitare linvasivit delle telecamere cittadine. Erano i bei tempi delle telecamere
amiche.
Spialaspia.org viene concepito come un sito a pubblicazione aperta: si compila un form, si inseriscono indicazioni geografiche e tecniche della telecamera, se ne indica linvasivit (ad esempio: dovrebbe inquadrare solo il bancomat,
inquadra invece tutta la strada). Il motto, parafrasando la
nota graphic novel Watchmen, : chi controlla il controllore?. Purtroppo i controllori dellepoca non prendono molto
bene la cosa e c anche chi finisce sotto inchiesta perch
trovato in possesso proprio di fotografie di telecamere di
sorveglianza.
Pinke: Col senno di poi, alla macroscopica luce del post
ne, un attivismo forte. Eri sempre in giro a fare. La situazione era fervida, si andava in ogni posto a offrire strumenti, a cercare di convincere le persone e le situazioni
a adottare questi nuovi mezzi.
Ed proprio nel confronto con il reale che Autistici si rende
conto che il meccanismo che ha messo in piedi inizia a funzionare abbastanza bene.
Bomboclat: Cera sinergia nel diffondere le tecnologie e
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Un carico di 486
Hackit a Catania
Un treno carico di 486
ntanto, dopo la messa online in aprile, cominciano ad apparire i primi lavori di digitalizzazione di materiali, come
lArchivio Primo Moroni, un vero e proprio fiore allocchiello per il collettivo (che far della frase socializzare saperi,
senza fondare poteri di Primo Moroni il proprio motto).
Bomboclat: Abbiamo iniziato a mettere online dei siti,
biamo scelto il luogo che ritenevamo pi nobile. A Catania abbiamo passato una settimana bellissima, mistica,
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Genova
opo le giornate di Napoli la repressione contro il movimento subisce unulteriore escalation di violenza e,
al vertice europeo di Gteborg, un ragazzo raggiunto da
un colpo di pistola sparato in aria dalla polizia e cade in
coma.
A giugno la paura di ulteriori scontri fa sospendere il meeting dellABCDE previsto a Barcellona.
A luglio, quando il G8 di Genova ormai alle porte, nel
movimento ci sono posizioni diverse su come gestire e
partecipare al controvertice e anche da parte dellala
techie di A/I, a Milano e dintorni, c molta diffidenza
riguardo allidea di farsi coinvolgere nellorganizzazione
del media center.
Blicero: Quando arriva il G8 di Genova, la posizione ge-
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tirato dentro tutto il LOA e anche tutto il giro di Hackmeeting. Alla fine sono stati tirati dentro tutti.
In realt al mare qualcuno ci va, ma per manifestare il dissenso con una boutade assolutamente geniale: liniziativa
Tutti a Varazze.
Caparossa: A un certo punto della primavera del 2001,
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il 16 luglio assieme ad altre persone partii da Napoli e andai alla scuola dove si stava mettendo su questo
media center. Si trattava di unesperienza non solo di
Indymedia: cera Indymedia, cera il suo nucleo iniziale,
ma cerano anche molte altre realt. E fondamentalmente molte delle persone che adesso sono in Autistici o in
altri progetti simili si ritrovarono l per dare una mano
a mettere su il media center. E l, dal conoscersi virtualmente e parlare attraverso le chat, ci si conobbe di
persona e per me fu importante, perch da una base di
fiducia generica e virtuale, conoscendosi di persona la
fiducia negli altri cambia.
I nostri si danno appuntamento sulla lista Hackmeeting per
costruire linfrastruttura tecnica che servir a far lavorare
tanto Indymedia quanto il team legale: c da stendere
cavi, montare i server e le postazioni
Man0: Quello che capii io che fondamentalmente a
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ciarono al di l della strada, facendoli passare sugli alberi. Ho questo ricordo bellissimo di alcuni ragazzi che
fecero il lazo tipo cowboy, lo rotearono alla John Wayne
e lo lanciarono sugli alberi. Poi uno si arrampic sullalbero, lo rilanci al di l della strada e lo fece passare
dentro la scuola. Una scena meravigliosa. E la Diaz fu
cablata con quattro, cinque computer, ovviamente Debian, che poi andarono completamente distrutti il sabato sera.
In quel preciso momento il media center, Hackmeeting e il
neonato collettivo A/I sono realt che si sovrappongono e
i cui protagonisti danno tutti ore e ore di lavoro. Di fatto, A/I
e Indymedia sono due soggetti in cui militano pi o meno
le stesse persone.
Bomboclat: Si fanno amicizie storiche. Faust, ad esem-
Blicero, un giorno mi parl di questo progetto di Autistici (me ne parl dopo Genova e passato agosto, per
cui sar stato forse settembre-ottobre), mi spieg come
funzionava, io mi ci ritrovavo e gli dissi: Va beh, iscrivimi in lista, nei limiti delle mie possibilit cercher di
dare una mano.
Il controvertice si svolge dal 19 al 22 luglio 2001. Sono previsti cortei per i tre giorni di gioved, venerd e sabato.
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aiutare a sistemare il media center di Indymedia. Io parto con il Cecco solo qualche giorno prima, senza seguire lallestimento. A Genova per dormivo comunque al
media center, i miei amici erano l. Durante il giorno mi
dividevo, andavo un po con quelli e un po con quegli
altri.
A Genova la situazione critica: la citt blindata, le violenze annunciate e per la manifestazione finale in piazza si
prevede cento volte il numero di persone che normalmente partecipa alle manifestazioni dei controvertici. Si profila
allorizzonte una situazione ingestibile.
Nelle varie comunit, come abbiamo detto, ci sono molte
perplessit sul se e sul come aderire al controvertice
organizzato per mesi e mesi dal Genoa Social Forum: le
stesse tensioni si riflettono anche sul fronte dellimpegno
che, come iscritti di Indymedia, alcuni membri di A/I hanno preso. Qualcuno decide di tirarsi indietro prima, come
Mille.
Mille: Allora Indymedia era un giro allargato a partire da
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mediato, ma clamoroso.
La presenza al media center ha infatti permesso ad A/I di
raggiungere un numero enorme di persone e di far conoscere il progetto alle infinite realt dellattivismo politico,
sociale e controculturale, italiano e non.
Blicero: Con Genova, tutti quelli che sono passati dal
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organizzativo e comunque laspetto tecnico hanno fatto s che molte persone scegliessero Autistici e, a dire
la verit, anche io stesso, non sapendo che prospettive potesse avere il progetto di Teknusi, chiaro che
ho sempre suggerito i servizi di Autistici. Tranne per
quelle cose su cui Autistici non che fornisse molto pi
supporto come ad esempio gli streaming, che avevano
bisogno di una grande quantit di banda. Per quello ci
autofinanziavamo molto spesso ci autotassavamo
abbiamo messo su un server nostro e lo abbiamo utilizzato per gli streaming.
cos che A/I, un progetto partito da pochi mesi con lidea
di ricalcare il modello ECN, si trova improvvisamente a vivere e a costruire il passaggio del movimento dallanalogico al digitale.
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Mediattivisti allopera
Parte II
Scenario
2001-2006
l G8 di Genova, comunque lo si interpreti, uno spartiacque che apre una crisi gi ben presente nel movimento.
Dopo Genova difficile tracciare una visione dinsieme,
inizia una fase di vorticosa frammentazione.
Si respira unatmosfera piuttosto irreale, ancora incapaci
di leggere con lucidit lomicidio di Carlo Giuliani, la mattanza alla Diaz, Bolzaneto, le due giornate di massacri e
scontri per le strade.
Terminati i dibattiti televisivi, gli scambi di accuse e dinsulti, partono le inchieste. A febbraio del 2002 vengono
perquisiti il Tpo di Bologna, il Cecco Rivolta di Firenze, il
Gabrio di Torino e la sede dei Cobas di Taranto in quanto presunte sedi di Indymedia Italia. In realt non esistono
sedi di Indymedia, di fatto soltanto al Tpo viene sequestrato tutto il materiale video presente, alla ricerca di immagini
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Hacktivism
2001-2006
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Anche A/I e tutti gli altri server autogestiti hanno difficolt a confrontarsi con questo affannoso sviluppo e con laffermarsi sul web di soggetti dotati di enormi capitali alle
spalle o che comunque si muovono nellottica del profitto.
Il fenomeno blog la prima avvisaglia del cambiamento,
seguita poi dai proto social network, in particolare nasce
Myspace.
In qualche modo questi strumenti realizzano lidea di dare
a tutti un accesso semplice alla rete, ma centralizzano su
enormi soggetti commerciali la diffusione dei contenuti e i
dati sensibili di milioni di utenti. Il web inizia a trasformarsi,
le persone si abituano allincessante presenza di Internet,
e lentamente prendono a esporre se stessi e la propria vita
in rete. Laffermazione ho conosciuto quella persona su
Internet non risulta eccentrica o esotica, ma normale, alla
stregua di lho incontrato al bar.
Noblogs.org sar il tentativo di A/I di sfruttare quanto di
buono questi oggetti offrono, una piattaforma per blog, ma
priva di informazioni sensibili, concepita inizialmente per
non disperdere quelle intelligenze critiche che si ritrovano
orfane di Indymedia.
Anche sul fronte territoriale si arretra. La crisi delle occupazioni in diverse citt, e il diffondersi di altri spazi, soprattutto virtuali, dove formarsi, segnano anche la fine di molti
hacklab, che non reggono il ricambio generazionale o vengono spazzati via assieme ai centri sociali che li ospitano.
Quanto sopravvive continua la propria attivit, forse un po
spogliata della componente sperimentale e pi intrisa di
routine. Questi anni sono caratterizzati da una sorta di arrocco forzato. Si parla spesso di resistenza, la sensazione
proprio di salire in montagna e attendere fino alla fine
dellinverno.
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Dopo Genova
fermento, in molti si avvicinarono alla politica, allattivit dei centri sociali. Quel che cambia, per A/I, che
aumentano le iscrizioni. Ma noi continuavamo a fare le
solite attivit: mailing list interna di discussione e sperimentazioni sulla macchina di vario genere.
In questi mesi si lavora per perfezionare lo strumento, in
particolare si inizia a parlare pi esplicitamente di mettere
in sicurezza il server. Il post Genova non lascia presagire
nulla di buono.
Void: I primi problemi di sicurezza iniziamo a porceli
subito dopo che ci presentiamo in pubblico ad Hackmeeting. Una prima restaurazione della macchina con
modifica alla configurazione iniziale la facciamo allora. Dopo Genova, da esperimento per i nostri scopi di
hacker, il server era diventato una cosa seria.
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la marcia della pace ad Assisi, quellanno comprensibilmente molto sentita e affollata. Io guidavo un camper
preso a noleggio che avevamo fasciato con le bandiere
nere di Indymedia. Eravamo l per distribuire il primo
VHS delle riprese fatte al G8, montate e con gi un primo
aggiornamento.
Dopo la marcia i ragazzi parcheggiano il camper per due
giorni in una piazza di Perugia improvvisando un punto informativo. Le autorit locali, anche se prese alla sprovvista,
appoggiano liniziativa e rilasciano unautorizzazione.
Cojote: Avevamo un appeal strano. Anche per la faccen-
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care di mettere al sicuro i dati. Allepoca eravamo eccessivamente paranoici, molto pi di adesso, tanto che
A/I un collettivo chiuso e accetta nuovi membri solo
per cooptazione proprio perch allepoca temevamo
di incappare in una gola profonda.
La causa del meccanismo di cooptazione ha tante altre
sfaccettature tra cui, banalmente, la manipolazione dei dati
136
sensibili di mezzo movimento italiano, come anche la necessit di far funzionare gli strumenti indipendentemente
da eventuali dissidi interni.
Ale: A/I ha sentito il bisogno di organizzarsi in modo tale
137
automaticamente fuori dal suo dominio, perch il progetto pi importante della singola questione. Allinterno del collettivo ci sono persone che prendono posizioni politiche diverse, ma A/I pi importante e si fa
uno sforzo Uno sforzo che non tutti hanno fatto perch
quello del collettivo un atteggiamento intransigente e
che sacrifica le scelte pi innovative nonch la voglia
di sperimentare per salvaguardare il collettivo stesso.
Le cose sono in continuo mutamento e quindi spesso
farraginose non solo nel rapporto con listituzione, ma
anche internamente al movimento, che cerca di riorganizzarsi dopo la mattanza di Genova. Se molti si allontanano
dalla vita politica attiva, chi resta sente lobbligo di far funzionare le cose. Le tensioni che attraversano le relazioni tra
le varie realt politicizzate in quel periodo, a volte fertili,
a volte sterili, rendono lesistenza di A/I sul territorio piuttosto complessa. Inventati, ad esempio, per la pretesa di
essere super partes e lavorare in un certo modo nella comunicazione, a Firenze si trova in una posizione inedita e
non sempre facile da gestire.
Cojote: Quella stessa tolleranza delle istituzioni nei no-
138
cero dirette su dirette con Radio OndaRossa e Indymedia. Agenzie come la Adnkronos ci fregavano le news
senza citare la fonte, perch loro non ce lavevano un
giornalista che si faceva sparare dai militari israeliani
nel media center di Jenin. E non perch eravamo fichi,
ma perch eravamo l. Perch avevamo la capacit di
essere l. Perch avevamo le relazioni, i contatti. Perch
avevamo creato un mondo di comunicazione fisica e
digitale che in quegli anni ci permetteva di essere sul
posto.
E tutto questo lo si fa, ancora una volta, con strumenti assolutamente abbordabili: la telecamera da poche centinaia di
euro, la macchina fotografica da poche decine di euro, un
portatile, una connessione traballante.
Caparossa: Gli strumenti erano strumenti, non erano il
139
non era una roba da nerd: era unazione politica nel senso pi positivo e bello del termine, perch davi a quella
gente la possibilit di comunicare con lesterno, possibilit che altrimenti non avrebbero avuto.
140
zia uno scazzo atomico dentro Indymedia. un momento di scelte strategiche che vengono vissute diversamente. Da allora quel forte senso di comunit che cera
stato tra i mediattivisti, gli hacker e tutti quelli che fanno
cose nel movimento viene meno. Crolla la fiducia tra le
persone e inizia il declino.
Indymedia cresciuta molto da Genova, acquisendo sempre maggiore credito. Ma tanta visibilit porta inevitabilmente a confrontarsi con un cambiamento che in qualche
modo finisce per alterare i rapporti tra i mediattivisti.
Bomboclat: Fin da subito la bagarre principale era stata
141
politico e in che modo dovesse essere gestita la sua influenza. Questa e altre questioni trasformano Indymedia
Italia in un riflesso delle diverse posizioni di movimento.
Ma non tanto la pressione sociale e politica, quanto
la corrosivit di un meccanismo di relazione interno ad
allontanare le persone le une dalle altre. Quello che si
mette in moto un processo noto, tipico dei gruppi informali, che per se non riconosciuto, socializzato e affrontato tempestivamente, finisce per dilaniarli.
Da parte sua, il collettivo A/I partecipa allESF in ordine
sparso. Alcuni si dedicheranno a Hub.
Caparossa: Per lorganizzazione del Social Forum di Fi-
142
come unostentazione mediatica priva di senso. Non volevo stare tra le persone che si facevano chiamare pacifisti in un dopo-Genova di scazzi legali e divisioni pro
e contro Black Bloc Non li sopportavo umanamente.
Allinterno di Indymedia e di rimando un po in A/I c
un grosso dibattito.
Mi ricordo Blicero come uno che premeva per occuparsi di Hub, mentre io ero per il no. Durante unassemblea di Indymedia insomma espressi il mio disaccordo
a partecipare allESF, come fece del resto anche tutta
Indymedia Toscana.
Durante lESF entra in contatto col collettivo Ale, al quale si
devono diverse idee e spunti importanti per il prosieguo
della storia di A/I.
Blicero: Il Social Forum di Firenze molto importante
perch coinvolgiamo Ale nella vita di A/I. AllESF Ale conosce Bombo e C1cc10, che lo tirano dentro Autistici.
Non un coinvolgimento immediato, ci vuole almeno
un anno, ma poi il suo contributo sar fondamentale dal
punto di vista tecnico e non solo
Non dimentichiamoci infatti che allepoca dellESF internamente ad A/I si sta discutendo di come migliorare la sicurezza della macchina in previsione di eventuali sequestri.
Purtroppo contemporaneamente Pbm, il guru del serveraggio, Mr. Wolf Risolvo Problemi, lesperto di questioni
143
gestione del server. Ma negli anni successivi, per questioni personali e di lavoro, ho avuto sempre meno
tempo da dedicare al progetto e quando ho potuto mi
sono fatto da parte perch non ce la facevo. Ma gi nei
mesi precedenti mi ero sempre pi staccato, slegato:
gi nellautunno del 2004 quasi non mettevo mano sul
server.
Quando Cojote lo introduce ai problemi del collettivo, Ale
propone una serie di possibili soluzioni tecniche. Si inizia
a delineare cos quello che, tre anni dopo, conosceremo
come il Piano R*.
Pbm: Fino al Piano R* mi sentivo molto responsabile
della macchina, anche perch le mie erano le competenze tecniche a pi ampio spettro: ero lunico che poteva mettere mano a tutto contemporaneamente. Fortunatamente, nel mentre erano arrivate altre persone che
avevano molta voglia di fare e soprattutto erano tecnici
molto competenti. Loro hanno gradualmente preso in
carico quel che facevo io e io ne ho approfittato per
defilarmi.
Comincia cos linesorabile rivoluzione che vede in pochi
anni la struttura tecnica di A/I modificarsi. Ma non solo per
questo lESF uno snodo decisivo. Dopo lo scazzo atomico Indymedia infatti si riorganizza, ma allinterno della sua
lista di gestione la situazione sempre meno armonica.
Blicero: Nel riflusso politico che segue all ESF A/I si sal-
144
aperta e pubblica, non poteva darsi questi limiti e daltronde non poteva andare avanti cos perch era diventata ingestibile, andava organizzata. In pratica, per, non
sopravvive al cambiamento.
Anche Inventati, dopo quellesperienza, non ha molte alternative al ripiegamento. Lo scenario delle tensioni anche il loro e sostanzialmente dopo lESF sono i fiorentini che
si trovano a dover pagare le conseguenze degli eventi di
quei giorni e a subire le dinamiche deflagranti che si sono
innescate.
Caparossa: Il riflusso ci sarebbe stato lo stesso. Ma Fi-
renze esplosa. A Firenze non c stato pi nulla. Ognuno si rincantucciato in quel poco che rimasto in piedi. E in quel poco che rimasto in piedi sono iniziati gli
sgomberi, sono iniziate le denunce come se piovesse,
stata la strage. Politica e umana, perch poi la gente
ha smesso di parlarsi, anche tra persone interne ad A/I.
145
Kaos Tour
e strategie comunicative
a situazione economica di A/I molto precaria, o meglio, non esiste. Il collettivo si autofinanzia attraverso le
realt in cui militano le persone che lo compongono e con
piccole sottoscrizioni.
Alieno: Per finanziare il progetto nel 2002, in coinciden-
146
in virt del suo strano biprocessore. Tuttavia la macchina in prestito, per cui viene rimpiazzata con Astio, che
deve invece il nome a una forte insofferenza nei confronti di questo infausto mondo. Il collettivo subiva continue pressioni e la polizia postale aveva gi visitato pi
volte lufficio dove il server veniva ospitato.
Astio viene assemblato al LOA, questa volta non a partire
da hardware riciclato, ma seguendo un progetto di autocostruzione.
Pbm: Ci piaceva lidea fai da te il tuo server, che poi
147
gioca e si discute. Memorabili gli sniffer-party, con postazioni Internet collegate a un proiettore, per illustrare
caso per caso agli attivisti dove hanno sbagliato nel proteggere la loro privacy e come non lasciare log.
Ma la chiusura del LOA figlia di questioni pi ampie, non
solo del taglio della corrente. Nello stesso periodo anche
molti altri hacklab, che abbiamo visto invadere tutta Italia
nel 2000, chiudono i battenti o vanno in ibernazione. Si tratta del cambiamento sancito, almeno in Italia, proprio da
quel luglio 2001, dopo il quale niente sar pi lo stesso.
Il paradigma politico si sta dunque ridefinendo per tutti
quando nel 2003 alcuni fuoriusciti del LOA danno vita a ReLOAd, un Internet Cafe dentro Pergola.
Le persone che aderiscono a questa esperienza di attivismo in un luogo non occupato, allora abbastanza controversa, si sentono parte di un continuum, dato che la loro
riflessione politica non si interrotta e ReLOAd ne il risultato.
Bomboclat: Siamo passati tutti assieme dal nerdismo
cambiato lavoro. Sono andato a lavorare per unindustria e l non potevo portare con me il server.
148
Al 2003 A/I ospita 205 siti, 2046 utenti e 269 liste di discussione: la cosa si spinta troppo oltre per pensare di poter
chiudere la baracca. Per quanto economico, un contratto di
housing decente viene allora stimato in diverse migliaia di
euro allanno. Non si pu pensare di pagare una cifra del
genere autotassandosi. necessario intraprendere un percorso diverso, una campagna di sostegno. Nascono cos i
KAOS Tour.
Bomboclat: Non solo una questione economica. Viven-
149
cosa che facevamo tutti insieme dopo Genova, e lincontro con i nostri utenti stato meraviglioso perch
ci sono piaciuti! Il KAOS Tour ci ha messo in testa che
A/I stava costruendo una comunit. Non stava solo dando strumenti, non era un provider. Durante il KAOS Tour
constatavi che la gente si sentiva parte integrante del
tuo processo. Quella comunit nata negli anni, piano
piano, ma c. C una comunit che va al di l del gruppo del collettivo.
Un altro aspetto da non sottovalutare che in quelloccasione non sono solo i membri del collettivo a incontrarsi,
ma anche molti informatici che hanno partecipato e costruito la scena hacker italiana in quegli stessi anni e nei
precedenti.
Mille: C stata una bellissima discussione a Strike. Nel-
la stessa stanza ceravamo noi di A/I, ECN, Strano Network, parte dellhacklab di Firenze, alcuni di TMCrew e
la gente che aveva lavorato alle reti BBS come quella di
AvANa Sono quindici anni di realt digitali italiane in
una stanza a parlare a ruota libera.
Il KAOS Tour a Roma un momento di condivisione e autoformazione per il movimento: si parla di Autistici/Inventati,
ma principalmente si forniscono strumenti e si presentano
tanti progetti.
Void: A Bologna noi ci eravamo stabiliti al TPO. L avevamo un laboratorio telematico che grazie alle risorse
economiche dellassemblea era davvero ben attrezzato, in particolare per i video. Non era visto bene da tutti,
ma era uno spazio indipendente, un punto di riferimento frequentato da molti: studenti, attivisti, ma anche da
150
chi aveva solo bisogno di un consiglio su come configurare il computer. Quindi noi a Bologna eravamo molto conosciuti, il rapporto era prevalentemente vis vis,
come per Inventati a Firenze. Tuttavia allinterno della
lista di A/I era nata lesigenza comune di presentare in
giro il progetto.
Con il ricavato del primo KAOS Tour, A/I sistema il server
presso la web farm di Aruba, in quel di Arezzo.
Dopo il primo evento a Strike ne seguono molti altri, pi o
meno grandi. Il modello del KAOS Tour infatti quello del
circo itinerante: una disseminazione che raccoglie in s lesperienza formativa degli hacklab, luniverso Hackmeeting
e le serate milanesi inaugurate anni prima da ECN.
Void: Eravamo partiti come sempre da quel che aveva
Il 2005 lanno pi impegnativo anche perch, a seguito della spinta repressiva responsabile del crackdown ad
Aruba, il collettivo si sentir obbligato a girare moltissimo
151
per dare spiegazioni sul disastro avvenuto. Vedremo in seguito cosa accadde allora. Se confrontato con newsletter e
comunicati, comunque, il KAOS Tour del 2003 un exploit
comunicativo immenso per A/I, uno sforzo collettivo condiviso con le varie realt.
Alieno: Il KAOS Tour allinizio era il modo per parlare alla
comunit e dire: guardate che in tutto questo c un approccio politico allinformatica, quelli che fanno queste
cose non sono angeli del ciclostile informatico, ma sono
persone che portano avanti un ragionamento insieme
a voi. Per questo anche la parte grafica era autogestita
dagli spazi che ci ospitavano, solo nel 2005 ci prendiamo la briga di stampare un unico manifesto per tutte le
date e sar quello con il disegno regalatoci da Blu.
Nel 2003 il collettivo aveva ancora una strategia comunicativa abbastanza approssimativa. Ogni tentativo di fare comunicazione passava, come logico, dal sito, che soprattutto
nella parte Inventati in quegli anni cambia almeno un paio
di volte, sempre in conseguenza a riflessioni strategiche.
Alieno: Allepoca la parte web era divisa tra il gruppo
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screto livello di produzione di materiale nostro. Iniziammo a far girare impaginati in cui raccontavamo le storie. Eravamo noi, i protagonisti, a dover mantenere alta
lattenzione su quello che ci era successo. Trenitalia
la prima grossa grana. Successivamente a questa esperienza emerge la necessit di avere un giusto bilanciamento tra grafica e news. Grazie a Shah e a Echomrg,
che avevano una certa esperienza, nella seconda met
dellanno arriva la home page unificata.
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I casi legali
Trenitalia, 2004
I FATTI
Nel luglio del 2004 lAssociazione Investici riceve una
citazione in giudizio da parte di Trenitalia. Imputata sarebbe una pagina web ospitata sul suo server che ricalca esattamente il layout del sito di Trenitalia. Seguendo
una pratica ormai classica di dtournement, la pagina
prende in giro la societ ferroviaria denunciandone lattivit di ausilio alla guerra.
Durante le manovre precedenti la guerra in Iraq (marzo
2003) le ferrovie italiane erano infatti state utilizzate per
spostare i carri armati e le forniture belliche da e verso
le numerose basi americane presenti sul territorio della
penisola. Un fatto di cronaca che aveva suscitato molte
polemiche, nonch diverse mobilitazioni.
Il sito, ancora esistente, http://autistici.org/zenmai23/
trenitalia: laveva ideato un collettivo di designer che, tra
laltro, allepoca della citazione si era gi dissolto.
154
Le richieste di Trenitalia non sono da poco e contemplano limmediata soppressione della pagina, che offendeva orribilmente lazienda; la pubblicazione dellavvenuta rimozione su due quotidiani nazionali scelti da
Trenitalia (Corriere della Sera e Sole 24ore: una spesa di
soli ventimila euro); leliminazione dei meta tag riferiti
a Trenitalia; limmancabile risarcimento per danni morali e materiali.
Dopo una serie di udienze per decidere in merito allurgenza del provvedimento, viene notificato al collettivo
lobbligo di eseguire immediatamente quanto richiesto.
A/I costretto a rimuovere lirriverente sito, ma non senza prima aver fatto ricorso.
Purtroppo per Trenitalia, allatto censorio consegue lubiqua riproduzione di siti mirror della pagina web incriminata.
Con lagosto lItalia cade nel suo letargo afoso e si torna
in aula a settembre.
Alludienza di ricorso, il 7 settembre, Trenitalia rilancia
chiedendo di estendere linibitoria ad ogni pagina di
analogo contenuto.
In pratica chiede ad A/I di eliminare anche la lista dei
mirror sorti spontaneamente in rete e variamente segnalati. Si tratta di un punto giuridicamente controverso,
perch se davvero fosse reato mantenere link a una risorsa, ogni motore di ricerca sarebbe da considerarsi
criminale.
Ancora una volta in tribunale vengono caldeggiate visioni della rete che non hanno nulla a che fare col diritto.
Gli avvocati di Trenitalia approfittano della mancanza di
155
LA SENTENZA
La sentenza conferma che si tratta di satira, il cui diritto
riconosciuto e tutelato nellordinamento quale particolare espressione della libert di manifestazione del
pensiero e di critica ed dunque ricompreso nellambito di tutela garantita dallart. 21.
Il tribunale riconosce anche che la satira non ha sconfinato nellingiuria gratuita, proprio perch trovava
fondamento attendibile nel quadro degli elementi dia156
Verso il Piano R*
Linvolontaria centralit di A/I
i server in case private per quanto ospiti effettivamente caselle di posta e siti, deve limitarsi a una certa
utenza locale perch non ha la struttura necessaria ad
affrontare le cause e i processi a cui inevitabilmente si
va incontro allargando il giro.
Al di l delle questioni strettamente legali, col tempo si capisce che lidea originaria sulla proliferazione dei server
indipendenti non sta funzionando: per motivazioni tecniche, organizzative e paradossalmente anche a causa della
concentrazione delle utenze su A/I.
Man0: Nei primi anni Autistici propone di moltiplicare
159
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La nascita di Latitanza
I casi legali
Crackdown Aruba,
2004-2005
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INTERROGAZIONI PARLAMENTARI
datata 12 luglio linterrogazione al Parlamento europeo sullabuso nei confronti degli utenti dellAssociazione Investici. Lautore, Vittorio Agnoletto, riassume brevemente cos laccaduto:
Senza informare della cosa i responsabili di Investici, i
tecnici di Aruba S.p.A. hanno consentito che venissero
spenti tutti i server e hanno consentito agli agenti di polizia di recuperare informazioni e dati sensibili riguardanti
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168
Per dare invece misura del danno, vale la pena citare una sola delle informazioni riportate allepoca da
Indymedia, ovvero che la violazione del server di Autistici/Inventati ha toccato direttamente anche il Genova
Legal Forum: le caselle di posta degli avvocati, quelle
dei consulenti tecnici e la mailing list di coordinamento
sono infatti tutte ospitate su un server di cui la polizia
detiene la chiave crittografica.
Di conseguenza, si legge nellarticolo, tutta la strategia difensiva a disposizione delle procure: documenti,
analisi, atti e reperti ancora non presentati in tribunale.
Con buona pace del segreto istruttorio e del rispetto
del diritto di difesa.
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Piano R*
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nessuno capisce. Il mondo anglofono e i nomi italiani dei nostri domini vengono rigorosamente storpiati
Non se ne viene a capo! Per il Piano R* ci siamo impantanati un sacco di tempo sul nome del dominio che
ci avrebbe permesso di superare il dualismo AutisticiInventati. stato un po un dramma. Avevamo scelto
onenetbeyond (ma per fortuna poi non abbiamo dovuto usarlo se non per la campagna di lancio) insieme
alle parole anglofone che contengono la R*: R*esist,
cR*ypto, oR*gasm, che invece hanno avuto un risultato
almeno pari a +kaos!
Ottobre 2005: avviene la moltiplicazione del server. Da
uno a molti, geograficamente distribuiti. Ci si avvale di una
serie di tecnologie che verranno poi descritte nellOrange
Book.
Grosso modo, alla base della nuova struttura c lintercambiabilit delle macchine: tutte hanno la stessa configurazione e questo le rende individualmente sostituibili. Nessuna
di esse essenziale.
I server vengono quindi sincronizzati e le comunicazioni
tra loro e lesterno crittate.
Se da un lato le macchine sono funzionalmente identiche,
dallaltro i dati che ospitano sono invece diversificati. I dati
176
sensibili delle persone, ad esempio quelli della posta elettronica, vengono distribuiti in modo che in ogni momento
possano essere spostati su un altro server. Questo, come
vedremo in seguito, molto utile quando il server su cui
si trovano originariamente viene compromesso, come nel
caso norvegese.
Il Piano R* non stato pensato per il recupero dei dati, ma
perch in caso di attacco la struttura continui a funzionare.
Questo rispecchia una precisa priorit politica del collettivo: dare a ognuno la possibilit di comunicare o di far circolare il messaggio censurato.
Ale: Di fondo lobiettivo garantire che, qualunque cosa
succeda, le persone saranno ancora in grado di comunicare.
dellutente, che si basano sulla classe sociale a cui appartieni Cos come capita, guarda caso, nella societ
reale. Anche nel mondo digitale la tua dimensione economica fa la differenza: la fascia bassa, quella di chi ad
esempio paga poche decine di euro lanno un dominio,
la patria dellarbitrio. I provider commerciali hanno
politiche iper-cooperative con i soggetti forti e non tutelano il cliente dai problemi giuridico-legali perch sono
un costo non previsto. Per questo ti oscurano il sito alla
prima lamentela e sta sempre a te dimostrare che hanno sbagliato. A un generico attaccante con sufficiente
potere basta scrivere una mail di richiesta o compilare
un modulo, non gli costa niente ottenere i tuoi dati. Questo noi non potevamo cambiarlo, perch il modello
di quellindustria, quindi abbiamo ribaltato il problema:
con il Piano R* la nostra struttura tecnica paragonabile
a quella di una compagnia o di unistituzione di media
grandezza e di conseguenza bypassarci ha un costo. Se
questo non impedisce a nessuno di provarci, scoraggia
quantomeno dal farlo su scala massiccia e ogni volta
che gli gira.
178
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Manifesto del primo Kaos Tour
Download a copy,
upload an idea
tra delle mie passioni era quella musicale. Alla fine degli
anni novanta si era rimesso in discussione il rapporto
tra artista e pubblico e la discussione investiva direttamente lambito digitale. Anzi, diciamo che con larrivo
di Napster ma indipendentemente da ci che faceva
luso della musica su digitale era stato messo al rogo.
180
e, man mano, cresce al suo interno, anche per lavvicendamento tra le persone che di Copydown erano di volta
in volta pi fortemente promotrici. Si sposta sempre pi
dentro Autistici e i due progetti crescono insieme. Sebbene fosse nato dalle esigenze di un ambito ben specifico, quello della musica e delle produzioni testuali, video o comunque culturali, Copydown ha molte analogie
con le esperienze che si sviluppano in Autistici o che in
Autistici cercano un appoggio.
Copydown diventa presto uno dei contenitori principali a
livello nazionale per quanto riguarda le tematiche delle licenze libere, della circolazione dei saperi e della cultura libera. Le tendenze che si sviluppano al suo interno e che lo
accomunano al progetto A/I sono molteplici e si richiamano tanto ai discorsi pi recenti legati alle tecnologie, come
la critica dei brevetti e la promozione del software libero,
quanto alle ragioni dei movimenti storici, come le autoproduzioni (Do-It-Yourself o DIY) che risalgono invece al punk.
Pinna: Il filesharing ad esempio stato uno dei temi
sempre presenti nelle attivit di Copydown e si ricollega benissimo a molti aspetti importanti per Autistici. Sia
perch passa attraverso sentenze di tribunali che hanno
a che fare con il sequestro di server o di computer di
utenti peraltro spesso con sconfitte delle major sia
perch i programmi per il P2P sono intrinsecamente
legati alla privacy e allanonimato cose, queste, che
sono il pane quotidiano di Autistici.
La presenza di Copydown dentro A/I si rivela sempre pi
coerente perch se il primo vuole promuovere le autoproduzioni no-copyright o copyleft, il secondo il riferimento
digitale per centri sociali, gruppi e associazioni culturali
182
scussione nella mailing list. E questo rifletteva un po leterogeneit dei nostri background, perch da una parte
cera chi proveniva da un ambito di programmazione
e quindi attraverso la licenza GPL si portava dietro un
approccio fondato sullo schema legale, anche se modificato in modo da essere pi libero (e questo il succo delle licenze Creative Commons e di altre licenze);
dallaltra, cera chi proveniva da un ambito di autoproduzioni, no-copyright, rifiuto della legalit e delle leggi
sul diritto dautore.
Indipendentemente dalla questione se adottare o no una
licenza e quindi se riconoscerne lo schema legale, lesigenza delle persone che ne fanno parte sempre la stessa: avere il pieno controllo su quello che fanno ed eliminare
quanti pi limiti possibile alla libert di distribuzione e circolazione dei contenuti.
Nel giro di pochi anni le licenze Creative Commons, sostenute da una forte campagna internazionale e adattate ai
vari sistemi legali, riescono ad affermarsi un po ovunque.
Pinna: Per certi versi la vita delle Creative Commons ha
184
acronimo di New Global Vision, nasce contemporaneamente a Indymedia e ad A/I ma ha una sua specificit:
si propone come strumento di diffusione per la comunit di
videoattivisti nellepoca del filesharing.
Zombi_J: Nei giorni successivi al G8 di Genova, dal media center erano arrivate al Tpo di Bologna decine e decine di cassette video. Con quei materiali, indymediani
di diversi paesi realizzarono Aggiornamento 1, che fu
immediatamente messo in circolazione sia su supporti
tradizionali VHS e CD sia tramite FTP. A distanza di
qualche giorno quel video veniva proiettato pubblicamente in tutti i continenti, dallAustralia agli Stati Uniti,
dal Giappone al Sud America. La velocit e la relativa
facilit di questo processo diede lo spunto per immaginare che nei mesi e negli anni successivi la diffusione di
video attraverso la rete sarebbe esplosa. Di qui la conseguente deduzione che per favorire questo processo
sarebbero stati necessari strumenti di rete che privilegiassero quanto veniva prodotto da circuiti alternativi,
militanti e non.
186
187
188
quando calata la tensione operativa. Una serie di problemi, sia tecnici che di impegno, hanno fatto s che il
progetto si arenasse pur mantenendo ancora adesso
larchivio online. Un peccato, per quel che mi riguarda
rimane una delle migliori esperienze di mediattivismo.
Nel 2002, in seguito a una serie di iniziative realizzate dal
col titolo Fatti la Radio in Casa, nasce radio.autistici.
org. Il sito pensato per dare la possibilit di cimentarsi
con lo streaming audio a chiunque ne abbia voglia, nonch
per fornire un elenco navigabile dei progetti gi esistenti e
ascoltabili dagli utenti.
LOA
era il discorso degli streaming audio per poter fare radio via web. Questa cosa mi sembrava incredibile
Immagina uno che sta a Napoli e scopre la radio via
web chiaramente nelle altre citt ci erano gi arrivati,
per la cosa che pi mi interessava era questa. Autistici
forniva il servizio di icecast, per non mai stata una
cosa su cui si spinto pi di tanto.
189
gruppi musicali e assieme alla costruzione di autoproduzioni.org. Il risultato la creazione del portale e un lungo
documento, intitolato Uscire da Myspace, dove si spiega
per filo e per segno il perverso meccanismo soggiacente
al social network.
Pinke: Myspace, come molti altri servizi commerciali
su Internet, apparentemente gratuito, ma in realt lo
paghiamo molto caro. Lo paghiamo non solo tramite i
banner pubblicitari che vediamo, ma soprattutto con i
dati che noi, i nostri amici e i nostri fan inviamo a ogni
clic su MySpace, dati che vengono accumulati e messi
in relazione tra loro. In questo modo diamo a una grossa
multinazionale la possibilit di analizzare e controllare i
nostri gusti e le nostre amicizie, di vendere i risultati al
miglior offerente e, alla fin fine, di costruire un mondo di
pubblicit realizzato su misura per noi.
192
di vista tecnico, ma non avrebbe avuto senso: lo strumento sarebbe rimasto vuoto per mancanza di massa critica,
dato che per dargli vita quel che serve sono soprattutto le
persone che vi contribuiscono.
Gio: I social network vengono messi a disposizione:
qualcuno ti offre lo strumento e cos facendo viene buttato un seme. Il seme viene dato alle persone e cresce
in funzione dellazione delle persone. Ci che pu cambiare sono i modi per pubblicizzare questi strumenti. Ci
sono i modi pi svariati, con gli obiettivi pi svariati
Ma i social network esistono perch esisti tu, altrimenti
sarebbero una scatola vuota, con tante leve e bottoni. E
se nessuno spinge quei bottoni, lo strumento muore l.
Anche a partire da queste esperienze nelle autoproduzioni, il collettivo comincia a riflettere sullopportunit di offrire strumenti che assecondino la svolta e le implicazioni pi
sociali che il web sta prendendo.
Si comincia a parlare di offrire una piattaforma di blog da
affiancare ai siti web, ma il processo dura a lungo, pi di un
anno, anche per mancanza di software adatti alle esigenze
di policy del collettivo.
Pinke: Autoproduzioni.org stato un primo esperimento e magari ha facilitato il processo per noi, nel senso
che abbiamo fatto unesperienza che ci ha portato a capire come assestare il tiro. Per a livello di utenza secondo me non servito a molto perch le persone di fatto
non hanno risposto. Ha continuato a essere sempre uno
sforzo da parte nostra. Noi avevamo chiesto che fosse
uno sforzo condiviso e collettivo. Non stato cos.
193
194
No(b)logs
limento di Indymedia, a cui fino ad allora era riconosciuta la priorit in ogni faccenda mediatica. Durante la
ristrutturazione necessaria al passaggio da Indymedia
nazionale ai gruppi locali, molti che prima la animavano avevano abbandonato il progetto. La piattaforma di
blogging era pensata quindi anche per intercettare e
dare uno spazio continuativo a quegli autori, nellidea
che quel patrimonio di produzione di contenuti resistenti non andasse disperso nella rete.
Prima di buttarsi, il collettivo deve dunque affrontare una
serie di punti dolenti tra cui il timore di alcuni che il contenitore possa rimanere vuoto, che una comunit A/I non
esista.
Pinke: Credo che la costituzione di una comunit sia una
196
sono 3090 blog. Questa evoluzione difficile da raccontare, richiederebbe una ricerca a parte. In cinque anni
sono successe molte cose.
Quel che A/I fornisce sostanzialmente un contenitore,
uno strumento per navigare le singole voci. E unammiccante grafica sovietica.
Alieno: Cera stata una rarefazione progressiva delle
198
Ancora oggi il processo di formazione interno ad A/I mostra il suo pi ammirevole risultato: una ventina di amministratori di sistema che gestiscono insieme le stesse macchine senza scannarsi.
Ale: Diciamo che anche esplorando i panorami pi
200
torno ai blog, tra cui anche alcuni ospitati su Noblogs, riescono a essere laboratori di idee interessanti. Mi pare
che in qualche modo abbiamo sviluppato un deficit di
attenzione e comincio a pensare che sia anche un effetto ricercato e in qualche modo voluto. Daltra parte
Autistici non la soluzione: noi facciamo altro. Fortunatamente, facciamo altro. Cerchiamo di fornire strumenti
alla comunit e non soluzioni rispetto alla complessit
della comunicazione: quelle vanno elaborate collettivamente.
in pratica a ridosso del lancio della nuova piattaforma
che la trasformazione in atto nella rete inizia a farsi pi rapida e affascinante, e la discussione sempre pi vivace.
A/I principalmente uno strumento basato sulla sua utilit
strategica e, per andare incontro alle nuove esigenze degli
utenti, nel giro di poco metter a disposizione il sistema di
messaggistica istantanea Jabber e quello di condivisione
di bookmark Lilith.
Con Noblogs insomma il collettivo non d solo vita a un azzardo dal successo inaspettato. Si tratta di una svolta a tutti
gli effetti, perch in qualche modo impedisce ad A/I di diventare obsoleto e gli apre la strada per continuare, anche
negli anni successivi, a dare quegli strumenti di anonimato
e riservatezza che ben conosciamo.
201
202
Manifesto Noblogs - Dettaglio
Parte III
Scenario
2006-2011
205
scomparse, anzi erano aumentate, ma avevano unoggettiva difficolt a catturare lattenzione nel clima volutamente
confuso dellemergenza continua. Il 2010 e il 2011 sono invece anni di ripresa dei movimenti, di risveglio della societ civile. In Italia si costituisce un ampio fronte per la difesa
dei beni comuni e una critica piuttosto serrata al modello
neoliberista. Il movimento No TAV segna delle importanti
giornate in Val di Susa, gli studenti danno vita allOnda, una
protesta nazionale contro la riforma della scuola. In generale, il peggioramento delle condizioni di vita in occidente
offre una spinta alla formazione di strutture di base estremamente vitali. In tutto il mondo si torna in piazza, dagli
indignados a Occupy Wall Street, e poi scioperi e cortei un
po ovunque. Di nuovo impossibile per noi capire dove ci
condurr questo nuovo corso, se si esaurir per la fatica di
esistere, spento in nuovo riflusso, se verr schiacciato e represso o se sar foriero di una risuscitata sensibilit sociale in grado di imporre la propria volont sulleconomia e
sulla politica. Probabilmente accadr tutto quanto assieme
e molto altro ancora, forse il caso di organizzarsi per tempo. Il dilemma del nostro buffo mondo post postmoderno
stato ben sintetizzato dal signor Vonnegut nel suo romanzo
Galapagos: In questa era di grossi cervelli, tutto ci che
pu essere fatto sar fatto. Cercate quindi di scansarvi in
tempo.
206
hacktivism
2006-2011
ella seconda met della prima decade del nuovo millennio si inizia a intuire pi chiaramente quali sono
gli interessi in gioco sullo scacchiere della rete. Internet
sembra destinata a due principali funzioni: veicolare informazioni, costruire comunit. Passata la fase pionieristica in
seguito allentrata in gioco dei grandi capitali e di centinaia
di milioni di utenti, le questioni in campo diventano queste, inserite in un processo dialettico piuttosto complesso,
e totalmente in fieri, dove gli esiti non sono evidenti, n
scontati.
Le tv e la carta stampata vengono affiancate e in parte sostituite dai social network e dalle piattaforme di streaming,
lindustria della musica e dello spettacolo deve confrontarsi
con il filesharing, in tutte le sue forme. Di fatto la propriet
intellettuale costretta a ridefinire il proprio valore monetario e anche il proprio senso. Non si tratta di un processo
indolore in cui chiaro dove si andr a parare: al contrario, una sorta di terreno di scontro. Dal 2006 in avanti vi
sono continui tentativi di ostacolare i circuiti peer-to-peer e
207
210
anche perch alla fine hai un tuo blog dove puoi permettere anche alle altre persone di crearsi un account
una piattaforma di cui esistono i manuali, la gente li
pu studiare e spiegarli agli altri. Femminismo a Sud ha
fatto aprire blog a tutte le femministe dItalia su Noblogs
e spiegava loro tecnicamente come funzionava promuovendo dei workshop. Ha organizzato almeno un paio di
seminari su come usare Lifetype prima e Wordpress
poi. A volte chiamavano noi, a volte li facevano da sole.
211
Noblogs ha attratto diverse comunit specifiche, dalle femministe agli anarchici, grandi e piccoli gruppi che ora si
saldano nel fare, nel portare avanti delle pratiche, dallarte
agli orti comunitari. Un altro fatto notevole che Noblogs
ha raccolto leredit internazionale di A/I, tant che il blog
pi letto, annalist.noblogs.org, tedesco.
Obaz: Ad A/I sono approdati tedeschi, russi, portoghesi,
Ma le collaborazioni non si innescano solo a partire da Noblogs. il caso di Collane di Ruggine, un progetto di autoproduzione editoriale coprodotto anche dal collettivo.
Reginazabo: Collane di Ruggine nasce con l Hackmeet-
217
Il Babau per le strade di Milano
I casi legali
Pedopriest, 2007
erch sempre destate? Momenti di stanca parlamentare? Fine del campionato? Ai posteri lardua
sentenza Nel mentre, ricostruiamo questo ennesimo
caso legale che vede coinvolto anche il collettivo. Un
brutto episodio di censura digitale, e forse qualcosa di
pi: unopera di net-art incompresa.
LUCA A VOLONT
30 giugno 2007. Una settimana dopo luscita del suo
nuovo videogioco Operazione: Pretofilia, Molleindustria
di propria iniziativa lo rimuove dal sito (www.molleindustria.org/it/operazione-pretofilia) spiegando che vuole
evitare problemi al server che lo ospita dopo il putiferio
scatenato in parlamento dallonorevole Luca Volont.
Appena lanciata la nuova, simpatica animazione in flash,
lonorevole dellUDC aveva infatti intrapreso una sua per218
immagini virtuali [] realizzate con tecniche di elaborazione grafica non associate in tutto o in parte a situazioni
reali, la cui qualit di rappresentazione fa apparire come
vere situazioni non reali.
In buona sostanza, anche se discutibilmente, in Italia il
gioco pu essere ritenuto illegale. Linterpellanza durgenza ha chiaramente lo scopo di proteggere il buon
nome del clero impedendo la diffusione del gioco.
Una volta rimbalzata in rete la notizia della censura, si
moltiplicano siti mirror, link al gioco, siti dove lo si pu
scaricare; A/I ospita Pretofilia sul suo server; diversi
blog di Noblogs partecipano alla rivolta silenziosa a sostegno di Molleindustria con il risultato che, nel cuore
della notte del 2 luglio, il server americano di A/I, che
ospita Noblogs, viene spento.
221
LOSTINAZIONE
La faccenda Pretofilia non finisce qui. Due giorni dopo,
il 4 luglio, viene messo sotto sequestro preventivo Libert, Egalit, Volont. The Blasphemous Art Riot, realizzato dal gruppo immaginario Les Liens Invisibles in
collaborazione con Image Guerrilla Group: una pagina
web irriverente anchessa spuntata in solidariet a Molleindustria.
Ci si appella in questo caso agli articoli 494 (sostituzione
di persona) e 595/3 (diffamazione a mezzo stampa) del
codice penale: la geniale opera di net-art ricalca infatti
il layout del sito dellonorevole e ne irride i contenuti.
Ogni link porta a un mirror del gioco di Molleindustria o
a pagine web di comunicati stampa sulla censura.
Si tratta di unaltra prevaricazione, come sappiamo dal
caso Trenitalia e, per il 10 luglio, anche il sito Luca a Volont www.lucavolonte.eu torna visibile.
222
223
una scena di Operazione Pretofila di Molleindustria
Nipotini di Orwell
entre allinizio della sua esistenza il collettivo si trovava a dover interagire per lo pi con scettici e tecnofobi, luso sempre pi diffuso della rete, che coincide anche
con un numero maggiore di utenti, cambia radicalmente
lordine dei problemi da affrontare e quello delle soluzioni
da offrire.
Gio: Con la scoperta del servizio di anonimizzazione
tre si tratta di uno strumento con un incredibile potenziale nelle situazioni critiche di controllo e censura.
Tutte le nuove soluzioni vengono prima studiate e portate avanti solo dopo unattenta considerazione da parte del
collettivo.
Bomboclat: Su Tor abbiamo fatto una valutazione del
225
evidenziati i problemi di privacy legati a questa piattaforma. Twitter meno invasivo, ma a me piacerebbe
226
che i nostri utenti usassero Identi.ca, il servizio di microblogging equivalente open source. Io scrivo i miei
tweet anche l, ma tutti quanti mi rispondono su Twitter!
Su Identi.ca non c abbastanza gente. A volte invece
succede il contrario. Le persone si conoscono su Twitter e poi si spostano sulle piattaforme autogestite. Ho
visto diversi progetti nascere cos e poi aprirsi il blog
da noi. O addirittura spostarci il proprio blog personale. Credo sia tutto collegato alla questione OWS, Occupy
Everything, alla Spanish Revolution o, insomma, a tutto
questo ultimo anno. Succede nel momento in cui nasce
un gruppo di persone che si erano fatte il loro blog o
Twitter anche solo come diario personale e poi hanno
cominciato a mettersi in rete tra di loro. Facendolo tramite Internet, magari entrano anche in contatto con altre
persone che ne capiscono di pi di privacy, quindi si
scambiano informazioni e fanno scelte politiche consapevoli.
Per molte persone, dai dissidenti russi agli operatori del
terzo settore che lavorano nei teatri di guerra, scrivere su
Noblogs piuttosto che su una piattaforma commerciale che
non garantisce loro lanonimato ancora oggi un bisogno
reale, piuttosto che una qualche dichiarazione di appartenenza. Ma la questione privacy determinante anche per
chi ha una vita meno avventurosa di cos.
Obaz: La questione privacy ancora attuale. Basta pen-
sare alle Nymwars che sono scoppiate attorno alla policy di Google Plus, che declassa gli pseudonimi richiedendo luso del nome reale nellaccount. Questo dimostra che poter usare un nickname che non corrisponda
al proprio nome e cognome ancora importante per
le persone e che la tendenza a usare uno pseudonimo
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229
Un tavolo autistico durante un hackmeeting
I casi legali
Crackdown norvegese
2010
230
La notizia della perquisizione della polizia norvegese rimbalza di bocca in bocca, di sito in sito, di blog
in blog. Grazie al Piano R*, che si comprova unottima
arma anti-censura, in due ore vengono riattivati i servizi
su altri server. In ventiquattrore tutta linfrastruttura torna a funzionare perfettamente. Per cautela, i tecnici del
collettivo spostano su unaltra macchina tutte le caselle
di posta che si trovavano sul server sequestrato e, di
conseguenza, capita che chi aveva la mail su Contumacia ne perda momentaneamente il contenuto.
Si ricorda a tutti un po di sane pratiche, come appunto
non tenere il proprio archivio di posta online sulle macchine di A/I: unabitudine che, come in questo caso, pu
rivelarsi una pessima mossa. Per quanto i dischi siano
crittati, non intelligente comunque affidarsi ciecamente alla tecnologia ci sono errori banali che possono
invalidare la crittografia forte. In conclusione, non prudente scommettere sulla propria sicurezza affidandola
a terzi, anche se si tratta di A/I.
Poco danno, apparentemente. Ma resta da capire chi ha
violato il server.
231
fondi, che una querela di parte recepita dal Commissariato di Avezzano per delle vicende di minima entit scateni in una Procura della Repubblica la smania di tre rogatorie internazionali per acquisire dati che non esistono
o che sono privi di qualsiasi rilievo investigativo.
Riusciamo a comprenderlo solo se postuliamo che la
voce di Casa Pound abbia una certa influenza in qualche parte delle questure italiane.
A rafforzare lidea che questo immane sforzo investigativo non sia solidamente supportato da altrettanta competenza, una serie di particolari curiosi da cui si deduce che le forze di polizia non sono in grado di occuparsi
di criminalit informatica.
Primo, date le rogatorie, evidente che considerano reticente la deposizione di A/I, che ha dichiarato di non
avere n i log, n i dati anagrafici di chi ha aperto la casella di posta in questione. Ma sappiamo che la risposta
pi che onesta: tecnicamente certa.
Secondo, per lilarit generale, nella rogatoria internazionale compaiono tradotti il nome utente e quello del
dominio (sic):
orsa@canaglie.net (she-bear@scoundrel.net)
Entrambe le cose dimostrano poca confidenza con la
tecnologia a mezzo della quale si sarebbero consumate
le minacce di cui parla la rogatoria.
Sorge spontaneo il dubbio che le ragioni di questo
crackdown non debbano essere ricercate tanto tra
quelle di ordine investigativo, quanto tra quelle di ordine politico: un ordine sufficiente a mandare avanti un
apparato giuridico internazionale, pur senza speranza
233
234
possibile che nessuno abbia chiesto ulteriori spiegazioni allItalia prima di mettere in pratica il mandato?
Nella richiesta italiana non compaiono ragioni e dettagli
sufficienti a motivare la sollecitudine con cui la polizia
ha ritenuto opportuno agire.
La discussione procede e nelle mailing list a tema Datalagringsdirektivet c chi sostiene la tesi dellavvocato
di A/I, secondo cui il sequestro stato effettuato in modo
illegittimo in base alle leggi vigenti. Le argomentazioni principali contro la direttiva europea combaciano
perfettamente con le rimostranze di A/I: in democrazia,
sono i cittadini a controllare lo stato e non il contrario;
tutti i cittadini sono innocenti fino a prova contraria e non
viceversa; il controllo sistematico delle comunicazioni
stride con i diritti umani.
Tra le posizioni pi dure e autorevoli, il comunicato ufficiale di IKT Norge (lassociazione per lindustria informatica norvegese), intitolato: La polizia dimostra una
capacit di giudizio fallimentare per il settore digitale.
Una tale e inaspettata esposizione mediatica mette in
difficolt la polizia norvegese. A seguito di tutto questo,
finalmente giunge un fax di risposta allavvocato norvegese che difende il collettivo.
A DOMANDA RISPONDE
Sono queste le parole, tradotte in italiano, che la Polizia
norvegese scrive in risposta ad A/I e con cui si spiegherebbe il loro frettoloso modus operandi:
Posso assicurarle che lintento della polizia norvegese
di dare una risposta quanto pi precisa possibile alla richiesta delle autorit italiane. Siamo consapevoli del fat-
236
237
rie di passaggi giuridici di cui non c traccia nei documenti che sono stati consegnati ad A/I.
E infatti, prevedibilmente, la risposta della polizia questa volta suona pi amara:
La polizia non ritiene che n Copyleft [la ditta che fornisce lhousing], n Autistici/Inventati ricadano nella categoria di provider come da Legge sulle Comunicazioni.
Siamo dunque dellavviso che gli articoli 211 e 212 del
Codice di procedura penale non si possano applicare al
presente caso. Per vostra informazione, qualche giorno fa
la polizia stata informata della sospensione dellindagine italiana che ha dato origine alla lettera di rogatoria.
Pertanto, il lavoro di analisi dei dati contenuti nei dischi
attualmente fermo, in attesa di un chiarimento da parte
delle autorit italiane riguardo alla validit della richiesta.
A ogni modo, ho avuto oggi notizia del fatto che lEnte
Norvegese per la Posta e le Telecomunicazioni sta esaminando una richiesta inviata da Autistici/Inventati in cui si
chiede se Autistici/Inventati sar considerato un provider
in base alla legislazione sulle comunicazioni elettroniche.
LEnte ha segnalato che dar precedenza allanalisi del
caso, dal momento che un chiarimento della situazione
potrebbe essere decisivo per valutare se il sequestro dei
dischi sia stato legittimo o meno.
In attesa degli sviluppi di questa faccenda, un saluto dal
pianeta Terra.
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239
Space invaders against fascism
Ghost Track
La pulizia dei cessi
dai meccanismi delle realt autogestite, credo perch ponevano al centro dellesperienza la sperimentazione, che
fosse di modelli sociali o tecnici per me cambiava poco.
Se vogliamo forzare il parallelo, alla fine lattitudine pi
o meno la stessa. Curiosit e voglia di disfare il mondo e
rifarselo, autodeterminarsi. Che secondo me poi il fine di
ogni processo educativo e pedagogico, ed anche il solo
modo di maturare. Ho preso il liceo classico e poi storia
alluniversit, che non ho mai finito. Sono tornato allacarismo dopo in et pi matura, per una serie di considerazioni che forse potremmo dire politiche o un po anche
esistenziali.
Come molti nel 1998 rimasi parecchio sconvolto dalla vicenda di Sole, Baleno, Silvano ed Enrico.2 Per me segn
una serie di riflessioni. Ebbi la sensazione che quella somma di persone, collettivi, gruppi e progetti nella quale si
svolgeva la mia vita fosse terribilmente fragile. Non perch
il suicidio esprima necessariamente fragilit, al contrario: il
problema era per me che le nostre strutture erano talmente
deboli che i singoli individui erano costretti a gesti titanici e
disperati. I protagonisti involontari di quella vicenda furono
mediaticamente linciati, perch non eravamo in grado di
far emergere una verit altra, rispetto alle ricostruzioni dei
media. Perch eravamo donne e uomini di buona volont,
ma con mezzi e strutture completamente inadeguati non a
chiss quale rivoluzione, ma neppure alla sopravvivenza
2 - Baleno e Sole sono due anarchici suicidatisi in seguito a uninchiesta
su degli attentati alla TAV, dalla quale saranno poi assolti post mortem.
Baleno si ammazza in carcere e Sole qualche mese dopo nella comunit
in cui era in attesa di processo. Silvano rimane lunico imputato. Enrico
era il presidente della comunit: amico di Sole, si ammazza un paio di
mesi dopo di lei.
241
finisco a occuparmi di robe logistiche e tecniche, che implicano poca socialit, basta che funzionino. Sono un grosso sostenitore della pulizia dei bagni, le persone che stimo
di pi le ho conosciute pulendo i bagni. Nessuno vuole mai
pulire i cessi, perch unattivit che non offre alcuna gratificazione, non di meno bisogna pulirli. Chi pulisce i cessi
si occupa di uno dei principali problemi dellautogestione.
In quel periodo mi domandavo come poter contribuire alla
crescita di un soggetto collettivo pur essendo una persona
tendenzialmente solitaria, schiva e non troppo avvezza al
lavoro di gruppo, forgiata sulla filosofia del pulire i bagni.
Per capire un po il senso della questione andrebbe credo
premesso che amo fin dalladolescenza praticare arti marziali e sport da combattimento, coltivo una grossa fascinazione per alcuni aspetti della cultura giapponese tradizionale, strippo per quel periodo artistico lussurioso e vitale
che fu lUkiyo-e3, e la prima volta che ho visto le immagini
di repertorio degli Zengakuren occupare la stazione di
Shinjuku4 nel 68 ho avuto un moto di commozione e anche
un po di eccitazione sessuale per la capacit che avevano
di muoversi in tanti come fossero uno.
3- un periodo artistico giapponese a cavallo tra lOttocento e il Novecento. Di solito si presenta come il mondo fluttuante. A me piace molto
un artista di nome Kuniyoshi, che pare fosse un tamarro con la schiena
tatuata. In quel periodo il tatuaggio giapponese per altro si diffonde cos
come lo raffiguriamo noi oggi, come forma artistica minore e un po
estrema dellUkiyo-e. Non aveva ancora un legame stretto con la Yakuza,
la mafia giappo, cosa che avverr solo pi tardi dopo la seconda guerra
mondiale.
4 -Gli Zengakuren sono il movimento degli studenti nel 68 giapponese.
Nellottobre del 68 occupano insieme agli operai la stazione di Shinjuku, una specie di simbolo del Giappone occidentalizzato nel dopoguerra. Seguono tre giorni di guerriglia, quindi finisce il 68, principia il 69 e
poi il nulla del Giappone contemporaneo.
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pi tanto di stare davanti al computer e sono molto concentrato sullannoso problema della pulizia dei cessi.
Mamma perdono...
Ginox
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LAN space ad Hackmeeting
Glossario
sul contributo volontario dei partecipanti e per sostenere i costi di connettivit, hardware ecc. dipende esclusivamente dalle donazioni dei singoli e dei progetti che
utilizzano i suoi servizi. Fin dagli esordi il collettivo ha
quindi prodotto merchandising di vario genere: manifesti, adesivi, spille, magliette e felpe. Ma i gadget, oltre a
fare simpatia e a divulgare il verbo, possono assolvere
ad alcuni oneri economici e negli anni il collettivo ha
deciso di mettere allopera i suoi grafici per un fine superiore: la produzione di vestiario. Oggi, per contribuire al progetto, oltre a offrire una sottoscrizione, si pu
comprare una felpa, una maglietta o, perch no, una
soffice copertina al Cavallette Store, oppure, per risparmiare, andarsela a prendere presso uno dei magazzini
sparsi per lItalia.
autistici.org/costs
autistici.org/donate
autistici.org/propaganda
cavallette.spreadshirt.net
comunicazione sviluppato alla fine degli anni settanta da Ward Christensen e Randy Suess, due studenti
dellUniversit di Chicago. Nel 1977 i due scrivono MODEM, un programma che consente il trasferimento di file
da un computer allaltro e, lanno successivo, BBcode,
che permette anche lo scambio di messaggi. Il sistema
BBS si basa fondamentalmente sullutilizzo di un software
che, una volta installato sul computer, permette a utenti esterni di collegarvisi attraverso una linea telefonica.
Il software d quindi la possibilit di costruire aree per
lo scambio di messaggi e file, a cui gli utenti accedono
per comunicare e condividere materiali. Allinizio il sistema molto lento e solo nel 1985, con lintroduzione
del modem a 1200 bps e la creazione di grandi reti BBS,
si diffonde propriamente.
A parte alcuni fenomeni precursori come AGHusa e
CBBS, la prima rete di BBS Fidonet, che raggiunge decine di migliaia di nodi. Per gestire le BBS necessaria una forte competenza tecnica e questo ne ha fatto
il dominio esclusivo di appassionati ed esperti, i rappresentanti della telematica amatoriale o di base. Con
lintroduzione di Internet le reti BBS, che tuttora esistono,
sono cadute in disuso.
CA (CERTIFICATION AUTHORITY). In crittografia, con Cer-
tificate o Certification Authority si intende lente di fiducia terzo rispetto alle parti coinvolte (ente di terza
parte o trusted third party) che rilascia i certificati
digitali a garanzia che una determinata chiave pubblica (laddove la chiave pubblica prende forma, appunto,
di certificato) appartenga al soggetto identificato nel
certificato. I certificati CA corrispondono quindi praticamente allautenticazione di una firma e, in ultima istan252
za, garantiscono allutente che il sito che sta raggiungendo sia davvero quello che cerca. Le CA emettono i
certificati sulla base di standard internazionali, ma sono
anche vincolate dalle leggi vigenti nei singoli paesi:
questo fa s che ne esistano molte e operanti diversamente sulla base di specifiche leggi locali. In Internet,
i protocolli crittografici utilizzano di norma una infrastruttura a chiave pubblica (PKI) basata su un sistema
di CA teso a verificare e a garantire lidentit delle parti.
Il fine ultimo di questa architettura comunicare senza
manomissioni, falsificazioni e intercettazione dei dati. Risalendo la catena di certificati CA di una PKI, si trovano una
o pi CA (dette CA root) che garantiscono per tutte le altre.
La CA root sar necessariamente una CA autocertificata,
la cui garanzia ultima la sua stessa buona reputazione.
Anche per questo le CA sono oggi una realt molto importante nel web, tanto che sono spesso gestite da organismi privati multinazionali che le commerciano.
A un certificato CA commerciale esistono per alternative, nonch la possibilit di CA autogestite, scritte e firmate dallo stesso utilizzatore, come
quella che ha scelto di utilizzare il collettivo di A/I.
ca.autistici.org
CHAINWORKERS. Nasce come gruppo interno al Bulk e
LOA,
www.chainworkers.org
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Arco voltaico con batteria ad acqua
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C chi dice che il CyberPunk una moda. Noi, al contrario, affermiamo che - citando una famosa definizione di ci che dovrebbe essere la reale informazione
- [Il CyberPunk] una differenza che fa la differenza.
stato un sensore e una spinta, verso la produzione
di senso, per idee e comportamenti reali che, appena
prima, vagavano isolati e senza opportunit di approdo. Con la rottura della norma si creato un diverso orizzonte immaginativo, sono nate nuove relazioni
umane e nuove comunit. Con il suo andamento process-oriented, cio rielaborativo dellinformazione,
ma che considera linformazione dal di dentro, lattitudine CyberPunk ha rimesso in gioco le categorie di
dati e esperienza.
(Decoder 8, Shake Edizioni Underground, Milano).
Al primo numero, datato maggio 1987, ne seguono altri undici. La rivista una risorsa unica di informazioni
sulla cultura underground nazionale e internazionale di
quel periodo grazie ai suoi editoriali, agli articoli e alle
traduzioni, come anche ai fumetti e alle recensioni di
libri. Il gruppo di Decoder dar vita anche allomonima
BBS. Gi sul quinto numero, del luglio 1990, si fa voce
delle istanze di una rete informatica alternativa, riassumendo il dibattito in corso nei centri sociali sullattivismo telematico. Il gruppo Decoder entra quindi in contatto con la rete Fidonet attraverso un amministratore
del nodo milanese, con cui si discutono le prime ipotesi
di unarea messaggi cyberpunk interna. Il progetto si
realizza nel marzo del 1991, con la nascita di un gruppo
di discussione che presto diviene un luogo di scambio
di informazioni (e dibattito) su hacking, reti informatiche, net-art, nuove tecnologie e realt virtuali. Nel 1993
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Manifesto Kaos Tour 2007 - Dettaglio
nomeno di massa con Internet e banda larga. Il filesharing pu avvenire in una rete P2P (peer-to-peer, da pari
a pari) o client-server, attraverso vari tipi di software
dedicato che permettono di trasferire i file da un computer allaltro. Nasce con le reti BBS, che gi avevano
unarea per lo scambio dei file, e cresce col diffondersi
e il semplificarsi del mezzo digitale. In particolare, gli
eventi significativi per la diffusione del fenomeno ai livelli attuali sono la messa a punto della tecnologia MP3,
il formato che rese i file leggeri e facili da scambiare, e
il lancio di Napster, un software di filesharing ideato da
Shawn Fanning e Sean Parker (1999). Napster diede visibilit internazionale alle pratiche di filesharing e resta
famoso non tanto per lo strumento fornito, ma perch il
suo ideatore fu portato in tribunale dalle major discografiche e perse clamorosamente. Da allora le cose non
sono andate sempre cos, anzi, si sono aperti e chiusi
molti processi che attestano linnocenza della pratica
del peer-to-peer e, soprattutto, limitano la responsabilit
dei creatori di software per filesharing. La corte suprema americana, ad esempio, ha stabilito che si tratta di
pratica criminale solo se lintenzione dellinventore del
software esplicitamente quella di infrangere la legge
sul copyright. Tra vittorie e sconfitte in sede giudiziaria,
battaglie politiche contro il copyright, questioni etiche
sulla libera condivisione e molto altro ancora che gira
attorno alluniverso filesharing, degno di nota il fatto
che negli anni molti artisti, i soggetti primi della prote263
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Seminario di GiArduino
contenitori che accolgano progetti legati alla condivisione dei saperi e delle esperienze. Indivia vuole essere il primo nodo di un server pi vicino al concetto di
rete; pi modulare, collettivo, scalabile, con una struttura
capace di annetterne altre in una prospettiva distante
dalla tipica macchina unica che dispensa servizi.
www.indivia.net
I.T. (Information Technology). Acronimo di Information
270
protocollo di comunicazione orientato alla messaggistica istantanea, sviluppato dallomonima comunit open
source nel 1999. Il protocollo, che trova anche applicazione nella tecnologia VoIP (Voice over IP), oggi indicato con la sigla xmpp. Diversamente dalla maggior
parte degli strumenti per la messaggistica istantanea,
Jabber sfrutta un approccio aperto sia per quanto riguarda lo sviluppo, sia per quanto riguarda limplementazione. Questo significa anche che chiunque pu offrire
un servizio di messaggistica Jabber e interoperare con
gli altri analogamente forniti. Molti client che parlano
271
questo protocollo sono disponibili come software libero e open source. A/I ha scelto di offrire Jabber perch
queste sue caratteristiche ne fanno una buona base per
la comunicazione sicura e perch possibile crittare le
conversazioni via Jabber con un sistema chiamato OTR.
www.autistici.org/jabber
KRIPTONITE. Nel 1998 esce il libro Kriptonite. Fuga dal con-
272
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A parte limmaginario letterario hacker e dintorni, Kriptonite un manuale pratico di autodifesa digitale, uno
strumento di divulgazione pensato per sottrarsi al controllo sociale e alla limitazione delle libert individuali
nellera telematica. Lo scopo della pubblicazione dare
una panoramica esauriente delle risorse tecnologiche
esistenti per garantirsi anonimato e privacy in rete.
Non viene ignorato lunico aspetto controverso, ovvero che gli strumenti offerti possono anche finire nelle
mani sbagliate. Si spiega quindi a pi riprese come le
campagne del sospetto contro lanonimato siano veicolate da interessi che niente hanno a che fare con la difesa degli innocenti e si risponde alla questione sostenendo che questo non rientra tra le nostre preoccupazioni:
preferiamo considerarlo piuttosto un problema in pi
per tutti coloro che sono soliti fare appello al senso di
responsabilit degli individui solo quando per qualche
motivo gli altri (pi convincenti) metodi di controllo
non funzionano pi.
Allipotetica domanda del lettore sul perch scegliere
lanonimato in rete, il libro d invece una precisa spiegazione tecnica: Non facile rendersene immediatamente conto per chi non abbia familiarit con la Rete,
ma tutto quel che viene immesso in essa passibile
di archiviazione, di conservazione indefinita e infine di
analisi. Anche ci che non sembrerebbe immediatamente pubblico.
Kriptonite introduce la storia del lungo braccio di ferro
tra il mondo della telematica amatoriale e le strategie di
controllo sociale, un fenomeno che affonda le sue radici molto pi lontano nel tempo di quanto non si possa
immaginare. Per prima cosa spiega il funzionamento
274
duce strumenti di intrattenimento e sollazzo che possano essere considerati neutrali. Anzi, quando va bene
propone giochi atti a veicolare e perpetrare modelli
culturali reazionari. Molleindustria un progetto che,
unendo attitudine mediattivista e critica videoludica,
hanno fatto del videogame una nuova frontiera della
critica politica. Molleindustria esplora le potenzialit
persuasive del videogioco, ne decostruisce la retorica e d vita a una pratica alternativa di game design. Il
276
278
libero di crittazione che venne sviluppato da Phil Zimmermann nel 1991. Zimmermann lottava contro il nucleare e cre PGP in modo che i suoi compagni potessero
usare i sistemi BBS e memorizzare i messaggi e i file in
tutta sicurezza. Pubblic il codice sorgente avvalendosi
poi di una formula common right per cui non veniva richiesto lacquisto di una licenza per il software a meno
che non se ne volesse fare un uso commerciale. PGP si
diffuse rapidamente prima su Usenet e poi su Internet.
La diffusione di PGP fu pesantemente ostacolata dal governo americano e le vicissitudini legali in cui Zimmermann incorse furono tremende. PGP un programma di
crittografia a chiave pubblica che pensato per risolvere un paradosso classico della crittografia, ovvero luso della stessa chiave per crittare e per decifrare. Essa
invece si avvale di una coppia di chiavi (doppia chiave):
una pubblica e una privata. La chiave pubblica serve
unicamente per codificare il messaggio, mentre quella
segreta serve unicamente per decodificarlo. Metaforicamente, il messaggio rimbalza due volte tra mittente e
destinatario prima che questultimo possa leggerlo, ma
tra loro non stato necessario scambiarsi la chiave: in
sostanza, si eliminato lanello debole di ogni strategia
crittografica, il momento in cui i due termini della relazione devono comunicarsi la chiave in chiaro (cio
senza crittografia).
Ogni utilizzatore di PGP crea dunque la propria coppia
di chiavi. La chiave segreta rimane tale, mentre la chiave pubblica viene divulgata e messa a disposizione di
tutti coloro che vogliono comunicare con lui. In genere,
la propria chiave pubblica viene depositata in archivi
pubblici (keyserver) a disposizione di chi la desideri.
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PGP,
dtournement del Piano di Rinascita Democratica della loggia P2 del venerabile Licio Gelli, con Piano R* ci
si riferisce alla risposta del collettivo A/I a una serie di
debolezze tecniche culminate nel crackdown Aruba.
Si tratta, al contempo, di una strategia a lungo termine
pensata per difendere il progetto dallondata repressiva
che accompagna il riflusso politico negli anni successivi al G8 di Genova.
Il nome Piano R* ammicca dunque a concetti come Resilienza (del progetto), Resistenza (agli attacchi dellautorit), Rivoluzione (dellinfrastruttura). Lanalisi e le motivazioni del Piano R* sono descritte nellOrange Book,
che contiene unestesa documentazione delle sue caratteristiche architettoniche e tecniche.
Gi nel 2003 il collettivo inizia a immaginarsi londata repressiva prossima ventura, e a riflettere sulle
modalit che avrebbe assunto. Ci parve allora che
la crescente importanza dei mezzi di comunicazione
digitali, specie allinterno di contesti politici radicali,
avrebbe presto attirato lattenzione delle forze repressive. Eravamo ottimisti: da allora abbiamo visto la sempre crescente paranoia globale dare nuova spinta alle
ideologie orwelliane e panopticiste del controllo totale, che ormai mirano non solo ai comunque ristretti
ambiti del dissenso, ma alla societ intera.
(Orange Book, Introduzione)
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La preparazione al Piano R* si svolge su un arco di tempo di circa due anni. A/I individua prima i suoi punti deboli, che risultano essere: la collocazione della macchina presso un provider commerciale o in case e spazi
sociali la cui difesa fisica irrealistica; laccentramento
su ununica macchina dei dati personali di troppe persone combinata alla mancanza di una cultura diffusa
dellautodifesa digitale tra le stesse; levoluzione dello
scenario legale e il conseguente aumento dei casi di
sequestro di materiale informatico. Successivamente,
sceso a patti con una serie di idee che nel mentre si
sono dimostrate meno sostenibili, il collettivo compie il
passaggio alla nuova infrastruttura. Quando viene implementato, nellottobre del 2005, il Piano R* risulta essere una complessa operazione di decentramento, atta
a incrementare il costo e la complessit dei sequestri
fino a renderli impraticabili, moltiplicando e confondendo la superficie di attacco su diversi soggetti in diverse
nazioni con diverse legislazioni (Orange Book, Introduzione).
www.autistici.org/rplan
PRAGA, 2000. Controvertice e manifestazione internazio-
nale organizzati tra il 26 e il 30 settembre 2000 in concomitanza con il meeting della Banca Mondiale e del
Fondo Monetario Internazionale a Praga. Si registrano
violenti scontri di piazza. Praga il primo appuntamento europeo per il movimento no global dopo lenorme
risonanza della manifestazione internazionale di Seattle
nel dicembre del 1999 (N30, o la battaglia di Seattle),
a cui si fa formalmente risalire la nascita del movimento
anti-globalizzazione (che infatti viene detto talvolta anche popolo di Seattle).
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te digitale, allanimazione al computer, allarte interattiva e alla musica. Viene assegnato durante il Festival
Ars Electronica di Linz, in Austria, dal 1987. I vincitori
ricevono una piccola riproduzione in oro della Nike di
Samotracia. Il Prix Ars Electronica, il Festival Ars Electronica, lArs Electronica Center-Museum of the Future
e lArs Electronica Futurelab sono le quattro divisioni di
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Ars Electronica Linz GmbH, che negli anni si confermato come lente delezione per larte e la cultura di
questo specifico orientamento.
www.aec.at
RISEUP. Come A/I in Italia, il collettivo Riseup, unentit
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nione dei termini advertising (pubblicit, pubblicizzare) e subvert (capovolgere, sovvertire). In pratica
si cerca di smontare il senso veicolato dalle pubblicit
commerciali per costruire nuovo senso. Il subvertising
in linea di principio non differisce dal dtournement
lettrista/situazionista: ci che lo rende diverso nella sostanza la messa in pratica. Le azioni di subvertising
portate avanti da gruppi come Adbusters o Billboard
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