Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
(Guida) OTTIMO Manuale HTML
(Guida) OTTIMO Manuale HTML
Non ho mai previsto che il codice sorgente di HTML (cio la roba con le parentesi
angolate) fosse visibile agli utenti. Un browser/editor avrebbe fatto vedere o editare
all'utente soltanto il linguaggio di una pagina di ipertesto, come se stesse usando un
word processor. Per me, e credevo anche per gli altri, l'idea di chiedere al pubblico di
battere a mano le parentesi era inaccettabile quanto chiedere a qualcuno di scrivere
un documento in Microsoft Word stendendo il formato in codice binario. Ma la
leggibilit dell'HTML si rivel una manna inaspettata. Con mia grande sorpresa molte
persone si familiarizzarono alla svelta con i tag, e iniziarono a scrivere direttamente
propri documenti in HTML
L'HTML e i browser
L'HTML il linguaggio con cui potete indicare come i vari elementi vanno disposti in una pagina Web. Un
documento html non nient'altro infatti che un file di testo con delle indicazioni sul colore delle scritte, sulla
posizione delle immagini all'interno della pagina, su come far scorrere il testo, e altre cose di questo genere.
Il Browser il programma che usate quando navigate nel Web e svolge principalmente due compiti:
scarica i vari files che si trovano su un computer remoto (il server) e che fanno riferimento a un certo
indirizzo
legge i documenti scritti in html, e a seconda delle indicazioni ivi contenute, visualizza la pagina in un
modo, piuttosto che in un altro; inoltre i vari files associati a quel documento (ad esempio le
immagini, o i filmati in flash) vengono disposti secondo le indicazioni del codice html
Oltre ad Internet Explorer, il browser pi diffuso, esistono altri browser: prima di tutto lo "storico" Netscape
Navigator, con cui la Microsoft ha ingaggiato una vera e propria guerra (vincendola). Poi il browser open
source Mozilla, che nasce da Netscape e ha la particolarit di essere a codice aperto, cio con la possibilit
per gli sviluppatori di vedere com' fatto il programma. Una parte di utenti (si tratta sempre di una minoranza
comunque rispetto allo strapotere di Internet Explorer) utilizza poi Opera, un browser norvegese celebre per
la sua velocit di visualizzazione delle pagine. Ovviamente esistono anche molti altri browser. Per ciascuno
di essi esistono poi differenti versioni a seconda del sistema operativo (Windows, Mac OS, Linux, o altri).
importante sin dall'inizio acquisire una mentalit multi-browser, perch il mestiere del webmaster non
consiste tanto nel conoscere nei minimi dettagli il codice HTML, quanto piuttosto nel sapere come il codice
HTML verr visualizzato sul computer dell'utente: infatti uno dei lavori pi difficili quello di riuscire a far
vedere correttamente il proprio sito con i browser e le piattaforme pi svariate.
I files scaricati dal web vengono memorizzati in una particolare cartella del computer che prende il nome di
cache.
In Internet Explorer possibile visualizzarla utilizzando i comandi:
Strumenti > Opzioni Internet > Generale > Impostazioni > Visualizza file
In Mozilla:
Modifica > Preferenze > Avanzate > Cache
In questo modo verr mostrato il percorso della cartella in cui i documenti vengono temporaneamente
memorizzati.
La visualizzazione di un file html da parte del browser prende il nome di rendering della pagina. Motore di
rendering dunque quella sezione del browser che si occupa di mostrare sul video la pagina.
Il compito del linguaggio HTML dunque quello di spiegare al browser come i vari files relativi al documento
in esame devono essere disposti all'interno della pagina che stiamo visualizzando.
In qualsiasi momento possibile visualizzare il codice HTML delle pagine che stiamo visitando. Con
Internet Explorer:
Visualizza > HTML
Con Mozilla :
Visualizza > Codice Sorgente
oppure si pu effettuare la stessa operazione, utilizzando il tasto destro del mouse per visualizzare il menu a
tendina, e scegliendo poi la voce corrispondente.
Cos HTML
HTML l'acronimo di Hypertext Markup Language ("Linguaggio di contrassegno per gli Ipertesti") e non
un linguaggio di programmazione (sono linguaggi di programmazione il C, il C++, il Pascal, il Java, e sono
linguaggi di scripting il PHP, l'ASP, il PERL, il JavaScript).
Si tratta invece di un linguaggio di contrassegno (o 'di marcatura'), che permette di indicare come disporre
gli elementi all'interno di una pagina: le indicazioni vengono date attraverso degli appositi marcatori, detti
"tag".
Ci significa che l'HTML non ha meccanismi che consentono di prendere delle decisioni ("in questa
situazione fai questo, in quest'altra fai quest'altro"), e non in grado di compiere delle iterazioni ("ripeti
questa cosa, finch non succede questo"), n ha altri costrutti propri della programmazione.
Il linguaggio HTML, pur essendo dotato di una sua sintassi, non presuppone la logica ferrea e
inappuntabile dei linguaggi di programmazione: se vi dimenticate di chiudere un tag, non verranno
prodotti dei messaggi di errore; se non rispettate la sintassi probabilmente non otterrete la visualizzazione
della pagina che desiderate, ma nient'altro. A volte vi troverete persino a dover adottare dei "trucchetti", non
proprio da manuale, pur di visualizzare la pagina correttamente con ogni browser.
Suggerimenti: Pu succedere - soprattutto a chi alle prime armi - di continuare a modificare un file,
ma di non riuscire a vederne le modifiche. Questo succede perch la pagina visualizzare sempre quella
vecchia memorizzata nella cache. Quando state elaborando pagine per il web, ricordatevi di impostare la
cache del vostro browser in modo che il file html venga ricaricato ogni volta che richiamate la pagina.
In Internet Explorer:
Strumenti > Opzioni Internet > Generale > Impostazioni >
Ricerca versioni pi recenti delle pagine memorizzate:
all'apertura della pagina
In Mozilla:
Modifica > Preferenze > Avanzate > Cache >
Confronta la pagina nella cache con la pagina in rete:
ogni volta che vedo una pagina
La versione dell'HTML che esamineremo in questo corso l'ultima rilasciata: si tratta dell'HTML 4.01 del 24
dicembre 1999.
Anche se abbiamo detto che l'HTML si evoluto in XHTML ci sono delle ottime ragioni per incominciare a
studiare l'HTML e non l'XHTML:
di fatto l'HTML verr utilizzato ancora per diversi anni come linguaggio principe delle pagine web
alcuni concetti dell'XHTML richiedono gi una certa comprensione dei problemi che si acquisisce
solo con l'esperienza. L'HTML pi immediato e consente di incominciare subito a produrre
documenti web
chi conosce l'XHTML non pu non conoscere l'HTML. La conoscenza dell'HTML infatti il
prerequisito essenziale di ogni webmaster. Comunque le differenze tra i due linguaggi non sono cos
marcate e passare dall'uno all'altro non dovrebbe richiedere molta fatica.
Per gli approfondimenti sulle differenze tra i vari linguaggi vi rimando tuttavia all'appendice di questa
guida.
Un'ultima avvertenza: in molte lezioni presente una sezione denominata "approfondimenti". Chi
inizia adesso a studiare HTML ed alla sua prima lettura pu tranquillamente ignorare quel
paragrafo. Le indicazioni ivi contenute vi torneranno utili a una seconda lettura, o man mano che
prendete confidenza con l'HTML e l'arte di sviluppare siti web.
un editor testuale per scrivere il codice HTML (potete usare il blocco note di Windows, o altri editor
testuali come 1Page, che gratuito First Page)
durante questo corso non utilizzeremo editor visuali: n FrontPage, n DreamWeaver, n GoLive, o
altri. Su HTML.it troverete delle guide appositamente scritte per loro.
Per visualizzare l'estensione del file in sistemi Windows andate in una cartella e quindi:
Strumenti > Opzioni cartella > Visualizzazione
E poi togliere la spunta da:
"Nascondi le estensioni dei file per i tipi di file conosciuti"
infine premere il pulsante:
"Come cartella corrente"
Ecco un esempio, con una sintassi che serve a disporre un testo giustificato a destra:
<P align="right">testo</P>
Alcuni particolari tag non hanno contenuto - perch ad esempio indicano la posizione di alcuni elementi
(come il tag delle immagini) -, conseguentemente questi tag non hanno neanche chiusura. La loro forma
sar dunque:
<TAG attributi>
come si vede il tag non viene chiuso. Questo tipo di tag viene detto "empty", cio "vuoto".
Annidamento e indentazione
Una caratteristica importante del codice HTML che i tag possono essere annidati l'uno dentro l'altro. Anzi
molto spesso necessario farlo.
Ad esempio:
<TAG1 attributi>
contenuto 1
<TAG2>
contenuto 2
</TAG2>
</TAG1>
testo 2
</P>
</P>
L'annidamento ci permette quindi di attribuire formattazioni successive al testo che stiamo inserendo.
Come si pu vedere gi nell'esempio, una buona norma utilizzare dei caratteri di tabulazione (il tasto tab
a sinistra della lettera Q) per far rientrare il testo ogni volta che ci troviamo in presenza di un annidamento e
man mano che entriamo pi in profondit nel documento.
In pratica apertura e chiusura del tag si trovano allo stesso livello, mentre il contenuto viene spostato verso
destra di un tab: non si tratta soltanto di un fattore visivo, ma l'allineamento di apertura e chiusura tag viene
mantenuto anche se scorriamo in verticale il documento con il cursore.
Questa procedura si chiama indentazione, e grazie ad essa il codice HTML risulta pi leggibile. Si confronti
ad esempio:
<P align="right">testo 1<P align="left">
testo 2 </P></P>
con:
<P align="right">
testo 1
<P align="left">
testo 2
</P>
</P>
per il browser i due esempi sono equivalenti, ma per l'utente umano evidente che la differenza notevole:
pensate ad una pagina complessa visualizzata in un unico blocco di testo: sarebbe del tutto illeggibile!
I commenti
Unaltra strategia importante, per rendere il nostro codice pi leggibile quella di inserire dei "commenti"
nei punti pi significativi: si tratta di indicazioni significative per il webmaster, ma invisibili al browser.
Inserendo i commenti in punti specifici del documento ci permette di mantenere lorientamento anche in file
molto complessi e lunghi. La sintassi la seguente:
<!-- questo un commento -->
e ci permette di "commentare" i vari punti della pagina. Ad esempio:
<!-- menu di sinistra -->
<!-- barra in alto -->
<!-- eccetera -->
Maiuscolo o minuscolo?
LHTML case unsensitive, cio indipendente dal formato. Questo significa che del tutto indifferente se
scrivere i tag in maiuscolo o in minuscolo.
<P ALIGN=RIGHT>
e
<p align=right>
<P align=right>
Tuttavia oggi, per analogia con l'XHTML (che figlio dellXML e dell'HTML ed case sensitive, sensibile
al formato) consigliabile scrivere tutto in minuscolo, per abituarsi gi al linguaggio che verr. Maiuscolo e
minuscolo, in ogni caso non costituiscono errore.
Fino a questo momento - per rendere pi chiare le differenze - abbiamo utilizzato la vecchia abitudine di
alternare maiuscolo e minuscolo differenziando tag e attributi, dora in poi invece tutta la sintassi HTML della
guida sar in minuscolo.
Ci occuperemo in seguito della head (l'argomento verr ripreso poi nella conclusione della guida. Per ora
facciamo riferimento soltanto a due tag che devono essere presenti in questa sezione:
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1">
indica al browser che deve caricare il set di caratteri occidentale (e non - ad esempio - il set di caratteri
giapponese).
<title>Nome del sito</title>
Il title il titolo della pagina e compare in alto sulla barra del browser (se guardate in alto a sinistra del
browser noterete la scritta "Struttura della pagina | Guida HTML | HTML.it"). bene compilarlo da subito,
onde evitare poi di avere pagine senza titolo. Da quanto abbiamo detto la nostra prima pagina sar questa,
che consultabile anche nell'esempio allegato:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//IT">
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1">
<title>HTML.it</title>
</head>
<body>
<!-- Scriveremo qui -->
Qui il nostro contenuto
</body>
</html>
D'ora in poi i vari tag che impareremo all'interno della guida andranno scritti all'interno del body, quando non
sia indicato diversamente.
diventerebbe:
<p>
<font color="green">
<i>titolo 1</i>
</font>
</p>
ma se questa operazione non comporta difficolt su una singola pagina, questa operazione diventa
insostenibile (o quantomeno difficoltosa, tanto che converrebbe scrivere un programma che effettuasse la
conversione al posto nostro) su website molto grandi, a volte di centinaia di pagine.
Proprio per questo come dicevamo - da un certo punto in poi nata lesigenza di separare il contenuto (la
scritta titolo 1), dalla formattazione (il colore rosso e il grassetto). Per farlo necessario utilizzare i fogli di
stile, e il contenuto della pagina vista pocanzi diventerebbe qualcosa di questo genere:
<p class="formattaTitoli">
titolo 1
</p>
mentre la colorazione del testo verrebbe poi affidata alla classe formattaTitoli, descritta in unaltra parte del
documento, o anche in un file separato. Dunque basta editare la classe formattaTitoli per cambiare
laspetto anche di centinaia di pagine.
importante sapere da subito che alcune cose che stiamo imparando hanno la possibilit di essere
espresse con una soluzione pi elegante, e che consente al webmaster di gestire pi agevolmente i propri
siti. Alcuni elementi descritti nella guida corrente sono addirittura deprecati dal W3C, cio destinati a
cadere in disuso (come il tag <font>): man mano che li incontreremo (perch allo stato attuale del Web
ancora importante conoscerli) vi avvertir che esistono altre soluzioni applicabili tramite i fogli di stile.
Tuttavia in questo contesto non esamineremo i fogli di stile (detti anche CSS: Cascading Style Sheets),
perch un argomento che presuppone gi la conoscenza del linguaggio HTML. Per questo vi rimandiamo
allapposita guida ai CSS di HTML.it, che se vorrete potrete consultare dopo aver letto la guida allHTML.
Liste
La guida che state leggendo, senza entrare minuziosamente in questa classificazione, ne tiene conto, in
modo da rendere pi agevole il passaggio da una formattazione inserita nel codice HTML, a una
formattazione che utilizzi i fogli di stile. Infatti, man mano che comincerete a costruire siti web, sentirete
lesigenza di passare a una formattazione avanzata. Le due cose tuttavia non vanno sentite in
contrapposizione: i fogli di stile sono semmai un arricchimento e unespansione del codice HTML, viceversa
non possibile apprendere i fogli di stile senza conoscere il codice HTML.
Approfondimenti
Nella lezione della guida CSS dedicata alla Classificazione degli elementi viene approfondito l'argomento da
noi trattato.
bgcolor sta per "background color", cio "colore di sfondo". Molti colori sono disponibili utilizzando le
corrispondenti parole chiave in inglese.
Qui potete trovare un esempio della pagina con lo sfondo blu
Tuttavia non consigliabile inserire la notazione del colore facendo riferimento a questo tipo di sintassi, dal
momento che non possiamo sapere esattamente a quale tonalit di colore corrisponda il blu del computer
dellutente. preferibile in molti casi utilizzare la corrispondente codifica esadecimale del colore, che ci
permette tra le altre cose di scegliere anche tonalit di colore non standard. Con la notazione
esadecimale il nostro esempio diventa:
<body bgcolor="#0000FF">
Ecco una tabella con la notazione di alcuni colori (molti di essi sono disponibili anche nelle varianti "dark" e
"light", ad esempio: "darkblue", "lightblue"):
colore
parola chiave
notazione esadecimale
arancione
orange
#FFA500
blu
blue
#0000FF
bianco
white
#FFFFFF
giallo
yellow
#FFFF00
grigio
gray
#808080
marrone
brown
#A52A2A
nero
black
#000000
rosso
red
#FF0000
verde
green
#008000
viola
violet
#EE82EE
Il numero di colori che lutente ha a disposizione dipende dalla scheda video. Oggi si va da una risoluzione
minima di 256 colori a una risoluzione che prevede svariati milioni di colori.
Per capire di cosa stiamo parlando, provate a visualizzare questa pagina cambiando il numero di colori
visualizzati sul monitor. Per fare ci, in Windows, andate in: Pannello di controllo > Schermo >
Impostazioni e cambiate il numero dei colori, applicate i cambiameni e tornate a visualizzare la pagina.
Come si vede la visualizzazione della tonalit di colore sensibilmente diversa passando da 256 a 65.536
colori (16 bit).
Poich non c modo di sapere quale scheda video abbia lutente (o come labbia impostata), i webdesigner
per molto tempo hanno fatto riferimento alla "palette sicura" dei 256 colori che sicuramente lutente in
grado di visualizzare. Si tratta della cosiddetta palette web safe.
C per da dire che oramai la stragrande maggioranza dei computer impostata per visualizzare almeno
migliaia di colori, dunque lutilizzo della palette "web safe" non pi cos strettamente necessaria (lo era nei
primi anni del web).
Per ora presupponiamo che limmagine di sfondo si trovi nella stessa cartella della nostra pagina HTML,
vedremo in seguito (quando parleremo delle immagini) come inserire immagini che si trovano in altre
cartelle.
Limmagine di sfondo verr ripetuta in orizzontale e in verticale.
anche possibile combinare i due attributi, in modo che mentre limmagine di sfondo viene caricata, venga
comunque visualizzata una colorazione della pagina:
<body bgcolor="#0000ff" background="imgSfondo.gif">
Se usate Windows, per fare una prova provate a impostare diversamente il tema delle finestre. Dal pannello
di controllo: Schermo > Aspetto > Combinazione e poi scegliere:
"nero a contrasto elevato", oppure "prugna".
Infine visualizzate questa pagina - che senza sfondo e vedrete che la pagina HTML prender la
colorazione che avete impostato nel tema delle finestre.
Questa sintassi funziona correttamente con ogni browser moderno (Internet Explorer, Netscape 6 o
superiore, Mozilla, Opera), come possibile vedere nellesempio.
Tuttavia bene sapere che i browser nel corso degli anni hanno introdotto dei tag e degli attributi
"proprietari", con lo scopo di ottenere determinati effetti di visualizzazione, o indicare in qualche modo
particolare il contenuto.
Questa situazione capitava soprattutto nei primi anni del web, quando Microsoft e Netscape lottavano per il
predominio del mercato: in qualche misura la guerra dei browser stata anche guerra di tag proprietari, con
gravi difficolt per gli sviluppatori che si trovavano continuamente di fronte a pagine che non venivano
visualizzate allo stesso modo.
Per questo motivo fino a qualche anno fa per togliere il margine con Netscape 4.x dovevate inserire:
<body marginleft="0" margintop="0">
Se avrete a che fare con pagine web di altri webmaster vi capiter spesso di incontrare questo genere di
sintassi:
<body leftmargin="0" topmargin="0" marginleft="0" margintop="0">
Questa sintassi serviva per eliminare il margine sia con Netscape 4.x, sia con Internet Explorer, specificando
tutti e quattro gli attributi.
Al giorno doggi potete invece limitarvi a scrivere:
<body leftmargin="0" topmargin="0">
Fortunatamente negli ultimi anni lottica della guerra dei browser cambiata, e i produttori di software sono
passati dalla competizione per chi implementa nuove e fantastiche funzionalit proprietarie, al tentativo di
rilasciare browser che aderiscano al meglio agli standard del W3C (non un caso che sia la Netscape, sia la
Microsoft facciano parte del consorzio), senza perdere di vista la velocit nelleffettuare il rendering della
pagina.
Ladesione agli standard non pu che essere un bene, dal momento che potenzialmente significa per noi
sviluppatori la stesura di codice "universale", che funzioni correttamente a prescindere dal browser e dalla
piattaforma (speriamo).
Questo attributo non solo una propriet del tag body, ma pu essere riferito alla maggior parte dei tag
HTML che vedremo (come paragrafi, blocchi, tabelle, eccetera). importante sottolineare che questo
attributo non carica automaticamente il set di caratteri necessari alla visualizzazione della lingua, ma si limita
a specificare che il documento (o parte del documento) nella lingua indicata.
Si tratta di un attributo che vi sar utile soprattutto se vi capiter di sviluppare dei siti multilingua (e poi di
doverli inserire nei motori di ricerca).
Ecco il codice che esemplifica gli argomenti appresi finora in questa lezione, visualizzabile anche in questa
pagina:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//IT">
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1">
<title>HTML.it</title>
</head>
<body leftmargin="0" topmargin="0" background="imgs/sfondo00006.gif" bgcolor="#66CCFF"
lang="it">
Testo di prova
</body>
</html>
il layout e il contenuto sono mischiati tra loro. Gli attributi "background" e "bgcolor" sono addirittura deprecati
nelle specifiche del W3C: significa che andranno perduti.
In un approccio di impaginazione che utilizzi i fogli di stile, laspetto che riguarda la visualizzazione deve
essere separato dal contenuto.
Il nostro body si ridurr quindi a qualcosa di minimale, come:
<body lang="it">
mentre le regole che indicano come visualizzare lo sfondo saranno visualizzate in una locazione separata
del documento.
Le regole su come impostare lo sfondo con i CSS vengono spiegate dettagliatamente nella relativa lezione
della guida ai CSS.
I fogli di Stile sono estremamente potenti, e dando unocchiata al link che ho segnalato poco sopra si pu
leggere che anche possibile fissare lo sfondo in modo che non si ripeta:
<body style="background-image: url(sfondo.gif); background-repeat: repeat;">
si tratta di una sintassi che funziona bene persino con Netscape 4.x, come si pu vedere nella pagina di
esempio.
Oppure possibile "fissare lo sfondo" in modo da potervi fare scorrere sopra il contenuto della pagina. La
sintassi la seguente:
<body style="background-image: url(sfondo.gif); background-attachment:fixed;">
Il testo
Se non impostate nessun colore per il testo, di default il testo di una pagina nero.
Tuttavia il nero non sempre leggibile con tutti i colori di sfondo. Immaginate ad esempio di volere utilizzare
come sfondo il colore nero: con una pagina nera e testo nero non leggeremmo nulla!
Abbiamo allora la possibilit di assegnare un colore per il testo di tutta la pagina, semplicemente utilizzando
questo attributo del tag body:
<body text="red">
I link
Non c bisogno di spiegare che cosa siano i link: lesperienza della navigazione nel web ci ha infatti
insegnato che il link un collegamento, un ponte tra una pagina laltra.
Non tutti per sanno che i link testuali hanno diversi stati:
Status
Codifica in HTML
4.01
Descrizione
Collegamento
normale
link
eliminare la sottolineatura
soltanto usando i CSS). Di
default i link sono blu
(#0000FF).
Collegamento
visitato
visited
Collegamento
attivo
active
Collegamento al
passaggio del
mouse
non presente
("hover" nei CSS)
Abbiamo dunque tre stati canonici dei link (link a riposo, link attivo e link visitato) e una condizione aggiuntiva
introdotta dai fogli di stile (status del link al passaggio del mouse):
Anche il colore dei link di tutta la pagina pu essere tramite gli attributi del body:
I link secondo le impostazioni predefinite sono blu, per cambiare colore:
<body link="red">
i link visitati vengono memorizzate nella cronologia del browser, quindi se volete ripristinare il colore
originario dei link, sufficiente cancellare la cronologia.
Visualizzazione
codice
<h1>titolo 1 </h1>
<h2>titolo 2 </h2>
titolo 1
<h3>titolo 3 </h3>
titolo 2
<h4>titolo 4 </h4>
titolo 3
<h5>titolo 5 </h5>
<h6>titolo 6 </h6>
titolo 5
paragrafo 1
paragrafo 2
Esempio:
<p>paragrafo 1</p>
titolo 4
titolo 6
<p>paragrafo </p>
Descrizione
Il paragrafo
lunit di base entro
cui suddividere un
testo. Il tag <P>
lascia una riga
vuota prima della
sua apertura e
dopo la sua
chiusura.
<p>paragrafo 2</p>
<div>Blocco di testo</div>
blocco 1
blocco 2
Il blocco di testo va
a capo, ma - a
differenza del
paragrafo non
lascia spazi prima e
dopo la sua
apertura.
contenitore 1
contenitore 2
contenitore 3
Lo span un
contenitore
generico che pu
essere annidato (ad
esempio) allinterno
dei DIV.
Esempio:
<div>blocco 1</div>
<div>blocco 2</div>
<span>contenitore</span>
Esempio:
<span>contenitore
1</span>
<span>contenitore
2</span>
<span>contenitore
3</span>
Si tratta di un
elemento inline,
che cio non va a
capo e continua
sulla stessa linea
del tag che lo
include.
Avrete modo di
utilizzare lo
<SPAN>
soprattutto quando
incomincerete ad
usare i fogli di stile.
Allineare il testo
Tutti i "tag-contenitori" che abbiamo appena visto (e molti altri tag di quelli che vedremo) permettono di
allineare il testo utilizzando semplicemente lattributo align.
Se avete seguito finora la presente guida, avrete anche indovinato che lattributo "align" disapprovato dal
W3C, dal momento che per allineare il testo bisognerebbe invece utilizzare i fogli di stile.
In ogni caso, vediamo come potremmo ad esempio allineare il testo di un paragrafo:
Allineamento
Sintassi
Visualizzazione codice
HTML
Testo allineato a
sinistra
Testo allineato a
destra
<p
align="right">testo</p>
<p align="right">Nel
mezzo del cammin di
nostra vita mi ritrovai per
una selva oscura ch la
diritta via era
smarrita</p>
Andare a capo
Per andare a capo molti webmaster utilizzando lapertura arbitraria di paragrafi che non contengono nulla e
che vengono lasciati aperti. Ad esempio:
<p>
<p>
<p>
Si tratta in buona sostanza di un errore, visto che per andare a capo esiste il tag <br> ("break", cio
"interruzione").
Per andare a capo quindi sufficiente scrivere un <br>. Per saltare una riga ne occorrono due:
<br><br>
Un altro valido tag per dividere la pagina in parti il tag <hr> ("horizontal rule"), che serve per tracciare una
linea orizzontale. Ecco il tag in azione:
Questo tag ha anche alcuni attributi (deprecati, perch la formattazione andrebbe fatta con i CSS):
Lattributo "noshade" evita di sfumare la linea, "size" indica laltezza in pixel, "width" la larghezza in pixel
o in percentuale, "align" lallineamento. Con Internet Explorer si riesce persino a impostare il colore:
<hr noshade size="5" width="50%" align="center" color="red">
Risultato:
Scegliere lo stile
Nella grafica cartacea con "stile di un testo" si intende la variante del "tondo", del "corsivo", o del "grassetto"
di un carattere tipografico.
Nel parlare di stili del testo in HTML solitamente si suddividono i tag in grado di attribuire lo stile al testo in
stili fisici e stili logici:
vengono definiti come fisici quei tag che definiscono graficamente lo stile del carattere,
indipendentemente dalla funzione del contenuto del tag
vengono definiti come logici quei tag che forniscono anche informazioni sul ruolo svolto dal
contenuto del tag, e in base a questo adottano uno stile grafico
Visualizzazione
Descrizione
<b>testo in
grassetto</b>
Questo testo in
grassetto
Formatta il testo in
grassetto.
Questo testo in
corsivo
Formatta il testo in
corsivo. Tuttavia
bisogna evitare di
evidenziare in
corsivo dei blocchi di
lunghezza
considerevole,
perch la leggibilit
del corsivo nel web
lascia a desiderare.
Esempio:
Questo <b>testo</b> in
grassetto
<i>testo in corsivo</i>
Esempio:
Questo <i>testo</i> in
corsivo
Meglio limitarsi a
poche parole.
<pre>testo
preformattato</pre>
Esempio:
<pre>
Nel mezzo del cammin di
nostra vita
mi ritrovai per una selva
Il motore di
rendering del
browser restituisce il
testo cos come
stato inserito nel file
html dallautore
mi ritrovai per
una selva oscura stesso
(preformattato
quindi), senza
ch la diritta
via era smarrita. riformattarlo.
Di fatto un tag
poco usato.
oscura
ch la diritta via era
smarrita.
</pre>
<u>testo sottolineato</u> Questo testo
sottolineato
Questo testo sottolineato
Nel web le
sottolineature del
testo sono da
evitare, per non
confondere il lettore
con i link.
Esempio:
Questo <u>testo</u>
sottolineato
<strike>testo
barrato</strike>
Sottolinea il testo
presente nel tag.
Esempio:
Questo
<strike>testo</strike>
barrato
<sup>testo in
apice</sup>
E=mc2
"Superscript": indica
al browser di portare
il testo al di sopra
della linea di
scrittura. Utile per
formule matematiche
(ad esempio le
potenze)
H2O
"Subscript": indica al
browser di portare il
testo al di sotto della
linea di scrittura
(utile ad esempio per
i simboli chimici)
Esempio:
E=mc<sup>2</sup>
<sub>testo in
pedice</sub>
Esempio:
H<sub>2</sub>O
Di fatto i tag <b> e <i> sono molto utilizzati, perch consentono di cambiare lo stile del testo al volo.
Gli stili logici
Come abbiamo visto gli stili logici forniscono anche informazioni sul contenuto e la loro formattazione
spesso lasciata al browser con risultati a volte deludenti. Proprio per questo gli stili logici sono entrati in
disuso e sono poco usati.
Riportiamo di eseguito i principali stili logici, per completezza, ma non sar necessario ricordarseli.
Codice HTML
Visualizzazione
Descrizione
<abbr>abbreviazione</<abbr>
C/A HTML.it
Indica un
abbreviazione.
Nessun rendering
del testo
particolare
Esempio:
<abbr>C/A</abbr> HTML.it
<acronym>acronimo</acronym> HTML
Indica un
acronimo. Nessun
rendering del
testo particolare
Esempio:
<acronym>HTML</acronym>
<address>indirizzo</address>
Sono blocchi di
citazione.
if (document.all)
alert ("ciao");
Indica un blocco di
codice in
linguaggio di
programmazione.
Nessun rendering
del testo
particolare
LHTML un
linguaggio di
contrassegno
Indica una
definizione: il
testo
visualizzato in
Esempio:
<address>HTML.it - via dei
Castani 183/185 00172
Roma</address>
<blockquote>blocco di
citazione</blockquote>
Esempio:
Il testo viene
rientrato verso
destra.
Esempio:
<cite> Nel mezzo del cammin di
nostra vita mi ritrovai per una
selva oscura ch la diritta via era
smarrita </cite>
<code>codice</code>
Esempio:
<code>if (document.all) alert
("ciao");</code>
<dfn>definizione</dfn>
Esempio:
corsivo
<dfn>LHTML un linguaggio di
contrassegno</dfn>
<em>enfasi</em>
Ti ho detto
questo!
digitazione da
tastiera
Indica una
digitazione da
tastiera: il testo
viene visualizzato
a spaziatura fissa
Indica una
citazione breve
allinterno del
testo. Nessun
rendering del
testo particolare
Esempio:
Ti ho detto <em>questo!</em>
<kdb>keyboard</kdb>
Esempio:
<kdb>digitazione da
tastiera</kdb>
<q>citazione allinterno della
frase</q>
Esempio:
Come diceva Don Abbondio:
<q>"Il coraggio, uno non
se lo pu dare"</q>
<samp>esempio</samp>
Esempio:
<samp>ecco un esempio di
"samp"</samp>
<strong>rafforzamento</strong> Ecco un testo
rafforzato
Inseriamo i dati
nella variabile
temporanea temp
Esempio:
Ecco un <strong>testo
rafforzato</strong>
<var>variabile</var>
Esempio:
Inseriamo i dati nella variabile
temporanea <var>temp</var>
Approfondimenti
Inseriamo i dati
La variabile viene
nella variabile
visualizzata in
temporanea temp corsivo.
Come si pu vedere molti tag (logici e fisici) tradiscono lorigine scientifica e informatica del Web (sono
presenti tag per blocchi di codice di programmazione, per definizioni, per lindicazione delle variabili).
Sorprendentemente nessuno dei tag fisici o logici stato dichiarato "deprecato" dal W3C, ma anzi tutti questi
tag sono passati dallHTML 3.2 originario fino allXHTML (passando illesi attraverso lHTML 4).
Per quel che riguarda i tag fisici: a rigor di logica lo stile "grassetto" dovrebbe essere ottenuto con i fogli di
stile (cos come tutte le formattazioni), ma evidentemente la possibilit di ottenere un testo in grassetto
semplicemente scrivendo "<b>testo</b>" troppo comoda per poter essere considerata obsoleta.
Per quel che riguarda i tag logici: in realt questo tipo di tag offrono un ulteriore aiuto al webmaster anche in
un approccio a fogli di stile. Se infatti si ha laccortezza di ridefinire i tag allinterno della definizione degli stili,
si hanno molte occasioni di utilizzare una formattazione mirate a seconda della funzione del contenuto: in
questottica, il fatto che alcuni tag logici non restituiscano nessun rendering particolare addirittura un invito
a ri-definire lo stile del tag.
testo in Arial
<font face="Verdana">testo in
Verdana</font>
testo in Verdana
<font face="Geneva">testo in
Geneva</font>
testo in Geneva
Tuttavia bene sottolineare da subito che non possibile far s che lutente visualizzi un testo in un
carattere fantasioso scelto da noi. Allo stato attuale dellarte lutente che naviga in internet pu visualizzare
solo i caratteri che sono installati nel suo sistema: in Windows si tratta dei caratteri presenti in: Pannello di
controllo > Tipi di caratteri.
testo in hackers
scegliere caratteri "sicuri" , che siano cio senzaltro presenti sul pc dellutente
non indicare un solo carattere, ma una serie di caratteri che gradualmente si allontanano dal risultato
che vorremmo ottenere, ma non di molto, fino ad indicare la famiglia a cui il nostra carattere
appartiene. In questo modo il browser dellutente cercher di trovare nella propria cartella dei fonts il
primo carattere indicato, se non lo trova passer al secondo, e solo come ultima spiaggia sceglier
si utilizzare il carattere predefinito (il famigerato "Times")
vero: limpossibilit di scegliere i caratteri che preferiamo limita terribilmente le nostre possibilit
espressive, ma il bello di sviluppare per il web proprio accettare di creare con delle regole ben definite, e a
volte anche molto vincolanti.
Per i titoli delle pagine, i menu, e quantaltro potremmo poi sempre utilizzare delle immagini con il nostro
carattere tipografico preferito (ad esempio delle "gif").
testo blu
ovvero:
ovvero
<font color="#0000FF">testo
blu</font>
testo blu
La scelta del colore pu essere effettuata nello stesso momento in cui si sceglie il tipo di carattere (dal
momento che "face" e "color" sono entrambi attributi del tag "font"). La sintassi :
<font face="Verdana, Arial,
Helvetica, sans-serif" color="blue">
o meglio ancora:
o meglio ancora:
sans-serif" color="blue">
testo blu in Verdana<br>
<font color="red">
testo rosso
</font>
</font>
La seconda sintassi preferibile alla precedente, perch la scelta del tipo di carattere viene effettuata una
sola volta, evitando cos di scrivere del codice inutile. Da notare che per evitare la ripetizione i due tag sono
annidati luno dentro laltro.
valori interi da 1 a 7
valori relativi alla dimensione di base del tag font (di default "3")
testo di grandezza 1
testo di grandezza 2
testo di grandezza 3
testo di grandezza 4
testo di grandezza 5
testo di
grandezza 6
testo di
grandezza
7
Nel caso dei valori relativi alla dimensione di base possibile "spostarsi" nella scala di grandezza del <font>
utilizzando i segni "+" e "-".
Abbiamo detto che la grandezza del font di base di default nel browser 3.
Dunque se utilizziamo un size="+2", vuol dire che la dimensione del font deve essere di 2 misure pi grande
della dimensione del font di base, quindi avremo un font di grandezza 5. Vediamo lesempio:
<font size="+2">
Testo di grandezza +2 rispetto al
font di base (3).<br>
Cio font di grandezza 5.
</font>
<br><br>
<font size="5">
Testo di grandezza 5.
</font>
Testo di grandezza
+2 rispetto al font
di base (3).
Cio font di
grandezza 5.
Testo di grandezza
5.
Testo di
<basefont>:
grandezza
7
<font size="7">
Testo di grandezza 7
testo di grandezza inferiore di 1
<font size="-1">
testo di grandezza inferiore
al font di base (che di default 3), NON
di 1 al font di base (che di
al tag precedente
default 3),
NON al tag precedente
</font>
</font>
Anche se non corretto farlo, Internet Explorer consente di utilizzare il tag <basefont> per impostare in una
sola volta il tipo di carattere del testo e il suo colore, come si pu vedere nellesempio.
Tuttavia questo tipo di trucco non funziona correttamente n con Mozilla (e quindi neanche con Netscape 6
o superiore, dal momento che eredita il motore di rendering di Mozilla), n con Opera.
NOTA BENE
Quando state utilizzando il tag <font> - sia che utilizziate il size i valori interi, sia che utilizziate le i valori
relativi al tag di base -, in realt la grandezza del carattere dipende dalle impostazioni del browser
dellutente (come gi abbiamo visto per i tag "heading").
Con Internet Explorer ad esempio andando in: Visualizza > Carattere.
Se cambiate le dimensioni del carattere, vedrete cambiare le dimensioni dei font.
Questo appunto per le grandezze da 1 a 7 sono grandezze anchesse relative.
Questa caratteristica da un lato positiva (permette di ingrandire testi piccoli), dallaltra pu risultare molto
fastidiosa per il webmaster.
Lunico modo per fissare il carattere (ancora una volta) quello di utilizzare i fogli di stile, esprimendo le
dimensioni in pixel.
Elenchi ordinati
Elenchi di definizioni
Tutti e tre i tipi di elenchi funzionano nel medesimo modo: si apre il tag, si elencano i vari elementi della lista
(ciascuno con il proprio tag), si chiude il tag dellelenco. La sintassi ha quindi questa forma:
<elenco>
<elemento>nome del primo elemento
<elemento>nome del secondo elemento
</elenco>
come si pu vedere, il tag che individua lelemento della lista non ha bisogno di chiusura (la sua chiusura, in
questo caso, opzionale).
Le liste di definizioni hanno una struttura leggermente diversa che vedremo a breve.
primo elemento
2.
secondo elemento
3.
terzo elemento
Da notare che il tag che individua lelenco lascia una riga di spazio prima e dopo il testo che eventualmente
lo circonda (come avviene per il <p>); fa eccezione per linclusione di un nuovo elenco allinterno di un
elenco preesistente: in questo caso non viene lasciato spazio, n prima, n dopo.
Gli elementi dellelenco sono sempre rientrati di uno spazio verso destra: tutto questo serve a individuare in
modo inequivocabile lelenco.
Lo stile di enumerazione visualizzata di default dal browser quello numerica, ma possibile indicare uno
stile differente specificandolo per mezzo dellattributo type. Ad esempio:
<ol type="a">
<li>primo elemento
<li>secondo elemento
<li>terzo elemento
</ol>
type="1"
( cos di
default)
type="a"
type="A"
Stile di enumerazione
numeri arabi
<ol type="1">
<li>primo
<li>secondo
<li>terzo
</ol>
alfabeto
minuscolo
<ol type="a">
<li>primo
<li>secondo
<li>terzo
</ol>
alfabeto
maiuscolo
<ol type="A">
<li>primo
<li>secondo
elemento
<li>terzo
</ol>
1.
primo
2.
secondo
3.
terzo
a.
primo
b.
secondo
c.
terzo
A. primo
B. secondo
C. terzo
type="i"
type="I"
numeri
romani
minuscoli
numeri
romani
maiuscoli
<ol type="i">
<li>primo
<li>secondo
elemento
<li>terzo
</ol>
<ol type="I">
<li>primo
<li>secondo
elemento
<li>terzo
</ol>
i.
primo
ii.
secondo
iii.
terzo
I.
primo
II.
secondo
III.
terzo
il tipo di segno grafico utilizzato per individuare gli elementi dellelenco di default dipende dal browser, ma di
solito un "pallino pieno". possibile comunque scegliere un altro tipo di segno:
Valore
dell'attributo
type
type="disc"
( cos di
default)
type="circle"
Stile di enumerazione
<ul type="disc">
<li>primo
<li>secondo
la
<li>terzo
visualizzazione
di default
</ul>
<ul type="circle">
<li>primo
visualizza un
<li>secondo
cerchio vuoto al
<li>terzo
proprio interno
</ul>
visualizza un
"pallino" pieno.
Visualizza un
type="square"
quadrato pieno
al proprio
interno
<ul type="square">
<li>primo
<li>secondo
elemento
<li>terzo
</ul>
primo
secondo
terzo
o
o
o
primo
primo
secondo
terzo
secondo
terzo
Da notare inoltre che il tipo di segno grafico, varia in automatico al variare dellannidamento della lista. Ad
esempio:
<ul>
<li>primo della 1a lista
<li>secondo della 1a
lista
<ul>
<li>primo della 2a
lista
<li>secondo della 2a
lista
o
o
primo della 3a
lista
<ul>
<li>primo della 3a
lista
</ul>
</ul>
<li>terzo della 1a
lista
</ul>
Elenchi di definizioni
Gli elenchi di definizioni sono individuati dal tag <dl>. Gli elementi dellelenco (a differenza delle liste
ordinate, e delle liste non ordinate) questa volta sono formati da due parti:
<dt>
<dt>
Vediamo un esempio:
<p>Ecco i principali tag
per delimitare il testo:
<dl>
<dt><p>
<dd>individua l'apertura Ecco i principali tag per delimitare il
testo:
di un nuovo paragrafo
<p>
<dt><div>
individua l'apertura di un nuovo
<dd>individua l'apertura
paragrafo
di un nuovo blocco di
<div>
testo
individua l'apertura di un nuovo
blocco di testo
<dt><span>
<dd>individua l'apertura <span>
individua l'apertura di un
di un elemento inline,
elemento inline, cui attribuire
cui attribuire una
una formattazione atraverso gli
formattazione atraverso
stili
gli stili
ci sono poi altri tag che...
</dl>
ci sono poi altri tag
che...
</p>
Approfondimenti
Ovviamente la scelta del tipo di elenco attraverso lattributo type deprecato dal W3C, perch si tratta di una
caratteristica che riguarda la formattazione, e dunque andrebbe effettuata utilizzando i CSS. Con i fogli di
stile c anche la possibilit di scegliere unimmagine (ad esempio una GIF) come segno distintivo per
lelenco puntato. Chi fosse interessato ad approfondire pu consultare la relativa lezione della guida ai fogli
di stile.
Link e lipertestualit
Una delle caratteristiche che ha fatto la fortuna del web lessere costituito non da testi ma da ipertesti
(unaltra delle caratteristiche che hanno fatto grande il web senzaltro la possibilit di interagire, ma questo
un altro discorso).
I link sono il ponte che consente di passare da un testo allaltro. In quanto tali, i link sono formati da due
componenti:
il contenuto che nasconde
il collegamento (non importa
se si tratta di testo o di
immagine)
Di solito per spiegare che cosa sono i link si utilizza la metafora dellancora con la testa allinterno del
documento stesso, e la coda in un altro documento (o allinterno di un altro punto del documento stesso).
Documento
.html, .pdf,
.doc
Potete anche specificare un indirizzo mail. In questo caso si aprir direttamente il client di posta dellutente
con lindirizzo e-mail pre-impostato. La sintassi la seguente:
<a href=mailto:tuaMail@nomeTuoSito.it>Mandami une-mail</a>
Nel caso in cui il documento a cui vogliamo puntare si trovi in una particolare directory del sito di
destinazione, con i percorsi assoluti non abbiamo che da indicare il percorso per esteso.
Se esaminiamo:
Leggi le risorse sui <a href=http://www.html.it/css/index.html>fogli di stile</a>
Possiamo vedere chiaramente che il link indica un percorso assoluto e fa riferimento a una particolare
directory. Nella fattispecie:
http://
www.html.it/
css/
index.html
Insomma, per creare un collegamento assoluto sufficiente fare riferimento allurl che normalmente vedete
scritto nella barra degli indirizzi. I percorsi assoluti si usano per lo pi, quando si ha la necessit di fare
riferimento a risorse situate nei siti di terze persone.
Percorsi relativi
Spesso vi troverete tuttavia a fare riferimento a documenti situati nel vostro stesso sito, e se state
sviluppando il sito sul vostro computer di casa (cio in locale) magari non avete ancora un indirizzo web,
e non sapete di conseguenza come impostare i percorsi. utile allora capire come funzionano i percorsi
relativi.
I percorsi relativi fanno riferimento alla posizione degli altri file rispetto al documento in cui ci si trova in quel
momento.
Per linkare due pagine che si trovano allinterno della stessa directory sufficiente scrivere:
<a href=paginaDaLinkare.html>collegamento alla pagina da linkare nella stessa directory
della pagina presente</a>
Dalla pagina index.html vogliamo cio far riferimento al file interna.html, che si trova allinterno della
directory interna, che a sua volta si trova allinterno della directory prima.
La sintassi la seguente:
<a href=prima/interna/interna.html>Visita la pagina interna</a>
Vediamo adesso lesempio opposto: dalla pagina interna vogliamo far riferimento a una pagina (index.html)
che si trova pi in alto di due livelli:
La sintassi la seguente:
<a href=../../index.html>Visita la pagina interna</a>
Grazie a questi accorgimenti potete agevolmente navigare allinterno delle directory del vostro sito: se ce ne
fosse bisogno potrete per esempio tornare su di un livello rispetto alla posizione del file, scegliere unaltra
cartella, e poi scegliere un altro file:
../altraCartella/nuovoFile.html
Approfondimenti
A volte potrete incontrare la notazione:
Leggi le risorse sui <a href=/css/index.html>fogli di stile</a>
Se il vostro sito allinterno di un server Unix (ma la sintassi funziona anche in sistemi Windows, basta che
non siano in locale), questa notazione non deve stupirvi: il carattere / indica la directory principale del sito,
altrimenti detta root. Dunque <a href=/css/index.html> un altro modo di esprimere i percorsi assoluti
allinterno del proprio sito.
Un'altra cosa importante da sapere che quando metterete il vostro sito all'interno dello spazio web,
l'indicazione della index all'interno di una directory facoltativa. Al posto di questo:
http://www.html.it/css/index.html
Verificate solo con il vostro gestore dello spazio web (cio "hosting"), se le pagine index della directory
devono avere forma index.html, index.htm, index.asp, index.php, home.asp, o altro.
consigliabile non lasciare spazi vuoti nei nomi dei file (gli spazi vuoti non sempre vengono
interpretati correttamente), meglio ovviare a questa necessit con un trattino basso (cio _). Ad
esempio: mio_file.html
maiuscole e minuscole possono fare la differenza (in ambiente Unix spesso la fanno), quindi
controllate il modo in cui avete scritto i file
Inoltre quando create un collegamento state attenti a non avere una notazione simile a questa:
<a href="file:///C|percorso\nomeFile.html">testo</A>
significa che state facendo un riferimento (assoluto) al vostro stesso computer: chiaro che quando metterete
i file nel vostro spazio web, le cose non funzioneranno pi.
Da notare che in mancanza dellattributo che indica il collegamento (href) le ncore non vengono viste come
link, ma la loro formattazione indistinguibile dal normale testo.
In un ipotetico indice allora possibile far riferimento allncora presente allinterno del documento attraverso
un link che punti ad essa:
<a href=#primo>vai al primo paragrafo</a>
il cancelletto indica che il collegamento deve cercare un ncora chiamata primo allinterno della pagina
stessa.
Se non si specifica il nome dellncora a cui si vuol puntare, viene comunque creato un link che punta ad
inizio pagina (viene cercata unncora il cui nome non specificato). Questo infatti un ottimo escamotage
per creare link vuoti (in alcuni casi vi occorreranno). Ad esempio:
<a href=#>link vuoto</a>
Per creare un indice interno alla pagina si procede dunque in due fasi distinte:
creazione del collegamento allancora appena creata e riferimento attraverso il cancelletto (<a
href=#mioNome>)
cio:
visita HTML.IT
title
Lattributo title molto importante, e serve per specificare un testo esplicativo per lelemento a cui lattributo
riferito (il title si pu infatti utilizzare anche per elementi differenti dalle ancore). Questa spiegazione
addizionale favorisce laccessibilit del sito anche ai disabili, alle persone per esempio che hanno disturbi
alla vista.
Se lasciate il cursore del mouse per qualche secondo su un collegamento dotato di title, vedrete comparire
una specie di etichetta con il testo specificato nel title:
<a title=in HTML.it puoi trovare risorse per webmaster href=http://www.html.it/
target=_blank >Visita HTML.it</a>
cio:
visita HTML.IT
L'attributo "title" anche utilissimo per migliorare la propria presenza nei motori di ricerca, che ne vanno a
leggere il contenuto.
hreflang
Con hreflang si indica la lingua del documento: si tratta di un attributo che migliora laccessibilit del sito,
oltre ad essere potenzialmente utile per i motori di ricerca (lattributo pu essere utilizzato ad esempio per
specificare la presenza di una sezione del proprio sito in lingua inglese):
Nel sito del <a href=http://www.w3c.org/ hreflang=eng target=_blank >Word Wide Web
Consortium</a> puoi trovare le specifiche dellHTML in lingua inglese
cio:
Nel sito del Word Wide Web Consortium puoi trovare le specifiche dellHTML in lingua
inglese
accesskey
Le accesskey sono delle scorciatoie "da tastiera" che potete utilizzare nel vostro sito. Si tratta di scegliere
delle lettere della tastiera che - quando vengano digitate dall'utente - permettono di andare direttamente a
determinate pagine.
Per esempio potreste specificare che:
<a href=http://www.html.it/ accesskey=h target=_blank >Torna allhome page di
HTML.it</a>
cio:
visita HTML.IT
In questa pagina digitando ALT + h + invio con Internet Explorer, oppure direttamente h + invio con
Mozilla si accede direttamente allhome page di HTML.it. Si tratta di un'altra tecnica per migliorare
laccessibilit, ma un uso improprio e indiscriminato di questa tecnica pu risultare davvero deleterio per la
navigazione. Diciamo che le accesskey dovrebbero essere riservate per la navigazione dei menu che
portano alle parti principali del sito.
Colorare i link
Abbiamo gi visto come colorare i link in tutta la pagina.
Possiamo per aver bisogno di colorare alcuni link della pagina in modo diverso.
Per farlo sufficiente annidare il tag <font> allinterno del link:
<a href="http://www.html.it/ target=_blank ><font color=red size=2 face=Verdana,
Arial, Helvetica, sans-serif>Torna allhome page di HTML.it</font></a>
cio:
Torna allhome page di HTML.it
ovviamente il modo giusto per colorare i link non quello di utilizzare il tag font, ma quello di utilizzare i fogli
di stile, come spiegato nella lezione 10 della Guida ai CSS.
Il tag BASE
I percorsi relativi fanno di norma riferimento alla directory in cui si trova il file HTML che stiamo scrivendo.
Se tuttavia vogliamo far riferimento a un differente percorso per tutti i percorsi relativi, possiamo farlo
specificandolo grazie al tag base, che va incluso nella head del documento. Ad esempio con:
<base href=http://www.mioSitoWeb.com/miaCartella>
specifico che dora in poi tutti i percorsi relativi faranno riferimento al percorso indicato.
E poi nel documento potr scrivere:
<a href=mioFile.html>collegamento al mio file</a>
Si tratta di una caratteristica particolarmente utile quando bisogna mandare ad esempio delle mailing list in
formato HTML: possiamo infatti utilizzare i percorsi relativi per sviluppare la pagina della mailing list in locale,
e mantenerli inalterati grazie allutilizzo di questo tag. Grazie ad esso siamo infatti sicuri che anche lutente
che ricever la mail potr visualizzare le immagini e i link con un percorso corretto.
Inserire le immagni
Finora abbiamo visto come inserire e formattare il testo allinterno delle nostre pagine Web. Naturalmente
possiamo inserire anche delle immagini: diagrammi e grafici, fotografie, e in genere immagini create con un
programma di elaborazione grafica (come The GIMP, Photoshop o Paint Shop Pro).
I formati ammessi nel Web sono sostanzialmente tre:
GIF (Graphic Interchange Format). Le GIF sono immagini con non pi di 256 colori (dunque con
colori piatti e senza sfumature), come grafici o icone
JPG: lacronimo del gruppo di ricerca che ha ideato questo formato (il Joint Photographic
Experts Group), idoneo per le immagini di qualit fotografica
PNG (Portable Network Graphic). Il PNG un tipo di immagine introdotto abbastanza di recente,
elaborato dal W3C per risolvere i problemi di copyright del formato GIF (che appunto proprietario);
tuttavia oggi il PNG letto oramai da tutti i browser e offre alcune caratteristiche che gli altri formati
non hanno (come il supporto al canale alfa, caratteristica questa non ancora perfettamente
supportata da ogni browser).
Non provate dunque a inserire un file .psd ( il formato nativo di Photoshop) allinterno della vostra pagina
HTML: con grande probabilit il browser non vi caricher il file che vorreste includere (dovete infatti prima
convertire il file in uno dei formati sopra-indicati).
Inoltre importante ricordare che il codice HTML fornisce delle indicazioni al browser su come visualizzare il
testo e le immagini - ed eventualmente i video e i suoni - allinterno della pagina: il testo (come abbiamo
visto) scritto direttamente nel file HTML, le immagini invece sono caricate insieme alla pagina. Attenzione
dunque a non inserire immagini troppo pesanti (ricordatevi di ottimizzare sempre i file); bisogna evitare
inoltre di sovraccaricare la pagina con troppe immagini. Allo stato attuale dellarte infatti la maggior parte
degli utenti (e non soltanto quelli italiani) naviga ancora con un modem analogico da 56 Kbs: inserire troppe
immagini significa dunque creare pagine lente da caricare. Per ottenere un sito web dalla grafica
accattivante, spesso sufficiente giocare con i colori dello sfondo e delle scritte.
La sintassi per inserire unimmagine :
<img src=miaImmagine.gif>
dove:
<img src="logo.gif">
Dal momento che il browser normalmente non sa quali siano le dimensioni dellimmagine, finch questa non
sia caricata completamente, unottima abitudine quella di indicare gi nel codice la larghezza (width) e
laltezza (height) dellimmagine: in questo modo si evita di vedere la pagina costruirsi man mano che viene
caricata, poich stiamo dando al browser unidea dellingombro. Ad esempio:
<img src="logo.gif" width="224" height="69">
Lattributo alt utile per specificare il testo alternativo (alternative text), fintanto che limmagine non viene
caricata o nel caso in cui non lo sia affatto:
<img src="logo.gif"
alt="HTML.it"
width="224" height="69">
Lattributo alt di estrema utilit per rendere il sito accessibile a tutti gli utenti: i disabili che non sono in
grado di vedere nitidamente le immagini sullo schermo potrebbero avere delle difficolt, nel caso in cui
lattributo alt non sia specificato. Gli ipo-vedenti e i non-vedenti sono infatti in grado di comprendere il
contenuto delle immagini grazie a dei software appositi (gli screen reader) che leggono lo schermo tramite
un programma di sintesi vocale. Non specificare il testo alternativo significa rendere impossibile la
navigazione.
Nel caso in cui la spiegazione dellimmagine sia particolarmente lunga, possibile espandere la descrizione
sintetica - fornita tramite lattributo "alt" - grazie ad un altro attributo: si tratta di longdesc (long description),
che permette di specificare un file con una spiegazione estesa dellimmagine. Ecco la sintassi:
<img src="logo.gif" alt="HTML.it" longdesc=descrizione.html width="224" height="69">
Nellesempio allegato possibile visualizzare il codice di una pagina con la descrizione estesa
dellimmagine. Nel caso in cui si utilizzi questo attributo anche buona norma utilizzare un link esplicito alla
pagina della descrizione.
longdesc dovrebbe essere utilizzato soprattutto nel caso in cui si usino delle immagini mappate (argomento
che analizzeremo in seguito), in modo da fornirne una spiegazione esauriente in ogni contesto.
In realt l'attributo alt non serve, come molti credono, a visualizzare un etichetta esplicativa dellimmagine
nel caso in cui il cursore del mouse si soffermi sopra essa: questo semmai un effetto collaterale che si
verifica con Internet Explorer. Lattributo corretto per far visualizzare un testo che commenti limmagine
infatti title:
<img src="logo.gif"
title="HTML.it"
alt="HTML.it"
width="224" height="69">
inoltre possibile specificare la grandezza (in pixel) del bordo attorno allimmagine:
<img src="logo.gif"
border="3"
width="224" height="69">
Si noti che i link lasciano sempre di default un bordo di un pixel attorno allimmagine (il colore sar quello
espresso nel body dallattributo link, oppure quello default quindi blu se non specificato altrimenti):
<a href="http://www.html.it"
target="_blank">
<img src="logo.gif"
width="224" height="69">
</a>
Dunque, nel caso dei link se non si desidera avere i bordi, sar necessario impostarli a 0:
<a href="http://www.html.it"
target="_blank">
<img src="logo.gif"
border="0"
width="224" height="69">
</a>
publishing
con centinaia di esempi e
guide esplicative HTML.it il primo sito italiano sul web publishing
HTML.it il primo sito italiano sul web publishing
Abbiamo tuttavia la possibilit di allineare limmagine e il testo come preferiamo, utilizzando lattributo align.
Vediamo di seguito come vengono visualizzati align=left e align=right:
Visualizzazione
bottom
middle
top
Da notare che, mentre align=left e align=right, sono utili per spostare limmagine a sinistra o a destra,
gli altri valori servono piuttosto per disporre le posizioni verticali di testo e immagini.
Infine con hspace (horizontal space, cio "spazio orizzontale") e vspace (vertical space, cio spazio
veritcale) possiamo impostare lo spazio (in pixel) che deve essere lasciata tra limmagine e cio che la
circonda.
Nel caso di hspace impostiamo uno spazio orizzontale da ambo i lati, come in questo caso:
<img src="logo.gif" width="224" height="69" hspace="20">
cio:
Un attributo importante - di cui non vedrete nessun effetto "pratico" di formattazione, ma che vi servir ad
esempio per creare un effetto di "scambio immagine" grazie a JavaScript - quello che permette di
specificare il nome dell'immagine:
<img src=miaImmagine.gif name="logo">
Approfondimenti
Ovviamente sarebbe meglio impostare lo spessore e il colore dei bordi, gli spazi e la disposizione del testo
attorno alle immagini attraverso i fogli di stile.
Le mappe di immagini
A volte necessario far s che solo una determinata parte di un'immagine sia collegata a un link. il tipico
caso delle Regioni dItalia: abbiamo una cartina e abbiamo la necessit che alla sagoma di ciascuna regione
corrisponda un differente link.
In questo caso possiamo utilizzare le mappe.
Ne esistono due tipi:
Le mappe lato-client
Questo tipo di mappa contraddistinto dallattributo usemap del tag img:
<img src=miaImmagine.gif usemap=nomeMappa>
come valore dellattributo usemap bisogna specificare il nome della mappa a cui l'immagine fa riferimento.
A questo punto non ci resta che creare la mappa:
<map name=nomeMappa>
</map>
Allinterno del tag <map> dobbiamo poi specificare le aree sensibili a cui corrisponderanno i nostri link, con
relativi forme, coordinate e collegamenti. Per farlo si utilizza il tag <area>, per ogni zona sensibile che
vogliamoc reare.
Vediamo un esempio: abbiamo preso la cartina dellItalia e a scopo puramente didattico abbiamo deciso
di mappare la Regione Valle DAosta con una forma rettangolare, la Sardegna con un cerchio, e la Sicilia
con un poligono (per rendervene conto passate il mouse su una di queste regioni).
le coordinate fanno riferimento allimmagine stessa, e il vertice in alto a sinistra lipotetico punto con
coordinate 0,0. Le coordinate dei punti che descrivono le varie forme si riferiscono alla distanza in pixel da
quel punto (si tratter di volta in volta della x o della y).
Come si pu vedere per definire unarea necessario specificare una forma, che pu essere di tre tipi:
Forma
Descrizione
rettangolare
<area shape="rect">
circolare
<area shape="circle">
poligonali
<area shape="poly">
In ciascun tag <area> inoltre possibile specificare lattributo alt per il testo alternativo (ed eventualmente il
longdesc).
Per il resto, il tag <area> si comporta esattamente come il tag <a>, con la possibilit di specificare ad
esempio il target in cui aprire i link.
In realt non difficile disegnare le mappe, perch ci sono gi software che lo fanno al posto nostro.
Se utilizzate un editor visuale (ad esempio Dreamwever MX) potete trovare degli strumenti integrati
nellambiente di sviluppo. che vi consentono di disegnare le mappe in tutta tranquillit.
In alternativa potete utilizzar dei programmi appositi, come CoffeCup Image Mapper, CuteMap o MapEdit
Per quel che riguarda il luogo in cui posizionare la mappa cos creata, dipende dalle vostre preferenze:
una buona norma per situare la mappa in prossimit dellimmagine, in modo da poterla reperire facilmente.
Approfondimenti
Con Internet Explorer le mappe a volte lasciano un fastidioso tratteggio sull'area che stata appena cliccata.
Per eliminarlo sufficiente utilizzare la seguente sintassi:
onFocus='this.blur()'
Il metodo viene descritto in una pillola di PRO.HTML.it (si tratta in realt di sintassi JavaScript e non di
semplice HTML).
dal momento che il programma sul server avr tradotto la mappa in coordinate da passare al mouse.
C da dire che le mappe lato server non vengono pi usate, perch estremamente scomode ( poco pratico
mantenere in differenti file le indicazioni sullimmagine e quelle sulla mappa), dunque non le vedremo nel
dettaglio. Venivano utilizzate soprattutto agli albori del web, quando non tutti i browser erano in grado di
interpretare le mappe lato-client: con le mappe lato-server si aveva la certezza, allora, che qualsiasi utente
potesse leggere correttamente limmagine (dal momento che il lavoro di mappatura veniva fatto dal server,
appunto, e non dal computer dellutente).
apre la tabella
<tr>
<td>
In questi nostri primi esempi presupponiamo che il numero delle celle allinterno di ciascuna riga sia
costante: ogni riga avr cio lo stesso numero di celle. Ci sono dei metodi per variare il numero delle celle
allinterno di una riga, ma li vedremo in seguito.
Lattributo border permette di specificare di quanti pixel deve essere il bordo delle tabelle. Ad esempio:
<table border=2>
Lo useremo in questi esempi, altrimenti non percepiremmo la struttura di quanto stiamo costruendo. Ecco un
primo esempio di tabella:
<table border="1>
<tr>
<td>prima cella</td>
<td>seconda cella</td>
</tr>
<tr>
<td>terza cella</td>
<td>quarta cella</td>
</tr>
</table>
</tr>
</table>
prima cella
seconda cella
terza cella
quarta cella
Oppure:
<table width="75%" border="1>
<tr>
<td width="25%">prima cella</td>
<td width="75%">seconda cella</td>
</tr>
<tr>
<td width="25%">terza cella</td>
<td width="75%">quarta cella</td>
</tr>
</table>
prima cella
seconda cella
terza cella
quarta cella
Di solito la larghezza e laltezza globali della tabella sono espresse nel tag <table>, mentre la larghezza
delle varie celle viene espressa nei <td> della prima riga. Laltezza in percentuale non sempre visualizzata
correttamente da tutti i browser.
Come detto inizialmente le tabelle vanno immaginate come delle griglie, tutto sommato abbastanza rigide:
leventuale larghezza specificata nelle celle della prima riga avr effetto dunque anche sulle celle delle righe
sottostanti. Viceversa non possibile variare arbitrariamente le dimensioni delle celle: le misure specificate
nelle righe sottostanti non avranno infatti effetto, come si pu vedere nellesempio allegato, che non
corretto.
Le dimensioni espresse non devono tuttavia essere in contraddizione ma mano che si procede verso
linterno della tabella: in un caso simile infatti vincerebbe il valore specificato nel tag genitore, come si pu
vedere nella pagina di esempio.
Inoltre (come si evince dagli esempi) la visualizzazione dei layout con indicazioni non corrette a
discrezione del browser, quindi si rischia di ottenere risultati diversi da quelli voluti.
<tfoot>
<tbody>
<thead>, <tfoot>, <tbody> sono tag che consentono di individuare gruppi di righe (row group).
Da notare che contrariamente a quello che si potrebbe pensare il tag <tfoot> che chiude la tabella,
anteposto rispetto al <tbody>. Lidea di base che il browser nelleseguire il rendering del codice tenga
conto della parte iniziale e della parte finale della tabella, e il corpo vero e proprio sia sviluppato nella sua
interezza tra le due estremit.
Unaltra particolarit che le celle allinterno del tag <thead> possono essere indicate con <th> (table
header), al posto del consueto <td> (table data), in questo caso il contenuto delle celle
automaticamente formattato in grassetto e centrato.
Ecco comunque uno schema che riassume la struttura delle tabelle secondo lHTML 4:
Prima di vedere nel dettaglio questo tag anticipiamo due concetti che vedremo in seguito quando ci
occuperemo pi approfonditamente della formattazione delle tabelle e che ora ci servono per meglio
comprendere l'uso di <colgroup>.
Lattributo align pu essere riferito sia a <tr>, sia a <td> e serve per definire lallineamento dei
contenuti a sinistra, a destra o al centro (left, right, center)
Lattributo bgcolor pu essere riferito tanto a <table>, <tr>, o <td> e come abbiamo visto a
proposito del <body> - consente di impostare un colore di sfondo
Il tag <colgroup> - la cui chiusura facoltativa - va posto subito dopo il tag <caption> e prima di <thead>, e
consente di impostare un layout unico per le colonne senza avere la necessit di specificare allineamento
del testo, o il colore di sfondo per ogni singola cella.
Con lattributo span (da non confondere con il tag <span>) possiamo impostare il numero di colonne che
fanno parte del gruppo.
Per avere un layout di questo genere:
Se si preferisce attribuire pi esplicitamente lo stile ad una colonna si pu usare il tag <col> (che non
necessita chiusura) allinterno di <colgroup>. In questo caso lattributo span va riferito a <col> e non a
<colgroup>.
Ad esempio:
Approfondimenti
I tag <colgroup> e <col> in teoria supportano anche la possibilit di creare delle celle larghe
proporzionalmente. Ad esempio:
<colgroup width=1*>
<colgroup width=2*>
questa sintassi dovrebbe dividere lo spazio a disposizione in tre parti e assegnare una parte alla prima cella
e due parti alla seconda cella. In realt questa sintassi non ancora supportata da nessun browser.
<td colspan="2">
Tramite lattributo rowspan (da riferirsi sempre a <td>) invece possibile creare delle celle che occupino pi
di una riga. Ad esempio:
<td rowspan="2">
Annidare tabelle
anche possibile annidare le tabelle le une dentro le altre. Come in questo esempio:
<table width="430" border="1">
<tr>
<td width="50%"> </td>
<td width="50%"> </td>
</tr>
<tr>
<td height="24"> </td>
<td><table width="100%" border="1">
<tr>
<td> </td>
<td> </td>
<td> </td>
</tr>
<tr>
<td> </td>
<td> </td>
<td> </td>
</tr>
</table></td>
</tr>
</table>
Per evitare che compaiano nel layout degli spazi indesiderati consigliabile aprire e chiudere la tabella a
ridosso del tag della cella che la contiene.
border
cellspacing specifica la distanza (in pixel) tra una cella e laltra, oppure
tra una cella e il bordo. Di default un pixel, dunque
occorrer sempre azzerarlo esplicitamente, quando non lo
si desideri
cellpadding indica la distanza tra il contenuto della cella e il bordo. Se il
valore viene indicato con un numero intero, la distanza
espressa in pixel; il cellpadding tuttavia pu anche essere
espresso in percentuale. Di default la distanza nulla
La dimensione indicata nel cellpadding e dal cellspacing - una volta specificata ha effetto su tutti i lati
della cella.
I rapporti tra gli attributi che abbiamo appena esaminato sono regolati come segue:
Con questa sintassi ad esempio si imposta una tabella con bordo di 1 pixel, senza spazio tra le celle e con il
contenuto che distanziato dai bordi della cella di 10 pixel:
<table width="75%" border="1" cellpadding="10" cellspacing="0">
esempio
<table border="1"
frame="above">
(nelle pagine di esempio qui a fianco le
righe interne tra le celle sono state
azzerate per facilitare la comprensione,
dunque ci troveremo nella situazione in
cui rules="none")
spiegazione
Il bordo della tabella
presente:
border: in tutti e
quattro i lati
none: da nessuna
parte. il valore di
default
groups: le righe
separano i gruppi (siano
essi gruppi di righe:
<thead>, <tfoot>,
<tbody> - o gruppi di
colonne: <colgroup>)
Dimensioni
Abbiamo gi esaminato gli attributi width e height che determinano la larghezza e laltezza (in pixel o in
percentuale) di tabelle, righe o celle.
Lo sfondo
Possiamo assegnare un colore di sfondo tramite lattributo bgcolor, oppure unimmagine tramite
background, come abbiamo gi visto a proposito del tag <body>.
Vediamo un esempio:
bgcolor
codice:
<table width="75%" border="1"
align="center" bgcolor="#00FF00">
<tr>
<td width="50%" bgcolor="#FF0000">
<font color="#FFFFFF">prova</font>
</td>
<td width="50%">
</td>
</tr>
</table>
visualizzazione:
prova
background codice:
<table width="75%" border="1"
align="center" bgcolor="#00FF00">
<tr>
<td width="50%"
background="tabelle/sfondo.gif">
<font color="#FFFFFF">prova</font>
</td>
<td width="50%">
</td>
</tr>
</table>
visualizzazione:
prova
Come gi nel <body> l'immagine di sfondo viene ripetuta, ed possibile specificare entrambi gli attributi
(bgcolor e background) allinterno dello stesso tag:
<td width="50%" bgcolor=#0000FF background="tabelle/sfondo.gif">
Lallineamento
Lattributo align, se riferito al tag <table>, sposta la tabella rispettivamente a sinistra (align=left cos di
default), a destra (align=right), o al centro (align=center) del documento. Es:
<table align=right>
Se riferito a <tr> o a <td> invece il contenuto delle celle ad essere allineato a sinistra, al centro oppure a
destra. Es:
<td align=right>
contenuto
</td>
Allo stesso modo valign utile per lallineamento verticale delle celle. I valori possibili sono top (alto),
middle (in mezzo il valore di default), bottom (in basso), baseline (alla linea di base). Es:
<td height=100 valign=middle>
contenuto
</td>
Questi attributi - che consentono di creare degli effetti bellissimi - sono visualizzati correttamente soltanto da
Internet Explorer, mentre con gli altri browser (Mozilla, Opera) verranno visualizzati in modo parziale se non
scorretto.
In realt il modo corretto per attribuire un colore al bordo quello di utilizzare i CSS.
Ci sono tuttavia delle soluzioni - utilizzate dagli sviluppatori sin dallHTML 3 che permettono di mostrare un
filetto colorato attorno alle tabelle. La tecnica di solito quella di lasciar trasparire il colore di sfondo
attraverso lo spazio fra le celle. Vediamo un esempio:
<table width="450" bgcolor="#00CCFF" cellpadding="10" cellspacing="1">
<tr bgcolor="FFFFFF">
<td width="50%"><b>contenuto</b></td>
<td width="50%"> </td>
</tr>
</table>
che d:
contenuto
nowrap
Grazie allattributo nowrap si pu far s che il contenuto di una cella non vada a capo, a meno che non lo
forziamo espressamente con un <br> ( un break, cio un "interruzione"):
<table width="100" border="1">
<tr>
<td nowrap>
Se non lo vogliamo non va a capo.<br>Qui va a capo.
</td>
</tr>
</table>
cio:
Approfondimenti
Da notare che quando una cella non viene riempita con un qualsiasi elemento non tutti i browser
visualizzeranno i bordi allo stesso modo:
<table width="200" border="1">
<tr>
<td width="50%">
</td>
<td width="50%">contenuto
</td>
</tr>
</table>
cio:
contenuto
Dunque opportuno riempire sempre le celle con qualcosa, sia pure un ( la notazione per indicare
un non-breaking space, cio uno "spazio che non va a capo"), o un <br>. Attenzione che questi caratteri
speciali prendono le dimensioni del tag <font> allinterno di cui sono contenuti.
Con Netscape 4 per ottenere la visualizzazione desiderata spesso necessario introdurre una gif
trasparente di 1 pixel x 1 pixel (detta shim) come sfondo della cella.
Ovviamente per ottenere il layout desiderato di bordi e tabelle sarebbe pi opportuno utilizzare i fogli di stile.
Ecco alcuni link interessanti: i margini, il padding, i bordi, lo sfondo.
perch mischia la visualizzazione dei dati ai dati stessi, e dunque difficile da gestire
Oggi siamo in un periodo di transizione. Gli sviluppatori dai vecchi modi di costruire i siti web (a tabelle),
dovrebbero migrare verso qualcosa di nuovo: verso unimpaginazione che utilizzi i fogli di stile e l(x)html.
Limpaginazione a tabelle rimane, tuttavia, senzaltro una pietra miliare del web.
Fino a qualche tempo fa la velocit di navigazione era ben poca cosa, e si navigava con modem
analogici molto lenti (anche da 14.4 kbs): i frame hanno lindubbio vantaggio di non costringere a
ricaricare tutta quanta la pagina, accelerando cos la navigazione dellutente allinterno di un sito
web. Daltro canto il fatto che solo una parte del contenuto sia ricaricata fa risparmiare banda anche
dal punto di vista del server che deve erogare le pagine
Per quel che riguarda i webmaster, i frame hanno la caratteristica di utilizzare una struttura che
consente di non ripetere le parti comuni nelle varie pagine di un sito, dal momento che il contenuto
della pagina (per sua natura) organizzato a zone
Il fatto di poter mantenere fisso su un lato del monitor il menu di navigazione e far scorrere sullaltro
lato il contenuto piace a molti utenti, soprattutto quando la risoluzione del monitor bassa (800 x
600 o 640x480, magari su un monitor da 15)
Tutte queste caratteristiche hanno causato un vero e proprio boom dei frames, tanto che subito dopo
linvenzione della Netscape, anche Microsoft si trov a copiare la possibilit di strutturare le pagine in
questo modo; in seguito (con lHTML 4) i frames divennero una specifica ufficiale del W3C.
Struttura di un frameset
Per utilizzare i frame, necessario creare una pagina che contenga la dichiarazione della struttura che
vogliamo utilizzare. Vediamo subito il codice:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Frameset//IT"
"http://www.w3.org/TR/html4/frameset.dtd">
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1">
<title>HTML.it</title>
</head>
<frameset rows=50%,50% cols="50%, 50%">
<frame src="prima.html">
<frame src="seconda.html">
<frame src="terza.html">
<frame src="quarta.html">
<noframes>
<p>Qui pu essere indicato il link a<a href="senzaFrame.html">
una versione del sito</a> che non utilizzi un layout a frame</p>
</noframes>
</frameset>
</html>
stiamo indicando semplice al browser che facciamo riferimento alle specifiche che servono per regolare il
comportamento dei frame.
Avrete notato inoltre che scompare il tag <body> e al suo posto troviamo il tag <frameset> (set di
riquadri), che ci permette di indicare come devono essere indicati i frames allinterno della pagina
Il tag <frameset> ha sostanzialmente due importanti attributi: rows e cols:
rows permette di specificare il numero e la grandezza delle righe, nel caso in cui venga omesso,
significa che ci troviamo di fronte a una struttura a colonne . Ad esempio:
<frameset cols="33%, 33%,*">
cols permette di specificare il numero e la grandezza delle colonne e, nel caso in cui venga omesso
significa che ci troviamo di fronte una struttura a righe
<frameset rows="33%, 33%,*">
Nellindicare la grandezza di ciascuna riga (o colonna) possiamo poi lasciare che una o pi righe si autodimensionino, occupando tutto lo spazio che rimane, in questo caso utilizzeremo lasterisco (wild card);
normalmente invece potremo esprimere la grandezza dei riquadri secondo uno dei seguenti sistemi di
misura (da scegliere a nostra discrezione):
dimensione fissa Questa sintassi crea un frameset di 2 righe con 3
colonne ciascuna, per un totale di 6 riquadri:
<frameset rows="150,*" cols="100,200,*">
Laltezza della 1a riga di 150 pixel, mentre la
seconda si adatta al resto della pagina. Le tre
colonne sono larghe rispettivamente: 100 pixel, 200
pixel, e la terza colonna si adatta al resto della
pagina
percentuale
proporzionale
Una volta creata la nostra griglia con il tag <frameset>, incrociando le righe e le colonne, dobbiamo
specificare dove si trova il file di origine di ciascun frame. Possiamo farlo con la sintassi:
<frame src="prima.html">
come si pu vedere lorigine di ciascun frame un documento HTML standard (come quelli che abbiamo
analizzato finora): avr dunque la sua dichiarazione di documento, la sua <head> e il suo <body>.
Se le dimensioni del riquadro non sono sufficienti a mostrare il documento nella sua interezza, il frame avr
delle barre di scorrimento, a meno che non sia stato esplicitamente specificato il contrario negli attributi (che
vedremo tra poco).
Per visualizzare il codice HTML di ciascun frame sufficiente andare nel riquadro desiderato e poi digitare il
tasto destro del mouse. Quindi:
Con Mozilla:
selezionare this frame > view frame source
tuttavia per questioni di retro-compatibilit (con Netscape 4) oramai entrato nelluso utilizzare anche
name=primoRiquadro.
Frameset annidati
possibile annidare diversi frames luno dentro laltro. In questo caso, al posto di uno dei tag <frame>
sufficiente includere le indicazioni del nuovo frameset. Cos:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Frameset//IT"
"http://www.w3.org/TR/html4/frameset.dtd">
<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=iso-8859-1">
<title>HTML.it</title>
</head>
<frameset rows="15%,70%,15%">
<frame src="11.html">
<frameset cols="25%,50%,25%">
<frame src="21.html">
<frame src="22.html">
<frame src="23.html">
</frameset>
<frame src="12.html">
<noframes>
<p>Qui pu essere indicato il link a <a href="senzaFrame.html">
una versione del sito</a> che non utilizzi un layout a frame</p>
</noframes>
</frameset>
</html>
Lesempio completo si trova qui.
Lattributo
frameborder (di
default impostato a
yes) permette di
specificare se nel
frameset devono
essere presenti i
bordi.
L'esempio qui
<frameset framespacing="20" border=20
cols="25%,75%">
framespacing
funziona solo con
Internet Explorer e
permette di
impostare lo spazio
tra un frame e
laltro. Di fatto
equivale allattributo
border, che
permette di
specificare lo
spessore dei bordi in
pixel.
Per mantenere la
compatibilit con
Internet Explorer 4
(che non legge
lattributo border), di
solito si specificano
sia il framespacing,
sia il border.
L'esempio qui
bordercolor
permette di
specificare il colore
dei bordi del
frameset. L'esempio
qui
noresize impedisce al
singolo frame di
essere ridimensionato.
L'esempio qui
Se usato in unione con
scrolling=no, di
fatto blocca il
contenuto del frame.
L'esempio qui
Un uso maldestro di
questa tecnica
potrebbe per
impedire all'utente la
corretta
visualizzazione dei
contenuti
frameborder
conesente di far
apparire o meno i
bordi del frame (i
valori ammessi sono
"0" e "1", ovvero "no"
e "yes").
Se frameborder
impostato a 0 i bordi
non sono visibili
L'esempio qui
Attenzione per a
come impostate i bordi
nei vari frame, dal
momento che i bordi
di frame adiacenti non
sempre vanno
daccordo (provate)
Questo attributo
permette di specificare
un valore differente da
quello impostato nel
frameborder del
<frameset>
Approfondimenti
Ovviamente sarebbe meglio impostare i bordi e gli spazi tra i frame attraverso i CSS. Nella lezione dedicata
ai bordi con i CSS spiegato come fare.
target=_self
Pu essere noioso specificare per tutti i link il target appropriato. Ci viene in aiuto allora il tag <base> che ci
consente di specificare la destinazione dei tutti link in una sola volta.
Il tag va inserito nella pagina contenente i link. Ad esempio:
<base target=_blank>
Questa sintassi indica che lindirizzo di base per i percorsi della pagina http://www.html.it e che tutti i link
vanno aperti in una nuova pagina.
Approfondimenti
Tutti si chiedono quasi subito come cambiare il contenuto di due frame con un solo click del mouse
dell'utente. Ecco una soluzione.
Il tag noframes
Allinterno della dichiarazione del <framset> abbiamo sempre visto comparire lelemento <noframes>:
questo tag serviva per browser particolarmente obsoleti (come Mosaic 2) che non erano in grado di leggere
e visualizzare una struttura frameset. In previsione di situazioni di questo genere possibile inserire
allinterno del tag <noframes> un contenuto appositamente studiato per questa eventualit, ad esempio
lavvertimento che il sito strutturato a frame, o un contenuto alternativo, oppure una descrizione per i
motori di ricerca (come vedremo tra breve).
La struttura la seguente:
<frameset rows=50%,50%
<frame src="prima.html">
<frame src="seconda.html">
<noframes>
<p>Qui pu essere indicato il link a <A href="senzaFrame.html">una
versione del sito<A> che non utilizzi un layout a frame, oppure un contenuto alternativo,
o anche una descrizione per i motori di ricerca.
</p>
</noframes>
</frameset>
importante capire una volta per tutte come funziona questo genere di tag, dal momento che un tipo di
struttura di questo genere ricorre in diverse occasioni nellHTML: il tag <noscript> e i contenuti alternativi nel
caso dell<iframe> utilizzano infatti gli stessi principi di funzionamento.
I browser obsoleti non sono in grado di interpretare n la struttura di un frameset, n tanto meno il
<noframes>: non essendo un tag previsto nelle specifiche rilasciate allepoca in cui questi browser sono
stati costruiti, si tratta infatti di una sintassi del tutto oscura per loro.
Di tutto il codice in questione lunica parte comprensibile a questo genere di browser lHTML standard
compreso allinterno del <noframes>: e questo si limitano a leggere.
Sono invece i browser moderni che sanno di dover ignorare il <noframes>, dal momento che il suo
contenuto non li riguarda.
C da dire che, se tutti i browser odierni sono in grado di interpretare correttamente la struttura di un
frameset, viceversa sotto molti punti di vista i motori di ricerca sono paragonabili a browser obsoleti, e non
raro che un sito organizzato a frame sia inserito nellindice dei motori di ricerca in maniera non corretta: per
questo motivo alcuni di essi catturano il contenuto del <noframes> come descrizione di un sito.
Quindi per evitare messaggi di questo genere a seguito di una ricerca in rete:
bene utilizzare il tag noframes per indicare la descrizione del sito: in questo modo miglioriamo anche il
posizionamento nei motori di ricerca. Ad esempio:
<frameset rows=50%,50%>
<frame src="prima.html">
<frame src="seconda.html">
<noframes>
<p>Su PRO.HTML.it - Approfondimenti sul Web Publishing e articoli per
webmaster</p>
</noframes>
</frameset>
LIframe
L'iframe
Iframe significa inline frame: in qualsiasi momento in un documento che non utilizzi una struttura a
frame possibile creare un frame al volo grazie a questo tag.
Possiamo specificare la larghezza e laltezza del tag, mentre gli attributi di visualizzazione sono gli stessi del
tag <frame>: si tratta di una vera e propria finestra verso lesterno allinterno di un documento ordinario.
Questo tag correttamente supportato da tutti i browser moderni (Netscape 4 non lo supporta, ma questo
browser oramai sta scomparendo). La sintassi :
<iframe src="http://pro.html.it" width="300" height="300">
Contenuto alternativo per i browser che non leggono gli <iframe>.
iframe
come si pu vedere tra lapertura e la chiusura del tag possibile specificare un contenuto alternativo per i
browser che non siano in grado di leggere l<iframe>: in realt questi browser sono ciechi a questo tag
(come abbiamo visto per il <noframes>) e dunque leggono direttamente il contenuto al suo interno. Sono
invece i browser che supportano questa sintassi a ignorare volutamente quanto viene compreso tra apertura
e chiusura del tag.
Anche in questo caso sar opportuno utilizzare la possibilit di inserire un contenuto alternativo per
migliorare il posizionamento nei motori di ricerca. Ad esempio:
<iframe src="http://pro.html.it" width="300" height="300">
<p>Su <a href=http://pro.html.it>PRO.HTML.it</a> - Approfondimenti sul Web
Publishing e articoli per webmaster</p>
</iframe>
Dal punto di vista del webmaster: includere il layout comune in pochi files
Dal punto di vista dellutente: mantenere in vista alcuni punti del layout
Tuttavia gli svantaggi che comporta un uso scorretto di un layout a frame sono superiori ai vantaggi che
possono derivare dal loro utilizzo.
I motori di ricerca infatti navigano di link in link attraverso il web per catturare contenuti da indicizzare.
frequente allora che una struttura a frame sia inserita allinterno di un motore di ricerca in modo errato: a
volte viene catturato solo un menu (come in questo caso), altre volte compare soltanto la parte interna con il
contenuto del frame e dunque viene perso ogni menu di navigazione (come in questo caso).
Per evitare problematiche di questo genere, meglio evitare di utilizzare una struttura a frame; o nel caso in
cui la si desideri utilizzare bene prevedere sin da subito dei metodi che ricostruiscano il frameset, nel caso
in cui sia catturata soltanto una pagina interna. possibile farlo utilizzando JavaScript (un linguaggio di
programmazione lato-client). Qui vengono indicati alcuni metodi per ottenere leffetto voluto:
Ricreare un frameset
Ricostruire un frameset
C anche da dire che oggi molti dei motivi che rendevano vantaggioso lutilizzo dei frames sono venuti
meno: la banda a disposizione si ampliata, i CSS alleggeriscono la struttura dei siti e rendono possibile
alcune soluzioni che prima erano difficili (come quella di mantenere un menu di navigazione sempre a
portata di mano), e la gestione dei contenuti pu essere semplificata utilizzando le inclusioni lato server.
Viceversa una struttura a frame risulta molto vantaggiosa nel caso in cui si utilizzino delle vere e proprie
applicazioni che utilizzano internet (come le piattaforme di e-learning, la webmail, eventuali aree riservate
del sito con accesso tramite login e password). In questo caso la suddivisione dei contenuti evita di
sovraccaricare il server (dal momento che cos vengono ri-caricati solo le parti strettamente necessari),
semplifica la gestione, e quindi si rivela estremamente utile.
larghezza
altezza
distanza dallalto
distanza da sinistra
Per livello (o layer) in HTML si intende appunto un <div> posizionato tramite i CSS allinterno
della pagina.
La sintassi dei CSS molto diversa da quella dellHTML solito.
Ad esempio per posizionare la testata di HTML.it a 50 pixel dallalto della pagina e 200 pixel da sinistra, con
lo sfondo a righe, bordo nero, e una dimensione di 600 x 80 pixel di necessario utilizzare questa sintassi.
Nella <head>:
<style type="text/css">
#logo {
position:absolute;
left:200;
top:50;
width:600px;
height:80px;
background-image: url(sfondo.gif);
border: 1px solid #000000;
}
</style>
nel <body>:
<div id="logo">
<img src="logo.gif" alt="HTML.it" title="HTML.it" width="224" height="69">
<img src="logo1.gif" alt="HTML.it" title="HTML.it" width="59" height="70">
</div>
una pagina principale che contiene i vari campi dei form, che consentono allutente di effettuare
delle scelte, scrivere del testo, inserire unimmagine
una pagina secondaria che viene richiamata dalla principale e che effettua "il lavoro" vero e proprio
di processare e raccogliere i dati. Di norma si tratta di una pagina di programmazione che si trova
sul server. Pu essere un cgi, oppure una pagina asp, php, jsp o altro
Noi ci occuperemo della sola pagina principale, dal momento che il modo in cui struttura una pagina di
programmazione esula dagli obiettivi della presente guida.
Name e action
Per creare una pagina con dei moduli, bisogna utilizzare lapposito tag <form>: si tratta di un elemento di
blocco, come il <p>, quindi il tag <form> lascia uno spazio prima dellapertura e dopo la chiusura.
<form name="datiUtenti" action="paginaRisposta.php">
.
</form>
Nel caso in non si desideri avere dello spazio superfluo possibile modificare i bordi del tag utilizzando i
fogli di stile. Con questa semplice sintassi:
<form name="datiUtenti" style="border:0px" action="paginaRisposta.php">
Come si pu vedere, "name" serve per indicare il nome del form, "action" indica lURL del programma o
della pagina di risposta che processer i dati.
Grazie all"action" anche possibile far s che i dati vengano inviati in e-mail al webmaster (si tratta infatti a
tutti gli effetti di un riferimento a un URL). Il codice questo:
<form action="mailto:tuamail@nomeDominio.it?subject=Oggetto predefinito"
enctype="text/plain" method="POST">
vedremo in una delle prossime lezioni come utilizzare concretamente questa sintassi.
Method
Quando creiamo un form possiamo scegliere due metodi di invio: GET e POST.
Con il metodo GET la pagina di risposta viene contattata e i dati vengono inviati in un unico step.
NellURL della pagina di risposta potremo allora vedere tutti i parametri nella barra degli indirizzi (pi
precisamente nella "query string", cio nella "stringa di interrogazione") secondo questa forma:
http://www.html.it/esempioForm/paginaRisposta.php?nome=Wolfgang&cognome=Cecchin&datiInvia
ti=prova+invio
i dati (nella forma nome del campo = valore del campo) sono appesi alla pagina dopo il punto
interrogativo.
Alcuni server hanno tuttavia hanno delle limitazioni per quel che riguarda il metodo GET e non consentono di
inviare form con valori superiori a 255 caratteri complessivi. Il metodo GET dunque particolarmente
indicato per form con pochi campi e pochi dati da inviare. La sintassi per linvio in get :
<form name="datiUtenti" action="paginaRisposta.php" method="GET">
Nel metodo POST invece linvio dei dati avviene in due step distinti: prima viene contattata la pagina sul
server che deve processare i dati, e poi vengono inviati i dati stessi. Per questo motivo i parametri non
compaiono nella query string (dunque se non si desidera che i parametri siano mostrati allutente questo
metodo preferibile).
In questo caso non ci sono limiti sulla lunghezza dei caratteri. La sintassi :
<form name="datiUtenti" action="paginaRisposta.php" method="POST">
Target
Grazie allattributo "target" possibile far aprire i dati del form in una pagina differente rispetto a quella
corrente (o in una determinata parte di un frameset):
<form name="datiUtenti" action="paginaRisposta.php" method="get" target="_blank">
<fieldset>
<legend>Residenza</legend>
<br><br><br>
</fieldset>
eccetera
che d:
Dati anagrafici
Residenza
come si pu vedere vengono creati dei riquadri con un indicazione del tipo di contenuto.
Un altro tag particolarmente utile - si pu utilizzare con ogni tipo di campo che vedremo dora in poi - il tag
<label>, che permette di indicare unetichetta per il nome del campo.
Ad esempio:
<fieldset>
<legend>Dati anagrafici</legend>
<label>Anno di nascita: <input type="text"></label>
</fieldset>
che d:
Dati anagrafici
Anno di nascita:
che d:
Dati anagrafici
: anno di nascita
Come si pu vedere il campo su cui si vogliono dare delle indicazioni deve essere compreso allinterno del
tag label stesso.
Il tag input
Per quel che riguarda i campi dei form il tag pi utilizzato l<input>, che senza chiusura. Per specificare
un determinato tipo di campo sufficiente indicare il tipo di input.
Ad esempio:
<input type="text">
crea un bottone.
I vari <input> sono dotati di attributi che consentono di indicare il tipo di campo, il nome ( ad esempio per
interagire con JavaScript ), e il valore (per lo pi il testo visualizzato).
<input type="text" name="tuoTesto" value="qui il tuo testo">
che d:
qui il tuo testo
I bottoni
Non c form che si rispetti senza bottone di invio.
La sintassi tradizionale per creare un bottone di invio :
<input type="submit" value="invia I dati">
Ad esempio:
<form action=http://www.html.it target="_blank">
<input type="submit" value="visita HTML.it">
</form>
cio:
visita HTML.it
Un altro bottone utile il "reset" che una volta premuto - consente di riportare il form allo stato originario,
cancellando ogni cosa scritta finora dallutente. Ecco un esempio:
<form>
<input type="text"><br>
<input type="reset" value="cancella">
</form>
cio
cancella
Esiste infine un tipo di bottone generico, che non esegue nessuna azione particolare, ma che pu essere ad
esempio utilizzato per associare degli eventi tramite JavaScript.
<form>
<input type="button" value="bottone generico">
</form>
che d:
Il tag <button>
Con lHTML 4 stato introdotto il tag <button> che offre la possibilit di creare dei bottoni con un aspetto
particolarmente ricco.
Il tag <button>, a differenza del tag <input>, d la possibilit di inserire il testo del bottone tra lapertura e la
chiusura del tag medesimo. Questo ci consente di specificare anche del codice HTML allinterno del tag.
I bottoni che abbiamo appena visto dovrebbero dunque avere questa forma:
<form action=http://www.html.it target="_blank">
<input type="text"><br>
<button type="button">
bottone generico
</button>
<button type="reset">
cancella
</button>
<button type="submit">
invia
</button>
</form>
cio:
bottone generico
cancella
invia
che d:
invia
adesso
o anche:
<button type="submit" disabled>
invia
</button>
cio:
invia
invia
Il campo image
Il campo "image" ci consente di utilizzare come bottoni del form delle vere e proprie immagini e assegnare
loro un valore grazie a JavaScript; in questo caso non si tratta propriamente di un bottone ma la funzionalit
la medesima. Ecco il codice:
<input name="invia" type="image" src="invia.gif" alt="invia il modulo" title="invia il
modulo" width="78" height="38">
cio:
Inserire testo
Per consentire allutente di inserire del testo possibile utilizzare un campo testo.
Se il campo su una singola linea avremo:
<input name="mioTesto" type="text" value="qui il tuo testo" size="40" maxlength="200">
qui il tuo testo
"maxlenght" indica il numero massimo di caratteri che lutente pu inserire, con "size" si esprimono invece
le dimensioni del campo di testo (la larghezza data dal numero di caratteri).
Se si ha la necessit di indicare un campo che consenta di inserire una grande quantit di testo conviene
invece utilizzare una "textarea" ("area di testo"). Ecco la sintassi:
<textarea name="testo" cols="40" rows="10">qui puoi scrivere il tuo testo</textarea>
qui puoi scrivere il tuo testo
"rows" indica il numero di righe della textarea, "cols" il numero di caratteri (cio di colonne) che ogni riga
pu contenere.
Come si pu vedere, se si vuol indicare del testo predefinito in questo caso bisogna inserirlo fra lapertura e
la chiusura del tag.
Esiste infine il campo password che codifica i caratteri insieriti con degli asterischi:
<input name="mioTesto" type="password" size="18" maxlength="8">
che d:
da notare che la codifica fornisce una protezione soltanto per chi eventualmente stia sbirciando sul monitor
dellutente. Linvio dei dati attraverso il web avviene,se non vengono adottate altre misure di sicurezza, 'in
chiaro'.
I campi di testo possono essere anche di sola lettura. Ad esempio:
<input name="mioTesto" type="text" value="leggere l'informativa" size="25" maxlength="8"
readonly>
che d:
leggere l'informativa
O disabilitati:
<input name="mioTesto" type="text" value="leggere l'informativa" size="25" maxlength="8" disabled>
cio
leggere l'informativa
<fieldset>
<legend>Linguaggi conosciuti</legend><br>
<input type="checkbox" name="html" value="html"> html
<br>
<input type="checkbox" name="css" value="css"> css
<br>
<input type="checkbox" name="javascript" value="javascript"> JavaScript
</fieldset>
che d:
Linguaggi conosciuti
html
css
JavaScript
Si possono anche selezionare uno o pi valori di default:
<input name="html" type="checkbox" value="html" checked>
cio
Radio button
I "radio button" ("bottoni circolari") invece consentono di effettuare una scelta esclusiva. In questo caso
quindi una scelta esclude laltra. Per ottenere questo effetto i campi devono avere lo stesso nome e
differente valore:
<fieldset>
<legend>Linguaggi conosciuti</legend>
HTML<input type="radio" name="linguaggio" value="html">
CSS <input type="radio" name="linguaggio" value="css">
JavaScript <input type="radio" name="linguaggio" value="javascript">
</fieldset>
HTML
CSS
JavaScript
cio:
che da luogo a:
Siti per webmaseter
w w w .html.it
Siccome i menu di scelta tendono a diventare particolarmente lunghi, nellHTML 4 stato introdotto il tag
<optgroup> che consente di suddividere le varie possibilit di scelta in gruppi tramite lutilizzo di apposite
etichette. Ecco lesempio:
<select name="siti" >
<optgroup label="siti per webmaster">
<option value="http://www.html.it">www.html.it
<option value="http://freephp.html.it">frephp.html.it
<option value="http://freasp.html.it">freasp.html.it
</optgroup>
<optgroup label="risorse per webmaster">
<option value="http://font.html.it">font.html.it
<option value="http://cgipoint.html.it">cgipoint.html.it
</optgroup>
</select>
Infine con il tag select possibile impostare anche delle scelte multiple. Come si pu vedere, utilizzando
lattributo "multiple" laspetto del tag select cambia notevolmente:
<label>Quale siti visiti?<br>
<select name="siti" multiple>
<option value="http://www.html.it">www.html.it
<option value="http://freephp.html.it">frephp.html.it
<option value="http://freasp.html.it">freasp.html.it
<option value="http://font.html.it">font.html.it
<option value="http://cgipoint.html.it" >cgipoint.html.it
</select>
</label>
cio:
Altri campi
Potremmo avere la necessit di passare dei parametri "di servizio", senza far percepire la loro presenza
allutente. In questo caso possiamo utilizzare dei campi nascosti, presenti allinterno del form ma invisibili
allutente (ricordiamoci sempre di specificare la coppia "nome-valore"):
<input type="hidden" name="urlDiProvenienza" value="www.html.it">
Il campo "file", consente invece di inviare un file sul server, nel caso in cui la pagina
di risposta sia stata programmata correttamente. La sintassi :
<input name="fileUtente" type="file" size="20">
che d:
"size" indica la larghezza del campo. Come si pu vedere, a fianco del modulo compare il pulsante
"sfoglia" o "browse" (a seconda della lingua del browser dellutente).
Un esempio concreto
Riprendendo un esempio accennato in precedenza, possiamo vedere come sia possibile consentire
allutente di inviarci il contenuto di un questionario tramite e-mail.
Dal punto di vista dellutente si aprir un messaggio che domanda se si vuole inviare una mail, ma ci
inevitabile se si utilizza questo metodo: per evitare questa eventualit bisognerebbe infatti usare dei
programmi che inviino e-mail lato-server.
<form name="datiUtente" enctype="text/plain" method="POST"
action="mailto:tuamail@nomeDominio.it?subject=Questionario proveniente dal web">
<fieldset>
<legend>Dati Utente</legend>
<label>Nome: <input name="nome" type="text" size="20" maxlength="30"></label>
<label>Cognome: <input name="cognome" type="text" size="20"
maxlength="30"></label>
<label>Professione: <input name="cognome" type="text" size="20" maxlength="30">
</label>
</fieldset>
<br><br>
<fieldset>
<legend>Questionario</legend>
<label>Siti visitati:<br>
<select name="siti" size="5" multiple>
<option value="http://www.html.it">www.html.it
<option value="http://freephp.html.it">frephp.html.it
<option value="http://freasp.html.it">freasp.html.it
<option value="http://font.html.it">font.html.it
<option value="http://cgipoint.html.it" >cgipoint.html.it
</select>
</label>
</fieldset>
<br><br>
<fieldset>
<legend>Campo libero</legend>
<label>Lasciami un parere:<br><textarea name="parere" cols="20"
rows="10"></textarea></label>
</fieldset>
<br><br>
<button type="reset">annulla</button>
<button type="submit">invia</button>
</form>
Questionario
Nome:
Siti visitati:
w w w .html.it
frephp.html.it
freasp.html.it
font.html.it
cgipoint.html.it
Campo libero
annulla
invia
Lasciami un parere:
Cognome:
Professione:
Nome:
Professione:
Cognome:
come si pu vedere, digitando il tasto "tab", lordine di passaggio da un campo allaltro non quello indicato
nellHTML, ma modificato secondo il valore di "tabindex".
classid
codebase
type
archive
width,
height
Allinterno del tag <object> possibile specificare una sintassi alternativa per i browser che non leggono
questo tag. Inoltre allinterno del tag possibile specificare eventuali parametri necessari allesecuzione
delloggetto.
In molti casi il tag object si occupa di attivare un "plug-in", cio un componente aggiuntivo che si integra nel
browser, per lo pi fornito dal produttore del software multimediale (es. Flash), in grado di leggere il file
multimediale (qualsiasi esso sia).
Vedremo nelle lezioni seguenti quali sintassi specifiche utilizzare per includere questi oggetti nelle vostre
pagine Web.
tuttavia, affinch tutto funzioni perfettamente (visto che il tag object ancora non perfettamente
implementato), spesso conviene indicare il tipo di plugin da utilizzare grazie allattributo "classid".
Questa sintassi ad esempio serve per aprire la barra del lettore multimediale RealOne (se RealOne non
presente, lutente verr avvisato). Notare che allinterno del tag object vengono espressi i parametri che
indicano come devono essere visualizzati i controlli di RealOne, e la sintassi alternativa per browser obsoleti
(indicata tramite <embed>):
<object id="sound1" classid="clsid:22D6F312-B0F6-11D0-94AB-0080C74C7E95">
<param name="src" value="multimedia/audio/jet_pubb.wav">
<param name="controls" value="All">
<param name="console" value="sound1">
<param name="autostart" value="false">
<embed src="multimedia/audio/jet_pubb.wav".wav" type="audio/wav" console="sound1"
controls="All" autostart="false" name="sound1">
</object>
cio:
Quando inserite dei file audio, fate sempre caso ad essere i proprietari dei diritti dautore, o ad avere
lautorizzazione a utilizzare la musica (o il suono) in questione.
Ricordiamo anche che l'uso di suoni o musica di sottofondo se utilizzata in modo eccessivo pu
compromettere l'usabilit del sito. Si veda la nostra lezione sulla Progettazione senza stile.
come abbiamo visto per i filmati audio, possibile utilizzare lattributo "classid" con gli appropriati parametri
per aprire barre di visualizzazione e controlli vari ed eventuali.
Data la grande dimensione che questi file possono raggiungere, per i filmati (ma anche per laudio)
possibile utilizzare lo streaming attraverso il web. Si tratta di un procedimento che consente di scaricare il
filmato gradualmente dal server, a mano a mano che lo si sta vedendo e in modo del tutto trasparente
allutente.
Per maggiori informazioni sullo streaming video, vi rimandiamo alla sezione streaming di PRO.HTML.it.
Finora abbiamo visto come inserire singoli filmati audio e video allinterno di una pagina web, se invece
volete sincronizzare diversi filmati audio e video, dovete utilizzare un linguaggio apposito che prende il nome
di SMIL.
Maggiori informazioni su Flash si possono trovare sul sito dedicato a Flash Mx.
Il W3C ha per deprecato lutilizzo del tag <applet>, e al suo posto dovrebbe essere preferito il tag
<object>:
<object id="appletLake" codetype="application/java" codebase="esempi/multimedia/java/"
classid="java:lake.class" width="263" height="130" >
<param name="image" value="multimedia/java/logo.gif">
<!--html alternativo -->
<img src="logo.gif" width="263" height="65" alt="html.it">
<!-- fine html alternativo -->
</object>
questultima sintassi tuttavia non ancora perfettamente funzionante con tutti i browser.
Infine dal momento che non detto che tutti gli utenti possiedano il software e il plugin per vedere Java
bene inserire del testo HTML alternativo nel caso in cui la virtual machine che esegue Java non sia presente
(nel codice precedente era presente del codice HTML alternativo, al posto di un avviso). Ad esempio:
<applet code="lake.class" width="263" height="130">
<param name="image" value="logo.gif">
necessario installare Java sul proprio sistema
</applet>
</style>
I meta tag
I meta tag
Adesso che abbiamo terminato il nostro sito possiamo occuparci di farlo trovare dai motori di ricerca.
utile allora impostare correttamente i meta tag all interno della <head> del documento: si tratta di una
serie di parole chiave e descrizioni, che aiutano i motori di ricerca a classificare il sito.
Abbiamo gi visto il <title>, che il titolo della pagina; ma il testo ivi contenuto pu comparire anche in
seguito alla ricerca in un motore, come titolo del link. Sar dunque importante impostarlo in modo pertinente:
<title>HTML.it il sito italiano sul webpublishing</title>
C poi il meta-tag "description" che permette di impostare una descrizione sintetica del sito stesso. Anche
in questo caso, la descrizione compare talvolta nei risultati della ricerca:
<meta name="description" content="HTML.it - il sito italiano sul Web publishing">
Infine il meta-tag "keywords" permette di indicare alcuni contenuti relativi al sito stesso.
Le keywords (a seconda del webmaster) compaiono separate da virgola, da punto e virgola, oppure senza
alcun segno di interpunzione:
<meta name="keywords" content="html wml xml smil javascript js dhtml dynamic xhtml
vbscript coldfusion photoshop paint shop pro risorse webmaster webdesigner flash grafica
css applet java asp cgi perl guida free corso php mysql tutorial lezioni sql database
realizzazione siti web leggi mailing list newsletter gif jpg publishing editor iis
webserver apache linux raccolte script news chat forum fogli di stile hdml wap linux mac
apple palmari computer c++ delphi visual basic vb vbasic">
fortemente sconsigliabile linserimento di keyword "astute" non relative al contenuto effettivo del sito
per migliorare il posizionamento (tipo le ricercatissime "sesso", "mp3", ecc.). Quando i motori di ricerca se ne
accorgono, per lo pi cancellano il sito dalle loro liste.
Su HTML.it sono presenti molte risorse sull'argomento. L'articolo I Meta-tag: come scriverli correttamente, ad
esempio, un approfondimento su come impostare i meta-tag.
Un buon posizionamento allinterno dei motori di ricerca una meta difficile da raggiungere e largomento
non si esaurisce certo in poche righe. Per cui, se siete interessati all'argomento, vi rimando alla sezione
Motori di Ricerca di PRO.HTML.it e al forum di discussione dedicato a Motori di Ricerca e Web Marketing.
Il Doc Type
Il doctype
Finora ho volutamente tralasciato lanalisi della prima riga di una pagina HTML (quella che consente di
specificare di che tipo di documento si tratta). Il <!DOCTYPE> assume un aspetto di questo genere:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//IT"
http://www.w3.org/TR/html4/loose.dtd>
DTD HTML 4.01 Transitional: il documento fa riferimento a una DTD ("Document Type Definition"
cio "Definizione del tipo di documento"); la versione di HTML supportata la 4.01 "transitional"
Inoltre, se necessario, possibile specificare lindirizzo di riferimento a cui possibile trovare la DTD: per
lHTML non lo si fa quasi mai, perch gli URL a cui trovare la documentazione sono universalmente noti.
Per quel che riguarda lHTML le indicazioni possibili sono tre:
Strict: una DTD particolarmente rigorosa: esclude ogni elemento che riguarda il layout (la cui
formattazione affidata allutilzzo dei CSS) e non consentito luso degli elementi deprecati:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Strict//IT"
http://www.w3.org/TR/html4/strict.dtd>
Transitional: una versione temporanea, per consentire il passaggio da una specifica all'altra.
Nella DTD transitionali tag deprecati sono ammeesi. Questa DTD andr bene nella maggior parte
dei casi:
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//IT"
http://www.w3.org/TR/html4/loose.dtd>
Nelle ultime versioni il tipo di <!DOCTYPE> utilizzato influisce sulla visualizzazione della pagina
da parte del browser. Tale tecnica, chiamata <!DOCTYPE> switch, una delle principali cause di
visualizzazione delle pagine sul Web. A questo argomento HTML.it ha dedicato un lungo e
dettagliato approfondimento nell'articolo Il <!DOCTYPE> ed il <!DOCTYPE> switch nei moderni
browser