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Gli effetti provocati dallo split payment e dal reverse charge sugli adempimenti
Iva relativi ad impianti fotovoltaici rappresentano un chiaro esempio delle
difficolt che a livello pi generale gli enti locali incontrano oggi nella
gestione
dell'Iva.
In tema di fotovoltaico, due sono gli aspetti da considerare: da un lato
l'emissione di fatture (attive) nei confronti del Gse, dall'altro (l'emissione e) il
pagamento delle fatture (passive) ai terzi realizzatori degli impianti.
Le fatture attive al Gse
Sul versante delle operazioni attive, noto che il comma 629 della legge di
Stabilit 2015 ha introdotto quale nuova fattispecie obbligatoria di reverse
charge (articolo 17, comma 6, lettera d-quater del Dpr 633/1972) la cessione di
energia elettrica a soggetti passivi rivenditori, tra i quali figura il Gestore dei
servizi
energetici.
Dal 1 gennaio 2015, quindi, le fatture che il Gse rende disponibili in nome e per
conto degli enti che cedono energia devono riportare l'applicazione del reverse
charge; questo per nel solo caso in cui le Pa operino come soggetti Iva, vale a
dire l dove gli impianti hanno una potenza installata superiore a 20 kw.
Per quelli inferiori a tale potenza, invece, nulla cambia: la Pa non un soggetto
commerciale e i corrispettivi riscossi per la cessione dell'energia rimangono al di
fuori
del
campo
di
applicazione
del
tributo.
Da segnalare il caso particolare di impianti inferiori a 20 kw attratti in Iva per
esser installati su edifici commerciali dell'ente (asilo nido, impianti sportivi, ).
Nulla cambia, infine, per quanto riguarda la tariffa incentivante, che continua a
rimanere esclusa dal campo di applicazione dell'imposta.
L'emissione delle fatture da parte dei fornitori
Al momento dell'attivazione dell'impianto necessario comunicare al Gse gli
estremi del soggetto titolare dell'impianto, vale a dire del soggetto che, avendo la
disponibilit dell'impianto, produce e vende l'energia, acquisendo cos il diritto a
percepire la tariffa incentivante. Di regola, sono sempre stati gli enti pubblici a
qualificarsi come "soggetti responsabili", dal momento che (solo) in questo modo
si potevano (e si possono tuttora) massimizzare i benefici economici derivanti
dal
fotovoltaico.
Con riferimento al rapporto tra la Pa e il terzo costruttore, la maggior parte dei
contratti prevede che la remunerazione del prestatore per la messa a
disposizione dell'impianto a favore dell'ente (o, talvolta, per la cessione
dell'impianto all'ente) avvenga a mezzo della tariffa incentivante erogata dal Gse,