Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
gusen lager
Roberto Brunelli per la Repubblica
gusen lager 1
Oggi si celebrano i 70 anni esatti dalla liberazione dei campi di concentramento
di Mauthausen e Gusen, ma in questo pezzo di terra di pertinenza del doppio
lager potrebbe ancora nascondersi uno dei pi angoscianti segreti di morte del
Terzo Reich: unimmensa fossa comune con i corpi di qualcosa come 30 o
40mila deportati, trascinati sottoterra negli ultimissimi giorni di guerra i
primi del maggio 45 e uccisi con una miscela di sostanze chimiche. Vittime
che non risultano in nessun registro, sterminate in una sorta di gigantesca
camera a gas sotterranea, a poche centinaia di metri da Gusen e dal suo
sistema di tunnel chiamato Bergkristall.
lager
Noi siamo convinti che questo sia lingresso di unulteriore galleria, tenuta
segreta dalle Ss non solo per evitare le bombe alleate, ma anche perch
questo era il cuore pulsante delle ricerche pi inconfessabili del Reich: cos
dice il documentarista austriaco Andreas Sulzer, che da anni lavora al mistero
Gusen scovando di volta in volta carte top secret, reperti trovati sul terreno,
testimonianze inedite di ex deportati.
una scoperta che, se confermata, apre uno scorcio inedito sulle vere
dimensioni della macchina dello sterminio nazista. Ma a Vienna qualcuno pensa
che non sia il caso di scavare oltre. A fine dicembre la polizia si presentata
negli uffici di Sulzer per notificare limmediato fermo dei lavori. Il fatto che le
evidenze prodotte dal team del regista sono state accolte dalle autorit locali
prima con scetticismo, poi con gelo, infine con aperta ostilit.
gusen lager 2
Poi disse che non aveva obbedito, ma i numeri fanno pensare che abbia
mentito, conclude il documentarista. E ancora. Un ex deportato polacco
intervistato dal regista racconta di esercitazioni che obbligavano i detenuti a
precipitarsi nei tunnel come se fosse in corso un bombardamento alleato. Ma
disse anche che in queste simulazioni veniva coinvolto solo il personale
specializzato: fisici, chimici, esperti di radio-comunicazioni, tecnici. Quelli che
sapevano troppo, dice Sulzer.
auschwitz
Mostra fotografie aeree, planimetrie delle Ss, rapporti confidenziali dei servizi
alleati che gi nel 44 parlavano dellesistenza di altri tunnel. Tra questi, due
strutture sotterranee i cui nomi in codice erano Esche I ed Esche II. Sulzer
ha anche messo al lavoro la geologa Birgit Khnast, mentre nelle sue perizie
lesperto Robert Zellermann parla di rampe di lancio per missili nascoste nel
terreno.