IMPIANTI ELETTRICI
Vesione 03 / 2010
RICHIAMI DI ELETTROTECNICA
ha
modificato
radicalmente
il
mondo.
Lo
sfruttamento
dellelettricit per scopi civili ed industriali cominciato agli inizi del XX secolo.
Oggi assolutamente impensabile la vita senza lutilizzo dellenergia elettrica.
Pensiamo alle migliaia di oggetti che non potrebbero essere usati; ormai, senza
elettricit praticamente niente pu funzionare. Un mondo senza elettricit
oggi assolutamente impensabile.
Lelettricit che comunemente utilizzata in tutti gli oggetti che abbiamo
citato ha essenzialmente due scopi:
superficie
terrestre,
vincendo
gli
attriti
le
forze
aerodinamiche;
contabilizzazione dellenergia;
sicurezza e protezione.
calcolo di circuiti;
calcolo di campi;
misure su circuiti;
misure su campi.
programmi di calcolo;
programmi di dimensionamento.
I numeri complessi
Che cosa vuol dire determinare la radice quadrata di un numero? Vuol dire
calcolare quellaltro numero il quale, moltiplicato per se stesso, d proprio il
numero di partenza.
Ad esempio, quale la radice quadrata di 4? E 2, perch (2 x 2) = 4. In
effetti, anche 2 la radice quadrata di 4, perch (-2 x -2) = 4. In generale,
se a un numero maggiore di zero e b la sua radice quadrata, anche b la
radice quadrata di a.
Ma che succede se a negativo? Ad esempio, quale la radice quadrata
di 2? Non esiste, semplicemente. Per a noi far comodo inventare una
soluzione a questo problema. Cos ci viene in mente di dire: un numero
negativo pu sempre essere posto sotto la forma (-a), in cui a un numero
positivo. Daltronde, -a = (-1) x a. Allora la radice quadrata di (-a) si scrive:
a = a ( 1 ) = a ( 1 )
Il problema non cambiato molto, perch ora abbiamo il prodotto della
radice quadrata di un numero positivo (a) per la radice quadrata del numero
negativo (-1). La radice quadrata di un numero positivo ora possiamo
eseguirla, ma rimane la radice quadrata di un numero negativo (-1). Poich
per questa operazione pu essere eseguita per qualsiasi numero negativo,
adesso ci inventiamo un fatto: chiamiamo j la radice quadrata di (-1):
j = ( 1 )
Ma, si dir, la radice di un numero negativo non esiste, non pu esistere!
E vero, ma ce lo possiamo immaginare: e perci diciamo che j un numero
immaginario. Anzi, siccome j x j = -1, allora noi chiamiamo j lunit
immaginaria. Con questo sistema, la radice quadrata di 16 pari a j4, quella
di 100 a j10, quella di 400 a j20, e cos via. j un numero strano, in
quanto, come abbiamo detto, j x j = - 1, ed ha anche delle propriet
abbastanza difficili da capire: basti pensare che 1 / j = - j . Daltronde, j un
numero immaginario, e si possono pensare stranezze molto pi astruse di
questa!
Ora, i numeri immaginari sono del tutto simili a quelli reali, ma non
devono essere confusi con essi. Ed quindi possibile immaginare un numero
che sia un po reale ed un po immaginario, ad esempio 4 + j 6. Questi numeri
(che hanno una parte reale ed una parte immaginaria) si chiamano numeri
complessi.
Vediamo qualche regola sui numeri complessi:
a ( jb ) = jab
a /( jb ) = j( a / b )
( a + jb ) / c = ( a / c ) + j( b / c )
( a + jb ) /( jc ) = ( a / jc ) + ( jb / jc ) = ( b / c ) j( a / c )
( a + jb ) + ( c + jd ) = ( a + c ) + j( b + d )
( a + jb ) ( c + jd ) = ( a + c ) j( b + d )
( a + jb ) ( c + jd ) = ( ac bd ) + j( ad + bc )
( a + jb ) /( c + jd ) = [( ac + bd ) + j( ad + bc )] /( c 2 + d 2 )
Q
raggio
arco
Angolo in gradi
0
30
45
60
90
180
270
360
Equivalente in radianti
0
/ 6 = 0.52
/ 4 = 0.85
2 / 3 = 2.09
/ 2 = 1.57
= 3.14
3 / 2 = 4.71
2 = 3.14
Q
arco
raggio
angolo (gradi)
0
30
angolo (radianti)
0
/ 6 = 0.52
seno ()
0
0.866
45
/ 4 = 0.85
60
2 / 3 = 2.09
0.5
90
180
270
360
/ 2 = 1.57
= 3.14
3 / 2 = 4.71
2 = 6.28
1
0
-1
0
2/2
= 0.707
coseno ()
1
0.5
2 / 2 = 0.707
3 / 2 = 0.866
0
-1
0
1
0.5
-0.5
-1
0
30
60
sin(alfa)
cos(alfa)
arco
raggio
seno
coseno
Corrente e tensione
Un corpo in cui il numero di cariche negative (elettroni) supera quello delle
cariche positive (protoni) si dice carico negativamente. Un corpo in cui invece il
numero di carico positive supera quello di cariche negative si dice carico
positivamente. Le cariche distribuite sulla superficie di un corpo elettrizzato
sono soggette alle forze repulsive che ne determinano la distribuzione
10
11
di
quando
la
corrente
elettrica
nel
circuito
varia
12
13
14
15
16
A =
Dati due vettori si definisce, invece, prodotto vettoriale dei due e per
convenzione si indica con C il risultato di tale prodotto, quelloperazione tra
vettori che porta alla costruzione di un nuovo vettore cos definito: C=AB.
Lintensit di tale nuovo vettore uguale al prodotto dellintensit del
primo per lintensit della componente del secondo vettore su una retta s
perpendicolare al primo vettore e passante per lestremo senza freccia di esso.
17
La resistenza elettrica
La resistenza un parametro caratteristico del materiale e rappresenta la
resistenza che il materiale in questione pone quando viene attraversato dalla
corrente.
La resistenza funzione della resistivit del materiale del materiale,
della lunghezza l del conduttore e della sezione trasversale S. Un conduttore
con le caratteristiche sopra citate presenta una resistenza data da : R = l / S.
La resistenza si misura in . La resistivit si misura in [ m], ed indica la
resistenza di un conduttore di lunghezza pari ad 1 m e di sezione pari ad 1 m2.
18
19
= 0 (1 + 0 c )
in cui 0 e 0 sono rispettivamente la resistivit e il coefficiente di
temperatura
0C.
Poich
le
prove
sono
generalmente
effettuate
= 20 (1 + 20 )
con:
= c 20 C
20
Nel
campo
degli
impianti,
va
posta
particolare
attenzione
alla
21
22
I componenti non ohmici invece sono quelli che non seguono la legge di
Ohm.
La Fig.15.a rappresenta la caratteristica tensione-corrente di un diodo; la
Fig.15.b rappresenta la caratteristica tensione-corrente per un tubo a gas a
bassa pressione.
23
24
Si considerino le resistenze R1, R2, R3, di Fig.16. Si Dice che tali resistenze
sono collegate in serie. Particolarit del collegamento in serie che ogni
resistenza attraversata dalla stessa corrente I, mentre ai capi di ciascuna
resistenza si trova una tensione (proporzionale al valore della singola
resistenza) e comunque minore della tensione V applicata. Quindi in un
collegamento serie la tensione V che si applica ai capi del collegamento si
distribuisce tra le resistenze che ne fanno parte. Per la legge di Ohm si pu
quindi scrivere:
V= V1+V2+V3 = R1I + R2I + R3I = (R1+R2+R3) I =RI
R viene quindi chiamata resistenza equivalente del collegamento serie.
Nel caso in cui R1=R2=R3 allora si ha R=3R1 e V=3R1I . In questo caso su
ogni resistenza si ha la stessa caduta di tensione (o, in altri termini, la stessa
differenza di potenziale).
Si considerino due resistenze collegate in serie; ai capi del collegamento
sia imposta una tensione V. Si vuole trovare la tensione V1(ai capi di R1) e V2
(ai capi di R2) conoscendo R1, R2, V; a tal fine si ricava la corrente I :
I=
Essendo poi V1=R1I
V1 =
V
R1 + R2
e V2=R2I:
R1
V
R1 + R2
V2 =
e
R2
V
R1 + R2
25
Si pu quindi scrivere:
I=I1 + I2 + I3 = G1V +G2V + G3V = (G1+G2+G3)V = GV
Con G si intende la conduttanza equivalente. Si trova quindi la resistenza
equivalente R=1/G.
Nel caso in cui R1=R2=R3, allora le tre resistenze oltre ad essere poste alla
stessa tensione V sono anche attraversate dalla stessa corrente I1 e la
conduttanza equivalente G =3G1, mentre I=3G1V.
Si considerino due resistenze collegate in parallelo. Si vuole calcolare la
corrente I1 e I2 conoscendo il valore della corrente I, ed i valori di R1 e di R2:
I1 = G1 V =
I=I1+I2
V
R1
I 2 = G2 V =
V
R2
Sostituendo si ha :
1
R + R1
1
V = 2
I = +
V
R
R
R
R
2
1
2
1
V = RI =
I1 =
R R
I
= 1 2 I
G R1 + R2
R2
I
R1 + R 2
I2 =
R1
I
R1 + R2
26
B
Fig.19 Generatore di tensione alternata caricato su resistenza
27
28
29
V= Es + RI
Se il bipolo passivo cio Es =0 le espressioni miste diventano:
V= - RI
V= RI
Con i versi di V ed I indicati nella Fig.22.
Il segno negativo nella prima espressione indica che per una assegnata V
la I negativa e dunque ha un verso reale opposto a quello scelto di
riferimento.
30
Es = Ri Icc
31
Il te orema di thevenin
Il teorema di Thevenin permette di calcolare la corrente in qualsiasi lato di
una rete di generatori e resistenze complicata.
si calcola la tensione della rete attiva tra i punti in cui era prima
inserito il ramo;
3)
32
di
I
1
2
R
e
1
2
B
33
V
0
e
2
B
Ia =
e1 e2
2r
V0 = e2 + I a r
V0 = e1 I a r
V 0 = e1
e1 e 2
r
2r
V0 = e2 +
e e2
V0 = e1 1
2
e1 e 2
r
2r
V0 = e 2 +
e1 e 2
2
e e2
V0 = 1
2
e e2
V0 = 1
2
Con i dati del problema, V0 = 15 V.
34
RTh
B
Fig.29 Circuito disalimentato
1
1 1 2
= + =
RTh r r r
e con i dati del problema, RTh = 1.0 . Il circuito finale mostrato in Fig.30.
r
Th
I
R
V
0
B
Fig.30 Circuito equivalente di Thevenin
35
I=
V0
R + rTh
I=
15
A = 2A
6.5 + 1
36
Il teorema di Norton
Secondo tale teorema il generatore reale di tensione corrisponde a quello
rappresentato in Fig.31.
Pu
essere
rappresentato
con
un
generatore
reale
di
corrente
I sc =
Es
= I cc
Ri
V0 = Ri Isc= Es
37
Es
Ri
I cc = I sc =
Es
Ri
Per Isc si intende la corrente del bipolo a) una volta cortocircuitato. Quindi
ogni sorgente reale di tensione pu essere trasformata in una equivalente
sorgente reale di corrente e viceversa.
Per chiarire le regole di trasformazione per generatori, si pu iniziare dalla
sorgente reale di tensione, formata da un generatore di tensione Es e da una
resistenza in serie Rs, il generatore reale di corrente equivalente dato dal
parallelo tra un generatore di corrente Is,eq = Is / Rs ed una resistenza Rs.
Data una sorgente reale di corrente, formata da un generatore di corrente
Ip e da una resistenza in parallelo Rp, il generatore reale di tensione
equivalente dato dalla serie tra un generatore di tensione Vp,eq = Ip Rp ed
una resistenza Rs.
38
Veff =
Vm
2
39
v(t ) = V sin(t + )
= 2f
dove langolo langolo relativo allistante in cui si sta considerando
linizio dellosservazione.
Le relazioni fondamentali che descrivono le grandezze sinusoidali sono
quindi:
frequenza
f = 1/T (Hz)
periodo
pulsazione
T = 1/f (s)
= 2f = 2/T (rad/s)
40
r
m
re
r
i
A
A-A
H 2rm = I
41
da cui:
B = 0 r H = 0 r I / 2rm
Il fatto che le spire siano N, ognuna con una corrente I, equivalente a
pensare che le spire siano una con una corrente (NI). Si ha cos:
B( N ) = 0 r H = 0 r NI / 2rm
Quanto vale il flusso nel nucleo? Evidentemente BS. Di conseguenza:
BS = = 0 r NIS / 2rm
NI =
2rm
0 r S
1
l
0 r S
42
induttanza in ferro
Fig.35 Induttanza in aria e su ferro
L=
N
I
NI = ,
da cui
/ I = N /
N N 2
L=
=
I
43
M12 =
12
i1
44
I = I A2 + I L 2
dove:
I a = I cos = corrente in fase con la tensione
45
Per
comprensione
utile
ora
valutare
alcuni
risultati
che
si
corrente [I]
400
300
200
0.5
100
0
-100
-200
-0.5
-300
-400
0
10
15
20
25
30
35
-1
40
tempo [ms]
tensione
corrente
46
tensione [V]
corrente [A]
400
300
200
0.5
100
0
-100
-200
-0.5
-300
-400
0
10
15
20
25
30
35
-1
40
tempo [msec]
tensione
currente
47
I MAX =
VMAX
XL
I condensatori
Il condensatori sono semplici dispositivi in grado di immagazzinare energia
elettrostatica. Essi sono essenzialmente costituiti da due lastre metalliche
(dette comunemente armature) separate da un materiale dielettrico. I
condensatori sono contrassegnati dalla lettera C ed il loro simbolo circuitale
quellod i Fig.39.
48
alla
carica.
Questo
concetto
pu
essere
espresso
matematicamente:
Q = C V
La costante di proporzionalit C si chiama capacit del condensatore e si
misura in Farad (F).
In pratica, la capacit del condensatore indica il valore del rapporto Q/V,
dove Q la carica che si accumula sulle due armature (si ricorda che su
unarmatura ci sar +Q e Q sullaltra) e V la differenza di potenziale ai capi
delle armature.
+Q
++++
-Q
---- ----
C =
49
S
d
serie
parallelo
Fig.41 Condensatori in serie ed in parallelo
condensatori
pu
essere
sostituito
da
un
adeguato
condensatore
equivalente?
Riformuliamo la domanda. Nella figura seguente viene messo, al posto di
due condensatori in parallelo di capacit note C1 e C2, un condensatore
equivalente Ceq. E possibile fare ci? Questo condensatore esiste? E se esiste,
quale il valore della sua capacit?
50
C1
A
C2
A
B
Ceq
Ceq = C1 + C2
+Q
-Q
+Q
-Q
C2
C1
51
Q1 = C1 V1
Q2 = C2 V2
(ricordiamo che ora non c alcun motivo per cui V1 debba essere uguale
a V2, mentre abbiamo appena dimostrato che Q1 deve essere uguale a Q2).
Si ha quindi:
V1 = Q / C 1
V2 = Q / C 2
V1 + V2
Q / C1 + Q / C2
Quale il condensatore equivalente alla serie dei due? Quello che, a parit
di tensione V immagazzina sulle armature la stessa carica. Quindi:
V = Q / Ceq
Di conseguenza:
1 / Ceq = 1 / C1 + 1 / C2
oppure, come si scrive pi comunemente:
IN SERIE:
52
utile
per
la
comprensione
ora
valutare
alcuni
risultati
che
si
53
tensione [V]
corrente [A]
200
400
300
200
100
100
0
-100
-100
-200
-300
-400
0
10
15
20
25
30
35
-200
40
tempo [msec]
tensione
corrente
Nel grafico sopra viene riportata la tensione v(t) a 50 Hz, e nello stesso
grafico riportata la corrente che scorre attraverso la capacit nel circuito in
esame i(t). Si pu notare quanto detto al punto 4 sopra.
tensione [V]
corrente [I]
400
200
300
200
100
100
0
-100
-200
-100
-300
-400
0
10
15
20
25
30
35
-200
40
tempo [ms]
tensione
corrente
Nel grafico sopra viene riportata la tensione v(t) a 50 Hz, e nello stesso
grafico riportata la corrente che scorre attraverso la capacit nel circuito in
esame i(t). Si pu notare quanto detto al punto 4 sopra.
54
IC =
V
V
=
= VC
1
xC
C
IL METODO SIMBOLICO
Dopo aver visto il comportamento dei bipoli passivi sottoposti a tensione
sinusoidale, si pu introdurre un modo per operare con le grandezze
alternative sinusoidali.
55
v(t ) = V sin(t + )
= 2f
Con il metodo simbolico si trattano grandezze di questo tipo come vettori
che ruotano alla velocit angolare . Questi vettori nel percorrere un giro
completo hanno come proiezione del loro estremo su di un asse verticale tutti i
valori compresi tra il valore massimo ed il suo opposto negativo della sinusoide
che li rappresenta. Le grandezze sinusoidali vengono quindi identificate come
fasori cio vettori rotanti.
56
Z = R + jL +
Il valore
1
1
= R + j L
jC
C
diventa
V=ZI
Vmax
= R + L
I
C max
57
58
IL SISTEMA TRIFASE
Il sistema di distribuzione e trasmissione trifase di gran lunga e il pi
usato nel mondo per i flussi di energia elettrica.
Come si realizza un sistema trifase di tensioni? Si prendono tre generatori
di tensione sinusoidale di uguale valore massimo e di uguale periodo, ma
sfasate temporalmente. Ad esempio, nel caso dei 50 Hz (cio della frequenza
di esercizio europea) la tensione tra gli estremi di tutti e tre i generatori
raggiunge un valore massimo positivo di 311 V ed un valore massimo negativo
di 311V; la durata di una sinusoide della tensione pari a 20 ms
(millisecondi) cos in un periodo ci sono 50 sinusoidi, ma le tre sinusoidi sono
spostate in direzione orizzontale una rispetto allaltra: si dice che sono sfasate.
Il loro sfasamento di 360 / 3 = 120, pari a circa 6.666 ms. Questo significa
che, se allistante 0 parte la prima tensione, dopo 6.666 millisecondi parte la
seconda tensione, dopo 13.333 millisecondi parte la seconda tensione, dopo 20
millisecondi riparte la prima, e cos via, 50 volte al secondo per ogni tensione
59
(in Europa: negli USA ed in altre parti del mondo la freuqneza di rete di 60
Hz, e quindi 60 volte al secondo).
tensione [V]
400
300
200
100
0
-100
-200
-300
-400
0
10
15
20
25
30
35
40
tempo [msec]
V1
V2
V3
60
e cio i conduttori che fanno capo ai punti (R, S, T, O). Uno qualsiasi dei
quattro punti (ad esempio il punto O) potrebbe essere collegato a terra.
Comunque, avendo a disposizione quattro conduttori, un utilizzatore
monofase (ad esempio una lampadina) potrebbe essere collegato in due soli
modi:
E ovvio che, nel caso a), lutilizzatore sarebbe sottoposto ad una delle tre
tensioni dei generatori; ma cosa accadrebbe se lutilizzatore fosse collegato
come in uno dei casi b)? La Fig.52 fornisce la soluzione a questo quesito: in
essa sono rappresentate la V1(t), la V2(t) e la loro differenza.
tensione [V]
600
400
200
0
-200
-400
-600
0
10
15
20
25
30
35
40
tempo [msec]
V1(t)
V2(t)
V1(t) - V2(t)
61
ER+ES+ET=0
ES = (-0,5-j 3 /2) Eg
ET = (-0,5+j 3 /2) Eg
In funzione della pulsazione si pu scrivere anche:
ER = EMAX cost
ER + ES + ET = 0
ES = EMAX cos (t - 2/3)
ET = EMAX cos (t - 4/3)
Il sistema cos definito si dice simmetrico in quanto in qualsiasi istante la
somma delle tensioni identicamente nulla.
62
S
E
T
3
E
1
0
63
R
I
1
E
1
Z
I
0
I
S
E
3
0
Z
T
I
64
P=3 E I cos
In cui E ed I sono i valori efficaci della tensione e della corrente, cos il
coseno dell'angolo tra tensione e corrente di una generica fase, il cosiddetto
fattore di potenza. La potenza cos ricavata si chiama potenza attiva. Nei
sistemi con tensioni alternate sono definite anche le potenze perch attiva ed
apparente, pari rispettivamente a:
Q = 3 E I sin
Pa=3 E I
Esiste una relazione tra le tre potenze:
Pa2=P2 + Q2
65
generazione-trasmissione-distribuzione
lenergia
subisce
in
media
66
67
LIVELLO DI TENSIONE
< 50V C.A.
< 120V C.C.
50V 1000V C.A.
120V 1500V C.C
1000V 30000V C.A.
1500V 30000V C.C.
> 30000V
Cat. 0
Cat. I
Cat. II
Cat. III
DENOMINAZIONE
Bassissima Tensione
Bassa Tensione
Media Tensione
Alta Tensione
alta tensione
68
il
Quadro
Generale
di
Bassa
Tensione
(QGBT).
La
cabina
di
69
nelle
sue
varie
funzioni,
dovrebbe
essere
svolta
in
stretta
ordinari,
preferenziali,
privilegiati.
long breack,
short breack,
no breack.
70
autonomia di questa.
71
Gli utilizzatori privilegiati (tabella seguente) sono quegli utilizzatori dal cui
corretto funzionamento dipendono direttamente la sicurezza dei clienti e del
personale e la sicurezza contro danni gravi agli impianti e alla gestione del
committente (ad esempio, elaborazione dati). Per questi utilizzatori prescritta
l'alimentazione di continuit; deve essere stabilito il limite di autonomia di
questa sorgente di alimentazione. Gli utilizzatori privilegiati saranno alimentati
attraverso uno schema ridondante con almeno due sorgenti indipendenti,
commutabili automaticamente e con tempi di ripristino adeguati. Determinati
utilizzatori privilegiati possono eventualmente essere alimentati in modo tale
da consentire il funzionamento anche in presenza di un primo guasto
dell'impianto di alimentazione.
72
73
74
75
Analisi di carico
Adeguare esattamente la produzione e la distribuzione di energia alla
richiesta non ovviamente la cosa pi semplice del mondo, ma con laiuto di
statistiche, previsioni, stime, analisi e sulla base dei dati in tempo reale circa la
produzione e la richiesta, gli addetti ai lavori riescono nellimpresa, sia pur con
qualche momento di sovrapproduzione.
La prima difficolt del progetto consiste nel capire chi e come assorbe!
Qui entra in ballo diagramma di carico, ovvero la curva dellenergia
elettrica richiesta dallutenza in funzione del tempo.
Secondo il periodo di tempo preso in considerazione si possono avere
diagrammi di carico giornalieri, settimanali, annuali.
Vanno inoltre analizzati i casi eccezionali che, anche se di rara frequenza,
possono creare problemi occasionali allimpianto.
Spesso nel settore residenziale i diagrammi di carico giornalieri hanno un
andamento analogo nei primi cinque giorni della settimana, presentano un
massimo di potenza in genere nella giornata di mercoled, mentre assumono
un andamento diverso per il sabato e i giorni festivi, con riduzione della
potenza richiesta. Invece, negli altri settori, nellindustria ad esempio, cosi
semplice?
I diagrammi di carico presentano un andamento caratteristico tipico per
ogni utenza singola o per un gruppo omogeneo di utenze, quali lilluminazione
pubblica e quella privata, la trazione elettrica, gli usi elettrosiderurgici, ecc.
Landamento del diagramma di carico varia a seconda della stagione
dellanno considerata, tuttavia esso presenta sempre due massimi (punte di
carico) ed un minimo notturno.
Ponendo in ordinate la potenza richiesta ed in ascisse il tempo, larea del
diagramma di carico rappresenta lenergia giornaliera richiesta.
76
77
78
79
Baricentro elettrico
La posizione ottima in cui porre la cabina di trasformazione coincide con il
baricentro elettrico, che il
80
Fattore di utilizzazione
Se il carico unico, il problema di facile soluzione; in caso contrario,
specialmente se i carichi hanno diagrammi di carico non noti a priori, bisogna
ricorrere a coefficienti calcolati su base statistica e definire un carico
convenzionale, che pu essere una corrente o una potenza.
Si definisce il fattore di carico o di utilizzazione come il rapporto fra
potenza utilizzata a potenza nominale:
Ku = P / Pn
Corso Base di Impianti Elettrici - Modulo 1
81
Eda ancora, facendo capo alla definizione dei fattore di utilizzazione Ku,
possiamo definire ancora le tre situazioni possibili, in funzione di questo:
carico nominale, se Ku = 1;
sovraccarico, se Ku > 1;
Nella tabella seguente sono mostrati dei coefficienti tipo che normalmente
trovano riscontro nei comuni ambienti industriali e civili.
Fattore di contemporaneit
Se si hanno pi utilizzatori collegati alla medesima alimentazione, quindi
allo stesso circuito protetto, lecito pensare che non tutti funzionino allo
stesso istante. Quindi la potenza media assorbita minore della somme delle
singole potenze degli utilizzatori. Un inutile sovradimensionamento, ottenuto
82
83
84
una
classificazione
CEI
dei
materiali
isolanti
in
base
alla
85
Trasformatore in olio
86
Trasformatore in resina
87
Unaltra
caratteristica
da
considerare
nella
scelta
il
tipo
di
88
AN:
AF:
ONAN:
ONAF:
aria;
OFAF: raffreddamento a circolazione forzata di olio e di aria.
La scelta pi frequente cade sui tipi AN e ONAN perch, non essendo quasi
mai possibile presidiare le cabine, sconsigliabile utilizzare macchine che
impieghino ventilatori o circolatori di olio.
89
90
dissipata nella macchina per effetto delle perdite nel ferro e di quelle nel rame.
Maggiori le perdite, maggiore la sovratemperatura; maggiore la temperatura
ambiente, minore la massima sovratemperatura accettabile, in quanto il
vincolo il contenimento della temperatura rispetto alla classe di isolamento.
Questo il motivo per il quale, ad esempio, i trasformatori possono elaborare
una maggior quantit di potenza nei mesi invernali rispetto a quelli estivi.
In generale, la Ditta costruttrice fornisce indicazioni sul limite termico
della macchina e, quindi, sulla massima sovraccaricabilit. Le informazioni sulla
regolazione del carico sui trasformatori isolati in olio possono essere tratte
dalla norma CEI 14-15. Ove insorgessero difficolt, per esempio in ordine alla
selettivit di intervento rispetto agli interruttori BT di partenza, la protezione
MT contro i sovraccarichi potrebbe essere sostituita da quella gi realizzata
mediante l'interruttore BT di macchina, oppure da altri dispositivi, tipo le sonde
termometriche.
Sempre con riferimento al modello di macchina ad una costante di tempo,
lequazione che regola landamento della temperatura di macchina , in
funzione della temperatura ambiente a, di seguito riportata
= a + ( f a )(1 e t / )
dove la costante di tempo definita come segue
= Rt Ct = Ct / Gt
91
irreparabilmente
approssimazione
ci
lisolamento
comporta
la
degli
avvolgimenti.
sostituzione
degli
In
prima
avvolgimenti
92
10
20
Sovraccarico [%]
30
40
50
3h
2h
1h
1h 30min
1h
30min
1h
30min
15min
30min
15min
8min
15min
8min
4min
ed
impiantistica)
degli
assorbimenti,
con
una
corretta
93
carico a potenza costante, nel quale il valore medio coincide con il valore
massimo.
Di particolare interesse sono le tabelle che correlano la sovraccaricabilit
di macchina con la temperatura esterna. Ai fini del dimensionamento del
trasformatore, necessario anche considerare i locali nei quali questo
alloggiato, la ventilazione e la temperatura esterna, per poter sfruttare anche i
benefici di sovraccarichi permanenti. Se cos non si facesse, si rischierebbe di
acquistare una macchina con potenzialit troppo elevate, che sar quindi
costretta a lavorare quasi sempre con fattore di carico basso, e quindi con
basso rendimento.
Nella Tab.3 riportata la percentuale di sovraccaricabilit permanente
della macchina, riferita, ovviamente, al 100% del carico (fattore di carico
unitario).
Sovraccarico
Riduzioni di
carico
Temperatura
massima
ambiente [C]
0
10
20
30
35
40
45
50
Sovraccarico o
riduzione di
carico [%]
40
30
20
10
5
0
-6
-15
94
95
cavi per media ed alta tensione, impiegati nelle categorie due e tre.
materiale elastomerico;
materiale termoplastico;
materiale minerale;
carta impregnata.
unipolari;
bipolari;
tripolari;
multipolari;
96
temperatura di servizio;
resistenza al fuoco;
97
98
99
necessariamente
descritto
in
un
allegato
alla
dichiarazione
di
100
USO
Conduttore di
protezione,
equipotenziale
e di terra
Conduttore di
protezione,
equipotenziale
e di terra
Unipolare
giallo-verde
Unipolare
con guaina
e fascetta
giallo-verde
Unipolare
blu chiaro
con fascetta
giallo-verde
Unipolare
giallo-verde
con fascetta
blu chiaro
Conduttore PEN
Conduttore di fase
Conduttore PEN
Unipolare nessuna
colorazione imposta
Unipolare
con guaina
e fascetta
blu chiara
Conduttore di fase
Unipolare
blu chiaro
Conduttore
di neutro
Ammesso l'uso
come conduttore
di fase se il neutro
non distribuito
Conduttore
di neutro
101
P = R I2
Tale potenza viene dissipata in calore e la temperatura allinterno del
conduttore tende alla sovratemperatura di regime.
Per capire cosa sia questa quantit, si consideri un cavo per il quale la sua
temperatura si mantenga costante in ogni punto. Si supponga, inoltre, che
lambiente in cui si trova tale corpo mantenga una temperatura costante, sia
cio in grado di assorbire lenergia termica rilasciata dal corpo riscaldato senza
aumentare la propria temperatura. Si supponga di fornire calore al corpo in
questione; inizialmente esso si trova a temperatura ambiente e poi inizia a
riscaldarsi,
cedendo
calore
verso
lambiente
esterno.
Lincremento
di
temperatura interna aumenta via pi debolmente fino a che non si arriva alla
condizione di regime termico; in cui tutto il calore prodotto viene ceduto
allambiente.
Nel caso in cui il cavo non riesca a scambiare con lambiente tutto il calore
che accumula la sua temperatura pu salire fino al cedimento dellisolante. In
questo caso si avrebbe un corto circuito verso laltra fase (o neutro) o verso
terra. Nel caso peggiore di corto circuito di bassa potenza (alta impedenza di
corto) si potrebbe addirittura mantenere nel tempo un punto caldo o uno
scintillatore non rilevati dalle protezioni; questa situazione permanente
porterebbe certamente ad un elevato rischio di incendio.
In poche parole, si pu asserire che la portata aumenta se:
si
sceglie
un
isolante
pi
resistente
al
calore
(aumenta
la
temperatura di servizio).
Invece, si pu asserire che la portata diminuisce se:
102
Portate (A) dei cavi unipolari senza guaina, per BT, isolati in PVC,
posati entro tubi o cabalette, temperatura ambiente 30C,
temperatura ammissibile 70C, in rame (CEI-UNEL 35024-70)
103
Portate (A) dei cavi multipolari per BT, posati in aria distanziati,
temperatura ambiente 30C, in rame (CEI-UNEL 35024-70)
Portate (A) dei cavi unipolari senza guaina, per BT, isolati in PVC,
posati in cabalette metalliche aperte, temperatura ambiente 30C,
in rame (CEI-UNEL 35024-70)
Per la scelta del tipo di cavo da installare va valutato prima di tutto il tipo
di posa; questa scelta deve essere compatibile con i requisiti di affidabilit e di
sicurezza richiesti allimpianto. Nella tabella seguente sono riportati i tipi di
posa permessi in funzione del tipo di cavo.
104
Scelta del tipo di cavo in funzione della posa (Norma CEI 64-8/5)
successivamente
nella
parte
relativa
alla
protezione
delle
condutture.
105
106
Caduta di tensione
Se la resistenza di un cavo troppo elevata (a causa della ridotta sezione
o della elevata lunghezza) si possono avere, infondo alla linea, delle cadute di
tensione. Nella norma CEI 64-8 si raccomanda di contenere la c.d.t ai morsetti
dellutilizzatore entro il limite del 4% della tensione nominale. Il motivo che i
motori elettrici sono costruiti per funzionare in servizio normale, con una
variazione di tensione non superiore al 5 % del valore nominale. Un
abbassamento eccessivo di tensione causa sicuramente:
107
V = K IB L (R cos + X sen )
il realtivo valore percentuale :
u % = ( U / Un ) 100
dove: IB la corrente assorbita dallutenza in A, K un fattore di tensione
pari a 2 nei sistemi monofasi e bifasi e a 1,73 nei sistemi trifasi, L la
lunghezza della linea in km, R la resistenza di un chilometro di cavo (/km),
X la reattanza di un km di cavo (/km), Un la tensione nominale
dellimpianto (in V, volt) e cos il fattore di potenza del carico.
108
di
sezionamento/interruzione,
si
basa
sulla
conoscenza
del
temperatura
della
scatola
degli
organi
di
manovra,
109
sicurezza per le persone ed i beni, non devono essere perduti di vista altri due
obiettivi.
110
111
Servizio S1
112
Servizio di durata limitata S2: funzionamento del motore a carico costante per un
periodo di tempo limitato, insufficiente a raggiungere lequilibrio termico, seguito da
un periodo di riposo sufficiente a riportare il motore a temperatura ambiente.
Esempio: S2 60 minuti.
Servizio S2
(R).
La
corrente
di
avviamento
non
influisce
sulle
temperature.
Esempio:S3 25%.
( N / (N + R ) )x 100%
Rapporto di intermittenza
113
Servizio S3
( (D + N ) / (D + N + R ) ) x 100%
114
Servizio S4
115
Servizio S5
( N / ( N + V ) ) x 100%
Rapporto di intermittenza
116
Servizio S6
117
Obbligo di progetto
Gli impianti elettrici, data lodierna complessit devono in ogni caso essere
progettati. Un elaborato chiaro e leggibile deve comunque essere consegnato
dal tecnico al committente anche se non richiesto un progetto firmato da
tecnico abilitato. Per quanto riguarda gli obblighi di progetto interviene la
nuova legge DM 37/08.
Tabella impianti
ELETTRICI
(art. 5.2.a) Impianti elettrici di cui allart. 1 comma 2 lettera a) del DM n. 37/08 per tutte le
utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unit abitative aventi potenza
impegnata superiore a 6 kW o per utenze domestiche di singole unit abitative di superficie
superiore a 400 mq; (art. 5.2.b) impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo
freddo, collegati ad impianti elettrici, per i quali obbligatorio il progetto e in ogni caso per
impianti di potenza complessiva maggiore di 1.200 VA rese dagli alimentatori.
(art. 5.2c) Impianti di cui allart. 1 comma 2) lettera a) del DM n. 37/08, relativi agli
immobili adibiti ad attivit produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le
utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o
quando le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6
kW o qualora la superficie superi i 200 mq.
(art. 5.2d) Impianti elettrici relativi ad unit immobiliari provviste, anche solo parzialmente,
di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per
i quali esista pericolo di esplosione o maggior rischio di incendio, nonch per gli impianti di
protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 mc.
RADIOTELEVISIVI,
ELETTRONICI, ANTENNE,
SCARICHE ATMOSFERICHE
(art. 5.2.e) Impianti di cui allart. 1, comma 2), lettera b) del DM n. 37/08, per gli impianti
elettronici in genere, quando coesistono con impianti elettrici con obbligo di progettazione.
RISCALDAMENTO
(art. 5.2.f) Impianti di riscaldamento di cui allart. 1, comma 2) lettera c) del DM n. 37/08,
per le canne fumarie collettive ramificate, nonch impianti di climatizzazione per tutte le
utilizzazioni aventi una potenzialit frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora.
GAS
(art. 5.2.g) Impianti di cui allart. 1, comma 2 lettera e) del DM n. 37/08, per il trasporto e
lutilizzazione di gas combustibili con portata termica superiore a 50 kW o dotati di canne
fumarie collettive ramificate, o impianti relativi a gas medicali per uso ospedaliero o simili,
compreso lo stoccaggio.
ANTINCENDIO
(art. 5.2.h) Impianti di cui allart. 1 comma 2 lettera g) del DM n. 37/08, se sono inseriti in
una attivit soggetta al rilascio del certificato di prevenzione incendi e comunque quando gli
idranti sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero
pari o superiore a 10.
118