La nave traballava in balia delle forti onde che si
scagliavano contro le fiancate di legno della grossa
imbarcazione. Dentro gli scomparti passeggeri la tensione era palpabile, il vortice di sentimente talmente enorme da superare la forte mareggiata. Alan riposava tranquillo nella sua postazione, giacendo nella sua branda di metallo sfogliando un libro. "Chiss cosa mai ci sar di cos tanto bello in Africa" si chiedeva e si alz per posare il suo libro, un bestiario riguardante le diverse specie di animali presenti in Africa, sul comodino di ferro accanto a s, ripieno di scartoffie ingiallite e di documenti col rosso bollo "Top Secret" stampato in bella vista. Mentre posava il libro, l'occhio gli cadde su un famigliola, stipata pochi posti pi avanti del suo. Riusc ad udire le poche parole riferite in modo entusiasta dal bambino prima che il padre, un omaccione robusto e barbuto, gli tappasse la bocca con un gesto severo e deciso. Parlava di una grotta di smeraldo o qualcosa di simile. Prefer non pensarci e concluse dicendo a s stesso che doveva trattarsi di uno sbotto di entusiasmo prodotto dalla fervida immaginazione del bambino, evidentemente troppo sincero ed ingenuo per contenersi. "Mio padre avrebbe fatto di peggio" pens Alan ricordando le severe punizioni del padre, quando diceva qualche fesseria sentita a scuola e ritenuta veritiera. Mentre era perso nei suoi ricordi, un'onda, pi alta delle altre, urt violentemente contro la
carena, facendo sobbalzare l'intera brandina sulla
quale era riposta la valigia colma di vestiti e apparecchi scientifici, di quelli che spesso si vedono in mano a signorotti con il cappotto a collo alto, sigaro tra le dita, monocolo ed un bicchiere di Glenrothes ammandorlato invecchiato trent'anni. Alan sbuff e si chin per raccogliere il tutto quando il bambino che vide prima si avvicin incuriosito e prese la preziosa sfera di cristallo roseo che Alan portava con s. Gli dissero che veniva da un qualche villaggio internato del Congo o qualcosa del genere. Quando gliela diedero Alan non prest molta attenzione alla provenienza, preso com'era dallo strano bagliore che il singolare prezioso emanava. Il bambino sorrise entusiasta e, come in preda ad un violento attacco di febbre, chiese ad Alan: "Ma questo il cuore di Ludinor! Dove lo hai preso?". Alan non cap e si limit a guardarlo con aria interrogativa, una di quelle tipiche espressioni che il suo compagno di banco, Morrison, gli rivolgeva durante le lezioni di Biologia marina all'universit. Il bambino lo incalz ed esclam: "Tu fai parte della ciurma del capitano Rosenberg! Solo loro possono essere a conoscenza di questo segreto!". Terminata la frase giunse il padre che lo prese per un braccio, lo stratton con fare molesto sussurrandogli qualcosa in cagnesco all'orecchio e poi lo mand via. Poi si rivolse ad Alan e disse: "Lo scusi, un bambino molto impulsivo e
pieno di fantasia, spero non le abbia arrecato fastidio".
"Ma no, si figuri" rispose Alan "E' entusiasto, si nota subito, sprizza energia da tutti i pori. Prima volta in Africa?". Il signore barbuto annuii: "Ebbene s. E da quando mio fratello gli ha riempito la testa con quelle sciocchezze, mio figlio non parla d'altro: Mostri, pirati, tesori. E' galvanizzato all'idea di poter incontrare una murena con sette teste o trovare un diamante grande quanto la sua testa. Comunque mi presento, il mio nome Thomas Winkle, ma tutti mi chiamano Tom" "Alan Ford" rispose Alan stringendo la forzuta mano dell'uomo, alto quasi il doppio di lui. "Non la trattengo oltre, ma far meglio a sbrigarsi con i bagagli, stiamo arrivando all'attracco di Blackpearl". Alan lo sapeva bene, non era mica la prima volta che andava in Africa.