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Domenica 11 Marzo 2007

La banda delle casseforti ha colpito ancora in citt

CUFFARO

Nel mirino villa dei coniugi Roberti-Gaspari (lei sorella del presidente della Cassa)

Una pattuglia della polizia

CARRARA. La banda delle


casseforti ha colpito ancora.
Laltra notte i soliti ignoti, veri professionisti del crimine,
sono entrati nella villa dellingegner Franco Roberti e di
Elena Gaspari (lei sorella
dellindustriale Ciro Gaspari,
presidente della Cassa di Risparmio di Carrara).
La villa sul viale XX Settembre.
I ladri sono riusciti a saltare il muro di cinta, entrare
nel giardino e, dopo aver raggiunto lo stabile, hanno fatto

fuori la sirena dellimpianto


dellallarme antifurto e, probabilmente anche limpianto
elettrico. Dopo aver rotto il
vetro di una delle finestre
che si trovano nel retro della
villa, sono entrati puntando
direttamente alla cassaforte.
La casa era disabitata. I coniugi Roberti-Gaspari erano
usciti: dovrebbero essere stati ospiti di amici.
La dinamica del furto ancora al vaglio degli agenti di
polizia che, su questo ennesimo grave episodio criminale,

mantengono il riserbo.
Da quanto emerge, sembra
che i ladri siano riusciti ad
aprire la cassaforte con un
flessibile; a causa della posizione del forziere, anche se
entrato in funzione il disco
diamantato azionato dal flessibile, non era possibile sentire allesterno il rumore dellapparecchio.
Cosa contenesse di preciso
la cassaforte un particolare
che non stato possibile conoscerlo; ci sarebbero comunque stati preziosi e ricordi di

famiglia, per un valore di migliaia di euro.


Rientrando a casa intorno
alla mezzanotte i coniugi Roberti-Gaspari hanno avvertito lodore acre del fumo prodotto dal disco del flessibile
contro il metallo della cassaforte. E cos i hanno chiesto
lintervento della polizia. Infatti di fronte alla villa sono
state notate due autovetture
degli agenti di polizia della
scientifica, giunti per svolgere le indagini.
Mario Martignoni

La procura: stop al Far West dei detriti


Saranno dirompenti gli effetti dellinchiesta sullalluvione
di Massimo Braglia

lenta di quella del 1968, ha provocato danni incommensurabilmente pi gravi. La differenza che nel 68 i bastioni a
difesa della citt, nel settembre del 2003 non pi, oggi ancora meno. Quasi che qualcuno
abbia un sentore di quanto sta
per accadere - inevitabilmente, linchiesta imporr una
profonda revisione di tutto il
mondo delle cave - negli ultimi due anni, dopo lalluvione,
il prelievo forsennato dei detriti ulteriormente cresciuto. I
dati ufficiali parlano chiaro:
nel 2004, tre milioni e 564mila
tonnellate di scaglie; nel 2005,

4 milioni e 263mila; nel 2006, 4


milioni e 346mila. A fronte di
una produzione di blocchi di
appena 900mila tonnellate nel
2006. E prima dellalluvione?
Una corsa al detrito in piena
regola: 4 milioni e 286mila tonnellate nel 2001, 4 milioni e
337mila nel 2002.
questa la parte dirompente dellinchiesta, la tranche
che di fatto imporr anche
una nuova pianta organica al
Comune: non detto che gli inquirenti riescano a dimostrare in dibattimento la presunta
responsabilit penale di tutti
e 41 i destinatari degli avvisi,

Le cave di marmo
ma in qualche modo, degli interrogativi forti li apre. Perch ad esempio ancora oggi,
nonostante tutte le segnalazioni di anomale e le proteste, allunit operativa di vigilanza

del settore marmo del Comune continuano a esserci due


persone: un responsabile e un
addetto (cos dice il sito internet); una battuta che abbiamo gi fatto, ma la ripetiamo:
neanche fossero Mandrake e
Superman potrebbero controllare il Far West in modo serio.
I quarantuno avvisi di
chiusura indagini sono pronti, gi depositati in segreteria;
partiranno a giorni, e in contemporanea ci sar la conferenza stampa. Come sempre, i
destinatari avranno poi venti
giorni, dal momento della notifica, per poter produrre memo-

Nel mirino lo sventramento delle montagne e linquinamento da Pm10


CARRARA. Il Comitato Sos
torna alla carica sul caso delle
polveri sottili Pm 10: La popolazione - scrive in un comunicato - deve sapere che queste
particelle inquinanti fanno circa 8000 morti allanno in Italia: noi a Carrara le respiriamo quotidianamente. Il Comitato Sos Carrara non vuole fare terrorismo ma solo informazione: le polveri sottili, e
ancor peggio le nano-particelle, entrano nelle nostre case,
negli uffici, nei plessi scolastici. Scrive: Linquinamento
va dai paesi fino al mare, comprese le colline (la centralina
dellAurelia una prova). Appurato che questo inquinamento deriva dal traffico pesante da e per le cave, noi chiediamo allAmministrazione comunale cosa intenda fare: vuole decimare la popolazione? E
distruggere le montagne? Solo
per quelle stramaledette scaglie? Il passo ci sembra troppo
alto. Bisogna incentivare la

La rabbia del Comitato Sos


Accuse al Comune: a quando il ritorno alla legalit?
qualit dellestrazione del
marmo e non la quantit, aiutare le imprese che fanno nobile il nostro marmo, ripristinare la legalit a difesa della salute dei cittadini.
E si aggiunge: Le organizzazioni degli artigiani si preoccupano per il minor lavoro dei
camionisti in seguito alla Legge Regionale che porter ad
una riduzione delle scaglie
escavate, per garantire un rapporto al 25% con i blocchi di
marmo. Ma esistono solo i camionisti? E ai commercianti
che hanno chiuso i loro negozi
perch a Carrara non viene
pi nessuno e tanto meno nelle strade percorse dai camion
del marmo, non ci pensa nessu-

CUFFARO

Perch il nodo - questo


quanto emergerebbe dalle perizie alla base dellultima tranche dellinchiesta sul dopo-alluvione - alla fine della fiera
che a provocare il disastro sarebbe stato il dissennato uso
del territorio. Inascoltati, per
anni, erano arrivati gli allarmi: attenzione, non si pu pensare di portare via tre-quattro, poi quasi cinque milioni
di tonnellate di detriti dal
monte e dai ravaneti, pensando che poi tutto si aggiusti da
solo. A valle delle montagne
c una citt, Carrara: per duemila anni lescavazione dei
blocchi ha portato lavoro e immagine nel mondo; da quando
c la caccia disperata alla scaglia, al detrito, cambiato tutto.
I dettagli dellinchiesta saranno illustrati la prossima
settimana in una conferenza
stampa congiunta fra la Guardia di Finanza, che ha condotto le indagini, e i pm titolari,
Leonardo Tamborini e Paolo
Puzone (dal 1 febbraio passato al tribunale civile, ma nelle sue vesti di pubblico ministero ha seguito passo passo
questo aspetto delle indagini);
Puzone stato poi sostituito
da Federico Manotti.
La Guardia di finanza ha
raccolto dati e fotografie, ha
confrontato il monte ieri e oggi, ha analizzato le autorizzazioni, ha vagliato a chi spettassero i controlli. La situazione
emersa sconfortante: in particolare per i ravaneti, depauperati delle preziose scaglie,
che servono per mille usi, e ridotti a cumuli di terre; senza
pi quei grandiosi filtri secolari, senza protezioni, unalluvione sicuramente meno vio-

I 41 avvisi di chiusura
indagine imporranno
controlli serrati su tutta
lescavazione e sul
prelievo delle scaglie

gi si sapeva, e cio che la magistratura si


prepara a contestare lomicidio colposo e il
disastro colposo, emerge una formuletta omesso controllo, appunto - che sar dirompente: perch metter di fronte alle proprie
responsabilit (che comunque dovranno reggere il vaglio di un processo), chi negli ultimi
quindici anni ha, secondo gli inquirenti, permesso lo scempio incontrollato.

CUFFARO

CARRARA. Omesso controllo: questa ipotesi


di reato potrebbe mettere la parola fine, una
volta per tutte, allassurdo Far West che imperterrito continua a imperare di l dal ponte di Ferro. La guardia di finanza ha usato
anche gli elicotteri, oltre alle solite camionette, per i suoi sopralluoghi, andati a rimpinguare i gi copiosi incartamenti della maxi-inchiesta sullalluvione. E oltre a quanto

rie e documenti a difesa e tentare di dimostrare la propria


estraneit alle contestazioni;
dopo di ch, i pm chiederanno
il rinvio a giudizio o il proscioglimento. Lipotesi di omicidio
colposo riguarda il decesso di
Ida Nicolai, travolta dalla furia
del Carrione; omesso controllo,
disastro colposo e disastro ambientale sarebbero riferiti sia alla gestione delle acque (nel mirino i controlli sul Carrione, ma
anche alcune tombature di corsi dacqua e la cementificazione) sia e soprattutto alla gestione dellescavazione e del prelievo dai ravaneti. Una distruzione acceleratasi spaventosamente negli ultimi quindici anni: e
anche per ovvi problemi di prescrizione, in questo periodo
che si concentrata la ricerca
delle responsabilit. Chi poteva
e doveva controllare il territorio - ecco lipotesi della magistratura e degli inquirenti - non
lha fatto; o almeno, non lha fatto a sufficienza. Ne sar chiamato a rispondere.

Un camion dei detriti

no? E ai problemi della salute


dovuti al continuo e inquinante traffico del marmo? E ai pericoli lungo le strade? E ai danni
alle strade provocati dai camion? Il rimedio escogitato per
questa riduzione dellescavato
sembra, secondo le suddette organizzazioni, quello di estrarre
pi blocchi in quantit tale da
mantenere la quantit odierna
di scaglie. Cos avremo ancora
pi camion di quelli che gi oggi dobbiamo sopportare: indecente. Ricorda Sos: Gi oggi
siamo fuorilegge per quanto riguarda linquinamento dellaria, abbiamo poi problemi di inquinamento delle sorgenti, rumori oltre i livelli stabiliti dal
piano di zonizzazione acustica,

montagne ormai sventrate che


possono franare da un momento allaltro, abbiamo subito unalluvione devastante (a cui
molte cave non sono estranee),
ci sono ditte che non pagano le
tasse sul marmo. Punta il dito, il Comitato, anche contro il
progetto per valorizzare la cava romana di Fossacava: Per
realizzare quel percorso turistico che potrebbe salvaguardare
finalmente le nostre montagne
dallodierno e quotidiano scempio, bisogna portar via centinaia di migliaia di tonnellate
di scaglie che la seppelliscono!
Ma che strano! Se la Regione ci
fa scavare meno scaglie, noi
portiamo via queste di Fossacava, con la scusa di fare archeologia! Siamo alla follia, anche
perch siamo pi che certi che
in quelle tonnellate finiranno
centinaia di reperti storici. La
nostra citt stata fatta precipitare in un baratro in cui di
umano c solo il dio denaro,
conclude il Comitato.

Improvvisa morte della scultrice Loewenherz


Americana ma trapiantata a Torano, fatale un infarto
CARRARA. E deceduta improvvisamente nel pomeriggio di venerdi scorso, mentre
da casa con lambulanza la
stavano trasportando allospedale, per probabile arresto
cardiaco, la scultrice americana Susan Loewenherz di 61
anni, nativa di Chicago, Illinois ma che da anni si era stabilita in via Carriona, 47, nella frazione degli scultori a Torano. Nel 1971 era giunta in
Italia per stabilirsi nella nostra citt con lo scopo di specializzarsi nello scolpire sul
nostro marmo. Era stata subito accolta a Torano, nel noto
laboratorio della frazione della societ S.G.F. Scultura
di Silvio Santini, Paolo Grassi e Mario Fruendi, dove Susan ha iniziato a lavorare e
ad apprendere le tecniche del-

la scultura. Lartista statunitense era sposata; dal matrimonio era nato un figlio,
Franz ora 33enne. Si era separata ma quasi tutti gli anni
partiva per Chicago per rivedere il figlio, parenti e amici.
Anche venerd scorso era
in procinto per partire per Milano e prendere il volo per gli
Stati Uniti. Lavrebbe accompagnata allareoporto il suo
compagno, Paolo Grassi, uno
dei tre soci della S.g.f. Ma poco dopo le 16 Susan Loewenherz stata colta da malore
per cui hanno chiesto lintervento dellambulanza per trasportarla ollospedale. Purtroppo al medico di servizio
al pronto soccorso, non restava che constatarne il decesso
per probabile infarto. Il corpo
dellartista stato pietosa-

mente composto nellobitorio


e, nella giornata di domani
verr sottoposto ad esame autoptico. La scultrice abitava a
Torano da oltre 35 anni; era
conosciuta e stimata. Si sentiva pi toranesa che americana. Ha scolpito decine di opere su marmo statuario, in nero del Belgio, in altre pietre,
opere che sono in tutto il mondo. Ha partecipato a molte
mostre e personali a New
York, Miami, Bethesda, San
Francisco, nella stessa Chicago e a Parigi. In Italia Susan
Loewenherz ha preso parte alla Biennale di Carrara nel
1973; ha esposto a Milano, Firenze, e le sue opere sono, oltre che nelle gallerie, in molte collezioni di privati sia negli Stati Uniti che in Europa.
La data e lora dei funerali

Susan Loewenherz
non sono stati ancora fissati.
Probabilmente si svolgeranno mercoled dopo lesito dellautopsia e lattesa del figlio
e altri congiunti che arriveranno dagli Stati Uniti. Inoltre si appreso che al termine dei funerali la salma della
scultrice verr trasportata al
camposanto del Mirteto per
la cremazione.
Mario Martignoni

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