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Proposta di legge regionale recante:

Modifiche ed integrazioni alla L.R. 3 agosto 2011, n. 25 (Disposizioni in materia di acque con
istituzione del fondo speciale destinato alla perequazione in favore del territorio montano per le
azioni di tutela delle falde e in materia di proventi relativi alle utenze di acque pubbliche).

Art. 1 Modifiche ed integrazioni allart. 3 della L.R. 3 agosto 2011, n. 25


Art. 2 Norma finanziaria
Art. 3 Entrata in vigore

Art. 1 Modifiche ed integrazioni allart. 3 della L.R. 3 agosto 2011, n. 25.


1. I commi 1 e 2 dellart. 3 della L.R. 3 agosto 2011, n. 25 sono sostituiti dai seguenti:
1. Entro il 31 dicembre 2015 i Comuni consorziati devono esprimere con propria deliberazione
consiliare parere contrario e motivato allo scioglimento del Consorzio del BIM. In caso di mancata
emissione del parere nel termine prescritto, rimane confermata la volont di scioglimento del
Consorzio obbligatorio.
2. La Giunta regionale, su proposta della Direzione LL.PP., qualora alla data di cui al primo comma
la maggioranza dei Comuni consorziati non abbia espresso parere contrario allo scioglimento del
Consorzio e sentita l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e le pertinenti Comunit
Montane, in applicazione dell'art. 5 della L. 22 dicembre 1980, n. 925 recante "Nuove Norme
relative ai sovracanoni in tema di concessioni di derivazioni d'acqua per produzione di forza
motrice", delibera lo scioglimento del Consorzio del BIM.

Art. 2 Norma finanziaria.


1. L'attuazione dellart 1 della presente legge non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del
bilancio regionale.

Art. 3 Entrata in vigore


1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale della Regione in versione telematica.

Il Capogruppo M5S

Cons. Riccardo Mercante

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

alla Proposta Di Legge Regionale recante:


Modifiche ed integrazioni alla L.R. 3 agosto 2011, n. 25 (Disposizioni in materia di acque con
istituzione del fondo speciale destinato alla perequazione in favore del territorio montano per le
azioni di tutela delle falde e in materia di proventi relativi alle utenze di acque pubbliche).

Il termine "imbrifero" deriva dalla parola latina imber (pioggia) e indica una zona che raccoglie le
acque piovane che alimentano un fiume. Con il termine di bacino imbrifero montano, introdotto
dalla legge 27 dicembre 1953, n. 959, si intende il territorio delimitato da una cintura montuosa o
collinare che funge da spartiacque, ubicato al di sopra di una certa quota assoluta stabilita bacino
per bacino. Il bacino delimitato verso valle da una sezione dellasta principale, detta sezione di
chiusura del bacino, in cui transitano tutte le acque superficiali raccolte dalla rete naturale di
drenaggio.
I Consorzi BIM sono Enti che raggruppano tutti i Comuni amministrativi che ricadono all'interno di
un Bacino Imbrifero Montano (da cui il nome B.I.M.) di un fiume. Dopo aver stabilito che i
produttori di energia idroelettrica sono tenuti a risarcire le popolazioni di montagna per la
privazione dell'acqua, un bene considerato inalienabile, il governo ha istituito i Consorzi BIM a
livello nazionale con la L. 959 sopra citata e, successivamente, i vari Decreti del Ministro dei Lavori
Pubblici, ne hanno definito la perimetrazione. Con la L. 959/1953, quindi, il legislatore ha stabilito
che tutti i concessionari di grandi derivazioni d'acqua per la produzione di forza motrice devono
versare ai Consorzi BIM un sovracanone annuo per i KW di potenza nominale prodotto a titolo di
risarcimento e quale indennizzo alle comunit montane per lo sfruttamento e il depauperamento
dell'acqua. Tale sovracanone viene applicato per tutti gli impianti le cui opere di presa sono
situate, in tutto o in parte, all'interno del perimetro di un Consorzio BIM. La Corte Costituzionale,
chiamata a pronunciarsi sulla legittimit di tale sovracanone, ha precisato, con sentenza n.
38/1965, che la legge ha conferito ai comuni montani un diritto nei confronti di tutti coloro che,
qualunque fosse la loro situazione rispetto allo Stato, ritraevano una utilit dalla montagna,
trasformandola in ricchezza nelle zone di pianura, senza che alle popolazioni della montagna ne
risultasse un apprezzabile beneficio. Non , pertanto, illegittimo che il legislatore abbia accordato
qualche compenso a favore di quelle popolazioni e che, a tal fine, non abbia fatto discriminazioni
fra i concessionari.
Nella Regione Abruzzo i Consorzi BIM fino a qualche mese fa erano due, facenti parte entrambe
della provincia di Teramo e, precisamente: il BIM del fiume Tronto ed il BIM dei fiumi Tordino e
Vomano. A seguito di quanto previsto dallart. 3 della L.R. 3 agosto 2011, n. 25 recante:
Disposizioni in materia di acque con istituzione del fondo speciale destinato alla perequazione in
favore del territorio montano per le azioni di tutela delle falde e in materia di proventi relativi alle
utenze di acque pubbliche che ha attribuito ai Comuni consorziati la facolt di decidere se
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procedere o meno allo scioglimento dellente consortile, gli otto comuni della provincia di Teramo
facenti parte del BIM Tronto hanno espresso, a maggioranza, la volont di scioglimento del
consorzio medesimo. Con deliberazione n. 69 del 10 febbraio 2014 la Giunta regionale ha,
pertanto, provveduto a dichiarare lo scioglimento del Consorzio del bacino imbrifero del Tronto e
ad approvare il relativo piano di successione.
Attualmente, quindi, in Abruzzo lunico consorzio BIM ancora esistente quello dei fiumi Tordino
e Vomano. I Comuni della Provincia di Teramo il cui territorio compreso in tutto o in parte nel
bacino imbrifero montano del fiume Vomano e torrente Tordino, delimitato con D.M. 14 dicembre
1954, si sono costituiti nel 1956 in Consorzio, ai sensi e per gli effetti della Legge 27 dicembre
1953, n. 959. Del Consorzio fanno, altres, parte ai sensi dellart. 1, comma 2 della medesima legge
i Comuni considerati rivieraschi agli effetti dellart. 52 del T.U. sulle acque e sugli impianti elettrici,
approvato con R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775. In totale i Comuni membri del Consorzio B.I.M.
Vomano-Tordino sono n. 26 ed esattamente:

1) BASCIANO
2) BELLANTE
3) CAMPLI
4) CANZANO
5) CASTEL CASTAGNA
6) CASTELLI
7) CASTELLALTO
8) CERMIGNANO
9) CIVITELLA DEL TRONTO
10) COLLEDARA
11) CORTINO
12) CROGNALETO
13) FANO ADRIANO
14) GIULIANOVA
15) ISOLA DEL G.SASSO
16) MONTORIO AL VOMANO
17) MOSCIANO S.ANGELO
18) NOTARESCO
19) PENNA S.ANDREA
20) PIETRACAMELA
21) ROCCA S. MARIA
22) ROSETO DEGLI ABRUZZI
23) TERAMO
24) TORRICELLA SICURA
25) TOSSICIA
26) VALLE CASTELLANA
Occorre osservare che il consorzio BIM Tordino-Vomano, al pari di tutti gli altri consorzi sorti in
base alla Lg. 959/1953, assolve, ad oggi, l'unica funzione di redistribuzione tra i Comuni consorziati
dei sovracanoni dovuti dall'Enel per la captazione delle acque destinate alla produzione di energia
elettrica. Tale sovra canone confluisce in un fondo comune, a disposizione del consorzio e
dovrebbe essere impiegato esclusivamente a favore del progresso economico e sociale delle
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popolazioni, nonch ad opere di sistemazione montana che non siano di competenza dello Stato.
Orbene, da una lettura degli artt. 1 e 2 dello Statuto del consorzio BIM Tordino-Vomano si evince
che: Il Consorzio un Ente Locale che esercita funzioni proprie e delegate per contribuire al
progresso socio - economico della propria popolazione[omissis] Il Consorzio ha lo scopo
di provvedere allamministrazione del fondo comune che gli attribuito dallart. 1 della Legge
27.12.1953 n. 959, alla esecuzione diretta o indiretta o al finanziamento di opere di pubblica utilit,
nonch alla realizzazione di interventi tesi a favorire il progresso economico e sociale delle
popolazioni dei Comuni stessi. Il Consorzio inoltre potr destinare fondi e contributi in favore dei
Comuni o di loro forme associative, di persone giuridiche pubbliche o private, di associazioni
nonch di persone fisiche sempre per il raggiungimento di obiettivi di interesse generale finalizzati
al miglioramento economico e sociale delle popolazioni del Consorzio. Il Consorzio, sempre al fine
di favorire lo sviluppo economico e sociale delle popolazioni dei Comuni consorziati, promuove
attraverso lorganizzazione diretta ovvero attraverso il patrocinio anche economico le attivit
istituzionali di carattere culturale, sociale e sportive predisposte dai Comuni o, in via sussidiaria,
dalle associazioni operanti sul territorio. Il Consorzio nel conseguimento dei propri obiettivi
promuove e favorisce lo svolgimento associato di funzioni e servizi, anche comunali, nelle forme di
legge pi opportune ovvero esercita funzioni e servizi che gli siano delegati, volti a favorire il
progresso economico e sociale del territorio nonch la salvaguardia e la difesa dellambiente in
particolare quello montano. Si tratta, a ben vedere, delle medesime funzioni che vengono gi
esercitate dai Comuni sulla base di quanto previsto dal titolo I, capo I del Testo Unico
sullOrdinamento degli Enti Locali di cui al D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267. Il consorzio BIM finisce,
quindi, con lassolvere gli stessi compiti di comuni e comunit montane avvalendosi a tal fine dei
proventi derivanti dalla riscossione dei sovracanoni, proventi che, ove il consorzio venisse meno,
potrebbero essere gestiti, secondo quanto previsto dalla stessa Lg. 959/1953, direttamente dai
Comuni ricadenti nel Bacino Imbrifero Montano.
Il mantenimento in vita del Consorzio BIM Tordino-Vomano non appare, quindi, allo stato
dellarte, suffragato da adeguate motivazioni non trovando giustificazione in una finalit precipua
od utilit specifica ad esso riconducibile. A fronte della sopravvivenza di un inutile duplicato le
comunit di riferimento continuano a sostenere, in tempi di spending review, costi cospicui legati
al funzionamento del Consorzio stesso. A garantire, infatti, il normale svolgimento delle funzioni
del Consorzio BIM Tordino-Vomano, che non vanno oltre la riscossione dei sovracanoni per la
captazione delle acque destinate alla produzione di energia elettrica, la loro redistribuzione tra i
comuni consorziati e la concessione di contributi per svariate manifestazioni secondo principi che
appaiono connotati da elevata discrezionalit, provvedono un Presidente, un Consiglio Direttivo
composto da cinque membri e cinque Uffici: Ufficio Segreteria, Ufficio Amministrativo, Ufficio
Ragioneria, Ufficio Stampa, Ufficio Tecnico, ciascuno con il proprio personale coordinato dal
Segretario. Da una analisi del conto del bilancio 2013 del Consorzio in parola emerge chiaramente
che a fronte di un totale di circa due milioni di euro derivante dalla riscossione dei sovracanoni
Enel, oltre quattrocentomila euro sono impiegati per garantire il funzionamento del consorzio
stesso, suddivisi tra spese per gli organi istituzionali e spese per il personale. Questo vuol dire che
circa un quinto delle entrate dovute al versamento del sovracanone utilizzato per mantenere in
vita il consorzio e che, conseguentemente, i Comuni consorziati che potrebbero gestire
direttamente tali proventi e svolgere essi stessi, senza alcun particolare aggravio, le limitate
funzioni del consorzio, perdono oltre quattrocentomila euro annui. Fondi che potrebbero, invece,
essere proficuamente reinvestiti sul territorio.

Nel 2011, si dato seguito a quanto previsto nellart. 5 della L. 22 dicembre 1980, n. 925 recante
Nuove norme relative ai sovracanoni in tema di concessioni di derivazioni d'acqua per produzione
di forza motrice che cos recita: Le regioni, ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo 117 della
Costituzione, acquisito l'assenso della maggioranza dei comuni e sentite le comunit montane,
possono sciogliere i consorzi per i bacini imbriferi montani, trasferendone alle comunit montane,
funzioni, beni mobili ed immobili, attivit e passivit, rapporti giuridici, mezzi finanziari e proventi
derivanti dai sovracanoni e stabilendo le modalit con le quali i comuni non ricadenti nel territorio
di comunit montane, gi consorziati e non, introitano i sovracanoni loro spettanti.[omissis]...
La Regione Abruzzo, infatti, con lart. 3 della L.R. n. 25 summenzionata ha stabilito un termine
pari a centottanta giorni entro il quale i Comuni consorziati avrebbero dovuto decidere le sorti dei
due Consorzi BIM presenti sul suolo abruzzese. Come sopra ricordato, gli otto Comuni del BIM
Tronto hanno deciso, a maggioranza, di procedere allo scioglimento.
La presente PDLR vuole, attraverso opportune modifiche ed integrazioni alla L.R. 25/2011,
attribuire nuovamente, per le motivazioni sopra illustrate, ai Comuni consorziati la facolt di
pronunciarsi in merito allo scioglimento dellunico consorzio BIM rimasto ancora in vita
prevedendo, per, un meccanismo operativo inverso rispetto a quello delineato dalla legge
regionale de qua. I Comuni ove non siano a favore dello scioglimento del consorzio dovranno
espressamente manifestare, con propri atti, tale volont. Scaduto il termine stabilito, qualora la
maggioranza dei Comuni sia rimasta in silenzio, si intender confermata la volont di scioglimento
del Consorzio, cui dovr procedere, secondo quanto previsto nel secondo comma della L.R.
25/2011 come modificato dalla presente pdl, la Giunta regionale. In caso di scioglimento del
Consorzio BIM, come gi previsto dalla L.R. 25/2011, le funzioni, i beni mobili e immobili, le attivit
e le passivit, i rapporti giuridici e i mezzi finanziari, nonch i proventi derivanti dai sovracanoni di
cui all'art. 1 della L. 959/1953, saranno trasferiti direttamente ai Comuni.

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ILLUSTRAZIONE DEI CONTENUTI DELLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE

La presente proposta di legge si compone di tre articoli.

L articolo 1 rubricato: Modifiche ed integrazioni allart. 3 della L.R. 3 agosto 2011, n. 25


interviene apportando talune modifiche ed integrazioni allart. 3 della L.R. 3 agosto 2011, n. 25.
In particolare il comma 1 prevede un meccanismo inverso rispetto a quello delineato nellassetto
originario dellart. 3 della L.R. 25/2011 individuando al 31 dicembre 2015 il termine ultimo entro il
quale i Comuni appartenenti al Consorzio BiM dovranno, ove contrari allo scioglimento,
manifestare la loro volont in tal senso. Decorso il suddetto termine la mancata emissione del
parere equivarr a conferma della volont di scioglimento del Consorzio.
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Il comma 2 affida alla Giunta regionale, su proposta della Direzione LL.PP., qualora al 31 dicembre
2015 la maggioranza dei Comuni consorziati non abbia espresso parere contrario allo scioglimento
del Consorzio, il compito di deliberare lo scioglimento del Consorzio, sentita l'Associazione
Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e le pertinenti Comunit Montane, in applicazione dell'art. 5 della
L. 22 dicembre 1980, n. 925.

Larticolo 2 rubricato Norma finanziaria, al comma 1, evidenzia come l'attuazione dellart 1 della
presente legge non comporti nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

LArticolo 3 rubricato Entrata in vigore al primo comma disciplina lentrata in vigore della
presente proposta di legge.

Il Capogruppo M5S
Cons. Riccardo Mercante

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