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Francesco Gallo Mazzeo

LEGGENDA

primavera
dellarte

Francesco Gallo Mazzeo

LEGGENDA

Museo Archeologico, Gela


dal 20 Aprile al 20 Maggio

pagina per direttore parco

PRIMAVERA DELLARTE
Eventi come la Primavera dellArte rappresentano unoccasione imperdibile per rilanciare
le enormi potenzialit artistiche e culturali della nostra Citt. Sin dal nostro insediamento
abbiamo avuto come obiettivo la diffusione, lapprofondimento e la difesa del nostro
immenso patrimonio culturale affinch possa costituire un riferimento per le giovani
generazioni che intendono comprendere il loro passato, interpretare il loro presente e
progettare il loro futuro con la consapevolezza che solo lArte e la Cultura possono regalare.
Attraverso la promozione di questi eventi culturali Gela pu tornare a scommettere sui
giovani e sull'arte, con l'intenzione di farlo non limitatamente al singolo evento ma
attraverso una programmazione accurata, poich l'arte una delle pi rilevanti forme
educative dello spirito umano e ogni frammento d'arte un ponte gettato verso un altro
universo. nostra personale convinzione, dunque, che occorra investire con rinnovato
entusiasmo su un terreno che ha estremo bisogno di essere dissodato, arato, stimolato per
dimostrarne la tanto auspicata fertilit. Il terreno di una citt che rinasce attraverso nuove
iniziative e nuovi investimenti che rappresentano il vero valore aggiunto per il rilancio di
quella Citt Normale che insieme tutti noi stiamo tentando di costruire. Auspichiamo che
questa settimana dedicata allArte in tutti i suoi aspetti contribuisca in maniera
determinante a rafforzare quel processo di cambiamento e di riscatto culturale che la citt
sta lentamente avviando. Ed in questottica noi amministratori continueremo ad impegnarci
per promuovere, guidare e, se possibile, incentivare le tensioni positive, le energie
impiegate ed i talenti nascosti di cui Gela sempre stata ricca.
Avv. Angelo Fasulo
Sindaco di Gela

Avv. Giuseppe Ventura


Assessore allo Sport,
Turismo e Spettacolo

La Primavera dell'arte frutto di un connubio straordinario tra pubblico e


privato a cui raramente assistiamo, a dimostrazione del fatto che quando c' un
obbiettivo comune, in questo caso la promozione di Gela e del suo patrimonio
archeologico e culturale, tutto possibile. E per tale motivo che vogliamo
ringraziare pubblicamente il Parco Archeologico e naturale di Gela ed il suo
direttore, Emanuele Turco, per aver creduto in questo progetto facendolo
proprio attraverso una piena collaborazione: raramente si ha la possibilit di
confrontarsi con dirigenti cos aperti e pieni di entusiasmo, pronti anch'essi a
mettersi in gioco pur di promuovere la propria citt.
Un ringraziamento va al Comune di Gela, al Sindaco Angelo Fasulo e
all'assessore Giuseppe Ventura per il patrocinio offertoci: abbiamo trovato
grande disponibilit e piena collaborazione per tutto ci che concerne in
materia di tutela e valorizzazione dei beni archeologici. Vogliamo altres
ringraziare Giovanni Iudice, per aver ideato e strutturato insieme a noi ed al
Parco Archeologico l'intera manifestazione, divenendo a pieno merito direttore
artistico della Primavera dell'Arte. Ed infine (ma non certamente ultimi) un
ringraziamento va a tutti quei privati che hanno voluto sostenere i costi di
questa manifestazione, dimostrando grande attaccamento alla propria citt e
grande senso di responsabilit. E' grazie a questi uomini e a queste donne che
oggi la citt di Gela mantiene grande dignit, sia da un punto di vista
professionale che da un punto di vista umano. Imprenditori e commercianti che
con grande coraggio continuano a scommettere non solo su se stessi ma
anche e soprattutto sul contesto storico e civico in cui vivono.

LEGGENDA
Leggenda viene da lontano, da un altro tempo, da un altro luogo, non solo della
fisica, ma anche della metafisica, non solo del reale, ma anche del fantastico, insomma, dal
mito, dal sogno, dalla poesia, dallo spirito visionario, in cui tutto lieto, tutto possibile,
compreso limpossibile.
La nostra terra impastata di tutte queste cose, che poi hanno generato una storia singolare,
fatta di ascensioni e apoteosi e di repentine cadute, ma sempre tra le grandi madri di cultura, di
stile e di civilt, sempre tra nomi e lacrime, tra numi fondatori di linguaggio, come Empedocle
filosofo, Archestrato esteta, Archimede sapiente, Caronda Giurista, Timeo poeta e Diodoro
narratore di eventi. E cos non ha mai smesso dessere, uni fatti e uni misfatti, capaci di Vespro
e di grandi delitti, sempre dingegno supremo, fosse esso Antonello oppure Juvarra, sempre
pensante, in piedi pronta a cogliere, lalito dei venti, fino ad arrivare al segno del tempo
presente, al brulichio di tanti Mattia Pascal, usciti dalla penna di Pirandello, preceduti dai vinti,
in realt vincitori, di Verga, ai lastricati di vicer e gattopardi, raschiati al sole da Renato
Guttuso, dilatati da Migneco, immortalati dalle sagome gentili di Greco da quelle ruvide di
Messina, da quelle grezze di Mazzullo, tra tante e tante cose, che accadono e altri che i media e
lo spettacolo, fanno immaginare, anche se non sono mai avvenute e non avverranno mai. Sono
le nuove leggende, metropolitane secondo alcuni, alienazioni secondo altri, mentre si
consuma laria, si consuma il paesaggio. E come se dalla magia si passasse alloccultismo, in
maniera repentina, trasformando la luce in ombra, saltando tutti i successivi passaggi che
compongono la trasformazione, passando attraverso sfumature che sono segni di civilt, di
concezione del mondo.

In terra siciliana, vige la contaminazione tra classico e innovativo come in tante altre
situazioni, ma con delle specificit che connotano una scuola che attinge ad una luce
particolare, ad una concezione delleros, per determinare premesse o conseguenze che
hanno una individualit collettiva che lirium, che stile, nel senso che un sentire comune
che si appropria di tutto quanto nellaria e nelle cose, dellinvisibile e del visibile, per farne il
proprio oro, la propria favola, ma anche la propria commedia e la propria tragedia, in un
cerchio di perimetro, che segno e disegno, ma che nella propria area contiene le
architetture di psicologie del conflitto, che sono teatro, che sono rappresentazione, che sono
le risultanti di una differenza fatta casualit.
Una nuova magia, nasce, una nuova, inudita, leggenda, simile a quelle che vengono dai
fluttuanti racconti di magi viaggiatori, ogni volta diversi, che uno spirito, una mente, un cuore,
concepisce, tradisce lordinario ed il petulante e si dispone ad un nuovo inizio, poco
curandosi, dessere per forza originale, ma orientando lo sguardo verso linvenzione del
bello imperfetto, di quello a cui manca qualcosa, o tanto, per essere larte, una
trasformazione del tutto invisibile che prende i tratti del visibile. Ad ogni giorno, la propria
pena, ad ogni giorno la propria infinita gioia, di nascere e di vivere, come se in nessun altro
modo fosse possibile, se non trasformando lordinario in straordinario, la discesa in salita,
ma anche la salita in discesa, facendo con le mani e con la testa, un altro mondo avvolto
nellatmosfera dellassoluto, ma totalmente umano.

Francesco Gallo Mazzeo

elenco artisti

TAVOLE

Dario Agati

Filippa Antinoro

Rosi Antinoro

Salvo Barone

Marco Bunetto

Desideria Burgio

Sandro Bracchitta

Simona Cavaglieri

Giovanni Chiaramonte

Giuseppe Colombo

Giuseppe Diara

Angelo Di Quattro

Giovanni Iudice

Andrea Lanzafame

Giovanna Lentini

Giovanni Lissandrello

Gualtiero Lo Curto

Daria Musso

Michele Principato

Floriana Rampanti

Piero Roccasalvo Rub

Francesco Rinzivillo

Giacomo Rizzo

Francesco Savatta

Elisa Vicari

Su invito del curatore, questa mostra stata concepita


per un coinvolgimento di 25 artisti avendo ciasquno
realizzato unopera di metri 2x1.
Il presente catalogo, stampato per loccasione in 500
esemplari non ha voluto vedere le didascalie delle
opere stesse per un disturbo visivo, in quanto larte per
immagine non deve raccontare. La contemporaneit o
presunta tale, si dice sia larte del tempo, quando
invece, il tempo sempre esistito. Contemporanei
significa, gi morti perch segna il presente, anzi noi
siamo gi morti, perch parte di un segmento
temporale infinito, noi non siamo mai esistiti.
i greci si.
giovanni iudice

2013

primavera
dellarte

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