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Il canile della discordia.

(Fiaba per nulla inventata)


Di quale legalit andiamo blaterando?
A causa di una problematica creata dal 'modo tradizionale' di amministrare tipicamente nostrano
che pensavo sbagliando - non esistesse pi (morto e sepolto dall'esperienza di tanti anni di
sacrifici dovuti a tale pratica), ma che invece l'intera emergente classe politica futura ahim
riconferma essere pi vivo che mai, manifestando nella mentalit e nei comportamenti il solito,
vecchio, clich. Lo fa riproponendo gli stessi atteggiamenti populisti stereotipati, camuffati magari
da facce giovani, pulite, nuove. Una tinteggiatura di facciata indispensabile per presentare
l'apparente nuovo che avanza ma che invece, da una sobria e asettica analisi dei fatti, si
riconferma per ci che : la vecchia politica populista, stereotipata e priva di contenuti, salvo un
pedissequo quanto incondizionato asservimento al 'padrone' di riferimento al quale fare capo.
Mentre noi cittadini, a nostra volta volutamente inconsapevoli, ma non incolpevoli (casomai
irresponsabili), riguardo a quanto ci accade intorno, teniamo fede al nostro classico atteggiamento
facendoci trascinare, come fossimo banderuole messe al vento, ansiose a schierarci dalla parte
dove la brezza tira pi forte.
Ma la legalit, mi chiedo, cosa c'entra in tutto questo?
Questa storia, come nelle migliori favole, inizia con il pi classico degli incipit fiabeschi: c'era una
volta... un Principe azzurro?
No, c'era una volta un canile.
Ma attenzione, non stiamo parlando di un canile normale. Anzi, per meglio dire, il canile un
normalissimo canile comunale, se non fosse che visti i soldi spesi (oltre 650.000 euro) e gli anni
necessari alla sua consegna (ben otto), potrebbero indurre i meno avvezzi ai continui disservizi e
sprechi comunali (ma forse sarebbe pi corretto dire i meno assuefatti), a pensare che si trattasse di
un canile a mo di Regia; ma non come quella di Versailles.
Molto, ma molto di pi.
Invece, sprechi e ritardi a parte, era un normalissimo canile.
C'era una volta un canile quindi, una struttura costata tanti soldi e che per essere realizzarla
necessit di tanti e tanti anni. Una volta finita, il reggente di quella citt, decise che era arrivato il
momento di trovare ricovero ai tanti cagnolini che vagavano senza meta per il feudo, con tutti i
rischi del caso venne assegnata tramite gara ad una Associazione. Naturalmente il tutto con regolare
bando, documentazione e gara (e qui anche i miscredenti potranno prenderne atto).
Ma il Fato (non dato sapere 'chi o cosa' si nasconda esattamente dietro tale termine) intervenne
ad ingarbugliare ancora di pi una situazione di per s gi difficile, dal momento che furono
necessarie ben due gare, la prima annullata non si capito bene perch, per affidare finalmente il
tanto agognato canile.
Infatti, nella frenesia di consegnare i lavori (impiegarono 'soltanto' otto anni per realizzare un
normalissimo canile), il Fato gett il fumo denso dell'oblio nella mente perfetta di dirigenti e
funzionari, confondendoli. Di fatto, avevano scordato di adoperarsi per il certificato di agibilit
della struttura.
La damigella che doveva, nel pieno e inoppugnabile diritto, prendere legittimo possesso, a seguito
dell'assegnazione
si passato infine a cavalcare l'onda
La vicenda del canile di Mortara ha assunto ormai connotazioni incresciose, tanto che l'intervento di
ben due pattuglie della Polizia Municipale ieri mattina, non stato sufficiente a garantire all'avente
diritto, la presidentessa dell'associazione Aratea, di poter prendere possesso dei locali, cos come
stabilito dalla delibera dirigenziale della terna commissariale.

Peggio ancora quello che accaduto nel pomeriggio, come fa la gente,


Prevale il buonsenso da parte dell'affidataria, la quale fa un passo indietro lasciando il campo, onde
evitare di contribuire involontariamente a peggiorare la situazione ed evitare ulteriori problemi di
ordine pubblico, ma sicuramente procedendo a far valere i diritti statuiti dalle norme vigenti. Con
l'augurio che questa storia di cos basso profilo abbia a finire, e che le persone che si sono trovati
nel pieno diritto riconosciuto dalle procedure civili, veda riconosciuti i propri diritti.
L'interesse della politica ha dimostrato di vuole acquisire popolarit a danno delle regole, mi chiedo
quale sar il comportamento della futura amministrazione, al cospetto di tutti questi comportamenti
'strani', premesso che tutti hanno fatto voce comune, schierandosi contro il titolare del diritto.

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