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<fieldset style="background-color:white">

<table width=100% align=center>


<p align="center">[color=crimson]<i>[font=Geneva][size=7]All That You See Or Seem, Is But A Dream
Within A Dream.[/size][/font]</i>[/color]</p>

<p align="right">[IMG]http://i54.tinypic.com/2lcy9g7.png[/IMG]</p><div style="float: left; margin-right:
10px">[color=crimson] <i>[font=Geneva]Sin{King}[/font]</i>[/color]</div><table width=80%
align=center><tr><td>[color=crimson][font=Geneva][size=2]Name;[/size][/font][/color]
</td><td><p align="right">asd</p></td></tr></table>
<p align="right">[IMG]http://i54.tinypic.com/33c6a03.png[/IMG]</p>
<div style="float: left; margin-right: 10px">[color=crimson]
<i>[font=Geneva]Sin{King}[/font]</i>[/color]</div><table width=80%
align=center><tr><td>asd</td><td><p align="right">asd</p></td></tr></table>
<p align="right">[IMG]http://i54.tinypic.com/zx87rr.png[/IMG]</p>
<div style="float: left; margin-right: 10px">[color=crimson]
<i>[font=Geneva]Sin{King}[/font]</i>[/color]</div><table width=80%
align=center><tr><td>asd</td><td><p align="right">asd</p></td></tr></table>
</table></fieldset>

Lavevano detto, gli anziani, che il territorio era pericoloso; malgrado ci, il gruppo decise di proseguire lungo la via
prefissata. Continuando lungo la costa, la temperatura sarebbe stata pi mite ed i rischi certamente minori; malgrad
ci, il gruppo decise di prendere la vita delle montagne. Sorgevano ad Ovest e da quel che ricordavo non mi ero mai
avvicinato cos tanto al territorio montuoso, apparsomi sempre cos solenne e lontano dalle solite foreste a nord di
Vaelarn. Ci trovavamo nellestremo sud, lungo la punta rocciosa che si protende verso il mare e quello, era il punto di
partenza per la prossima missione affidataci.
Noi vagabondi sappiamo quando bisogna fare pi attenzione al territorio che al nostro compito. Ci stato richiesto di
superare un limite e portarli oltre i confini dei picchi; di l sar pi semplice arrivare alla piccola isola nel mare a nord-
ovest. Quella sar la nostra meta, il nostro punto di attracco; una volta arrivati l, potremmo scegliere da noi la via del
ritorno. Per ora, possiamo solo affidarci al Volere, il tempo datoci troppo poco, non c altra scelta.
Una volta arrivati l. []
Le giornate cominciavano a farsi pi brevi, le notti pi lunghe. Il manto celeste rendeva pi cupo labisso e m sempre
stato detto che le tenebre sono pericolose, per noi. Tutto ci mi fu pi chiaro crescendo, imparando ad intepretari i
piccoli segnali che gli uni offrivano agli altri: gesti insicuri, sguardi vuoti, passi lenti. Eravamo delle strane figure, noi.
Sembravamo morire ogni giorno, al calar della sera.
Solitamente, come saddice ai vagabondi, o A quelli del Soffio, come avevo sentito qualche volta, prima di viaggi
impervi ci si mobilitava per entrare in contatto con membri delle popolazione che avremmo incontrato lungo il tragitto;
quella volta no.
Mi hanno insegnato che la natura il pi forte alleato ed al contempo lavversario pi temibile, ma lungo le sere estive
cos calde e quiete, tutti quei moniti sembravano le storie che venivano raccontate ai piccoli. Il freddo, giunse dopo
pochi giorni di marcia. Alcuni vennero espulsi dal gruppo prima di partire, se ne parl a lungo; pareva avessero avuto
una discussione violenta con i Maggiori. I Maggiori erano i tre capifamiglia che avrebbero preso il posto delgli anziani,
quando questi si sarebbero spenti; allinterno della nostra piccola societ, erano coloro che pi potevano metter
pressione per una scelta.
Le bufere sembravano interrompersi solo per lasciar spazio alla nebbia o alla pioggia, la luce del Sole riusciva a fendere
il denso strato di nubi solo durante le prime ore della mattina, prima dellarrivo del vento. Al ventesimo giorno,
avevamo gi perso un terzo dei compagni. Ma siamo vagabondi, e fin da giovani ci viene detto che la scomparsa
durante i viaggi la cosa pi comune, e che non ci estingueremo mai, perch siamo legati allaria e alla terra.
Lungo gli irti picchi a Nord-Ovest, prima dei grandi pendii, la donna che era stata scelta come mia tutrice, scomparve.
Tra di noi, non esistono legami di famiglia: i giovani vengono posti sotto tutela di una madre e la figura paterna viene
incarnata dai Maggiori e dagli Anziani.
Nessuno si ferm per piangerla.
Proseguimmo e, facendo attenzione allincolumit del <i>trasporto</i> - cos chiamavamo coloro che dovevamo
proteggere lungo il tragitto arrivamo alle coste del Nord. Fu l che ci integrammo con un altro gruppo ed ebbi
nuovamente una madre. La sesta. Il viaggio in mare dur due giorni, al termine dei quali ci fu consegnato il compenso e
stazionammno nelle foreste per un periodo sufficiente a farmi crescere di quel che bastava per abbandonarli tutti.
La vita di un vagabondo piuttosto insicura, ma da questa caducit deriva una grande elasticit nei rapporti. Avrei
vissuto di gruppo in gruppo offrendo il mio sostegno per il periodo in cui sarei stato presente; questo basta per essere
accettato, da noi. Fu nel secondo anno che conobbi Veriel, il primo a parlarmi del Caos. Secondo il suo pensiero, tutto
ci che ci circondava, veniva combattuto da Vita e Morte in una danza perpetua. Questa armonia veniva per limitata
dagli individui stessi che, incapaci di vederla, si lasciavano agli eccessi creando crepe nellequilibrio. Queste crepe
segnavano il Disordine o Caos, causa di ogni movimento. La pi piccola crepa di Caos veniva esponenzialmente resa
dalla natura Mortale nel cambiamento, il tessuto della vita, il piano su cui stavano Vita, Morte, Caos, Ordine.
Veriel mi rese capace di estendere la mia visione e comprendere questo piano: la caducit, Enar.

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