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Oggetto [Nuovo articolo] XIX domenica tempo ordinario anno

C 2013
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Data 10.08.2013 11:07
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Nuovo articolo su la parola cresceva
XIX domenica tempo ordinario anno C
2013
by alessandrocortesi2012
Sap
18,3-9; Eb 11,1-2.8-19; Lc 12,32-48
Cercate piuttosto il suo regno e queste cose vi saranno date in aggiunta. Non
temete piccolo gregge, perch al Padre piaciuto dare a voi il regno
La parola chiave che apre questa pagina di Luca pu essere colta in due verbi:
cercare e non temere. Talvolta a questo proposito si usa un linguaggio
improprio ed erroneo: si parla infatti di costruire il regno di Dio. Questo
versetto di Luca aiuta invece a cogliere che il regno di Dio questo elemento
che sta al cuore della predicazione di Ges - innanzitutto un dono, da cercare
e da accogliere, non da costruire ma da cercare. Non da realizzare ma da
scoprire e ricevere come il grande tesoro che apre ad orientare tutto in questa
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nuova direzione. Solo per questo Ges chiede ai suoi di ritenere ogni altra
dimensione della vita meno importante della ricerca del regno, fino al punto di
vendere tutto per farsi un tesoro sicuro nei cieli perch dov il vostro tesoro
l sar anche il vostro cuore.
Il regno di Dio un dono di vicinanza. Nel linguaggio di Ges il regno indica
che Dio interviene e prende le parti dei poveri e degli indifesi perch la sua
attitudine fondamentale la misericordia e la compassione. Dio buono e
desidera una vita buona per tutti: per questo si pone dalla parte di chi nessuno
difende ed apre una storia nuova.
Non temere piccolo gregge: questa indicazione alla piccolezza non fa
riferimento ad una esiguit di numero, ma indica che solo chi rimane nella
condizione di chi piccolo, di chi disposto a cercare e ricevere pu accogliere
il regno.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese, siate simili a
quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che
quando arriva e bussa gli aprano subito
La condizione della comunit che Ges desidera espressa nellattitudine di
chi sta partendo per un cammino: con le vesti strette ai fianchi, con le
lampade accese. E una allusione al cammino dellesodo, nella notte, guidati da
quella nube luminosa che indicava il cammino. Nella notte latteggiamento
richiesto la vigilanza, il restare svegli. Si tratta di una viaggio nellattesa di
colui che viene. In questo frattempo che tempo dellattesa la chiamata
fondamentale quella di rimanere svegli, capaci di fedelt nel quotidiano.
Lesodo per Israele era stato cammino di uscita dalla condizione della
schiavit, uscita dallimpero del faraone. Anche la vita di ogni credente e della
comunit di Ges chiamata ad uscire dal regno dei nuovi faraoni per entrare
nel regno di Dio, accogliendo la compassione del Padre che ha cura dei suoi
figli e che chiede di attuare rapporti nuovi.
Nela parabola del padrone che si assenta per andare alle nozze viene indicata
cos una rivoluzione nel modo di pensare a Dio stesso. Dio non un faraone,
non padrone che costringe e controlla. E invece qualcuno che si assenta, che
lascia la sua casa nelle mani di altri. Ha la libert e la grandezza di chi sa
affidare una responsabilit, per custodire, per farsi carico delle cose e degli
altri, per condurre le cose non da schiavi ma da liberi.
Cos coloro che hanno incontrato Ges sono chiamati a vivere quello che Ges
ha vissuto, la vita intesa come un servizio in cui lessere grandi si realizza
nellaver cura: quando il padrone torner, trovando i servi svegli si stringer
le vesti, li far mettere a tavola e passer a servirli. Luca nel suo vangelo
pone queste parole sulla bocca di Ges proprio nel contesto dellultima cena
quando Ges indica il significato profondo della sua vita: Chi pi grande, chi
sta a tavola o chi serve? Non forse chi sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a
voi come colui che serve (Lc 22,27).
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La parabola del servo che dice il padrone tarda a venire e comincia a
percuotere gli altri servi indice di una radicale incomprensione del volto di
Dio: egli non padrone che sottomette e si impone con la forza, ma Signore
che affida gli uni agli altri, perch ciascuno impari a rispondere davanti agli
altri non spadroneggiando ma prendendosi cura. Non padroncini sottomessi
ma amministratori responsabili.
Possiamo cogliere da questa pagina alcune indicazioni per noi oggi.
La parola piccolo gregge invito a mantenere uno stile di piccolezza. E una
indicazione a non seguire ideali di grandezza e di affermazione in termini di
preoccupazione per se stessi, senza mantenere al primo posto la logica del
servizio. Porre in primo pano la ricerca del regno di Dio significa scoprire che
nella vita alla radice dellesistenza umana stessa sta un dono. Un dono da
custodire e da cui trarre motivi di servizio nella cura e nella responsabilit per
altri. Linvito di Ges di non perdere mai di vista tale orizzonte, anche nella
vita della comunit, della chiesa. In questo senso il cammino da compiere
molto perch facile venir meno a questa libert cos esigente.
Siate pronti. E un invito alla vigilanza, al non addormentarsi e venir meno ad
uno sguardo capace di prontezza nel cammino e di mantenere le lampade
accese. Il cammino un esodo che si rinnova nella vita ed implica il coraggio
della libert contro le continue tentazioni di inseguire i nuovi faraoni o di
costruire idoli a portata deli desideri di potere umano. C una vigilanza oggi
da attuare nella vita sociale e politica, laddove si attuano manovre da parte di
chi vuole imporre logiche di imposizione e di asservimento. C anche una
vigilanza nella vita della comunit per mantenersi piccolo gregge. C una
vigilanza nella vita personale per saper mantenere una attitudine di ricerca del
regno con le lampade accese. La lampada da mantenere accesa la luce che
viene dalla Parola (lampada ai miei passi la tua Parola la preghiera del
salmo 109,105) per saper cogliere negli avvenimenti, nella storia e nella vita i
segni delle chiamate del Signore, le tracce della sua presenza che ci chiede di
rispondere con la cura e e il servizio, i segni del suo ritorno. Mantenere le
lampade accese stare nellattesa, atteggiamento fondamentale del credente
che invoca Vieni Signore Ges e attende con speranza la sua venuta.
Alessandro Cortesi op
alessandrocortesi2012 | agosto 10, 2013 alle 9:06 am | Categorie: Commenti letture | URL:
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