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Il diritto dei bambini di essere vivaci


A pprofondire > L'opinione di D aniele N ov ara

Il diritto dei bambini di essere vivaci di Daniele Novara, pedagogista Ogni anno il 20 novembre si celebra la Convenzione sui Diritti dei bambini sancita nel 1989 dallONU, una data molto importante: di generazione in generazione questi Diritti cambiano contenuti e forme acquisendo sempre nuovi significati Penso che oggi occorra ribadire che i bambini hanno diritto a tutta lespressione corporea e motoria possibile. Che la sedentariet una violazione dei diritti infantili e che i nostri cuccioli hanno un bisogno fisiologico di movimento e di vivacit. Anche se hanno tutto - cibo, vestiti, alimentazione, divertimenti, videogiochi, eccessi consumistici di ogni tipo - manca loro spesso lessenziale: giocare, muoversi, correre, toccare, sporcarsi, litigare con i compagni, sbucciarsi le ginocchia.

Paolo da 15 giorni frequenta la prima elementare nella sua citt, ma non sembra entusiasta. Una mattina dice alla mamma che non vuole pi andare a scuola ma non spiega perch. Paolo abituato a stare con gli altri bambini perch ha frequentato sia il Nido che la Scuola dellInfanzia. La mamma determinata lo prende e lo porta. Arrivata chiede comunque di parlare alla maestra che le d appuntamento alla fine della giornata scolastica. La maestra spiega alla mamma che una classe molto difficile, sono troppo vivaci, si agitano, si muovonohanno deciso di inquadrarli subito il meglio possibile. Con le sue colleghe fanno fare li ntervallo seduti solo per mangiare la merendina, senza giocare n muoversi, cos d evono capire subito che non sono pi alla scuola materna e si predispongono meglio, secondo lei. La mamma la guarda stupefatta, non si aspettava questo trattamento.
Fra le tante stranezze propinate ai bambini questa - dellintervallo negato - mantiene una sua particolare crudelt, che peraltro finisce col ritorcersi proprio contro gli insegnanti. Che diritto alla scuola quello che contraddice il gioco, la pausa, la socialit, che arrocca i bambini dentro i propri banchi come piccoli soldatini da plasmare? Il sistema sanitario pronto a raccogliere le conseguenze di uninfanzia sempre pi contro natura, sedata in nome del consumismo e delle carenze educative degli adulti. Di anno in anno nella scuola italiana crescono le certificazioni di disabilit, addirittura raddoppiate nellultimo decennio; in un anno i DSA (disturbi specifici dellapprendimento) sono aumentati del 37%; intanto una nuova disposizione ministeriale prevede che attraverso i BES (bisogni educativi speciali) si potranno intercettare nuove presunte carenze infantili da sottoporre a eventuali diagnosi. Da piccolo ero molto vivace, ricordo dicevano non sta mai fermo tranquillo solo quando dorme. Altro che compiti! Mi piaceva schizzare allOratorio e giocare tutto il giorno. Durante la mia intera infanzia nessuno si mai sognato di spedirmi da un neuropsichiatra infantile alla ricerca di ipercinetismi vari, disturbi della condotta o del comportamento. Ho preso due diplomi di scuola superiore e una laurea oltre a scrivere pi di 30 libri e insegnare allUniversit. Oggi non sarebbe pi possibile, una bella visita specialistica non me lavrebbe risparmiata nessuno. E voilil marchio del disturbatore mi avrebbe segnato irrimediabilmente. Leccesso uccide linfanzia, occorre ripensare a ci che essenziale e a ci che superfluo. Qualcuno sta giocando sporco con le bambine e i bambini. Proviamo a resettare questi ultimi anni. Propongo che i piccoli siano lasciati liberi di imparare secondo i loro tempi senza subire questa vera e propria ossessione valutativa che ha invaso la scuola italiana , di stare con i coetanei e non con i video schermi, di vivere gli elementi e gli spazi naturali come luogo di apprendimento e non di minaccia meteorologica. I bambini hanno bisogno di educatori che rispettino la differenza infantile, che sappiano mettere regole chiare piuttosto che ricorrere continuamente a sgridate, ricatti, comandi e punizioni. ora che torni in scena una pedagogia amica della loro crescita naturale. Il libro Alice nel paese dei diritti firmato da me e Mario Lodi va in questa direzione proseguendo una ricerca e un impegno che in Italia ha le spalle buone e una storia fatta di tante persone che hanno creduto con passione nella creativit infantile.

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