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467 Qualit` a
METODI - QUALITY FUNCTION DEPLOYMENT (QFD)
Introduzione. Il QFD `e uno dei pi` u utili e versatili strumenti della qualit`a.
Esso serve a dare coerenza ai Sistemi Qualit`a stabilendo un nesso logico fra le
attese del cliente e le attivit`a del processo. Nella messa a punto di Sistemi Qualit`a
ci sono almeno tre momenti nei quali luso del QFD pu`o risultare utile.
Dalle attese del cliente alle speciche di prodotto. La prima e pi` u
frequente applicazione del QFD `e nella conversione delle attese del cliente in ca-
ratteristiche del prodotto misurabili e controllabili (g. A). In pratica si procede
nel modo seguente. Si deniscono le attese del cliente e se ne indica limportanza
relativa. Nellesempio ipotetico che `e riportato nella gura A si considerano cin-
que diverse attese. Tra esse ce n`e una, lattesa n. 1, che rappresenta, agli occhi
del cliente, il 40% della qualit`a; poi ve ne sono due che hanno un peso del 20%
ciascuna e inne altre due che hanno un peso del 10% ciascuna. Si elencano le
caratteristiche tecniche (speciche) che pi` u probabilmente corrispondono alle at-
tese del cliente. Nellesempio della gura A si `e ipotizzato che le attese possano
essere correlate a 9 speciche. Le speciche sono, ovviamente, caratteristiche mi-
surabili con metodi oggettivi, adeguatamente riproducibili e precisi. Si crea una
matrice di correlazione riportando le attese sulle righe e le speciche sulle colonne
e si quanticano le correlazioni usando appositi simboli e coecienti. Per esempio:
= correlazione forte: coeciente 9; = correlazione media: coeciente 3;
2
=
correlazione debole: coeciente 1. Esaminando la gura A si vede per esempio
che lattesa 1 `e correlata fortemente alla specica 1, e debolmente alla specica 3.
In relazione al peso delle correlazioni si ripartiscono i punti corrispondenti a ogni
attesa fra le speciche che le rappresentano. Per esempio i 40 punti dellattesa 1
vengono attribuiti per 9/10 (= 36) alla specica 1, e per 1/10 (= 4) alla specica
3. Si sommano in verticale i punteggi attribuiti a ogni specica ottenendo in tal
modo una graduatoria dimportanza delle speciche.
A questo punto si potrebbe anche decidere di eliminare alcune speciche, per
esempio quelle che hanno un peso inferiore al 5%, ridistribuendo con una semplice
proporzione i pesi percentuali fra le speciche rimaste. Ecco dunque trasformate
le attese, espresse dal cliente in termini qualitativi e generici, in speciche, cio`e in
caratteristiche oggettivamente misurabili e controllabili. Tali speciche divengono
ora il vero obiettivo del processo e la conformit`a del prodotto a tali speciche `e
lobiettivo del Sistema Qualit`a.
Dalle speciche di prodotto ai punti critici del processo. Con iden-
tica metodologia il QFD pu`o essere applicato allidenticazione dei punti critici
del processo. Nella gura B si `e rappresentato un seguito ipotetico dellesempio
precedente: a) le speciche selezionate nellesempio precedente sono riportate nelle
righe, con i relativi pesi; b) le varie attivit`a e operazioni del processo sono riportate
nelle colonne; c) agli incroci sono indicate le correlazioni con i relativi simboli e
valori numerici; d) sono calcolati i pesi percentuali delle attivit`a; e) sono eliminate
le attivit`a con peso 5 e sono ridistribuiti i pesi percentuali. Da questa analisi si
deduce su quali attivit`a concentrare limpegno di verica e di controllo.
Dalle speciche di prodotto alle speciche delle materie prime. In
modo analogo si possono denire le speciche delle materie prime ponendole in
relazione con le speciche di prodotto. Si deniscono in tal modo le veriche da
eettuare sulle materie prime e, di conseguenza, i punti critici per il controllo degli
approvvigionamenti.
Claudio Peri