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Maroni Re Tentenna dimostri che il Pirellone una casa di vetro

Da quando il Presidente Roberto Maroni ha pubblicamente denunciato il buco di 80,5 milioni nei bilanci dellAler milanese, ogni giorno, a documentare la pessima gestione di un Ente che gestisce il maggior patrimonio edilizio pubblico europeo, si aggiunge un nuovo elemento. Ma il testo integrale della relazione redatta dal collegio commissariale guidato dallex Prefetto Gian Valerio Lombardi resta riservato. Una scelta giustificata se la sua destinazione fosse la Procura della Repubblica a fornire le basi di una nuova inchiesta che si aggiungerebbe a quelle gi in corso su nomine ed appalti. Che, curiosamente, vede proprio lAler costituirsi parte civile contro propri funzionari senza per sospenderli dagli incarichi. Scelta meno comprensibile se quella relazione dovesse divenire la base sulla quale decidere come affrontare la situazione. A partire dallincontro che il Governatore ha sollecitato al Comune di Milano. In quelloccasione Maroni farebbe bene a prendere semplicemente atto del fondato pregiudizio che Giuliano Pisapia e la sua Giunta nutrono nei confronti della gestione formigoniana dellAler . Tanto motivato da suggerire al Presidente dellAnci lombarda, il sindaco di Varese Attilio Fontana, leghista di provata fede, la richiesta di avviare una vera e propria due diligence su tutte le Aler lombarde. Sarebbe un segnale inequivoco della reale volont di Maroni di smantellare quel sistema di corruttela politico-imprenditoriale, con affacci perfino sul mondo del crimine organizzato, che non difficile individuare (anche documentalmente, sfogliando le carte processuali) fra le cause allorigine del disastro attuale. Per farlo, per, ogni analisi e procedura deve essere resa trasparente. Mai come in questi giorni lobiettivo comune deve essere quello di fare dellAler una vera casa di vetro. Invece, il dibattito politico sembra esaurirsi nel battibecco sui fondi per il sostegno degli affitti, le occupazioni abusive, le consulenze Dettagli, per quanto significativi, di una gestione comunque sciagurata che va indicata come tale. Solo dopo aver preso atto di questa realt si potr convenire con lassessore alla Casa Paola Bulbarelli che afferma: LAler non pu fallire. Perch se fosse unazienda normale dovrebbe essere gi fallita. E mettere a sua disposizione altri 30 milioni di euro senza mettere a punto gli strumenti necessari a un loro corretto impiego significa soltanto bruciare altre risorse. Una sfida nella quale coinvolgere da subito anche i sindacati, giustamente preoccupati per i riflessi occupazionali che le diverse soluzioni potrebbero comportare. E le opposizioni, chiamandole a mettere a confronto le proprie ricette con una realt che, ammette lassessora alla casa del Comune, Daniela Benelli, peggiore delle previsioni.

Il tempo non molto, perch il 31 dicembre le gestioni commissariali volute proprio da Maroni andranno in scadenza e lAler dovr comunque assumere una nuova fisionomia e darsi un vero piano industriale e di gestione i cui elementi, sino ad oggi, si sono solo fatti intravvedere. Avr il Presidente il coraggio di fare tutto questo certificando che il sistema di potere cui anche la sua Lega ha partecipato ha prodotto i risultati che sono oggi sotto gli occhi di tutti? Maroni rivendica discontinuit con il passato, ma la sua misura resta ancora incerta come un Re Tentenna che non vorrebbe troppo dispiacere ai propri alleati pur sapendo che sempre pi necessario farlo in questa come in altre occasioni. (la Repubblica Milano, 2 agosto 2013)

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