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Angelo Tresoldi, 2006 - 2008

Chiavi pronomi GLI / LI.


1. "Benedetto ragazzo, GLI voglio bene, ma mi far perdere la testa!" 2. "Certi colori vistosi, poi, se LI portate una stagione vi gridano addosso l'anno dopo!" 3. "Cosa GLI restituisco a Marco, se ora la sua lettera l'ha in mano mio marito?" 4. "Duemila e cinquecento lire! Sono molti soldi!" - aveva gridato Anna - "tuo marito LI guadagna in un mese, ma io?" 5. " il dispetto che LI fa parlare, quando il contratto sar firmato taceranno." 6. "GLI ho dato la tua lettera, ma lui non mi ha detto niente." 7. "Guarir; ma, caro mio, GLI avete rotto tutto quello che c'era da rompere!" 8. "Ho fermato quel contadino e GLI ho domandato chi c'era in quella carrozza." 9. "Ho scritto al marchese e GLI ho comunicato la mia decisione irrevocabile" 10. "I figliuoli che avete non ve LI ho fatti fare io!" 11. "I mutevoli avvenimenti della vita non LI possiamo analizzare da un solo punto di vista!" 12. "Il duca ammalato? Che GLI accaduto?" 13. "Il marchese e la marchesa di San Pancrazio?" "E chi LI conosce?" 14. "Io, a Marco, GLI perdono tutto..." 15. "Io, i tuoi fratelli LI aspetto qui, seduta!" 16. "Le vostre mani, la vostra mente ed il vostro cuore LI dovete usare come strumenti di Pace." 17. "Lo so che GLI manca un titolo, ma, mio dio, dopo un marchese idiota ed un duca imbecille voglio provare un avvocato!" 18. "Lucia prendi tu i libri di Luigi?" "S, ora LI prendo." 19. "Ma chi sono questi invitati?" "Due LI avete qui davanti: Riverbella ed io." 20. "Ma come mai questi uomini non si accorgono che noi donne ci annoiamo quando LI vediamo troppo" 21. "Ma io questi calcoli non LI so fare!" 22. "Ma, mia buona duchessa, gli inviti non LI ho fatti io!" 23. "Ora, Flaminio e Fabrizio LI conosco e perci, LI temo meno." 24. "Povero marchese, GLI caduta la parrucca in piena cerimonia!" 25. "Quando il marchese ha scoperto che GLI mancavano trentaseimila lire... svenuto!" 26. "Quello un ospizio e LI trattano come cani quei poveracci!" 27. "Quell'uniforme GLI sta molto bene al signor duca!" 28. "Reverendo il bello e il brutto tempo non LI faccio io!" 29. "Senti, facciamo a met. Cento LI perdi tu, e cento io."
Chiavi degli esercizi com i pronomi GLI e LI

Angelo Tresoldi, 2006 - 2008 30. "Soldi LI accetterei da chiunque; non LI accetto da voi!" 31. "Sono corso dietro ai gendarmi e per poco non LI ho raggiunti!" 32. "Sono degli invitati importanti, LI deve ricevere sulla porta!" 33. "Sono due ragazzi! Per ora LI lascio chiacchierare, poi... vedremo."" 34. "Stasera devo incontrare Luigi e GLI devo parlare seriamente" 35. "Usa tutta la testa per farsi bello e GLI avanza poco cervello per pensare!" 36. "Vado da mio marito e GLI dico che voglio andare a Napoli e GLI dico anche perch!" 37. "Vorrei farvi vedere i contratti di nozze, se non LI conoscete ancora." 38. "Zelinda e Lindoro si amano segretamente. LI vedo troppo attaccati!" 39. A Cesare, essere avvocato GLI sembrava il migliore dei mestieri, una specie di prete senza sottana che confessa in casa, e si fa pagar caro. 40. A don Liborio GLI piaceva ragionare con gente istruita, per scambiare delle idee sulla legislazione, la politica, ed altri argomenti seri. 41. Ecco che al momento giusto, Antonia prende i due per la mano e LI accompagna fino al balcone. 42. Alla fine erano andati dal vescovo a lamentarsi e lui GLI aveva tolto la messa. 43. Alle donne non ci pensava, GLI bastava accarezzarle quando poteva. 44. Zelinda si avvicina a Lindoro e GLI consegna qualcosa. 45. Aveva amicizie potenti e faceva imprigionare chi GLI mancava di rispetto. 46. Cesare arrossiva quando Elena GLI piantava in faccia i suoi occhioni castagni. 47. Il duca osservava Lucia che GLI portava il vassoio con le lettere. 48. Lauretta sorride a Felice e GLI stringe la mano. 49. Con la rivoluzione era trionfata l'eresia e a lui cosa GLI serviva la messa. 50. Elena entra correndo, urta Felice e GLI fa cadere il vassoio. 51. Antonia era grata al marito per la monotonia di quella vita che LI accomunava. 52. La signora fa entrare i figli del duca e LI porta in giro per l'immensa casa. 53. La vecchia osservava impaziente la serva che tirava i piatti e LI portava in cucina. 54. Elena sentiva il cuore stretto da quella vaga indifferenza che si insinuava in mezzo a loro due e LI separava a poco a poco. 55. Zelinda, LI aveva sentiti scendere le scale e aveva sospirato. 56. Emma GLI si accosta all'orecchio e GLI mormora due parole; Felice d un grido di gioia. 57. Era ancora sua madre che GLI scopava la casa. 58. Era conosciuto e temuto dai potenti e il re Bomba GLI mandava i capponi a Pasqua e Natale.
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Angelo Tresoldi, 2006 - 2008 59. Felice stato ferito da un colpo che GLI ha spaccato ciglia, pupilla e naso. 60. Emma va incontro a Cesare e GLI porge la mano. 61. Giammaria GLI aveva detto di stare zitto e lui aveva obbedito. 62. I due ragazzi guardavano sorpresi la donna che LI aveva abbandonati in quel modo. 63. Il contadino GLI aveva dovuto lasciare l'asino per saldare i debiti. 64. Il destino stende una tinta grigia su tutti gli atti della vita, e LI regola con un calcolo implacabile. 65. Il duca apre la porta e LI sorprende abbracciati. 66. Il duca aveva preso in mano dei libri e chiedeva gridando: "Sapete quanto LI ho pagati?" 67. Il duca non voleva lasciare i ragazzi all'albergo e LI aveva voluti tutti a casa. 68. Il loro buon istinto non LI ingannava del tutto. 69. La madre si era messa a letto la sera stessa, con febbre, e nel delirio gridava che il cognato LI mandava via di casa. 70. La serva aveva guardato negli occhi prima Elena e poi il marito ed era uscita subito lasciandoLI soli. 71. La vecchia quando vedeva passare i due ragazzi, GLI gridava dietro il suo disprezzo e LI seguiva con lo sguardo, sfacciatamente. 72. La vita LI aveva divisi e LI allontanava sempre pi. 73. L'avvocato LI aveva ricompensati, ma Flaminio e Cesare volevano di pi. 74. Le loro donne, quando si confessavano da lui, GLI dicevano:"Padre ho parlato male di lei perch ci ha lasciato senza grano quest'inverno". 75. L'educazione ecclesiastica LI rendeva timidi, raccolti, e meditabondi. 76. Lei e il marito continuavano a passeggiare per il corso, ma i vicini che LI incontravano non LI riconoscevano pi. 77. L'estate era finita e cos la loro vacanza, ora la vita LI riprendeva, LI distraeva, LI separava, ognuno per la sua strada. 78. Lo avevano accolto come un figlio e Flaminio LI aveva ricompensati rubando. 79. Lucia prendeva i panni da una corda, e LI ripiegava accuratamente. 80. La madre, i suoi figli LI aveva sempre davanti agli occhi. 81. Ora era un uomo di legge e gli Altavilla GLI avevano aperto le loro porte. 82. Per questo lui non riesce a dormire, le preoccupazioni GLI negano il sonno benedetto. 83. Quella benedetta tonaca che doveva portare, il reverendo la odiava e GLI dava noia. 84. Il vicario si fidava solo di suo fratello che GLI teneva i conti. 85. Lui si ricordava bene di quando era partito e la mamma GLI aveva messo di nascosto cinque lire in tasca.
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Angelo Tresoldi, 2006 - 2008 86. Luisa era arrossita al vederlo e GLI aveva dato il bentornato con voce tremante. 87. Zelinda lo guardava negli occhi e non GLI lasciava le mani. 88. Ma ci che faceva mormorare i contadini era come il reverendo LI mungeva peggio dell'anticristo. 89. Marco voleva togliere il tavolino che LI divideva e gettarlo dalla finestra. 90. Maria lo aveva cercato e GLI aveva detto che tutto era finito. 91. Marta incrocia gli occhi di Felice e GLI fa cenno di andare via. 92. Non aveva paura di peccare perch gli arnesi della confessione LI teneva in mano. 93. Non era stupido come il vicario che celebrava anche quando non GLI pagavano la messa. 94. Non poteva lamentarsi, quel po' di grazia di Dio che mangiava a tavola non GLI dava un gran lavoro. 95. Non si ricordava pi del tempo in cui i cappuccini GLI avevano dato da mangiare. 96. Ora era avvocato: la mamma GLI sorrideva, don Liborio lo accoglieva con un Oh! cordiale, la signorina Camilla GLI sorrideva, Roberto GLI stendeva in silenzio la mano. 97. Parlava solo con le persone che GLI servivano a qualcosa. 98. Quando si lamentavano, aggiustava i conti e LI mandava via dal podere con il sacco vuoto. 99. Si chiamava Cesare, ma i ragazzi GLI avevano avevano affibbiato il soprannome di Kai. 100 Un'inquietudine indefinibile LI impacciava e LI costringeva a stare insieme.

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