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NICARAGUA

DI JOS CARLOS BONINO

REPORTAGE DAL PAESE CENTROAMERICANO

CON CHI STANNO GLI IMPOVERITI?


In Nicaragua, dopo 17 anni di governi neoliberisti, dal 2007 tornato al potere il Fronte sandinista. Il governo del presidente Daniel Ortega ha cercato di ripristinare le basi per un vivere dignitoso, assicurando alimentazione e istruzione primaria. Ma i pericoli sono dietro langolo. Come riassume bene lantropologo Marco Bonino, gli impoveriti difendono i ricchi che saranno e non i poveri che sono.
iamo in viaggio sulla Carretera Panamericana, lungo il tratto che attraversa il Nicaragua. Tra la capitale Managua e la citt di Masaya, ci fermiamo in un quartiere popolare di recente immigrazione, abitato da contadini, indigeni, lavoratori informali e domestiche. Nel prato utilizzato come campo da baseball, sport nazionale in questo paese, sta per iniziare una festa organizzata dai leader comunitari del Frente

Sandinista, il partito al potere dal 2007 (lo stesso che fece la rivoluzione popolare negli anni Ottanta). Ci sono una cinquantina di bambini che aspettano impazienti il momento in cui gli adulti appenderanno a un albero le piatas, pupazzi colorati fatti di cartone (alti quanto un bimbo di 5-6 anni), che nascondono al loro interno un recipiente di terracotta pieno di caramelle e altri piccoli regali. I bambini da queste parti ne vanno matti: il gioco consiste nel bendare un piccolo per volta, farlo girare tre volte su se stesso perch perda un po lorientamento e dargli in mano una mazza, anche questa colorata, per colpire la piata. Un adulto nel frattempo ha legato con una

corda il pupazzo a un albero, in modo che lo possa far salire e scendere, mentre tutti i bambini in cerchio gridano in simultanea a quello bendato se deve colpire su o gi. Visti nellinsieme, i bambini sembrano un gruppo di pulcini affamati che pigolano senza riuscire a capire in che direzione muoversi. Tutti attendono ansiosi il momento in cui qualcuno assester il colpo giusto e le caramelle scenderanno a pioggia, per potersi tuffare a prenderle e a riempirsi le tasche quanto pi possibile.

# Sostenitrici del Fronte sandinista


durante una manifestazione.

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# A lato: bambini giocano alla


piata. Sotto: donne al mercato.

# Sotto: donne al mercato.


Carlos Bonino

CONTRO IL NEOLIBERISMO E LA CRISI Dopo il fallimento sociale dei tre governi neoliberisti che si erano succeduti per diciassette anni (1990-2006), il Fronte sandinista di liberazione nazionale (Fsln) dal gennaio del 2007 ritornato al potere e nel novembre 2011 ha vinto le elezioni per un secondo

mandato. Nei primi cinque anni di governo il Fronte sandinista si impegnato per rendere leducazione e la salute gratuite in una realt in cui (come ricorda Eduardo Galeano) lunico dottore era la morte e la sola scuola, la strada. Oltre a ci, sono stati creati programmi come Usura cero (Usura zero) per contrastare la pratica dello strozzinaggio e Hambre cero (Fame zero), un aiuto concreto offerto nelle campagne nicaraguensi ai pi impoveriti dal modello neoliberista. Questo programma intende ricapitalizzare circa settantamila famiglie contadine, consegnando loro una mucca, delle galline e una scrofa con i suoi maialini:

animali che queste famiglie in passato possedevano, ma che con larrivo del neoliberismo, in coincidenza con la fine della rivoluzione sandinista nel 1989, avevano progressivamente perso, restando scalze e in bancarotta. Allinizio dellazione di governo questi programmi sono stati una priorit, giacch il primo mandato ha finito per coincidere con larrivo della crisi economica internazionale, che ha colpito anche il Nicaragua, provocando la diminuzione delle esportazioni verso gli Stati Uniti, primo socio commerciale, laumento dei rimpatri degli emigrati e la conseguente riduzione delle rimesse. Insieme a questi effetti si assistito al rincaro di alimenti come il mais, il riso e i fagioli, che sono alla base della cultura alimentare del paese. Bisogna tener presente che in una regione povera, com quella dellAmerica Centrale e dei Caraibi, la maggioranza della popolazione utilizza fra l80 e il 90% del reddito nellalimentazione (nel Nord del mondo la percentuale tra il 1015%). Una crisi come quella iniziata nel 2007 ha fatto presto a

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erodere il fragile reddito di un nicaraguense medio e lo ha spinto senza paracadute nella povert, da cui un attimo scivolare verso lestrema povert e lindigenza. I programmi governativi di contenimento degli effetti nefasti della crisi hanno protetto la maggioranza dei nicaraguensi, a differenza di quel che, negli stessi anni, successo agli abitanti delle aree rurali del Guatemala (paese centroamericano meno povero, ma ugualmente contadino), dove la fame nera ha fatto da padrona. Insieme a questi programmi alimentari, stata avviata una vasta campagna per sradicare lanalfabetismo, che i 16 anni di neoliberismo avevano lasciato in eredit. Allindomani della vittoria, i sandinisti si sono trovati ad affrontare questa sfida: alfabetizzare il 35% della popolazione. Dietro a questo freddo dato percentuale cerano ottocentomila bambini esclusi dal sistema scolastico, che in questi ultimi 5 anni sono tornati lentamente dietro i banchi di scuola. Una scuola che ora gratuita, cos come sono gratuiti la divisa, i libri, il materiale didattico e una merenda nutriente. ALLA RICERCA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE Dalle scuole ai campi. Il governo sandinista, fin dallinizio del suo primo mandato, ha proposto un piano di sviluppo economico orientato a valorizzare agricoltura, allevamento ed energia. A questo proposito, il ministro dellAgricoltura, che avevamo avuto modo di incontrare per unintervista nel 2007 (pubblicata a febbraio 2008 su questa rivista), ci aveva spiegato che la priorit, per un paese prevalentemente contadino come il Nicaragua, era la sicurezza alimentare. Questa

si sta perseguendo attraverso il microcredito ai contadini e a programmi governativi, come il gi citato Hambre Cero. Obiettivo del piano di sviluppo economico era il miglioramento della produzione energetica. Nei primi mesi di governo, i sandinisti avevano trovato una situazione molto critica, con blackout che duravano fino a 1416 ore. Attualmente, invece, si sta lavorando per lautosufficienza energetica, attraverso lo sfruttamento razionale del geotermico, delleolico e dellidroelettrico, tre risorse che il Nicaragua possiede in abbondanza. Il primo risultato tangibile stato lazzeramento dei blackout, che ha significato un sensibile miglioramento delle condizioni di vita quotidiana della popolazione, in particolare per le donne del paese, assi portanti delle famiglie nicaraguensi. Daniel Ortega ha ammesso pubblicamente che senza lappoggio dellAlba (lAlternativa bolivariana per le Americhe) e del suo braccio energetico Petrocaribe, questi risultati sarebbero stati im-

# In alto, a destra: un cartellone elettorale del Fronte sandinista. A sinistra: Il presidente Daniel Ortega e il cardinale Obando y Bravo. Qui sopra: la cattedrale di Managua.

possibili. stata la solidariet fra i popoli la pi formidabile arma che lAlba ha fatto sua per combattere il neoliberismo e la crisi economica mondiale in atto. Inoltre la maggioranza degli analisti daccordo nellaffermare che sono stati quattro i punti di successo del programma orteguista chiamato Strategia economica del governo. Il primo di questi stata la stabilit monetaria: la moneta nicaraguense, il cordoba, stato ancorato al dollaro, creando un clima di fiducia e stabilit economica, senza rischi di svalutazioni. Il secondo punto stato una politica di libert dimpresa, accompagnata da mercati equi, che si potrebbe tradurre cos: non mettere il bastone tra le ruote allimpresa privata per non inimicarsi

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quelle 12 famiglie che controllano leconomia del paese e il Consiglio dellimpresa privata (Cosep), dove si riunisce la maggioranza degli imprenditori, per i quali la lotta contro la povert non certo una priorit. In questo modo la destra rimasta divisa e finora il governo di Daniel Ortega riuscito a governare, nonostante abbia contro tutti i cosiddetti poteri forti. Al tempo stesso ha imposto alcune condizioni economiche a favore della protezione delle tasche della maggioranza, come il controllo esercitato sul prezzo di cereali, pollo, carne, uova, oltre al monitoraggio continuo sul prezzo dei biglietti del trasporto pubblico. Questo ha significato porre un freno alla rapacit dei trasporti privati, che storicamente hanno sempre usato lincremento del prezzo del greggio per aumentare esponenzialmente i loro guadagni, a danno del cittadino medio. A queste misure si accompagnata la formazione dei Comitati del potere cittadino (Cpc), unorganizzazione capillare del popolo che a livello nazionale fa da contrappeso sociale al potere che hanno queste dodici famiglie e il Cosep. Il terzo punto della strategia stato scommettere sullaumento della produzione e sullinvestimento nelle infrastrutture, che creano lavoro e fanno girare leconomia. Nello specifico stata riparata e ampliata buona parte della rete stradale dellintero paese, cos come sono state costruite case da vendere # A destra: il palazzo del Congresso a Managua. Sopra: monumento alloperaio vicino a Plaza de la Rivolucin. In alto: un vecchio autobus utilizzato come mezzo pubblico.

a rate (senza interessi) e a prezzi sociali ai pi impoveriti. In molti spazi rimasti vuoti per anni dentro le citt, ora sorgono nuovi quartieri di piccole case che permettono a tanta gente di vivere una povert dignitosa. E lultimo punto lorientamento al progresso sociale a lungo termine: investire nelle scuole primarie e secondarie rivedendo i programmi nazionali, migliorare le universit pubbliche fino a farle diventare leccellenza del Nicaragua, togliendo quel privilegio alle universit private. CONTRO LINDIVIDUALISMO E LINDIFFERENZA Oltre a questi quattro punti strategici, la lotta che sta intraprendendo il Fronte sandinista si concentra nel contrasto allindividualismo diffuso e allindifferenza, che il neoliberismo ha promosso per 16 anni e tuttora promuove attraverso i mezzi di comunicazione in mano allopposizione. Le telenovelas colombiane e messicane, le serie tv nordamericane che sinseriscono subdolamente nella cultura nazionalpopolare della maggioranza dei nicaraguensi tentano di bloccare ogni prospettiva di costruzione del bene comune. L'antropologo Marco Bonino dice che il risultato di questa strategia neoliberista che la maggioranza degli impoveriti difendono i ricchi che saranno e non i poveri che sono, frammentando quellunit che fa paura alle 12 famiglie e ai loro soci minori, dimenticando un saggio detto popolare secondo il quale solo il popolo salva il popolo. Jos Carlos Bonino

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