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Paolo

LETTERA
educatore alla AI GALATI
libertà
L a “lettera della libertà”, come è conosciuto lo scritto
di Paolo ai Galati, costituisce il grande manifesto del
Cristianesimo, che dai suoi inizi non ha più cessato di
rinnovare l’uomo e il suo mondo. E così, nel contesto della
prima evangelizzazione, che ha caratterizzato la missione
degli apostoli dopo la Pasqua di Gesù, il ruolo di Paolo è
stato quello di essere “l’educatore” dei pagani a una duplice
libertà: libertà dagli idoli e liberazione dalla legge mosaica,
con il “giogo” delle sue molte schiavitù e osservanze.

L’ Apostolo ha la consapevolezza che la Legge (cioè tutta la


Prima Alleanza) aveva lo scopo di condurre all’incontro
con Gesù, il Messia, come era avvenuto per lui sulla via di
Damasco. Ma, con la venuta di Gesù e con la sua Pasqua,
il ruolo di “pedagogo” avuto dalla Legge si è concluso
e ora l’umanità è entrata nell’ultima epoca, quella definitiva
della salvezza e della grazia, della giustificazione e della
riconciliazione («La Legge è stata per noi un pedagogo, fino
Interventi di a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede», Gal 3,24).
È l’epoca della “libertà” del cristiano, ormai figlio e non più
Gianfranco Ravasi schiavo: «Non esiste più giudeo né greco, non esiste schiavo
Antonio Pitta né libero, non esiste uomo o donna: tutti voi siete una sola
Primo Gironi persona in Cristo Gesù» (Gal 3,28).
Angelo Colacrai
Vladan Tatalovic
Paolo Ricca
L’ appello di Paolo ai Galati è attuale ancora oggi, di fronte
al rischio di non sapersi più conformare a quell’ideale di
libertà al quale l’Apostolo educa il cristiano in ogni tempo:
Enrico Dal Covolo «Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non
Louay Shabani lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù» (Gal 5,1).
Salvatore Piga
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