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Identit e migrazione
Il concetto di identit: un concetto rischioso ed ambiguo I rischi di una concezione essenzialistica, unidimensionale, statica , singolare e astorica Le tesi di Amin Malouf e Amartya Sen Verso una concezione plurale, dinamica , aperta e situata nel tempo e nello spazio Lidentit tra continuit e discontinuit Lemigrato/immigrato (tesi di Abdelmalek Sayad) un processo complesso, una storia fatta di tante esperienze e contaminazioni ; le condizioni dellemigrazione e dellimmigrazione Meticciamento, creolizzazione, complessit e molteplicit Acculturazione e processo sincretico : approccio socio-culturale, storico ed antropologico (Roger Bastide ) Le migrazioni nellera della globalizzazione (C.Geertz)
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Psichiatra francese che costruisce allospedale di Fann una quipe interdisciplinare con psichiatri, psicologi, sociologi ed etnologi europei ed africani Nel gruppo degli africani vi sono dei medici e delle infermieri formati in Europa e dei guaritori tradizionali H.Collomb si posta in tutto il Senegal e incontra guaritori e malati Aspetti innovativi dellapproccio di Collomb: Per il nero africano la visione occidentale delluomo appare riduttiva: al dualismo corpospirito o psiche-soma, lafricano sostituisce il complesso teo-socio-psico-somatico: i guaritori fanno intervenire lanima , la religione e lappartenenza al gruppo Lio africano sempre un io collettivo Esiste il mondo e il pensiero magico (la mentalit magica): tutto ha unanima La diagnosi: lo psichiatra europeo (o africano formato alleuropea) si limita ad identificare i segni (i sintomi) e la variet della malattia (il come, schizofrenia, depressione). Per il guaritore poco importa che il paziente abbia angosce e allucinazioni ; la sua diagnosi vuole identificare il perch e anche laggressore ; uno stregone, un rabb , come mettere fine allaggressione e ricollocare lindividuo malato nel suo gruppo (il folle parte integrante della comunit, non separato) Superamento dellopposizione scienza/superstizione: Henri Collomb contesta la mentalit coloniale seconda la quale il bianco ha tutto da insegnane e niente da imparare ; lui si mette invece allascolto del guaritore. Collomb mette in piede la collaborazione tra psichiatra europeo e guaritore africano (il cortile terapeutico : un malato eletto capo dellincontro, si parla, si balla, si manga, sono presenti malati famiglie, medici e guaritori)
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Etnopsicoanalisi e identit
La dialettica psichica dentro e fuori: confini e mappe mentali Scrive Devereux: In ogni istante , ogni persona , soggetto per se stessa e costituisce lambiente per gli altri: tutto ci che dentro per il soggetto fuori per lAltro. Infine , per diventare essere sociale , il soggetto deve imparare a osservarsi , sotto certi aspetti, e soprattutto nelle relazioni intersoggettive in quanto fuori , in quanto ambiente per gli altri. Si pu concepire lIo, come qualcosa che costituisce una frontiera (e non una frontiera) fra dentro e fuori , una frontiera sempre mobile e revocabile in ogni momento. Una cosa che sia dentro in un momento pu benessimo essere fuori in un altro momento. Analogamente , ci che prima era fuori , pu trovarsi dentro pi tardi. Lo stesso fatto , quando viene percepito, fuori , e dunque ambiente , ma, successivamente diventa ricordo, cio dentro , e continua ad agire in seguito come un dentro .
Tesi fondamentali: 1) La strutturazione del complesso dinferiorit e come superarlo: Fanon considera che si crea un rapporto da doppio legame tra il colonizzato, limmigrato e leuropeo bianco; un rapporto di odio/amore, rigetto/attrazione che rispecchia la strutturale relazionale di dominio Il colonizzato e limmigrato finiscono spesso per interiorizzare lo sguardo bianco e per diventare nei comportamenti pi bianco del bianco (processo mentale di lattificazione) Facendo questo il colonizzato e limmigrato cancellano in modo doloroso una parte di s e riversano la loro rabbia per le ferite psichiche sui propri simili (leffetto specchio) Nel rapporto di tipo coloniale vi un rapporto di dominio dove chi domina fa vivere il dominato in condizioni disumani per spingerlo a comportarsi in modo disumano e confermare cos le proprie concezioni razzistiche (vedete come sono gli arabi, i neri o i rom!) Solo una accettazione e conoscenza di s, una presa di coscienza della propria condizione di dominato pu liberare il colonizzato dallo sguardo bianco che ha interiorizzato 2) Critica della negritudine come altra forma di razzismo rovesciato; critica della reazione fondamentalista ed etnicistica: La reazione dei movimenti di liberazione dei neri per combattere il potere dei bianchi con il movimento della negritudine (vedi afro-americani e Aim Csaire) secualre nella sua logica a quello dei razzisiti bianchi. Si parla di bellezza e superiorit nera. Fanon sottolinea quanto lidentit sia qualcosa di complesso e molteplice (basta pensare limportanza del linguaggio) ; la chiusura su se stesso in modo unidimensionale speculare a quella del razzista che deforma e impoverisce la realt 3) Fanon crede nellunit dellumanit come condizione umana: solo nel riconoscere nellaltro un altro s pure se diverso; apparteniamo tutti ad una stessa umanit che si manifesta attraverso diverse storie e diversi linguaggi 4) Lapproccio di Fanon quello di partire dalla storia delle persone e di proporre un percorso di socialit: la relazione e la socialit sono gli elementi fondamentali del suo approccio terapeutico (socioterapia); non separare, non escludere ma creare spazi e luoghi dincontro e di sperimentazione della propria libert e dignit nel rapporto con laltro