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A fine anno scolastico 2011/2012 i ragazzi della scuola secondaria di I grado Rosselli di Torino hanno messo in scena lo spettacolo

"La scuola s' desta", una divertente parodia che si concludeva con una serie di riflessioni sulla scuola che vorrei, tratte dai temi dei ragazzi: "E poi lo so che la scuola che vorrei non fatta di canditi", hanno raccontato gli studenti. "La scuola che davvero vorrei quella dove nei bagni ci sia il sapone, dove non manca mai la carta per le fotocopiatrici, dove le maniglie non si staccano dalle porte". Una scuola che insegni a riconoscere e a rispettare il Bello. Perch il Bello... siamo noi! Ecco la scuola che vorrei immaginata dai ragazzi.

I.C. RICASOLI, SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ROSSELLI: LA SCUOLA CHE VORREI La scuola bella, anche se da lontano sembra un carcere e i prof ci mettono a pane a e acqua. Per me la scuola quando hai un problema e ci sono tante persone intorno a te che ti possono aiutare. la nostra seconda casa. Le bidelle, specialmente, ci aiutano a risolvere i problemi. Sono pratiche, son persone con pochi fronzoli. Questo cos, quell'altro cos. Per me la scuola un posto dove ridere quando qualcuno dice 2+2 fa 5, un campo agricolo pieno di interrogazioni. Quando ci sono le interrogazioni io tengo le dita incrociate e dico la formula magica: occhio malocchio prezzemolo e finocchio, ma non sempre funziona. La scuola un posto dove poter attaccare le gomme da masticare sulle sedie dei compagni. la famosa panchina verde su cui dobbiamo sederci se arriviamo in ritardo, la vice preside ci guarda e le bidelle ci fanno cos. Io a scuola rido quando il mio compagno dice che ha una scimmia in casa ma non rido pi quando dice che la scimmia sono io. La scuola ha un pregio:lintervallo. Durante l'intervallo i miei compagni sembrano cane e gatto. A pensarci bene, sono sempre cane e gatto. Voglio dire una cosa importante. Ascoltatemi bene: per me la scuola facile quando capisco ed difficile quando non capisco. Quindi, l'importante non fare, ma capire. Se capisco faccio, se non capisco mi dispiaccio. La scuola che vorrei tutta di pan di zenzero, con sedie di cioccolato e caff, classi piene di caramelle attaccate al muro e bastoncini di zucchero. Le finestre sono di marzapane e le maniglie sono fatte di cicles.

Nella scuola che vorrei, i corridoi sono pieni di bign alla crema e di marmellata alla ciliegia. Dai rubinetti del bagno, al posto dell'acqua esce il cioccolato bianco e la palestra fatta tutta di croccante. La scuola che vorrei inizia alle 10 del mattino e finisce all'una e 35. Durante l'intervallo i professori distribuiscono biscottini tempestati di cioccolato, ricoperti da uno strato di zucchero a velo e le bidelle preparano il t per tutti. Nella scuola che vorrei, i professori sono sempre di buon umore, ci parlano della loro famiglia e ci assegnano compiti gradevoli, come temi sui dolci e continui assaggi di gelato. I professori si siedono in mezzo a noi, tra i banchi, e non hanno paura di dire non lo so. Non mettono le note, non alzano la voce e non ritirano il diario. Se lo fanno, ci dicono il perch. E poi lo so che la scuola non fatta di canditi... la scuola che davvero vorrei quella dove nei bagni ci sia il sapone, dove non manca mai la carta per le fotocopiatrici, dove le maniglie non si staccano dalle porte. Nella scuola che vorrei, i professori ci spiegano l'utilit delle materie che insegnano: la matematica del quotidiano, le scienze dei luoghi che attraversiamo, l'etimologia delle parole che ascoltiamo. Ci sono anche gite di pi giorni, persino di settimane, per andare a visitare i posti che studiamo. La scuola che vorrei pulita, ha pareti colorate e le tapparelle nuove. Ha spazi grandi, un cortile dove giocare quando c' il sole, una biblioteca piena di libri da consultare e un laboratorio multimediale dove poter studiare le lingue e andare su internet. C' un laboratorio di scienze, dove poter fare gli esperimenti, e un orto dove coltivare i pomodori, le piante e i fiori. Nella scuola che vorrei non ci sono i bulli che rompono le cose e minacciano tutti. I compagni si ascoltano a vicenda e non ridono se qualcuno in difficolt oppure sbaglia. Le persone sono importanti allo stesso modo, anche se hanno lingue diverse e colori differenti. Tutti possono studiare e devono capire perch fondamentale farlo. Nella scuola che vorrei le spiegazioni, i compiti e le verifiche rispettano i tempi della persona e non solo quelli del programma, e i compagni si aiutano tra di loro per arrivare insieme alla fine della scuola. La musica, l'arte, l'educazione fisica, il teatro vengono insegnate per tante ore, come la matematica e le lettere, perch sono le materie che ci educano al bello. Nella scuola che vorrei si insegna a riconoscere e a creare la bellezza, perch il bello un diritto di tutti. Ci che bello si rispetta perch ci appartiene. Perch il bello siamo noi.

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