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SECONDA AI CORINZI

LA SECONDA LETTERA AI CORINZI

DOPO la prima lettera ai Corinzi si erano infiltrati nella comunità


personaggi ostili a Paolo, che contestavano la sua autorità apostolica.
Una breve visita di Paolo a Corinto, da Efeso (13,1-2), non aveva
chiarito la situazione, anzi qualcuno l’ha anche offeso pubblicamente
(2,5-11).

Tornato a Efeso, scrive una lettera detta "delle lacrime" (2,4) perché
non avrebbe voluto scrivere così ai suoi figli; ma non ci è pervenuta. Paolo ha poi inviato a Corinto il suo discepolo
Tito che è riuscito a riportare serenità e pace. Paolo intanto, allontanatosi da Efeso (At 19), va verso la Macedonia
dove incontra Tito con buone notizie (7,6.16).

E così rincuorato scrive ai Corinzi questa seconda lettera, la più appassionata, in cui: a) Paolo spiega il suo
comportamento verso di loro e si diffonde sulla grandezza del ministero apostolico pur con i suoi aspetti dolorosi
(cc. 1-7); b) raccomanda la raccolta di offerte per la chiesa di Gerusalemme (cc. 8-9); c) difende la sua qualità di
apostolo e il suo apostolato con foga fortemente polemica contro gli avversari, definiti falsi apostoli (cc. 10-12).
Chiude con una splendida formula trinitaria di carattere liturgico (c. 13).

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