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Puzzle una parola inglese che entrata nell'uso comune italiano per denotare

un gioco da tavolo in cui bisogna incastrare tra loro dei pezzi di cartone di piccole dimensioni fino a risalire all'immagine originale. Pu essere considerato un rompicapo. Il significato inglese originario molto pi ampio di quello italiano: infatti, in inglese i puzzle si chiamano jigsaw puzzles, e non semplicemente puzzles. Inventati attorno al 1760 da John Spilsbury,[1] un cartografo e incisore di Londra, i puzzle originariamente erano realizzati dipingendo il soggetto su una tavola di legno e ritagliandolo successivamente in piccoli pezzi per mezzo di un seghetto. I moderni puzzle vengono realizzati incollando una foto su un supporto di cartone che viene successivamente tagliato per mezzo di una fustella di forma assai complessa. Molto importante la precisione dimensionale con cui vengono realizzati i pezzi, perch talvolta essa l'unico ausilio per distinguere fra loro due pezzi simili e porli nella corretta collocazione. Oggi i puzzle si trovano nei supermercati, nei negozi di giocattoli e nei Centri Gioco Educativi, sono diventati un classico regalo, che non pu mancare sotto l'albero di Natale. Un tempo invece, aveva tutt'altra funzione: l'aspetto didattico era preferito a quello ludico. I puzzle si utilizzavano nelle scuole, per insegnare soprattutto la geografia, ma anche la storia, la religione e gli alberi genealogici delle famiglie regnanti. In questi antenati dei puzzle odierni, i singoli pezzi non si incastravano, ma ci si limitava ad avvicinarli, facendone combaciare i confini. Alla fine del 1700 fecero la loro comparsa figure pi sobrie, che conquistarono all'istante la fantasia dei bambini: dalle filastrocche, ai soggetti delle favole, dagli animali agli eventi importanti, come l'incoronazione della regina Vittoria. Eppure, almeno all'inizio, i puzzle entrarono solo nelle case delle famiglie economicamente benestanti: questo perch i prezzi erano proibitivi. Un singolo puzzle arrivava a costare pi dello stipendio che un lavoratore medio intascava in un mese. La spiegazione del costo cos alto stava nella fabbricazione, che richiedeva giorni e giorni di lavoro, e nei materiali: i pezzi venivano lavorati, uno ad uno, a mano ed erano tutti di legno pregiato, mogano o cedro. Il gioco rimase d'lite fino alla met del 1800, quando sbarc

anche oltreoceano, in America e quando si iniziarono ad usare legni pi economici. Ma la vera moda dei puzzle scoppi nei primi anni del Novecento, tanto che una ditta americana di giocattoli, la Parker Brothers, si dedic completamente alla produzione di questo passatempo, accantonando quella degli altri giochi. E negli anni Trenta, i puzzle divennero finalmente accessibili a tutti. Molti artigiani si misero a costruirne nelle proprie case e poi li rivendevano per pochi soldi. In America le drogherie e le librerie li affittavano per cinque centesimi, nacquero i primi puzzle di cartoni, coi pezzi tagliati in serie e molti negozi li regalavano insieme ad altri prodotti, come una sorta di gadget omaggio. La moda contagi anche le star del cinema, che li commissionavano con il proprio nome o la propria immagine. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si assistette al definitivo tracollo dei puzzle in legno e all'affermarsi di quelli in cartone, venduti in scatole, come li conosciamo anche noi. Da allora ad oggi ci fu un crescendo di fantasia, per quanto riguarda i soggetti e le immagini raffigurate e le tecniche di taglio si sono sempre pi raffinate e specializzate.

Si fa presto a dire puzzle


Negli ultimi anni c' stato un proliferare di puzzle. Nei supermercati si trovano interi scaffali dedicati a questo rompicapo, che sta diventando sempre pi cult. Il mercato se n' accorto e ha mirato dritto verso un nuovo target: quello dei giovani adulti, dai venti ai trent'anni. E ha fatto centro. Accantoniamo dunque per un attimo la miriade di puzzle per bambini (che vanno dai 100 ai 500 pezzi) e frughiamo tra quelli di "ultima generazione" Di indiscutibile fascino, ecco i Fluorescenti (circa 20 euro) e gli Starline (30 euro): si illuminano al buio, i contorni fosforescenti accendono, nella notte - a seconda del soggetto - citt, paesaggi, stelle e astri del cielo. La loro carta vincente l'originalit, si chiamano Silhouette (costano 30 euro): sono puzzle speciali, sagomati, con la forma dell'animale che creano: farfalla, drago, lupo. Il numero di tessere, naturalmente, varia a seconda del soggetto raffigurato, dai 932 ai 1250 pezzi.

A prova di sguardo, il loro nome Vision Line (sui 40 euro): un solo puzzle, due figure. A seconda di come lo si guarda, si riescono a scorgere due differenti quadri, per esempio la piramide col sole d'Egitto sullo sfondo e allo stesso tempo il beduino sul cammello. Tutto questo possibile grazie al tipico effetto olografico. E infine l'ultima novit, i Flokati (25 euro): i pezzi non sono come quelli di tutti gli altri puzzle, ma sono vellutati e morbidissimi al tatto. Riprodurre un leone con il Flokato, rende il suo pelo molto pi verosimile. Fanno parte del mondo dei puzzle, anche quelli in 3D: pezzettino dopo pezzettino, con i 3D si riesce a costruire un monumento in miniatura, dal Colosseo alla Torre di Pisa. La logica simile per gli Archeopuzzle, ma qui lo scopo ricomporre, da semplici cocci, veri e propri vasi antichi, a tre anse, per profumi e mascheroni. Richiedono molta abilit manuale, logica e spirito osservativo. Dimesione e numero di pezzi Esistono puzzle di tantissime dimensioni. Per quanto riguarda il numero di pezzi, si va dai puzzle formati da poche decine di pezzi, in genere dedicati ai bambini, ai giganti di parecchie migliaia di pezzi (commercialmente vengono realizzati puzzle fino a circa 18.000 pezzi). Dal 2008, entrato in commercio il puzzle pi grande del mondo, "Life"[2], di dimensioni pari a 4.28m x 1.57m e formato da 24000 pezzi. Dal 2010 in commercio un puzzle dedicato a Keith Haring, che, in una sintesi di trentadue opere, si estende in una superficie di 5,44 metri di lunghezza e 1,92 metri di altezza, per un totale di 32.256 pezzi [3]. Da notare che molto spesso il numero di pezzi non esattamente quello indicato sulla confezione, in quanto non sempre il prodotto fra altezza e larghezza (in numero di pezzi) pu dare come risultato il numero tondo indicato sulla confezione. Per esempio un puzzle da 1000 pezzi in genere composto da 999 pezzi (3727). Le dimensioni dipendono, oltre che dal numero di pezzi, anche dalle loro dimensioni: nei puzzle con elevato numero di pezzi, questi vengono realizzati leggermente pi piccoli in maniera da limitare le dimensioni dell'immagine risultante. Orientativamente un puzzle da 500 pezzi grande circa 4050 cm, uno da 1000 pezzi 5070 cm, un 2000 pezzi 70100 cm, un 5000 pezzi 100150 cm, un 9000 pezzi 140200 cm, un 18000 pezzi 200300 cm. Comunemente i puzzle sono di forma rettangolare, con rapporto fra i lati analogo a quello delle fotografie (4:3) o dei formati tipografici (7:5). Molto meno comuni sono i puzzle di forma tonda, ellittica o irregolare.

Soggetti
I soggetti disponibili sono i pi vari. Molto diffusi sono i panorami, le riproduzioni di dipinti famosi e disegni di vario genere. Ultimamente grazie alle nuove tecnologie, possibile far realizzare puzzle partendo da un'immagine di propria produzione.

Puzzle tridimensionale sferico Esistono versioni semplificate di puzzle in cui sul retro di ogni pezzo viene stampato un numero identificativo che permette di verificare il suo corretto posizionamento. Di verso opposto, esistono puzzle double face in cui entrambi i lati raffigurano lo stesso soggetto o, nei tipi pi difficili, due soggetti simili in modo che risulti pi complicata la loro realizzazione. Particolarmente difficili da ricostruire sono i puzzle che hanno come soggetto un SIRDS (Single Image Random Dot Stereogram) essendo questi stereogrammi generati a partire da un pattern uniforme di punti colorati. Un'altra variante sono i puzzle tridimensionali nei quali bisogna ricostruire una forma solida, spesso la riproduzione di un palazzo o un monumento famoso, componendo fra loro nel giusto ordine un gran numero di pezzi, realizzati generalmente in materia plastica. Esistono, inoltre, anche i puzzle-ball che, costruendoli, prendono la forma di una palla. Presentano pezzi un po' arrotondati, numerati e un piedistallo per poter appoggiare il puzzle durante la costruzione.

Che sia ancora imballato dentro una scatola di cartone o gi incorniciato, con le tessere sparse ovunque o pronto per esser appeso, nascosto in soffitta o messo in bella vista a mo' di trofeo, in ogni casa che vai, c' un puzzle che trovi. Per alcuni comporli un antistress, cercare il pezzettino che combacia, in un mare di cinquemila tessere, estremamente rilassante. Per altri invece pi una tortura, che innervosisce: Massimo, padre di famiglia, impiegato ha comprato un puzzle Starline a Natale e l'ha regalato a sua figlia che ha 20 anni. L'hanno iniziato a fare insieme, ma l'entusiasmo finito gi a Santo Stefano, raccontano: "quando ci siamo accorti che dopo circa 12 ore di meticolosa pazienza, eravamo riusciti a comporre solo il tetto di un piccolo grattacielo: peccato che l'immagine da riprodurre fosse New York! I pezzi ci sembravano tutti identici. L'abbiamo abbandonato ripetutamente, durante l'anno, fino al mese scorso. Ricordo ancora la data: 11 settembre. Ci tornata la voglia e cos siamo riusciti a finirlo. stata una conquista, ma anche una liberazione." Di tutt'altro parere Elisabetta, 25 anni, studentessa di Economia e Commercio, vera appassionata dei puzzle Mordillo: "Io mi metto l, quando sono agitata o nervosa e concentrarmi su quelle piccole tessere mi distrae. Ha davvero una funzione

terapeutica. A volte le ore passano senza che neppure me ne accorga e un puzzle da 1000 pezzi riesco a finirlo in appena tre giorni. Il Bacio dei Mordillo il mio preferito, mi ricorda un amore importante". E s, perch il bello del puzzle sta proprio nella sua storia, legata ai momenti trascorsi chini sui tavoli, tra pezzi di cartone e figure che prendono forma. E se poi a comporlo una coppia di sposi, quelle tessere dalla forma strana, acquistano subito un altro valore. Da qualche anno infatti, il puzzle diventato un originale regalo di nozze, che si acquista nelle Agenzie di Viaggio: amici e parenti pagano una quota, corrispondente ad una o pi tessere e il giorno del matrimonio, ai novelli coniugi spetter ricomporre il puzzle: la figura che ne esce, generalmente una citt, un paesaggio di spiagge tropicali o la jungla di Mogly, corrisponde alla meta della Luna di Miele, regalata in questo modo agli sposi.

Quando il puzzle aiuta a scuola L'associazione senza fini di lucro, Archimede Laboratory di Sarcone e Waeber, con sede a Genova, propone un ritorno all'antica funzione didattica ed educativa del puzzle e promuove il suo utilizzo nelle scuole, per avvicinare i bambini ai concetti della geometria.

Interdisciplina e pensiero complesso dei bambini Quando si sente parlare di interdisciplinariet nella scuola non ci si riferisce ai residui di una non specializzazione bens a un rimedio per leccessiva separazione tra le materie. Viene in mente limmagine del puzzle. E curioso pensare che il puzzle sia nato come gioco alla rovescia, inventato da un pap creativo, uscito dallesperienza inquietante di dover ricomporre un prezioso documento fatto a pezzi dal figlioletto intento a qualche suo gioco molto serio. Se non ce lo ritrovassimo in un contesto intenzionale di gioco, il puzzle non sarebbe una cosa divertente, sarebbe il tentativo di porre rimedio a unazione che ha distrutto una precedente forma. Le connotazioni che diamo alle espressioni fare a pezzi e risolvere un puzzle sono significative. Nel caso della scuola non si tratta per di rimettere insieme i pezzi un puzzle, che comunque combaciano tra loro, ma di ricomporre la rappresentazione di un territorio a partire da mappe diverse, redatte a partire da proiezioni, convenzioni simboliche, linguaggi, contesti di discorso, intenzionalit diverse. Il rischio che la mappa vagamente picassiana che ne risulta non sia utilizzabile per leggere il territorio che

dovrebbe rappresentare, che quello della realt, in modo da rendere possibile viverci dentro.

Ci sono una miriade di pezzettini di cartone, chiusi dentro invitanti scatole, che vi aspettano per prendere forma e trasformarsi in una grandiosa immagine!!! Buon divertimento!!!!

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